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Autore: Risa_chan    23/04/2009    1 recensioni
Non si può piacere tutti, questo è un dato di fatto: ci sono persone che ci vanno genio, altre che preferiremmo vedere crepare sotto atroci torture...*** dare per scontato le emozioni era il suo mestiere, eppure ormai non riusciva più a fare a meno di pesare che tutto fosse dannatamente sbagliato. Recensite, sono aperta anche alle critiche!!!!!!!! ULTIMO CAPITOLO POSTATO.(facciamo tutti insieme una preghira di ringraziamento)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AnGoLo AUtRiCe:
Salve a tutti... lo so, probabilemte mi avete dato per dispersa, sono in un fottuto ritardo, e mi avrete maledetto un centinaio di volte. Sono imperdonabile, ma vi chiedo perdono, lo chiedo anche per le grosse stupidaggini che ho riportato qui sotto in questo capitolo. Ringrazio a tutti per il grosso coraggio che dimostra nel leggere quello che scrivo.
Rispondiamo alle recensioni:
Ale03: sono sempre felicissima di sapere che nuove persone leggano quello che scrivo! grazie. Quante storie per una cravatta, ma, Sirius è un testardo coronico e quando s'impunta non c'è santi che tengano...
Tarantella 20: Lo so, perdere le speranze come è facile, ma non potevo non continare questa storia che mi ha davvero dato tanto. prometto che sarò più veloce, ma con gli esami in arrivo,  le 180 ore di tirocineo che mi sono fatta (Manca poco, evvai), mianno prosciugato.
Buona lettura,  e per favore, recensite!!!!
Baci, Fanny



Per quanta calma in quei giorni si respirasse fra le vecchie mura di una scuola di magia, le novità non mancavano mai, e ed infatti, qualche ora più tardi al tavolo Grifondoro planò un vistoso gufo con una altrettanto vistosa busta rosa grande  che profumava di...
“Violetta, si, sì.” Decretò James, già sul piede di guerra. Assaporava già la calda  sensazione che provava tutte le volte riuscisse a portare in giro Felpato.
“Taci, cervo scornato.”
Aprì la busta, piano, piano, buttò un occhio, e sollevò lo sguardo verso Remus, il quale stava  osservando la scena ad occhi sgranati.
Sirius sospirò e lanciò un'altra occhiata al contenuto della busta.
“Maledizione, vuoi aprirla si o no?!” chiese  Remus stizzito.
Forse  mancava di sonno, forse aveva bisogno di una vacanza e un po’ di relax, magari di una ragazza...Fatto sta che Remus ogni tanto come si suol dire aveva la luna storta, e guarda caso questo accadeva  ogni 28 giorni. E, come in tutte le cose Remus era un tipo puntuale.
Per questo, per quante ipotesi e diagnosi  i suoi amici potessero fare, il motivo dello squinterno di Remus era uno soltanto.
“Va bene...non mi sbranare...”
Mossa falsa, un fiammella si accese  negli occhi di Remus, e  a giudicare dell’espressione arcigna non prometteva nulla di buono.
“perché dovrei? Ho perso tante buone occasioni....”
“E’ vero.” Costatò l’altro.
James e Piter si limitarono ad assentire.
Sirius aprì la busta, e sorrise capendo immediatamente chi fosse il mandante.
Era sua cugina che gli scriveva sotto insistenza della piccola peste di Nifandora Tonks, sua figlia.
 “Uh, è Andromeda!”
“Tua cugina? E  ti manda certe buste?”
“Oh, ma questa l’ha scelta Tonks sua figlia!” Sirius sorrise, prese il secondo foglio dove a lettere cubitali ( probabilmente su indicazione di Tonks) Dora aveva scritto “Sirius non leggere, dalla a chi sai tu.”
Porse il foglio all’amico, che , stava sorreggendo un caffè leggendo Il profeta. Quest’ultimo alzò di poco lo sguardo per osservare di sbieco cosa quello scemo gli porgesse.
“cosa...”
“Ah, non chiederlo per a me... mi è stato severamente proibito di leggere.” Disse ridacchiando.
Prese il foglio e lesse:
caro  mio futuro sposo,
Forse penserai che sono piccola, ma non è vero... ho già quattro anni. Siri mi ha parlato tanto di te, e se ti ricordi ci siamo incontrati anche queste estate al mare. Sto dettando alla mamma cosa scrivere perché io ancora non lo so fare, però non sono tanto sicura che scriva quello che dico io...brontola sempre. Ma tanto la faccio leggere a  Lil, e lei non mi direbbe mai una bugia. Sa che se dici le bugie sei cattiva e vai all’inferno. Dopo un attenta analisi dei vari possibili pretendenti che erano: Papi, Siri, Jim, e ovviamente  ho scelto te. Perché, papi, è impegnato, Siri è mio cugino quindi non è possibile...però ero combattuta. Volevo solo avvertirti che ho deciso che ci sposeremo,non so quando ma ho deciso così. Ho quattro anni, ma mica mi posso sposare!  Ah, mamma ha invitato Siri queste estate perché non vieni anche tu? E anche coso come si chiama? Ah sì James. Ci divertiremo tanto, e Siri mi insegnerà volare, sai? Me lo ha promesso... lui mantiene sempre le promesse.
con tanto amore,
Tua per sempre,
Tonks

