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Autore: Lily_ Rose_Potter    24/07/2016    2 recensioni
Bentrovato popolo di Efp oggi ripubblico la mia vecchia storia di cui ho deciso sconvolgere (almeno l'inizio) la trama. E che ricordo essere stata scritta nel 2015.
Questa sarà la storia della mia vita "inazumizzata" dove sono la sorella maggiore di Paolo Bianchi e la migliore amica di Shawn Frost.
Ma attenzione, se pensate sia la classica storiella d'amore facile e felice vi sbagliate di grosso...
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Paolo Bianchi/Fideo Ardena, Shawn/Shirou, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2: Un giro in vespa

(-14 anni)

NORMAL POV'S

Era passata una settimana dal disastroso compleanno di Maria Biscardi.
Ovviamente nei giorni successivi al party, Maria ne disse e ne fece di tutti i colori alla povera Anna. La quale però, non si faceva troppo scoraggiare.
Infatti dentro di lei cresceva sempre di più la speranza che Pietro, il ragazzo incontrato alla festa, la venisse a prendere a scuola.
Inoltre con Francesca aveva tagliato i ponti gridandole in faccia tutto il suo disprezzo.
Era un normale venerdì di fine marzo. Quel giorno Anna aveva gli allenamenti, e non vedeva l'ora di scoprire chi sarebbe stata la sua nuova insegnante di danza classica.
Uscì da quell'enorme edificio che era la sua scuola. Aveva i capelli color cioccolata sciolti sulle spalle, coperte da un elegante maglione blu che faceva intravedere le clavicole. Le gambe snelle erano fasciate in eleganti jeans che le arrivavano alle caviglie. Infine ai piedi, aveva le sue fidate scarpe di tela color crema. Stringeva tra le braccia alcuni suoi libri che evidentemente non entravano nello zaino. I braccialetti che portava al polso dondolavano al ritmo sul quale lei scendeva le scale.
Arrivata in fondo, una voce richiamò la sua attenzione.
-Anna!- Era lui.
Pietro era davanti a lei, con la sua vespa color pece al fianco e due caschi poggiati sul sedile. Aveva un sorriso bellissimo.
-Pietro! Non mi aspettavo di vederti!- Disse lei con voce più acuta del solito.
-Scherzi? Te lo avevo promesso no?-
-Beh...si...- Mormorò Anna.
-Allora? Oggi hai allenamento giusto? Dove hai passato il pomeriggio mercoledì?-
-In una libreria in fondo alla strada, era molto tranquilla e ho potuto studiare, inoltre da lì con una sola fermata d'autubus si arriva in palestra, a proposito, io oggi dovrei fare dei compiti...-
-Interessante...ma...sebbene io ami le librerie con tutto il mio cuore, oggi pensavo di portarti in un posto diverso!-
-E dove?-
-Sorpresa- Disse sfoggiando un sorriso furbo.
-Dai Pietro, almeno un indizio!-
-Mmm...dico solo che fanno un gelato buonissimo e tu potrai studiare in pace-
-Ma che posto è?- Chiese Anna ridendo.
-Lo scoprirai- Le disse Pietro calandole il casco sulla testa.
Improvvisamente una voce, purtroppo conosciuta, fece voltare i due ragazzi.
Era Maria con la sua combriccola.
-Bene bene bene- Disse ghignando.
-Evviva, la Barbie dei poveri è arrivata- Disse alzando gli occhi al cielo il ragazzo.
-Bianchi non fai ridere proprio nessuno. Io e te abbiamo ancora un conto in sospeso-
-Mmm si interessante, ma io e Anna dovremmo andare, a proposito, la torta era buona?- Chiese Pietro con un sorriso saccente che fece ridere Anna.
-Brutto...ma come hai potuto? Io pensavo fossimo amici! E dire che sei solo il figlio della cameriera dei vicini! Volevo fare di te qualcosa di meglio-
-Amici? Tu sei pazza, solo perchè quella volta che sono venuto a prendere mia madre a lavoro sei caduta e ti ho aiutato non significa diventare amici per la pelle sai? E poi sei tu che da quel giorno mi hai cercato dappertutto, io mica ti volevo frequentare, ma visto che non ho il coraggio di dire no a nessuno ho provato a essere gentile con te-
-Ti ho invitato al mio compleanno anche se sei un...un...un poveraccio-
-Poveraccio? Magari la mia famiglia non naviga nell'oro, ma almeno io ho un po'di buon cuore ce l'ho-
Maria aveva la bocca spalancata. Pietro le aveva tolto le parole di bocca. Poi ebbe un'idea.
-Se hai così un buon cuore, vuoi dirmi perchè ti frequenti con Anna? Se non sbaglio è la figlia di un importante avvocato no?-
-Maria tu sei matta da legare. Non l'ho certo avvicinata per soldi-
-E allora perchè sentiamo?- Chiese Maria, certa di aver colpito nel segno.
-Avevo due validi motivi. Il primo era il fatto che era la ragazza più bella della festa. Il secondo era il fatto che la stavi ridicolizzando davanti a tutti-
Maria rise, una risatina perfida.
-Ho detto quelle cose semplicemente perchè è la verità-
-Verità? Ma quale verità?-
Provò ad avvicinarsi a Maria, ma Anna glielo impedì.
-Ma Anna questa ti sta offendendo-
-Le sue parole non mi offendono Pietro, sono dettate dall'ignoranza che regna nel suo cervello, andiamo per favore, non ne vale la pena-
Pietro rimase colpito dalle parole di Anna.
La guardò nei suoi bellissimi occhi blu e decise di darle retta.
-Non finisce qui Biscardi-
-Altrettanto Pietro, ricordati che potrei sempre fare un discorsetto ai miei vicini di casa-
A quelle parole Pietro si immobilizzò. E se avessero licenziato sua madre?
-Pietro!- Lo chiamò Anna.
-Ehm...si arrivo-
Quando finalmente si sistemarono, Pietro partì.

