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Autore: ineedofthem    28/07/2016    5 recensioni
Anita, un metro e sessanta di dolcezza e allegria, è una specializzanda in pediatria. Adora il suo lavoro, sa che è quello che deve fare perché ci crede da sempre e, spinta dalla passione per questo lavoro, comincia a passare le sue giornate in ospedale.
Qui conosce Lucia: una bambina rimasta orfana, con una grave disfunzione cardiaca, ricoverata nel reparto di pediatria.
Anita sente di provare per lei un affetto profondo e il loro diventa un rapporto viscerale.
Tutto procede bene, finché non arriva lui: Luca Franzese, il nuovo cardiochirurgo dell'ospedale, e Anita capisce che la sua vita non sarà più la stessa. Riconoscerebbe quella zazzera di capelli castani e quei lucenti occhi verdi tra mille. Sa che il ritorno in città del ragazzo porterà solo guai per lei. Il rapporto con Lucia li accomuna entrambi e la piccola sembra l'unica in grado di sciogliere il suo sguardo da duro e quel carattere burbero che lui si porta dietro.
Anita crede di averci messo una parola fine su quel capitolo, ci ha avuto a che fare in passato e non intende ripetere lo stesso errore. Ma se Lucia ci mettesse il suo zampino, cosa potrebbe succedere?
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Ricominciare'
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Capitolo 18
RICOMINCIAMO DA QUI

Capitolo 18




"Solo una stupida come me poteva ricascarci. Avrei dovuto imparare la lezione, tanto un  bacio è stato insignificante"esordisco quella sera a casa di Carlotta, le mani nei capelli, l'espressione corrucciata.
"Tesoro dovresti calmarti"si premura lei accarezzandomi un braccio.
Sono piombata come un uragano in casa sua e lei dimostra sempre tanta pazienza nei miei confronti.
"Oh Lottie sono così giù di morale..."ammetto affranta nascondemi il viso. "Ma cosa ho fatto di male per meritarmi questo?".
Lei sorride dolce, facendomi segno di avvicinarmi per un abbraccio.
"Vieni qui, adesso ci prepariamo una bella cioccolata calda e vedrai le cose subito sotto un'altra prospettiva".
Cioccolata calda-casa di Luca-bacio, penso che la mia amica abbia sbagliato proprio paragone.
Storco il naso ma la seguo lo stesso in cucina, la sua mano che si stringe attorno al mio braccio.
Il tavolo è scorparso di fogli, il pc acceso.
"Avevi da fare?" chiedo mordendomi il labbro a disagio.
Lei mi rassicura con un sorriso. "Ma no, solo qualche compito da correggere, stai tranquilla" si affretta a spiegarmi sistemando il pc e i fogli da parte.
"Non avevo voglia di stare da sola stasera"ammetto timidamente portandomi le braccia al petto in un gesto di protezione."Comincio a pensare di essere patetica".
"Anita..."la voce le esce in un sussurro, il suo sguardo dice tutto e niente.
"No è vero...sono ridicola. Mi vedi come mi sono ridotta per un uomo? E' insopportabile che lui riesca a farmi questo effetto dopo anni. Io stavo così...così bene e poi è tornato. Ma perchè non se n'è stato a Milano eh? No lui doveva tornare qui e rovinarmi la vita. Ero felice, e c'era Nicola con me. Lui se n'è andato e chissà se mai tornerà e sai perchè l'ha fatto?. Perchè sapeva che io ero ancora follemente innamorata di lui. L'aveva capito subito e si è fatto da parte, capisci? Io, il mio amore per lui, ho rovinato tutto. E anche quell'ospedale, ora lo odio. Odio dovermi alzare la mattina e sapere che lo vedrò. Con quella sua espressione che sembra dirmi tutto e niente, con il suo sguardo da duro che si scioglie solo con Lucia. Odio vederlo guardarmi senza mai farlo per davvero. E' lacerante. Se non fosse per quell'amore di bambina non so che farei. Tu mi capisci, vero?Dimmi di sì, a volte arrivo a non capirmi da sola".
Lottie si appoggia al bancone della cucina facendosi leva con le braccia e accenna un sorriso comprensivo. "Non lo odi davvero, ti stai solo convincendo. Sei stressata, non devi pensarci".
