SHADOW’S  POV

Sembra il posto che avevo sempre sognato.
Tutto così oscuro, tutto così tetro.
Sembra il luogo della perdizione, la casa di Satana, la dimora del terrore.
Non vorrei mai andarmene da qui, vorrei restare qui per sempre, in eterno.
Poi vedo una luce rossa e soffusa in lontananza, è una candela, a reggerla è una figura scura e formosa che si fa sempre più vicina.
Ora è davanti a me, porta un mantello e un cappuccio a coprirgli il volto, il resto del corpo quasi completamente scoperto, lasciando quelle curve stupende in bella vista.
Lo sguardo mi cade su quel seno grande, poi i fianchi, infine il viso, uno sguardo tentatore e accattivante.
- Vieni con me.. -
- Non posso, devo tornare a casa. – Mi costringo a rispondere a malavoglia.
- Posso darti tutto questo.. – Si avvicinò a me, facendo aderire i nostri corpi. – Vieni con me, non te ne pentirai.. – Inizio a sudare freddo mentre quella sottospecie di dea degli inferi appoggia le sue labbra al mio collo.
Rabbrividisco, poggiando le mie mani sui suoi fianchi,scendo a sfiorare le sue curve facendola sussultare. – Seguimi.. – Mi dice, con quella voce così eccitante, così sublime e sensuale.
Perdo completamente il controllo delle mie azioni e la seguo, la seguo lungo quella strada nascosta dall’oscurità, seguo quel bellissimo corpo che si muove ondeggiante, continuando a sfiorarlo, facendola ridacchiare con quel tono basso e accattivante.
Raggiungiamo quello che sembra un castello, entriamo, mi porta in una stanza al piano superiore, dopo aver percorso tanti scalini, mi trascina in uno stupendo letto a baldacchino rosso bordeaux, tutto attorno adornato da candele rosse, unica fonte di luce. – Prendimi, sono tutta per te, fammi tua uomo delle tenebre. – Scendo a baciarle il petto e lei geme, non posso più fermarmi, è troppo tardi.

Mi sveglio leggermente intontito, non sono più nel letto su cui ho consumato la notte precedente, sono su una lastra fredda e non posso muovermi, mi guardo attorno,sono legato.
La cosa non mi piaceva.
Ci sono cinque grosse candele attorno alla lastra a cui sono legato, poi delle figure scure che si avvicinano sempre di più attirano la mia attenzione.
Sono tutti coperti di nero, non riesco a vedere i loro volti, iniziano a girarmi attorno, una strana danza accompagnata da un canto altrettanto strano, poi da lontano eccola che appare, la donna che la notte precedente mi ha stregato con il suo porco tentatore.
Di colpo capisco tutto, tento di dimenarmi, ma è tutto inutile, sono bloccato.
La donna ora mi è di nuovo davanti.
Recita delle strane frasi.
- Hoeho taralna rondero tarel, hoheo taralna rondero tarel, hoheo taralna rondero tarel, oh grande demonio, figlio di Satana, padrone grande di tutti i demoni Faustus, mostrati a noi, questo è il nostre umile dono,in cambio della tua vigilanza su questo castello, prenditi ciò che ti appartiene! HOHEO TARALNA RONDERO TAREL, HOHEO TARALNA RONDERO TAREL, HOHEO TARALNA RONDERO TAREL!-
Un grande varco si apre sulla mia testa, rimango frastornato, poi il mio sguardo si offusca, il buio torna padrone, portando con se uno strano torpore.
Mi sveglio ancora, la lastra ora si trova in posizione verticale, ora a tenermi legato a lei sono dei coltelli piantati nelle mie braccia e nelle mie gambe.
Sento dolore, tanto dolore, vorrei essere morto, ma io non posso morire.
Ancora una figura in lontananza, questa volta è un ragazzo.
E’ un lupo, o una capra, ma quegli occhi che sembrano leggerti nell’anima, quelli possono appartenere solo ad un serpente, e mi attraggono spaventandomi allo stesso tempo così tanto, quello sguardo intenso e terrorizzante, quegli occhi sempre più vicini.
Ora mi è addosso,la sua lingua raggiunge il mio orecchio facendomi rabbrividire, le sue mani si impossessano lentamente del mio corpo.
Non riesco a capire più nulla, sento solo un immenso piacere diffondersi dentro me, non ho mai desiderato così tanto avere un corpo dentro di me, mi lascio andare, questo inferno sembra il paradiso.
Questo demone sembra l’angelo della lussuria e della passione.
E io non desidero altro che appartenergli in questo momento, e più forte di me.
Lo sento svuotarsi nel mio corpo, a quel punto perdo nuovamente i sensi,non ho mai provato prima sensazioni così appaganti.

Mi sveglio una volt ancora, questa volta è una luce fortissima a colpirmi, costringendomi a portare un braccio a ripararmi gli occhi,mi accorgo di stare stringendo qualcosa nella mano, è un pezzo di pietra viola, un frammento molto simile a quella sfera che aveva gettato Nega trasportandoci tutti in questa strana dimensione.
Mi tornò alla mente tutto, anche la sera precedente.
Cosa era successo?
Mi accorsi di avere uno strano marchio sulla spalla destra.
Avevo dato il mio corpo e la mia anima ad un demone.
Ecco cosa era successo.

ESPIO’S POV

E’ tutto così calmo attorno a me.
Tutto così rilassante.
Si sente solo il dolce scrosciare dell’acqua in un fiumiciattolo e il fruscio delle foglie sugli alberi.
E’ il luogo perfetto a tutti gli effetti.
Poi sento un rumore improvviso, è tutto così veloce che nemmeno riesco ad accorgermene, delle corde mi intrappolano velocemente, impedendomi qualsiasi movimento, vengo trascinato malamente dentro ad un bosco scuro.
Batto la testa in un masso e perdo i sensi, l’ultima cosa che vedo è il viso di una ragazza, coperto da tatuaggi tribali e dilatatori ovunque.


Angolino dell’autrice schizofrenica:

Non so che cazzo mi sia preso, ma cazzo si, ho aggiornato questa storia,cazzo.
Forse un demone ha preso il mio di corpo e non quello di Shadow perché accadesse un evento del genere ahahah.
Però, se ci pensate, il capitolo scorso io l’ho intitolato “This could be the end” e sottolineo could , potrebbe, quindi no, non è finita ragazzi, SAFIOWA  continuerà! ( non mi andava di scrivere tutto il titolo, troppo lungo, picchierei la me stessa di 4 anni fa per averlo fatto così lungo, anche per il modo sgrammaticato in cui scrivevo, cristo! Che vergogna, ma non mi va di correggere quegli errori, sono il mio passato).
Spero vi sia piaciuto questo capitolo, è sicuramente molto diverso dagli altri, dopotutto è passato molto tempo e anche il mio modo di scrivere e di vedere il mondo è cambiato.
Alla prossima!




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