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Autore: MuSiCaNdArTs95    24/07/2016    1 recensioni
-SOSPESA MOMENTANEAMENTE-
Ci vogliono anni per costruire la fiducia, secondi per romperla e un’eternità per ripararla.
(Anonimo)
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Le mie gambe non smettevano di correre, ero troppo arrabbiata con quel tipo, ma ero più arrabbiata con me stessa, per la situazione che si era creata subito dopo.
Solo dopo cinque minuti di corsa, mi accorsi di essere arrivata nella piazza centrale di Domino, dove al centro si trovava una grande fontana di marmo bianco, da cui nel bel mezzo della grande vasca circolare si emergeva una piccola colonna , decorata con rilievi floreali scolpiti e sulla cima usciva l'acqua, che scendeva sulla base creando una specie di salice piangente.
Mi avvicina ed osservai il mio riflesso sulla superficie dell'acqua e fissando io mio sguardo, cominciai a vergognarmi di me stessa, come ho sempre fatto.
'' Perché? '' l'unica cosa che pensai.
Per quanto ci provi con tutta me stessa, la paura di essere traditi mi riempie fino alle viscere, come se una spessa lastra di vetro mi impedisse di andare oltre e di rimanere nel mio mondo solamente ad osservare quello che succede''.
Rimasi davanti a quella fontana, quando vidi l'ora nel mio orologio e decido di tornare a casa, senza ritornare in quel locale.


Sophia POV

''Devo dire che il commesso di quel negozio è molto gentile e interessante'' pensai dopo essere stata a fare shopping nel centro di Domino '' e devo dire che mio padre aveva ragione a dirmi che non c'erano solo negozi di carte''.
Arrivata a casa sistemai la decina di borse, contenenti non solo vestiti e scarpe ma, anche delle stoffe che ho trovato in un vecchio negozio a metà prezzo, così da poter andare avanti con i capi che ho disegnato e creato.
Sin da piccola , ho sempre avuto un debole nel creare i capi d'abbigliamento, sia per grandi che per piccini.
Ricordai la prima volta che riuscì a fare una normalissima t-shirt gialla con un fiore rosso al centro utilizzando la macchina da cucire di mia zia, tutto da sola e mi senti soddisfatta.

Avevo la testa completamente fra le nuvole, immersa nei miei dolci ricordi d'infanzia, fino a quando non sentì il rumore di un mazzo di chiavi e quando mi girai vidi Zahira.
'' Allora com'è andata? Voglio sapere ogni dettaglio della giornata!'' esclamai pulendomi le mani piene di frina sul grembiule.
'' Tutto bene '' disse, ma da come lo ha detto, intuivo che fosse successo qualcosa così le chiesi '' Sicura? '' ma lei rispose '' Si, sono solo un po' stanca tutto qui, ah stasera non ho tanta fame, sono andata a mangiare fuori e quindi prepara la cena solo per te e lo zio '' mi disse mentre se ne andò verso la sua camera.
Le risposi va bene, ma ero certa che mi stesse nascondendo qualcosa, spero che non centri con il fatto del passato e altro.
Di certo non mi dirà come sono andate le cose e anche se dentro di me c'è il desiderio di aiutarla, mi ricordai delle parole che disse il signor. Turner a me e a mio zio '' lasciate che sia lei ad affrontare i suoi ''ricordi''

 

Zahira POV

 

