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Autore: Spensieratezza    26/07/2016    4 recensioni
Il mondo è tornato indietro di moltissimi anni, al Medioevo. Non esiste più l'era industriale, i telefonini o i computer. Tutta la popolazione vive, come all'interno di una favola, dimenticando com'era una volta. Solo pochi ancora ricordano e cercano di combattere il mostro che ha fatto questo al pianeta. Jensen conoscerà il mostro e rimarrà molto sorpreso di sentire le sue ragioni!
- Questa storia è una via di mezzo tra Once Upon a Time e la bella e la bestia :))
Genere: Fantasy, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Come nelle favole'
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Jared ce la metteva tutta per non far annoiare Jensen. Non voleva che Jensen si stancasse di lui o sentisse il bisogno di ossigeno, lontano da lui. Certo, Jared aveva vissuto decenni da solo, per colpa della maledizione…e non era più abituato a condvidere la sua vita con qualcuno che non fossero i suoi servitori stregati, ma ora c’era Jensen e Jensen non doveva pagare il prezzo della sua solitudine. A pensarci bene, Jared scoprì che non era neanche uno sforzo con Jensen. Lo era con tutti, ma con lui no.

Anche per Jensen era lo stesso e non gli pesava restare solo con Jared e non vedere altre persone. Anche se non lo aveva ammesso con Jared infatti, avevano dei lati del carattere comune. Jensen non soffriva di fobia sociale, questo no, ma anche lui era un po’ un orso polare e non gli piaceva stare molto in compagnia, quindi poteva capire Jared. In più stava bene con lui. Con Jared potevi parlare per ore delle cavolate più assurde oppure restare in silenzio e non sentivi la necessità di riempirlo. Erano perfettamente in sintonia. L’uno capiva sempre quando l’altro aveva voglia di parlare o di stare da solo.

Facevano lunghe camminate nei boschi. Era come un toccasana per loro. Oppure andavano al fruttivendolo o al mercato. Cercavano di evitare i supermercati, sia perché erano troppo affollati, sia perché diventava complicato in quel modo cercare di soggiogare tutti affinchè si dimenticassero di Jared. Era praticamente impossibile.

Jared continuava a rassicurarlo del fatto che prima o poi avrebbero avuto una vita normale, senza doversi nascondere. Jensen capiva perché Jared sentiva il bisogno di giustificarsi ma Jensen pensava che già il fatto di conoscere Jared aveva sconvolto il suo senso di ordinarietà e normalità e a lui stava bene così. Ne era contento.
 
 
In quel momento erano a letto che facevano l’amore. Jensen era sotto, anche se facevano l’amore guardandosi negli occhi. Jensen continuava a guardare Jared con un sorriso furbo. Adorava quando Jared gemeva in quel modo e dimostrava di desiderarlo.

“Se..mi guardi così…non duro molto..” gemeva Jared, facendo scappare una risatina a Jensen.

Chi l’avrebbe mai detto che il timido e pudico Jensen fosse così?
 
 
 
 
*

Dopo aver fatto l’amore, Jensen si preparò per il ballo. Infatti dopo la cena era previsto un ballo per loro due, per festeggiare i loro primi due mesi insieme.

Jensen scelse un abito completamente giallo. Si sentiva un po’ Re Mida in quel modo ma gli piaceva. Tutto quel giallo gli dava una sensazione di potere, di ricchezza! Si sentiva un re.

E poi era sicuro che a Jared sarebbe piaciuto!
 
Scese le scale mentre Jared lo guardava rapito. Anche lui era perfetto, nel suo completo viola.
 


Quando finirono la cena, una musica dolcissima e sensuale allo stesso tempo, venne magicamente dal pianoforte e Jared invitò Jensen a ballare.
 
Ballarono come se lo stessero facendo fuori dal tempo, come se il mondo si fosse fermato. Solo per loro due.

Jensen aveva già notato che Jared si trasformava di meno in “Bestia” da qualche giorno ma non osava fargli domande, anche perché temeva che fosse causata da un condizionamento mentale basato sul suo umore..e se Jared si trasformava di meno davvero per merito di Jensen, perché era felice, farglielo notare avrebbe potuto fargli riprendere quella condizione. Forse se non se ne accorgeva, era meglio.

Lo amava. Ora ne era sicuro. Stava solo con lui e non desiderava essere da nessun’altra parte..e era sicuro che anche Jared lo amava. Quello sguardo, quegli occhi, come lo guardava, non mentivano.
 
Dopo il ballo, si baciarono sulla terrazza al chiaro di luna, romanticamente.



“Jensen, io…sto così bene con te..”

Jensen sorrise. “anch’io..” disse, cercando di riprendere a baciarlo. Era il modo migliore che aveva per esprimere i suoi sentimenti, ma Jared voleva parlare invece.

“Aspetta…io sto cercando di dire qualcosa..”

“Dimmi.” Sbuffò ridendo Jensen.

“ Io voglio che per stare con me non devi privarti di nulla.”

Jensen sbuffò. Ecco che ritornavano allo stesso argomento.

“Jared quante volte devo dirti che non mi sento prigioniero qui con te…”

“Adesso dici così ma più avanti sentirai la mancanza della tua famiglia..e io voglio che tu..non debba sentirla..” disse Jared, tirando fuori uno specchietto.

Jensen lo guardò stupito. Di tutte le cose che poteva aspettarsi, uno specchio era l’ultima cosa. Jared trovava sempre il modo per sorprenderlo.
 
Era uno specchio davvero bello e sembrava fatto di oro bianco.

“Questo è uno specchio fatato…ti farà vedere ogni persona che tu desideri davvero vedere. Prendilo, è il mio regalo per te, così quando sentirai la mancanza della tua famiglia, potrai vederli tutte le volte che vuoi.” Disse Jared con gentilezza.

La sua voce era come miele alle orecchie di Jensen. Adorava la sua voce e le parole che gli aveva appena sentito pronunciare.

“Mio dio, Jared…”

“Prendilo.” Disse Jared, dandogli lo specchio in mano.
 
Jensen prese lo specchio. Lo fissò intensamente e disse:

“Fammi vedere mio fratello.”

Jared restò per un attimo senza fiato. Non sapeva che Jensen avesse un fratello.

Per qualche secondo, entrambi trattennero il fiato, perché lo specchio gli rimandava l’immagine di Jared.
 
“Tu..no..com’è possibile…tu non sei…cosa…io non capisco..” disse Jensen senza fiato.

Jared però si riprese subito e gli prese la mano per calmarlo.

“Jensen, non hai specificato. Devi dire il nome, altrimenti lo specchio non funzionerà bene.”

Jensen si sentì un po’ più sollevato.

“V-va bene. Misha. Fammi vedere mio fratello Misha.”
 

E lo specchio lo accontentò.

















 Note dell'autrice: 

spero non vi abbia annoiato la parte iniziale...il fatto è che avendo io in primis qualche problema di relazioni - la abbrevio così - mi piace molto scrivere di solitudine e di trovare persone con cui stai bene insieme e penso che in generale è una cosa che piace a tutti e che vorrebbero trovare tutti ^^ è così difficile trovare persone con cui stai bene insieme ^^

Il ballo e lo specchio...altri due stereotipi del cartone ma spero vi piaccia la variante che ho messo nel finale <3

eh sì misha è il fratello di jensen ahhah non posso fare a meno di inserirlo in tutte le mie storie xd e il bello è che ogni volta non prevedo mai di mettercelo xd è sempre una sorpresa anche per me!! xd

non vi resta che attendere per scoprire se cambierò anche altre cose <333 :p
   
 
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