ANNA POV'S

Il vento primaverile mi scompiglia i capelli. E devo ammettere che mi piace tenermi stretta a Pietro. Sento i muscoli della sua pancia sotto le mie mani.
Non vedo l'ora di sapere dove stiamo andando! Anche se non conosco bene Pietro, sono sicura si tratti di un posto fantastico.
Percorriamo mille vie. Pietro è un bravo guidatore. Rispetta gli stop e i semafori.
Percorriamo il quartiere di Castelletto, uno dei più suggestivi qui a Genova.
Dopo un po' rallentiamo e trovato un posto, posteggiamo la vespa.
Dopo essere sceso ed essersi tolto il casco, mi tende la mano per aiutarmi a scendere.
-Grazie-
-Ma di cosa? Bisogna essere gentili con la propria dama- Dice gonfiando il petto come un pavone.
-Io sarei la tua dama?- Gli domando divertita.
-Certamente- Dice facendo una piccola riverenza.
-Sei proprio buffo lo sai?-
-E tu sei bellissima lo sai?-
A quel commento arrossisco di brutto. Nessuno finora, tranne la mia nonna me lo aveva mai detto. I miei non sono tipi da smancerie. Specialmente mia madre.
Pietro mi guarda divertito. Evidentemente sono più rossa di quello che pensavo.
Provando a cambiare argomento gli chiedo di ciò che ha lasciato intendere la vipera a proposito di sua madre.
-Ehm...Pietro?-
-Dimmi-
-Secondo te la Biscardi farà licenziare tua madre? Io...mi sento in colpa, mi sono messa in mezzo a voi due e...-
Alla mia domanda Pietro si immobilizza, ma solo per qualche secondo. Poi con la solita baldanza mi risponde.
-Mettersi in mezzo a cosa? Io e lei non siamo mai stati amici. Lei mi seguiva dappertutto, è una stalker seriale. Non farti paranoie che non esistono Nuccia. E riguardo a mia madre...lavora da anni in quella casa, e oramai si è guadagnata la stima e la fiducia di tutti i componenti della famiglia Ambrogi, io non mi preoccuperei più di tanto, inoltre il capofamiglia è uno che ha sempre pensato con la sua testa, non si farà certo imbrogliare da una ragazzina con più trucco che cervello-
-Lo so...ma...Maria ha fatto intendere che la tua famiglia non è ricchissima e...se succedesse qualcosa non me lo perdonerei mai-
-Nuccia. Ascoltami bene. La mia famiglia non è ricca, è vero. Anzi, siamo molto modesti. Ma siamo una famiglia unita, che si vuole bene e che conosce tanta gente, in caso non sarebbe un problema trovare un lavoro nuovo a mia mamma...inoltre...vorrei che tu sapessi che io non mi sono avvicinato a te assolutamente per i soldi dei tuoi genitori...-
-Pietro, questo lo sapevo già-
-Come fai a saperlo?-
-Me ne accorgo. Quando qualcuno mi lusinga troppo intuisco che vogliono qualcosa da me. Oppure il fatto di essere d'accordo con me su tutto, è un modo come un altro per fare il lecchino...tu invece...eri imbarazzato a parlarmi...-
-Wow- Esclama.
-Wow cosa?- Gli domando.
-Sei la ragazza più sveglia che io abbia mai conosciuto. Fai bene ad andare ad un classico di quel calibro-
-Grazie, ma io mi attengo ai fatti-
Ci guardiamo qualche secondo negli occhi, è bellissimo...
Il suono di un clacson ci riporta alla realtà.
-Ehm...vieni ti porto in quel posto-
-Va bene-
Camminiamo un po' finchè non giriamo un angolo.
Davanti a noi si apre un enorme piazza. Il pavimento è di granito  con le usuali rifiniture alla genovese*. La piazza finisce con una grande ringhiera color acquamarina, e oltre quella si apre il mare cristallino di Genova. Accanto a noi invece c'è un edificio in pietra. Nella piazza sono sparsi mille tavolini con gli ombrelloni per ripararsi dal sole, quindi intuisco che è un bar o una gelateria.
-Wow- Esclamo.
-Ti piace?-
- In una parola? Stupendo. Come ho fatto a non scoprirlo prima?-
- Ammetto che è un posto abbastanza nascosto, ma merita sia come panorama, sia come gastronomia-
-Cosa preparano?- Chiedo con l'acquolina in bocca.
-Un po' di tutto, all'interno c'è un ristorante-pizzeria, ma è anche una pasticceria, un panificio e una gelateria-
-Tutte queste attività? Wow, il proprietario deve essere un uomo ambizioso-
-Certo che lo è! Pensa che è il migliore amico di mio zio. Un uomo geniale, e devi assaggiare il loro gelato! Dopo se vuoi puoi anche studiare, oggi non c'è tanta gente-
Già mi immagino il sapore che deve avere il gelato prodotto in questo posto.
-Allora?- Mi chiede Pietro.
-Allora cosa?- Ribatto io.
-Lo vuoi il gelato si o no?-
-Ehm...sono appena le due del pomeriggio...non ho neanche mangiato!-
Pietro mi guarda con aria scettica.
Alla fine sospiro e mi arrendo.
-E va bene, ma solo perchè sei tu-
-Fantastico, allora andiamo-
Mi conduce all'entrata della vetrina con l'insegna "Gelateria".
Al bancone ci accoglie una donna di mezza età con un sorriso cordiale.
-Buonasera ragazzi, cosa desiderate?-
Pietro è il primo a ordinare.
-Per me un cono medio al fiordilatte e caffè-
-Per me uno medio al cioccolato fondente e lampone-
Appena la signora si volta per preparare i gelati, Pietro mi sussurra all'orecchio.
-Sei proprio una golosona-
-Nessuno mi nega un gelato al cioccolato, specialemente se è il mio pranzo-
Lui mi guarda diverito.
Quando la signora ci porge i coni, tento di pagare ma Pietro mi ferma.
-Alt signorina Parodi! Cosa pensa di fare? Pago io-
-Ma...-
-Niente ma, oggi lei è mia ospite-
-Ehm...grazie Pietro-
-Tu ringrazi troppo, dai andiamo-
Così appena pagati i coni andiamo a sederci in uno degli ultimi tavolini vicino alla ringhiera.
Pietro aveva ragione, il gelato è davvero ottimo, si sente che è artigenale.
Per tutto il tempo parliamo di cose stupide o inventiamo nuovi soprannomi per quella vipera della Biscardi. Poi finito il gelato, mi metto a studiare sotto il suo sguardo attento e accarezzata sulle guance dal vento.