'' M***A!'' l'unica cosa che mi uscì dalla bocca non appena mi buttai sul letto con la faccia rivolta sul cuscino.
So bene di aver mentito a Sophia , ma non voglio che si preoccupi sempre per me, stessa cosa vale per lo zio.
Ripensai alla figuraccia che ho fatto davanti a Serenity, a suo fratello e ai suoi amici.
Cavolo che vergogna, e che rabbia sopratutto, il fatto che il passato mi tormenti sempre mi sta uccidendo.
Di certo Serenity non vorrà parlarmi e i suoi amici mi avranno già considerata pazza, infatti è quello che sono perchè diciamo la verità, quel ragazzo sarà stato precipitoso nelle presentazioni, ma non credo che sapesse di me,della mia storia, quindi la maggior parte della colpa è solo mia,potevo semplicemente dirgli che non mi interessava invece di urlare e distruggere mezzo bar.
Ero ancora sdraiata su letto, ad osservare il soffitto bianco della stanza, fino a quando decido di finire di leggere il mio libro, tanto per distrarmi e cercare di dimenticare possibilmente, anche se io ci ripenso in modo da non poter più commettere errori.
Diciamo che è un po' come una frase o una parola che viene scritta con un pennarello indelebile in un posto dover ci passi tutti i giorni e tutte le volte lo leggi, insomma non si cancella perché ormai il danno è fatto e non puoi cancellarlo.

Decisi di distrarmi e prendendo la borsa da terra, presi il libro che mi ero portata dietro per terminare il racconto, ma quando gli occhi si posarono sula copertina, mi accorsi che non era il mio.
Al posto di ''Angeli e Demoni'' mi ritrovai ''Il Figlio di Ramses'' di Christian Jacq.
'' E questo da dove salta fuori? '' pensai, poi mi ricordai dello scontro poco dopo essere uscita di corsa dal bar, forse ci siamo scambiati i libri dopo che siamo caduti.

Ma quindi, se io ho il libro di un altro, vuol dire che il mio lo ha….
''OH NO!'' pensai.
Mi ricordai che all'interno del mio libro c'é la foto dei miei genitori.
L'unica cosa che mi rimane di loro e il fatto che non ce l'abbia qui con me , mi fa venire l'ansia.
Quella fotografia , è l'unica cosa che sono riuscita a salvare , prima che…..
No, non posso pensare ora a quel fatto!

Di certo non posso andare in giro per la città a chiedere chi fosse il proprietario del libro
Ad un certo punto notai che sul bordo della copertina notai un adesivo bianco con scritto una serie di numeri e capì che sono sono quelli che vengono utilizzati per classificati i libri nelle biblioteche.

''Ok, sono le 19.30, e se non ricordo male la biblioteca chiude alle 20:00, forse riuscirò ad arrivare in tempo'' pensai e n meno di cinque secondi ero già con la borsa in mano e pronta per uscire.
Riuscì d arrivare in quindici minuti e non appena entrai ,ebbi la sensazione di essere in un altro mondo, cosa normale visto che passi da un ambiente rumoroso ad un ambiente dove il silenzio regna sovrano.
Vidi il bancone dove si trovava la bibliotecaria un'anziana signora con capelli grigio scuro legati da una crocchia e degli occhiali rosso peperone con una catenella verde attaccata alle aste.
'Buongiorno'' dissi avvicinandomi.
''Buongiorno, serve qualcosa?'' mi chiese.
'' Si vorrei se è possibile sapere il nome della persona che ha preso in prestito questo libro '' dissi estraendo il libro dalla borsa e glielo porsi.
Lei, con le sue rugose mani, lo prese e sistemandosi gli occhiali sul so naso alla Tata Matilda, mi domanda '' Se fosse possibile, per quale motivo vorrebbe saperlo? Non diciamo i nomi di coloro che prendono in prestito il libro, sa.. questioni di privacy ''.
Inghiottì la saliva, pur sapendo che ha ragione, di solito la gente viene per prendere i libri in prestito, ma sapere il nome i coloro che prendono i libri è quasi roba da pazzi ''
Imbarazzata , svuotai il sacco , raccontando dell'incidente e della foto che i trova all'interno del libro.
La signora, sebbene avesse lo sguardo sul libro, mi ascoltò e dopo qualche secondo di silenzio disse '' Guardi non posso dirle il nome, ma posso dirvi dove la può trovare ''
'' Si mi va benissimo '' dissi contenta di aver ottenuto un briciolo di speranza.
Prese un post-it color verde e ci scrisse sopra l'indirizzo '' ah, che rimanga fra noi, il signore che incontrerà fa di cognome Muto ''. disse abbassando un poco gli occhiali.
'' ok, arrivederci e grazie mille! '' dissi e riflettendo sul perché quel cognome non mi è nuovo.
 