Remus finito di leggere si sorprese a sorridere, quella piccola peste era riuscita a fargli tornare il sorriso. Piegò la pergamena  imbrattata di una sostanza non identificata e la mise via.
“So benissimo  cosa c’è scritto sai... e mi arrabbio se la fai solamente piangere, ok?” disse Sirius serio.
Remus non aveva voglia di arrabbiarsi, per cui sorrise e  notò: “Ma, non ti era vietato leggere?”
“Severamente. Sì. Eppure ero ha conoscenza  della intrigata diaspora per il pretendente alla mano, e ho immaginato che fossi stato surclassato così miseramente da te, Luna.”
I ragazzi risero.
“Certo che così sveglia a quattro anni...”
“E’ una vera peste.” Disse Sirius.
In quel momento Cornelia passò,  tranquilla senza degnare di uno sguardo Sirius. Anzi, lo guardò in segno di sfida, poi scollò i capelli e riprese a camminare.
“Sirius...” richiamò Lily.
“Ok, vado.”
Raggiunse la Corvonero con estrema facilita, e con altrettanta la sospinse dietro ad un arazzo.  Leila, lo guardò con un espressione mista di sfida e stupore.
“Black...quale onore...”
“Visto che parlare con te è divenuto impossibile...”
“la mia risposta è No.”
“Non t’importa che quella dica di essere la donna de4l grandissimo Sirius Black.”
“No, perché è chiaro che non parla della stessa persona  a cui ora sto parlando.”
Sirius, sorrise e buttò indietro la testa: “Ah no?”
“No, il Black che conosco io non è lontanamente  Grandissimo. Visto, non parliamo della stessa persona. Per cui...”
“lascia perdere, tanto quella cravatta non me l’avrebbe restituita mai.”
Cornelia  sorrise al pensiero di quanto quello scemo potesse essere scemo e infantile.  Sapeva  quanto lei di che pasta fosse fatta quella piattola, dunque sapeva di fare qualcosa a vuoto. Ma, per ripicca  avrebbe fatto pure quello.
“Mi dispiace poverino...”
“Nessuno ti ha dato il permesso di dargli quella cravatta. Voglio un risarcimento.” Disse prendendola per la vita.
“ Sono d’accordo, nonostante fosse per una buona causa. In denaro o in Natura?”
“Possibilmente in Natura.” Disse avvicinando le sue labbra a quelle di Leila.
Si beccò un cazzotto sulla testa.
“AIO, mi hai fatto male!”
“Che vorresti fare?” chiese una voce all’ esterno da dove si trovavano loro. Per un primo momento decisero di fare finta di nulla, troppo presi in quel bacio tanto atteso dopo una pausa di tre giorni, lunghissimi giorni. Intenti ad assaporare l’odore e il sapore dell’altro come se fosse una vita che non rimavano avvinghiati.
Una frase lasciò  cadere in frantumi quel idillica sensazione.
“Ci sarà un modo per prendere il cuore di Remus J. Lupin.”
Cornelia si strinse a Sirius, perché quella voce non prometteva nulla di buono, guardò il ragazzo, in quale riusciva a tenere un espressione calma, attenta, in ogni caso a quei stralci di conversazione udita.
 “Un modo per fargli abbassare quelle difese ci sarà no?! È un essere umano. Basta saper muovere la corda giusta. Non perdere le speranze. Sei riuscita ad agganciarlo, e mi pare che ci sia stata una sorta di corrispondenza. Palate di tutto no?”
“Sì, ma, mi pare di...”
“cosa ti frega? In amore e in guerra tutto è lecito. Fidati di quello che ti dico. E fai  come abbiamo già programmato andrà tutto bene.  Avrai il ragazzo del tuo cuore, ed io l’informazione che cerco. Saremo tutti contenti, lui non lo saprà mai, fidati.”
“OK.”
Passi frettolosi che si allontanavano, e il silenzio invase il piccolo  angolo semibuio dove si nascondevo Sirius e Cornelia.
Sirius era pallido e preoccupato, perché sapeva benissimo che sbottonare Remus non era la cosa più facile del mondo. Ancora una volta il lupacchiotto aveva un segreto, e non sapeva quanto potesse essere dannoso.
Che fare?
“Sirius, non ci sarà nulla di peggio della pozione cancella dolore, e questa volta prossimo giocare in anticipo.”
Infondo, volevano la guerra...
   
 
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