"Quindi non capisci come mi sento?" le chiedo mettendo il broncio.
"Non è questo. Pensa a qualcosa di bello dai".
"Lucia mi ha detto che mi vuole bene stamattina  e sono rimasta senza parole"le confesso.
Lei mi osserva, lo sguardo illuminato. "Non è bello?" domanda.
"Che lei mi voglia bene? Si è bellissimo. E io mi sto affezionando in modo particolare a lei, lo sai,no? A volte...ho un pensiero stupido ma vorrei regalarle quella famiglia di cui lei avrebbe bisogno".
Carlotta è speranzosa di saperne di più. "Vorresti essere tu la sua mamma?".
"Si..."ammetto timidamente avvicinandomi a lei che mi fa segno di sedermi allo sgabello dall'altra parte del bancone.
Mi stringe le mani tra le sue e mi osserva premurosa.
"E' un pensiero bello, d'altronde avete un legame speciale, ma manca un lui. Tu da sola potresti richiedere solo un affido temporaneo, lo sai..."i suoi occhi perdono la lucentezza di prima, il suo sguardo si fa pensieroso.
"Certo che lo so, ma..."non c'è bisogno che io continui, perchè so che ha capito.
Lottie a quel punto ride sotto i baffi. "Ma tu un papà per lei l'hai già trovato, vero? Ed è Luca. Tu, lui e Lucia, beh siete le persone con la quale passa più tempo e ha con entrambi un bellissimo rapporto. Il tuo ragionamento non fa una piega..."
"Eccetto per il rapporto che lega me e Luca"ammetto affranta.
"Eh nono, stiamo di nuovo parlando di lui, non va b..."non ha il tempo perchè il suo cellulare l'avvisa dell'arrivo di un messaggio.
Mi sporgo per vedere il destinatario e non credo ai miei occhi.
"Da quanto in qua tu e Federico vi mandate messaggi e lui ti invia sue foto?" domando sconvolta.
Lei nasconde il cellulare portandoselo al petto, sembra quasi offesa dal mio commento. "Da quando tu sei follemente innamorata di Luca, da non accorgerti che frequento Fede".
"Hai ragione..."
"Non avrei mai accettato il suo invito se non fossi stata sicura che è cambiato. Cris non sembrava capirlo però."ammette lei risentita.
"Non vuole che tu soffra, è protettiva".
"Anche tu lo sei, ma lasci che sia io a decidere della mia vita. Se io ti dicessi che Luca non è per te, tu cosa mi diresti?"Si interrompe per portarsi una mano al cuore. "Ragioni con questo e continuerai a trovare del buono in lui nonostante ti allontani e avvicini continuamente. Una seconda possibilità non si nega a nessuno. La mattina prima di andare a scuola ci incontriamo al bar fuori al liceo. Prendiamo un cornetto ed un caffè. Sediamo ad un tavolino e parliamo, di qualsiasi cosa e mi basta questo per iniziare bene la giornata. Ho scoperto tante cose su di lui, suona ancora la chitarra, sai? E non importa che io sia stata così insignificante da non ricordarsi di quella ragazzina al liceo, io voglio guardare al presente. E nel mio presente c'è un Fede diverso ed è sinceramente interessato a conoscere la Carlotta di adesso e mi piace che lui mi guardi diversamente, per davvero.
Probabilmente sto sbagliando tutto e mi ritroverò alla fine con il cuore in mille pezzi, ma ci avrò provato, avrò mosso dei piccoli tasselli per comporre quel futuro  a cui aspiro".
Quella sera mentre torno a casa penso spesso alle parole di Carlotta. Un pò di felicità ce la meritiamo tutte. E io continuerò a cogliere qualcosa di positivo in Luca se darò ascolto al mio cuore. Non sapevo e immaginavo che di lì a poco avrei dovuto cambiare modo di pensare.

La mattina dopo sono di riposo e ne approfitto per dedicare del tempo a me stessa. Vado dal parrucchiere per prima cosa, mi autoconvinco che mi sto facendo bella solo per me stessa e nessun altro e mi dedico allo shopping. Amo passeggiare per il centro, tra i porticati e i monumenti della città mi sembra quasi di rivivere la storia del paese e poi con l'arrivo del Natale assume tutto un'aria più magica.
