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Autore: vitalyleto261271    26/07/2016    1 recensioni
Fu quella notte a cambiare la vita di Denise, piano piano tutte le cose che vedeva nei film dell'orrore le se presentavano come reali.
Lontana da casa e dagli affetti rimasti, stava cercando di ricomiciare a vivere e a cambiare la sua vita, ma nemmeno lei sapeva quanto sarebbe cambiata una volta giunta a Londra.
Mi hanno sempre detto che il modo migliore di superare una delusione è il metodo "chiodo schiaccia chiodo", e devo dire che nella mia vivace adolescenza di chiodi ne ho schiacciati abbastanza, forse perché non mi sono mai innamorata veramente.
Dicono che quando t'innamori provi sensazioni contrastanti tra cuore e cervello.
Lo stomaco è pieno di farfalle; una voragine si apre nel petto quando vieni lasciato; i continui litigi; il bello di far pace; gelosia, possessività e tante altre cose.
Ma io queste cose non le ho mai provate... Forse non sono normale, o forse lo sono troppo.
Ma adesso la mia domanda è un'altra: se il metodo C.S.C. funziona in amore, ci sarà un metodo per dimenticare una persona cara che ti ha lasciato per sempre?
Genere: Drammatico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mentre tornavo a casa mi fermai in un beauty shop, per fare un regalo ad Eloise che non ha mai tempo di comprare trucchi, poi entrai in un bar e comprai delle mini-ciambelle colorate e caloriche. Erano gia le 18:30, ed era buio... E mentre apro il portone di casa un fischio mi fa girare. "Ah, ma allora sei tu! Pensavo di averti confusa... Ti ricordi di me, vero? Ci siamo visti al locale, lì dove lavori. No, sicuro non ti ricordi, vedrai tante di quelle persone tutte le sere! Ma stasera non lavori? Peccato, volevo andare là per vederti. Comunque piacere, io sono Benedict. E tu, come ti chiami?" Ero spaesata, tutte quelle domande fatte insieme da un volto familiare e mani gesticolanti ancora da collocare dove lo avevo visto... "Aspetta,- picchai la mano sulla fronte -Ah sì! Adesso ho capito, due pinte di rossa con dentro le olive, anche io la bevo cosi! E anche... Niente, lascia perdere. Comunque sono Nina e stasera non lavoro. Vado, sono in libera uscita con le amiche." Benedict sconsolato disse: "Volevo invitarti ad uscire... Ma forse hai già qualcuno. Arrivo sempre secondo, ci vediamo." Lo fermai dicendogli: "No, non esco con nessuno, e se magari vuoi unirti a noi ti lascio il mio numero!" Benedict rosso in viso esclamò: "Fantastico! Verso le 21:30 ti chiamo? Oppure è presto? Ok, alle 22, sei proprio carina. Beh, ora vado..." e allontanandosi mi mandò un bacio, soffiandosi sulle dita. Entrai in casa, addentai una stucchevole ciambella e mi versai del thé caldo preparato da Eloise, che si stava asciugando i capelli dopo la doccia. "Hey Elo, ho incontrato un tipo... Cioè, un cliente del pub. Voleva invitarmi ad uscire con lui stasera. Gli ho lasciato il mio numero, e forse mi chiama dopo per raggiungerci, lo so che era una serata tra ragazze ma era così impacciato, intimidito, gesticolante... Ed è anche carino! Sai? Beh, anche lui ha detto che mi trova carina. Ha uno strano accento, sembra scozzese. Vi dispiace?" Eloise spense il phon e disse eccitata: "Ma ti pare! I ragazzi carini sono sempre ben accetti. E poi sembra che Donna stasera abbia intenzioni serie. Vuole rimorchiare qualcuno, ha detto che le fa male stare troppo in astinenza, ne sarà contenta anche lei, vedrai! Caspita, ti dai da fare, romana... Ieri 3, oggi un altro, stai facendo faville, straniera." -rise- "Su dai, aiuitami con la piastra, sennò faccio un pasticcio. Ho comprato le lenti a contatto, che ne dici, come sto senza occhiali?" Avevo notato qualcosa ed esclamai "Wow, ecco cos'era... Le lenti! Ma lo sai che hai gli occhi grandissimi? Dovresti farci l'abitudine, almeno per uscire. Sei bella, e come direbbe mia madre 'una bellezza da quadro antico', quasi come Kate. Se ti avesse conosciuto Dennis gli saresti piaciuta molto." Eloise sorrise dicendomi "E presentamelo allora! Chi è Dennis? E' carino?" Mi rattristai e presi la foto che avevo nella borsa, pensando che non avevo mai parlato di lui alle mie coinquiline. "Ecco, lui è Dennis, mio fratello... Per la precisone mio gemello. Lui era bellissimo, almeno per me." Eloise prese la foto e sgranò gli occhi: "Cazzo, che