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Autore: notoveryou    25/07/2016    2 recensioni
Dicono che il cane sia il migliore amico dell'uomo. Ma se facesse anche da Cupido?
(SCISAAC)(ACCENNI STEREK)(AU)(TUTTI UMANI)
Genere: Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Scott McCall, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo secondo

 

Pochi minuti dopo qualcuno suonò alla porta e Isaac corse ad aprire, con gli occhi un po' arrossati di chi ha a malapena trattenuto le lacrime. A quel punto gli occhi li dovette sgranare, invece, perché non riusciva a credere a ciò che stava vedendo: quello che aveva davanti, presumibilmente, era il veterinario Scott, nonché l'essere umano più bello che avesse mai visto in vita sua.

Isaac sbatté ripetutamente le palpebre, incredulo: l'uomo che aveva davanti non era l'attempato professionista che si era aspettato – eppure la voce avrebbe dovuto suggerirgli che si trattava di uno giovane – ma uno che doveva avere all'incirca la sua età, moro e con la pelle olivastra, un sorriso splendente e, almeno all'apparenza, l'aspetto della persona più gentile del mondo.

 

“Lei... lei è il dottor Scott?” biascicò, senza fiato.

 

Il sorriso dell'altro si allargò ulteriormente mentre gli porgeva la mano, e annuì. “Scott McCall, è un piacere! La prego di non chiamarmi dottore, però, mi fa sentire vecchio... anzi, diamoci del tu, Isaac! Ho fatto più in fretta che ho potuto.”

 

Il biondo annuì e immediatamente pensò che nessuno aveva mai pronunciato il suo nome in un modo così... meraviglioso. Improvvisamente si risvegliò dai suoi pensieri e si rese conto di non aver ancora fatto accomodare il veterinario, che attendeva pazientemente sulla soglia di casa.

Avvampò e si fece da parte, stringendo la maniglia d'ottone con tanta forza che pareva volesse polverizzarla.

 

“D'accordo, Scott... mi scusi--- cioè, scusa! E non preoccuparti, mi hai salvato... Entra pure, Foxy è in cucina.”

 

Isaac richiuse la porta alle spalle di Scott e gli fece strada, ringraziando mentalmente Erica che giusto un paio di giorni prima aveva messo in ordine il disastro perenne che era casa sua.

Stava per chiedere al veterinario se desiderasse qualcosa da bere, ma lo vide subito impegnato col cucciolo e rinunciò, limitandosi ad osservare i suoi movimenti gentili ed accorti: l'husky sembrava stregato da lui, non uggiolava più e scodinzolava invece, contento, mentre il medico lo visitava.

 

Pochi minuti più tardi, Scott si alzò in piedi e si rivolse ad Isaac che aspettava il responso con l'espressione di chi sa per certo di essere condannato alla ghigliottina. Scott rise e poi si avvicinò, provocando ad Isaac un tremore che poco aveva a che fare con la faccenda del cane.

 

“Ho controllato, è tutto a posto! Foxy era agitato perché il cibo che ha ingerito gli è indigesto, ma non comporta nessun pericolo grave. Dovrai solo dargli le fiale che ti prescriverò, basta scioglierle nell'acqua... aiuteranno a velocizzare il processo di espulsione.”

 

Isaac non riuscì a trattenersi: “Espulsione nel senso di... feci?”. Si pentì subito dopo della domanda, era naturale che Scott alludesse a quello, e si aspettava che l'altro lo fissasse come se fosse pazzo. Invece il veterinario gli sorrise gentile, ed annuì.

 

“Sì, feci. Ti stai occupando di lui quindi immagino che saprai che ha bisogno di uscire per i bisognini almeno tre volte al giorno, vero?” chiese con un'occhiata indagatrice, seppur ancora divertita.

 

“Certo, ho tutti gli appunti di Stiles quindi so perfettamente come muovermi. Fortuna che c'era il tuo numero sopra, altrimenti sarei stato davvero nei guai” rispose mentre l'altro si era chinato sul tavolo per scrivere la ricetta delle fiale per Foxy – troppo impegnato a fissare il dottore non si era accorto che aveva appoggiato la valigetta su una sedia ed estratto metà del suo armamentario, tra cui il blocco su cui stava scarabocchiando. Isaac gettò un'occhiata a Foxy che, già più vispo, ricambiò con uno sguardo penetrante, come se sapesse. Isaac stava decisamente diventando paranoico.

 

Scott finì di scrivere, firmò il foglio e lo strappò dal blocco, consegnandoglielo. “Non c'è alcun problema, davvero. Ti consiglio di acquistare subito le fiale, però, ci vuole un po' affinché facciano effetto e non vuoi che Stiles si accorga del piccolo problema di Foxy, vero?”