Alla fine entro in un negozio per bambini ed acquisto una tutina con i pupazzetti per mia nipote Agnese e una magliettina a fiori per Lucia. Mi premuro per lei quasi fossi sua madre, ed è forse arrivata l'ora che mi tolga dalla testa questo pensiero, irrealizzabile.
Percorro la strada per casa di mio fratello che è poco lontana dal centro e penso che oggi l'aria sia proprio piacevole. Mio fratello è al lavoro all'aereoporto militare a quest'ora ma Sabri è sicuramente a casa.
Non ci vediamo da tempo, in quanto per due settimane per un motivo e per un altro abbiamo saltato i pranzi a casa dei miei. Mi fermo a comprarle i suoi pasticcini preferiti, una visita le farà piacere e poi penso che non dedico del tempo a mia nipote da un pò. Ne parlo come se già fosse nata e il pensiero mi fa sorridere. Una bambina in casa porterà una ventata di felicità nella nostra famiglia.
Busso ed è la sua dolce voce a parlarmi attraverso il citofono. Riesco a percepire già il suo entusiasmo.
Sabri mi accoglie, il pancione che cresce a dismisura e con un' espressione radiosa. La gravidanza la rende ancora più bella. Mi lascia entrare, le porgo i pacchetti ed è entusiasta di scartarli, sembra quasi una bambina.
Prepara un caffè per entrambe e mangiamo quei deliziosi pasticcini che ho portato. Parliamo di svariati argomenti, mi racconta dei progressi e mi mostra la cameretta che stanno preparando per Agnese. E' così felice mentre ne parla e non mi è difficile immaginare lei e mio fratello genitori. Ho sempre pensato fin da ragazzina che si completassero. Mi viene da pensare a mio fratello guardare Agnese scorazzare per casa, con un velo di emozione negli occhi, sono sicura che la nascita di questa bambina lo renderà pazzo di gioia.
La guardo mentre mi parla, con gli occhi a cuore dell'ultima ecografia che ha fatto dove le è stato permesso vedere come già il corpicino della piccola si stia formando e fa quel sorriso che trapela emozione.
Mi immagino al suo posto con una famiglia tutta mia. Un pargoletto tra le braccia e Lucia e Luca al mio fianco. E ancora quel pensiero si insinua insistentemente nella mia testa...sarà difficile scacciarlo!.
Ahimè mi accorgo che è giunta l'ora di andare. Ci salutiamo e ci abbracciamo per quanto il pancione lo permetta e ridiamo di cuore.
"Vienimi a trovare più spesso"mi chiede Sabri prima che vada via. Leggo speranza nel suo sguardo e mi viene da pensare che un pò si senta sola in quella grande casa. E' una promessa che le faccio sorridendo affettuosamente e io sono una che le mantiene.

Oggi di andare al lavoro proprio non mi va, manca solo un'ora e ho giusto il tempo di mangiare un boccone.
"Sono appena uscita da scuola, giornata pesante. Pranzetto insieme, ti va?".
Il mio telefono lampeggia segnalandomi l'arrivo di un messaggio. E' Giulia. L'accontento indicandole l'indirizzo di un ristorante self-service che hanno aperto nelle vicinanze. Ci incontriamo lì e da subito noto qualcosa che non vada. Giulia è radiosa, affettuosa e invece quell'aria triste dipinta sul suo viso non mi piace.
"Raccontami cosa è successo, dai"la incito facendole strada dal parcheggio.
Lei è un pò titubante, la noto tentennare sulle parole. "Ma niente è stata una giornata pesante, mi sento sovraccaricata di pensieri..."sospira stanca.
Ho come l'impressione che ci sia ben altro dietro e credo di saperne bene il motivo. Vedere le mie amiche star male mi angoscia sempre pù di tanto, mi preoccupo molto finendo per addossarmi un pò del loro malumore.
"Mmh Emiliano l'hai più sentito?" domando speranzosa appoggiandole una mano sulla spalla. Voglio capisca che si puù confidare, sfogare e che io sarò qui a sostenerla. L'argomento è ancora dolente da affrontare per lei, lo capisco dal senso di colpa dipinto nel suo sguardo.
