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Autore: Emmastory    28/07/2016    4 recensioni
L'esistenza del regno di Aveiron continua, e Rain, nostra eroina in questo racconto, si impegna a mantenere il sorriso e la positività nonostante tutto quello che è costretta a vivere e sopportare. Fame, miseria e povertà dilaniano l'anima degli abitanti come belve feroci, e lei, addolorata per la perdita del suo tanto amato Stefan, ora scomparso per mano ignota, agisce come può per ritrovarlo e affrontare, con il suo aiuto, la minaccia dei Ladri, esseri ignobili che da tempo popolano il regno seminando terrore nei cuori della gente. Fiduciosa, è convinta dell'esistenza di un barlume di luce alla fine del tunnel che rappresenta la sua tormentata vita, in cui felicità e dolore danzano allo stesso e concitato ritmo. (Seguito di "Le cronache di Aveiron: Dimenticati)
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le cronache di Aveiron'
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Le-cronache-di-Aveiron-II-mod
Capitolo IX

L’unione di due cuori

Un giorno ha appena cessato di esistere, e uno completamente nuovo ha preso il suo posto. Ad essere sincera, non potrei essere più felice. Sono finalmente riuscita a sposarmi e coronare il mio sogno d’amore, promettendo di restare, fino alla fine dei miei giorni, accanto all’uomo che amo. Secondo il pensiero dell’amara e dolce Lady Fatima, ora che io e Stefan abbiamo scelto di unirci in matrimonio, dobbiamo prenderci la mano e compiere un gesto di uguale importanza, ovvero ufficializzare le nostre nozze con un’adeguata cerimonia in una piccola chiesa da lei conosciuta. Limitandoci ad ascoltare le sue parole in religioso silenzio, Stefan ed io abbiamo accettato, e in questo preciso istante, siamo l’uno di fronte all’altra, pronti a rendere vera e pura la nostra unione. La funzione ha inizio, e tutti i miei conoscenti, inclusi Drake, Samira, Basil e il dottor Patrick, siedono sulle lignee panche della chiesa stessa. La funzione ha inizio, e dopo un lungo sermone pronunciato dal prete, arriva il momento più importante. Avvicinandomi, poso delicatamente le mie labbra su quelle del mio Stefan, dando inizio ad un casto bacio simbolo dell’amore che ci unisce. In quegli istanti, il tempo ci appare fermo, ma con la fine di quel bacio, questo riprende normalmente a scorrere. La cerimonia ha quindi fine, e una volta fuori dalla chiesa, Stefan ed io veniamo sorpresi e accolti dalle grida di gioia di tutte le genti del paese, riunitesi nella grande piazza per presenziare alla cerimonia e augurarci un matrimonio lungo e felice. I loro auguri ci riempiono di gioia, e concentrandomi sulla folla, noto che una giovane donna non riesce a trattenersi dal piangere. La sua vista mi intenerisce, e anche se non riesco a sentirla, scopro nei suoi occhi la stessa sfumatura smeraldina presente in quelli di mia madre. Notandomi a sua volta, sorride, e avvicinandosi, mi abbraccia stringendomi a sé. “Rain! Bambina mia!” mi chiama, mentre lascia che alcune piccole e affatto amare lacrime le solchino il volto. Sobbalzando, non posso fare altro che fermarmi a guardarla, e mentre i minuti scorrono, riesco finalmente a riconoscerla. “Mamma! Ma cosa… io credevo che tu e papà foste…” dissi, per poi biascicare quelle poche parole e scoprendomi incapace di completare quella frase, che morendomi in gola, non ha destino dissimile dall’essere dimenticata. “No, tesoro. Siamo vivi, e sono certa che un giorno ci rivedremo, ma adesso va, e sii felice per sempre, piccola mia.” In completo e perfetto silenzio, ascoltai quelle parole senza interrompere, e abbracciandola ancora, piansi sommessamente. Rialzando lo sguardo, lasciai che il colore dei suoi occhi si fondesse con quello dei miei, e poco prima di andare, mia madre mi consegnò una piccola e apparentemente antica pergamena. Accettandola, mi congedai da lei, e nuotando fra la folla, ripercorsi i miei passi, riuscendo a ritornare indietro solo dopo un tempo infinito. Durante il tragitto verso casa, mille pensieri diversi mi si rimescolavano in testa, ma primo fra tutti, uno riguardante i miei genitori. “Perché ero riuscita a rivederli solo ora? Dove vivevano? Perché quella mappa?” domande che mi ponevo nel tentativo di trovarvi una risposta, e che purtroppo, restavano senza. Ad ogni modo, seguendo i consigli di Stefan e del dottor Patrick, provai a dare uno sguardo ai lati positivi che la faccenda sembrava avere. Avevo ritrovato i miei tanto amati genitori, e sposando Stefan, avevo concretizzato l’unione dei nostri due cuori.
   
 
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