PIETRO POV'S

La osservo mentre si concentra per fare i compiti di greco. Noto ogni minimo particolare. Il modo in cui corruga la fronte, il modo in cui si picchietta le labbra con la matita e il modo adorabile che ha di piegare la testa ogni volta che non capisce una qualcosa. Non poteva capitarmi compagnia migliore.
Anna è dolce, simpatica ma anche decisa e dinamica. Mi fa impazzire.
Passo le successive due ore a guardarla scrivere e leggere.
Poi finiti i compiti le propongo di tornare in centro e farmi vedere la libreria nella quale aveva passato il mercoledì pomeriggio. Ne ho viste a bizzeffe di librerie. Ma ogni volta che ne vedo una mi emoziono. Vengo travolto dall'odore di carta e inchiostro freschi e da quella sensazione di pace che mi danno sempre i libri e specialmente le parole.
Mentre percorriamo le strada a bordo della mia vespa, mi godo il vento fresco che sferza sulle mie braccia e soprattutto, le braccia magre di Anna che mi cingono in vita.
Sarò pazzo, ma Anna mi fa battere il cuore in un modo che non credevo possibile.
Quando leggevo libri come "Orgoglio e Pregiudizio" non mi aspettavo che l'attrazione per una persona comportasse tutte queste emozioni, come invece accadeva nei libri della Austen.
Io per esempio ho lo stomaco in subbuglio e il viso angelico di Anna perennemente nei miei pensieri. In questa settimana mi sembrava di poter sentire il suo profumo alle rose, anche se lei in quei momenti non era con me.
Prima di addormentarmi pensavo a quanto sarebbe stato bello dedicarle una canzone con la mia chitarra, e magari sentirla ridere in quel modo così tenero, vedere i suoi occhi blu diventare liquidi come inchiostro e ammirare i suoi capelli venire sposati su una spalla dalle sue piccole e candide mani.
Quando arriviamo la faccio scendere.
Successivamente passo due ore a consigliarle romanzi e a esprimere le mie opinioni su di essi. Lei non sa cosa dire. In effetti a furia di leggere romanzi, libri e addirittura giornali, sono riuscito ad avere abbastanza vocaboli da riuscire a esprimermi col linguaggio di un critico professionista.
Lei mi confessa di aver sempre amato leggere, ma di non essere mai riuscita a trovare del tempo per questo passatempo. Mi racconta dei suoi genitori e delle loro ferree regole, poi il suo viso si illumina quando mi parla di sua nonna e della sua tata, le uniche persone a detta sua a volerle bene veramente. Oltre a me, si intende.
Mi racconta delle costrizioni alla quale è sottoposta. Mi confessa che la danza le piace, ma non è quello il suo grande sogno. Mi racconta anche di certe serate che organizzano i suoi genitori con dei loro amici importanti. Mi dice anche che sono tutte persone frivole e volgari, e subito la faccio sorridere paragonando quella gente alla Barbie.
Il tempo passa così in fretta che alla fine è lei a dovermi ricordare che devo accompagnarla in palestra.
Per essere le sei del pomeriggio è già buio pesto.
Arrivati davanti alla palestra lei con improvvisa timidezza mi si avvicina.