figo! Ma perchè 'era'?" E portandosi una mano davanti alla bocca, "Oddio, scusami! Che stupida. E'... morto?" Disse infine con un soffio di voce. Mi asciugai gli occhi e risposi: "Sì, Elo. E' morto 8 mesi fa. Abbiamo avuto un incidente e purtoppo il mio doppione è morto. Non potevi saperlo, non ne parlo quasi mai, mi fa troppo male. Avrei dovuto morire io, non lui." Eloise mi prese per il mento e disse: "Non dire così, lui non vorrebbe vederti così. Ti somigliava un casino... A me tempo fa è morta mia madre. E' dura, lo so. Ma presto ti conforterai, vedrai. Non si dimenticano, restano dentro al cuore per sempre." sorridemmo, e ci abbracciammo come due vecchie amiche. In quel momento entrò Donna e vedendoci abbracciate esclamò: "Vi serve un uomo al più presto, care mie! O avete intenzione di mettervi a pomiciare adesso?" Eloise la uccise con lo sguardo e disse: "Sei un'insensibile stronza. Stavamo parlando di... Falle vedere la foto. Bellissimo, vero? Era il fratello gemello di Nina, è morto pochi mesi fa. Ecco perché ci abbracciavamo. E poi sai che c'è? Dov'è il problema? Vieni qua, abbracciamoci in tre. -guardò Donna, indicandomi- Questa ragazzetta conosce uomini a tutto spiano. E' una vera calamita, questa sera sfavilleremo." Donna mi guardò e disse dispiaciuta "Scusa, non lo sapevo. Comunque, veramente bello il tuo gemello. E tornando a stasera... Io di sicuro farò faville, comunque. Ho comprato dei pantaloni aderenti in pelle che mettono in risalto il mio B-side, e un top che sembra un reggiseno, ma metterò un giaccone sopra. Voi cosa indosserete? Volete approfittare del mio guardaroba? Tanto a taglia ci siamo, ho tante di quelle cose mai messe che se vi piacciono ve le regalo volentieri." Eloise accettò dicendo "Cazzo, non posso mica uscire in tuta. Ma col fatto che non esco mai ho dimenticato che ho solo tute e jeans nell'armadio. Accetto l'invito! E scusami per prima, Donna... Non sei né stronza, né insensibile." Donna sorrise, "Non c'è problema. Il mio falso cinismo nasconde la mia vera identità, ma non ditelo in giro, rovinereste la mia reputazione. Adesso finisci di passarti la piastra, che poi ti trucchiamo. Stai bene senza occhiali, semplicemente bella." Aprii la borsa e passai a Eloise i trucchi che le avevo regalato, "A proposito. Questi sono per te, un regalino." Eloise estasiata disse "Dei trucchi tutti per me! Grazie Denise, oggi è la mia giornata fortunata." Dopo un'ora eravamo pronte, sembravamo vestite uguali: pantaloni scuri aderenti e top colorati. Invece del giaccone misi il chiodo di Dennis, che era ancora impregnato del suo profumo. Appena scese dal taxi ci fermammo ad Oxford Street, dove c'era una miriade di persone, e tanti negozi ancora aperti. Cenammo in un messicano, e poi ci dirigemmo verso il Three Pub, dove Donna era abitué. Salutò il proprietario e gli disse che eravamo pronte per un paio di bum bum, lui ci versò della tequila e della tonica in 3 bicchieri davanti a noi, "Al mio 3, bum bum e giù tutto d'un fiato!" disse Donna, piena di voglia di sbornia. E alla quarta tequila eravamo già a metà percorso della sbronza. Presi il cellulare che squillava, era Ben. "Pronto, ciao! Ah, bene... Sì, raggiungici. Siamo al Three Pub. Sì bravo, quello a Piccadilly. Ok, ok, ti aspettiamo." Riagganciai e Paul ci aveva messo davanti altre 3 tequilas. Mentre bevevamo entrò un gruppo di 4 ragazzi, li riconobbi subito da come erano vestiti. Diedi una gomitata a Eloise e dissi "Eloise, sono quelli di ieri sera. Guarda che roba!" Eloise e Donna sgranarono gli occhi e sgranarono ad unisono "Cazzo, chiama subito quel ben di Dio e presentaceli. Che aspetti?" Annuii e chiamai "Sebastian?" lui si girò, aggrottò la fronte e disse "Sana e salva! Bene, ci si rivede. Ci presenti le tue amiche?" baciò la mano ad Eloise, come un antico gentiluomo, e fissandole entrambe negli occhi, riusci ad intimidire anche Donna, che non riusciva a spiccicargli gli occchi di dosso. Beh, in verità era molto difficile non guardarli. Sebastian ed i suoi amici erano a dir poco magneticamente attraenti e i loro sguardi erano quasi inquietanti. Ci presentarono anche il quarto ragazzo, quello che avevo intravisto la sera che li avevo conosciuti. Lui non era bello quanto loro, e neanche ben vestito come loro, ed era anche poco loquace. Si chiamava Damian, non era