Uscita dalla biblioteca, feci il giro di mezza città prima di trovare l'indirizzo e alla fine mi ritrovai davanti ad un negozio che scopro essere un negozio di giochi.
Entrai nel negozio , sentendo il rumore del campanello attaccato alla porta.
'' C'è nessuno? '' chiesi alzando un poco la la voce.
Notai che nel negozio c'erano molti giochi, sopratutto di carte del gioco Duel Monsters.
Una sensazione di ansia stava cominciando a formarsi nello stomaco, ma cerco di non fargliela passare liscia, stringendo con forza il manico della borsa.
Di certo sarà il fornitore ufficiale della città per poter vendere un così gran numero di carte.
'' Un attimo solo! '' sento ad un certo punto dall'altra parte del bancone, dandomi la conferma della presenza del negoziante.
Mentre aspettai, cominciai a guardarmi intorno fino a quando la mia attenzione no cade su una vetrina dove erano esposte tre carte , appoggiate su una tavolozza di legno inclinata e ricoperta di raso rosso.

Avvicinandomi notai che le tre carte erano di colore blu, rosso, e giallo e non appena ero abbastanza vicina da leggere i nomi delle carte, per poco non sussultai, perché quelle carte le avevo già viste da.
'' Mi dispiace signorina, ma quelle carte sono solo per esposizione '' sentì all'improvviso.
Vidi un vecchietto con una bandana nera sui capelli grigi guardandomi con i suoi grandi occhi.
'' Ehm.. no '' dissi '' in realtà sono qui perché stavo cercando un certo Signor Muto '''' Si, sono io '' mi disse con uno sguardo interrogativo.
Rimasi per qualche secondo in silenzio, non credendo che sono andata a sbattere accidentalmente con lui '' Vede , sono qui per restituirle questo'' disse prendendo il libro dalla borsa.
Quando glielo porsi lui esclamò '' Ah , eccolo chi l'aveva preso , e pensare che mio nipote è andato a cercarla, di certo lei è la ragazza che si è scontrato stamani ''.
'' Suo nipote? '' domandai.
'' Si '' disse '' Avevo mandato Yugi in biblioteca a prendere in prestito questo libro, e quando è tornato si è accorto di aver scambiato il libro con un altro ''.

Aspetta..

 

...Muto…..Yugi……

 

YUGI MUTO??

 

'' Nonno, non siamo riusciti a trovare il libro, ci riproveremo domani '' disse una voce di un ragazzo e quando mi voltai verso l'uscita vidi Serenity con suo fratello e i suoi amici e al centro un ragazzo con grandissimi occhi viola e i capelli neri, con le punte viola, perennemente ritti sul capo, come a formare una strana stella, e una lunga frangia bionda. Al collo una catena con una piramide rovesciata e uno strano occhio al centro.

Insomma, in poche parole capì che mi sono scontrata con i Re dei Giochi.

 

 

 

 

Angolo autrice

E con un mega ritardo, finalmente un nuovo capitolo.
Sto andando avanti anche con l'altra fan-fiction, anche se con il caldo e vari impegni, la voglia di riscrivere il capitolo è quanto una tartaruga durante una gara di corsa.
Comunque nel prossimo mare Zahira dovrà sistemare la situazione che ha creato sfortunatamente al bar, ci riuscirà?
mi farebbe piacere avere una vostra opinione su questo capitolo sia negativa che positiva (Sono solo 10 parole in fondo!) e se ci sono degli errori, ditemeli pure!

 

  
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