 

Un'espressione di puro terrore si dipinse sul volto di Isaac – Derek lo avrebbe ammazzato, come minimo – e Scott scoppiò a ridere. “Scherzavo! Ma è comunque meglio sbrigarsi, prima gli passa e prima potrai tranquillizzarti.”

 

Isaac annuì, infilando la mano nella tasca posteriore dei jeans per cercare il portafogli: “Bene, andrò subito... nel frattempo, quanto ti devo?”

 

Scott allungò una mano e gli rivolse un cenno di diniego. “Non mi devi niente!”

 

Incredulo, l'altro ribatté: “Cosa? Ti ho fatto venire fin qui da chissà dove, non posso chiederti una visita gratis...”

 

“Non la stai chiedendo, te la sto offrendo. E per di più il mio studio non è molto lontano da qui. Non voglio soldi, però puoi accompagnarmi fin lì con Foxy, e nel tragitto mi offri un caffè. Che ne dici, affare fatto?”

 

“Affare fatto!”. Ad Isaac non sembrava vero.

 

Foxy scattò sull'attenti quando Isaac prese il guinzaglio e si guardarono per un attimo.

Quel cane sapeva davvero!

 

Tutte le volte che Isaac si era preso una sbandata, aveva finito irrimediabilmente con il rimanere deluso da quella persona che aveva osservato, studiato, idolatrato: nessuno era davvero come lui si aspettava che fosse, ma l'esatto opposto.

Scott, invece, si era rivelato anche meglio di come si aspettasse.

 

Avevano trascorso una piacevolissima ora insieme – il turno di Scott era finito e doveva solo tornare indietro per chiudere e poteva prendersela con più calma – chiacchierando e scoprendo di avere molte cose in comune: gusti musicali, generi cinematografici, sport preferiti.

Alla fine la scusa del caffè non era neanche servita, perché Scott era riuscito a distrarre Isaac con un video di cuccioli appena nati – cominciava a farci l'abitudine – e a sgattaiolare al bancone per pagare per entrambi.

 

Isaac si sentiva terribilmente in colpa mentre tornava a casa, perché aveva ordinato una gigantesca coppa di gelato con tutti i gusti immaginabili e si era sporcato tutto mangiandola, ma Scott non l'aveva giudicato e anzi l'aveva aiutato a finirla quando proprio non ce la faceva più.

 

Stava tornando a casa con un sorriso ebete stampato in volto, quando il suo cellulare squillò.

“Pronto?”

 

La voce allegra di Erica riempì le sue orecchie: “Dolcezza! Come stai?”

 

Isaac sospirò. “Bene...”

 

La sua migliore amica divenne subito sospettosa: “Cosa succede?”

 

“Niente!”

 

“Bugiardo! Hai la voce di uno che si è messo nei guai.”

 

“Nessun guaio stavolta, giuro.”

 

“Allora raccontami la tua giornata.”

 

Isaac sapeva che era un tranello, ma non riuscì comunque a resistere così confessò: “Ho conosciuto un tipo stupendo...”. Un urlo di trionfo rischiò di spaccargli un timpano.

 

“LO SAPEVO! Lo sapevo che c'entrava un ragazzo! Chi è? Voglio sapere tutto, adesso!”

 

“Si chiama Scott, è un veterinario ed è semplicemente...”

 

“Veterinario? Hai già ucciso il cane del tuo capo?”

 

“Non l'ho ucciso, ha solo avuto un'indigestione!”

 

“L'avevo detto io, che ti eri messo nei guai.”

 

“Non sono nei guai, Scott ha risolto tutto! Ecco, se mi fai finire ti racconto com'è andata...”

 

“D'accordo, sto zitta.”

 

E così Isaac si perse in un fiume di parole, descrivendo nei dettagli la gentilezza di Scott, il suo sorriso meraviglioso e persino la sua pelle perfetta con l'accuratezza che neanche un esperto avrebbe potuto avere. Alla fine Erica trasse la sua conclusione.

 

“Ti sei preso una cotta stratosferica!”

 

Isaac non ci provò neanche a negare: “Io... sì, è vero.”

 

“Non sai quanto sia felice di ciò, eri solo da troppo tempo e lui sembra un tipo fantastico.”

 

“Ma non lo vedrò più...”

 

“Cosa? Non hai il suo numero?”

 

“Sì, quello del lavoro, ma non posso mica disturbarlo mentre si prende cura degli animali...”

 

“Ricordo male o per questa settimana hai un cane di cui prenderti cura anche tu?”

 

“E allora?”

 

“E allora non c'è niente di male a passare lì, ogni tanto, per chiedere un parere. Sei così inesperto... è legittimo avere dei dubbi.”

 

Isaac scosse la testa, ma sorrise tra sé. “Sei terribile, lo sai?”

 

“Oh, sta' zitto. Ti ho dato l'idea che potrebbe cambiarti la vita in meglio.”

  
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