inglese... Ma da quel poco che parlava si capiva che conosceva bene la lingua. Dopo qualche minuto arrivò Benedict, si unì alla compagnia. Paul ci pulì un tavolo e portò tequila, sale e limone, tonica e quella bottiglia dal nome strano che aveva chiesto Sebastian. Era Champagne, di quello costoso. E Paul ne aveva una scorta per le grandi occasioni. Damian non beveva nulla, ed evitava di guardarmi. La cosa m'infastidiva molto. Rispondeva a tutti guardandoli negli occhi, tranne quando gli parlavo io. Ben aveva adocchiato Eloise e mi disse all'orecchio: "Ti dispiace se chiedo ad Eloise di uscire qualche volta? E' veramente simpatica, bella. Sì, è veramente bella. Pensi che accetterà?" Lo guardai scompigliandogli i capelli con una mano e risposi: "Ma ti pare! Ne sarei felice... E ne ha tanto bisogno di sentirsi dire che è bella." Ben mi guardò con occhi brillanti e disse: "Okay, adesso le chiedo di venire fuori e le parlo un attimo... Io vado a fumarmi una sigaretta, chi..?" non finì nemmeno di dire la frase che Eloise si alzò di scatto e uscì con lui. Dopo un po' anche Donna si alzò per andare al bagno e la seguì Sebastian. Anche Blake e Raven si alzarono e andarono al bancone ad ordinare da bere. Restai al tavolo con Damian, che era in evidente imbarazzo, e per rompere il ghiaccio che si era creato gli chiesi: "Da dove vieni?" Lui glaciale rispose: "Da ovunque. Principalmente dalla romania. Ma ho vissuto gli ultimi due anni della... Vabbè, a Roma, e poi ho girato tutto il mondo." Secco continuò a guardare gli altri e io scoppiai stizzita: "Perché non bevi, almeno ti sciogli un po'? Ma ti sto antipatica, senza conoscermi? Senza motivo? Okay, sarò anche alticcia ma vedo che non ti piace colloquiare con me, e non mi guardi in faccia quando mi rispondi." Lui strinse gli occhi e la bocca in modo odioso, "Io non colloquio con nessuno. E "senza motivo", lo dici tu. Posso scegliere con chi parlare, sono libero di farlo. E tu non mi vai a genio." Mentre cercavo di rispondere tornarono Donna e Sebastian dal bagno e ci trovarono in piena discussione. "Hey, ma chi ti credi di essere? Non ti vado a genio? Figurati tu, mi stai sul... Che idiota." Mi girai verso Sebastian che aveva il rossetto di Donna sbavato sulle labbra, "Dovreste educare il vostro amico per essere alla vostra altezza." Sebastian mi rispose languido e calmo, "E' nuovo ancora... Troppo giovane per domarlo. E' come un cavallo pazzo, e se non gli vai a genio c'è poco da fare. Strano però, di solito è più gentile. Non l'ho mai visto in questo stato." Gli tirò le chiavi dell'automobile, e gli disse di andare a prendere la macchina prima che avesse chiuso il garage, "Almeno ti schiarisci le idee." poi si girò verso di noi e disse "Vorrei portarvi in un posto carino, vi va?" e mentre diceva questo rientravano anche Eloise e Benedict. Lui la cingeva in vita, ma lei ancora aveva il rossetto apposto. "Lunga questa sigaretta, eh!" dissi ironicamente arrabbiata. Benedict ci disse: "Se potete scusarmi... Io domani lavoro, e andrei a casa. Eloise torna con me, cioè, l'accompagno io a casa. E' troppo ubriaca. Ciao, è stato un piacere uscire con voi. Spero di rivedervi ancora, a presto!" Eloise si avvicinò al mio orecchio e disse: "Vuole farmi un ritratto, dice che sono bella. Non so se è l'alcol, ma lo trovo proprio figo. Ciao romana, ci si vede domani, o stanotte... o quando torni, dipende da come va. Ciao ragazzi, ciao a tutti! Fate i bravi." Ben mi diede un bacio sulla guancia e sparirono insieme. Sebastian pagò il conto anche per noi dicendo "Non vorrei mettervi a disagio, ma è buona regola offrire per me." Donna rispose anche per me, "Oh no, no. Non ci imbarazziamo. E se avessimo voluto offrirvi da bere noi sarebbe andato via tutto il mio stipendio... Paga tu, paga tu." Donna si avvicinò per dirmi una cosa all'orecchio, "Mi ha baciato. Come nessuno aveva fatto fino ad oggi, e ti assicuro che ne ho baciati tanti. Ma mai come lui. E' un mostro, avrà tre paia di mani, wow che storia. E dev'essere un mostro anche nelle parti, mh... Ma che maiala che sono, forse ho bevuto troppo. Ho bisogno d'aria." L'accompagnai fuori, dov'era arrivato Damian con un'automobile pazzesca, rossa fuoco. I sedili erano di pelle beige. Elegantissima, quasi quanto loro.
   
 
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