-Ehm...Pietro...ti andrebbe di venirmi a vedere?-
-Certo, mi farebbe piacere-
Così mi conduce per i corridoi della palestra.
Mentre va a cambiarsi mi dice di entrare in una grande sala.
Ci sono già altre persone, probabilmente familiari di altre ballerine.
La sala è un tripudio di parquet, specchi e quelle strane ringhiere dove le ragazze si allenano.
Vado a sedermi.
Mentre aspetto un ragazzo mi si avvicina e si siede vicino a me.
Non ci faccio troppo caso, le sedie disponibili per gli spettatori sono poche.
Finalmente Anna e le sue compagne entrano. Una signora dice loro di iniziare a fare stretching.
Mentre la osservo, il ragazzo accanto a me attira la mia attenzione.
Ha i capelli così neri da sembrare blu. I suoi occhi castani, quasi arancioni, mi scrutano divertiti. Gli occhiali gli danno un'aria seria ma alla mano.
-Ehm...le serve qualcosa?-
-Oh...ehm...no- Ridacchia divertito.
Lo guardo un stranito. Chi è questo tizio'
-Mi domandavo semplicemente...chi è la fortunata?-
-Eh?- Domando diventando color fragola.
-Stai guardando una ragazza. Ho lo stesso sguardo quando guardo mia moglie-
Noto che ha un accento particolare...credo asiatico ma non ne sono sicuro.
-Ehm...forse...- Dico alzando gli occhi al soffitto.
-Comunque...piacere, Pietro Bianchi- Gli dico presentandomi e tendendogli la mano-
Lui si inchina e poi mi intende la mano. Avevo ragione, probabilmente è originario del Giappone o della Cina.
-Yuri Frost, piacere mio-
-Ehm...qui sono tutte ragazze di sedici o quindi anni, come fa ad avere una moglie?- Gli domando ridendo.
-Sembri essere più grande di noi- Aggiungo.
Lui ride.
-Ho ventisette anni, e mia moglie...non è una di queste ragazze, è la nuova insegnante di danza-
-Oh si, ora mi ricordo, Anna me lo aveva accennato-
-Anna...?- Mi domanda con sguardo malizioso.
Accidenti, mi sono lasciato sfuggire il suo nome.
-Un'amica...tutto qui-
-Anche io e mia moglie eravamo amici un tempo-
-Uff...comunque io ho quasi sedici anni- Dico per cambiare discorso.
-Wow, ti credevo più grande-
-Me lo dicono spesso-
Improvvisamente una donna entra nella sala e in quest'ultima cade un silenzio tombale.
Deve essere la nuova insegnante, e conseguentemente la moglie di Yuri.
Devo ammettere che è una bella donna, non quanto Anna, ma comunque bella.
Porta i capelli albini corti e  diversi ciuffi che ricadono verso il basso.
Ha la pelle candida come la neve.
Come tutte le ballerine ha il completo formato dal body, anche se il suo è bianco, una gonnelina, la sua però è azzurra, uno scaldacuore, il suo è grigio, delle collante trasparenti e un paio ballerine nere.
Un accoppiamento di colori alquanto bizzarro, ma nel complesso gradevole.
-Buongiorno ragazze! Io sono Karin Mitsuiko Frost ma voi potete chiamarmi come più vi aggrada- Esclama sorridendo.
-Buongiorno Madame Frost- Salutano in coro le ragazze, compresa Anna.
-Visto che oggi è la nostra prima lezione insieme, suggerisco di partire con qualche esercizio semplice, che ne dite?-
-Va bene, Madame Frost-
-Molto bene, iniziamo allora!