"No, ma va bene così..."tentenna. "Mi sto autoconvincendo che non gli sia mai interessata. Che non abbia voluto nemmeno recuperare il rapporto in qualche modo, lo dimostra, ma mi va bene"risponde frettolosa, evasiva.
Cerco di incrociare il suo sguardo ma non me lo permette.
"Sei sicura, perchè...."
"Sto bene!" quasi lo urla, mordendosi successivamente la lingua resasi conto del gesto.
"Davvero Anita, sto bene. Non devi preoccuparti per me, me la caverò in qualche modo. E adesso andiamo a mangiare che ho una fame"alle fine il suo stomaco brontola e ridiamo.
"Come vuoi, sono felice che tu mi abbia chiesto di vederci. Passare del tempo con la mia migliore amica non guasta mai"le faccio l'occhiolino prendendola a braccetto.
Giulia mi indica un tavolo libero dove sederci e si accomoda sistemandosi con la schiena contro il muro, le gambe accavallate.
"Cosa ti prendo?"le chiedo vedendola osservare il menù.
Lei allora sorride. "Fai tu".
Prendo un vassoio e ci sistemo il foglio del menù sopra. Sto per mettermi in fila, ma nella frettolosità del gesto non mi accorgo di essere andata a scontrarmi con un'altra persona.
Alzo lo sguardo un pò mortificata pronta a scusarmi ma la sorpresa mi investe trovandomi di fronte Emiliano. E' visibilmente imbarazzato e impacciato nei movimenti, alla fine è lui a chiedermi scusa quando non se ne presenterebbe il bisogno.
"Mi dispiace..."dice e non so se sia una mia impressione ma credo nelle sue parole si nasconda molto di più.
"Ma cosa dici, anzi dispiace a me, ti sono praticamente venuta addosso"replico in risposta portandomi una mano al petto.
"Non intendevo questo..."lascia la frase in sospeso, con quello sguardo che sembra comunicarmi tutto quello che ha dentro.
Si passa una mano dietro la nuca, un pò a disagio e scompigliando i capelli più di quanto non siano e puntualmente gli vanno a finire negli occhi.
"Oh..."tentenno io. "Di cosa ti dispiace esattamente? Di essere il cugino di Nicola o che per te la mia migliore amica stia male?"domando confusa, il tono burbero più di quanto avrei voluto.
E mi ritrovo a pensare che il solo nominare il suo nome, mi faccia cambiare completamente umore.
So che le mie parole l'abbiano colpito, forse anche più di quello che speravo. E' invece la sua reazione a stupirmi, ci si aspetta che l'altra persona controbatta, lui rimane fermo, al suo posto, con lo sguardo un pò impallidito e mi domando cosa sia che lo porti a comportarsi così come se fosse indifeso ed impaurito della situazione.
Mi prendo un momento prima di ricominciare a parlare, assicurandomi che lui mi stia guardando.
"Senti Emiliano, io lo so che parlare con me ti crei imbarazzo. Pensi che io ti odi per il semplice fatto che tu sia il cugino di Nicola ma non è vero, ti reputo una brava persona indipendentemente da quello che è successo con lui, ma d'altronde cosa c'entreresti tu? L'unica cosa che però posso rimproverarti è che tu sia così terribilmente introverso, impacciato nei gesti e nelle parole. Sembra che la vita ti scorra davanti e tu rimanga inerme senza nemmeno accorgertene. Devi credere in te, lottare per quello che vuoi indipendentemente da quello che potrebbe comportare. Se vuoi dire una cosa, fallo. Ricorda solo che se una cosa la trascuri, poi diventa di qualcun' altro".
Mi sembra di aver attirato la sua attenzione, lo riconosco dal suo sguardo, pieno di interesse. E mi ritrovo a pensare se io sia riuscita a dargli quella spinta di cui necessitava.
"No, hai ragione..."
Sorrido alle sue parole. "Giulia è qui con me, se vuoi parlarle mi sta aspettando al tavolo. Riconosco che io possa essere di troppo quindi toglierò il disturbo. Vi lascerò tutto il tempo e lo spazio di cui abbiate bisogno".