ANGOLO AUTRICE:

Ma ciao bella gente!
Come promesso ho aggiornato il capitolo.
Sono una ragazza di parola io. (?)
Ho cercato di scrivere questo capitolo decentemente, ma ovviamente sarà venuto uno schifo, I know it.
Se la storia vi è piaciuta, recensite ve ne prego.
Per me la vostra opinione è importantissima, anche in caso abbiate notato errori o in caso la trama non vi piacesse, RECENSITE NEGATIVAMENTE, io non mi offendo , anzi, sarò felice di rispondere.
Passando alla trama...Mio padre finalmente fa fare un giro alla mia mammina.
Dopo questo pomeriggio fantastico vanno in palestra e chi c'è? (fate finta ci sia una faccina pervertita)...due ragazzi con un cognome particolare...e sembianze asiatiche...Indovinate chi sono?
Io lo so u.u
Tutti: non ci vuole un genio per capirlo -.-
Me: I know it, yes era per fare suspance (?)
Tutti: è un caso disperato, ingoratela -.-
Anyway...tornando alla trama...è ora degli asterischi del giorno!
Il primo è un "granito".
Il granito è un materiale con il quale di solito (o almeno dalle mie parti) si costruicono i pavimenti.
Il secondo è un "alla genovese".
Sappiate che noi abbiamo dei pavimenti in granito stupendi. Persino nelle case più modeste si possono trovare pavimenti con decorazioni sorprendenti. Anche io li ho u.u
Il parquet? Ci fa un baffo a noi zenesi u.u
Anyway (?)... per oggi è tutto!
Vi prometto che aggiornerò a breve, un bacio enorme e mi raccomando...RECENSITE IO NON MI OFFENDO IN CASO FOSSERO CRITICHE!
Ancora un bacio,
Lily
PS: Saluto le sclerate per caso. Vi voglio bene ragazze! Tantissimo!
*Evapora in una nuvola di fumo like a ninja (?)*









                                      











   
 
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