Gli indico il punto dove la mia amica è seduta e noto il suo sguardo perdersi tra la folla, alla ricerca di Giulia. E poi fa quello sguardo che gli ho visto dipingersi molte volte in sua presenza, pieno di affetto, un sorriso dolce ad increspargli le labbra e illuminargli il viso.
"Sei pronto?"gli domando, con un'espressione amorevole così come una mamma potrebbe guardare un figlio.
Lui si volta ad osservarmi, con un sorriso pieno di graditudine. E' un ragazzo di poche parole non c'è dubbio ma con gli occhi riesce a comunicare più che con le labbra. Mi sembra di scorgervi tutto un mondo dentro.
Faccio sistemare il mio pranzo in un sacchetto da portare via e sistemo quello di Giulia sul vassoio di Emiliano. Mi incammino verso il tavolo, lui mi segue in modo tale da rimanere un pò indietro e io ho modo di avvisare la mia amica.
"Ho incontrato una persona e vorrebbe parlarti".
Emiliano in quel momento appare al mio fianco, e noto Giulia irrigidirsi sul posto, con l'espressione spiazzata e un pò spaesata.
"Vi lascio..."lancio un'occhiata ad Emiliano intimandogli di usare le parole giuste, e sorrido rassicurante a Giulia.
"Ne vale la pena"le sussurro all'orecchio avvicinandomi per salutarla e poi li saluto lasciandogli spazio.
Dopo questo momento è come se mi sentissi una persona migliore. Quelle parole sono state di incoraggiamento anche a me. Mi sembra di riuscire ad affrontare qualsiasi cosa.

Mangio il mio pranzo in silenzio prima di arrivare in ospedale. Ed è proprio lì dal mio posto nel parcheggio che una scena mi fa insospettire.
A pochi passi dall'entrata c'è Luca, al suo fianco una minuta ragazzina dall'aria un pò spaesata. Sembra unirli un rapporto molto confidenziale, intimo perchè lui l'abbraccia, le sue braccia la cullano amorevolmente. Le stesse braccia che hanno stretto me sere fa e al pensiero sento pervadermi da un brivido.
Le sussurra qualcosa all'orecchio, e lei sembra rasserenarsi ascoltando le sue parole e si decide a seguirlo nella hall dell'ospedale. La mano di lui appoggiata sulla schiena di lei. E io da spettatrice a quella scena mi chiedo chi sia quella ragazza. Cosa l'abbia spinto ad essere così premuroso nei suoi confronti. E mi accorgo di avere il bisogno di saperlo.


ANGOLO AUTRICE:
Buonasera mie care lettrici!
Come state trascorrendo questi giorni? Qua da me fa molto caldo, che avrei solo bisogno di essere al mare...ancora un pò di giorni prima delle vacanze, nel frattempo mi accontento di andarci nel weekend.
Mi sono fatta attendere anche stavolta per il capitolo, lo so ma almeno è passato solo un mese e non di più😊😂
La prima parte si apre con una Anita un pò sconsolata, il nostro caro dottorino la fa stare davvero male e spesso viene citato anche Nicola qua e là. E' sempre pù evidente il suo desiderio di voler creare una famiglia di cui possano far parte Luca e Lucia ma questo è irrealizzabile a detta sua, chissà....
Come notato ho voluto dar spazio un pò alle altre coppie, perchè  un pò ne hanno bisogno anche loro ma il nostro caro Luca non ci abbandona mica. Lo vediamo al fianco di una misteriosa ragazza. Chi sarà? E beh basta seguire la storia per saperlo.
Ci tenevo a ringraziare chi ha recensito lo scorso capitolo e chiunque abbia inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate!
Prima di salutarvi, volevo dirvi una cosuccia. Nella storia il Natale è alle porte, mi fa strano parlarne quando qua siamo in piena estate ahaha e l'arrivo del caldo mi ha fatto pensare alla one-shot che scrissi quasi un anno fa.
Summer Love vi lascio il link nel caso qualcuno volesse dare un'occhiatina :)
Alla prossima, che spero sia il prima possibile❤❤
Un bacio e buona estate a tutti!













  
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