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Autore: JJ_Youngfox    29/07/2016    1 recensioni
Lilian Scarshade è una dei sopravvissuti all'Ascensione post Guerra Oscura ma non è la solita ex Mondana felice di essere qualcosa di "magico"; no, lei ha un enorme segreto che le grava sull'anima da molto tempo e un carattere abbastanza difficile che la spingerà a fidarsi di pochi mentre altri problemi piovono sull'Istituto di Philadelphia.
Lei e il suo migliore amico Oliver dovranno indagare su queste misteriose creature mai viste prima che minano la tranquillità del globo.
Sarà in grado di schierarsi dalla parte giusta nel momento del bisogno?
(Avviso subito che i personaggi della sig.ra Clare appariranno più avanti e che essi restano suoi così come il contesto, gli altri di invenzione appartengono a me.)
Genere: Avventura, Azione, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Tre giorni dopo Lilian era totalmente in forma: si sentiva più che pronta a prendere a calci nel sedere qualche brutto Raum e il suo umore era tornato il solito; schivo e silenzioso con la maggior parte delle persone.
Fortuna che in istituto alloggiavano perennemente solo lei, Oliver e Marge Greenscar così da non sopportarsi tutti i santi giorni Benjamin e gli altri ragazzi che si allenavano.
I suoi coetanei avevano spesso tentato di fare amicizia con lei, ma la ragazza guardava tutti in cagnesco allontanandoli emanando una sorta di aura repellente.
Molto probabilmente l'avevano etichettata come "asociale malata di mente", ma non le importava; quello era il minore dei suoi problemi.
Il peggio veniva quando i genitori venivano a prendere i figli o magari entravano a fare due chiacchere con la tutor Ellen Fishwain e la guardavano con un misto di apprensione e pena.
In quei momenti Lilian spesso e volentieri se ne andava senza dire una parola, udendo però quelle degli altri che la ferivano a morte e che la facevano sentire sola come quando si vede l'ultimo bambino sulle scale della scuola materna mentre i suoi genitori tardano.
Non era tanto la mancanza della famiglia, ma ricordi sfugenti che le si ammucchiavano in testa facendole venire il mal di testa e l'ansia; non poteva condividere con nessuno il suo fardello, assolutamente no.
La mattina era successa esattamente la stessa cosa dopo l'allenamento, ma non appena sentì il peso di una sola occhiata si defilò immediatamente il più velocemente e silenziosamente possibile.
Fu un peccato sentire che Oliver l'aveva avvertita; e sussurrò uno sconsolato "non puoi scappare sempre" con una scrollata di capo.
No, non poteva sopportare pure lui che la ammoniva; bonariamente, ma la ammoniva.
Si girò in sua direzione con gli occhi cerulei che mandavano fulmini per fargli espressamente capire che dopo gli avrebbe urlato addosso di sicuro.

La giornata scorse tranquilla; e Lilian si sentiva abbastanza appagata del lavoro di catalogazione dei nuovi libri della biblioteca che spesso si auto-affibbiava per far passare il tempo.
Mentre stava per riporre nello scaffale l'ultimo, tomo la massiccia porta della stanza si aprì un poco facendo spuntare il capo di Oliver.
La ragazza lo squadrò e tornò a fare quello che stava facendo, non aveva smaltito la rabbia e tendeva a legarsela al dito.
- Si può sapere che ti ha morso? E' tutto il giorno che fili via - disse il moro entrando definitivamente.
Con tutta la calma del mondo, la ragazza disse senza nemmeno girarsi: - Forse certe cose dovresti misurarle prima di dirle, Oliver James Landowl -.
Il giovane si grattò la nuca abbassando lo sguardo, aveva capito che aveva infilato il coltello nella piaga e adesso era difficile sistemare.
- Sai che non lo dicevo con cattiveria, non volevo toccare un tasto dolente... - borbottò lui.
- Ha dato fastidio lo stesso! - sbottò lei senza preavviso, abbandonando la sua calma ultraterrena.
Questa reazione spiazzò il ragazzo, che distolse nuovamente lo sguardo.
Sbuffando, Lilian si girò per guardarlo con un'aria di sufficienza che riservava a pochi e chiese, sbrigativa: - Hai altro da dirmi? Avrei qualcosa da fare -.
- Se pensi di smettere di sputare veleno potremmo anche sederci e capire che creature erano quelle che abbiamo combattuto l'ultima volta. - dicendo questo, Oliver tirò indietro una sedia e si sedette scompostamente.
La ragazza, allettata, si abbandonò su una sedia vicina e lo guardò aspettando che iniziasse a parlare; ma lui non iniziò presto, prima la guardò per un minuto buono cercando di decifrare il suo sguardo come faceva sempre con tutti.
Se non lo si conosceva bene alcuni potevano pensare che Oliver fosse un maniaco, invece era un metodo che lui utilizzava per capire meglio le persone e i loro stati d'animo.
- Inizio subito dicendo che sembravano simili ai demoni, ma avevano un aspetto più letale ed erano due volte più cattivi e velenosi: penso che tu l'abbia capito - enunciò, poi si interruppe passandosi una mano tra i capelli scuri. - La cosa che più mi stupisce è che erano capaci di lanciare incantesimi, questo i demoni non lo fanno! -.
Sembrava più allarmato di prima e il ritmico rumore del tacco della scarpa che batteva il pavimento ne era la prova.
Peccato che Lilian lo era di più. No, non poteva essere vero, non poteva avercela fatta.
"verrà l'alba dell'era del dominio di Pandemonium e i figli dell'Angelo, della Luna e della Notte non avranno più scampo! I Demoni e la progenie di Lilith avrano la libertà più assoluta!"
La mora si sentì mancare, ma si appoggiò svelta al bracciolo della seggiola; e per fortuna Oliver sembrava non averlo notato.
- Hai fatto rapporto al Conclave? - balbettò la ragazza ricomponendosi.
- Ovvio, peccato che mi abbiano riso in faccia con la scusa del "mondo ignoto dei demoni" e che sarà solo un tipo più raro, nulla di che preoccuparsi. Testuali parole _ riportò; aveva un'espressione indignata che poteva addirittura risultare buffa.
- Va bene, va bene, ho capito che toccherà a noi indagare - sussurrò lei scuotendo il capo.

- A destra!- urlò Lilian avvertendo Oliver del demone Idra che lo stava per attaccare, così il ragazzo riuscì a spostarsi appena in tempo per poi rispedire la bestiaccia nel Vuoto.
Erano circondati, una decina di IMP e una fila di Idra li aveva attaccati e adesso i Nephilim stavano menando fendenti a destra e a manca per non essere spediti nell'aldilà come posta prioritaria.
Fendettero in simbiosi un paio di demoni per volta, spalla a spalla, con movimenti metodici e calibrati che erano il frutto di un allenamento intensivo.
Con il fiatone tirarono fuori gli stili per rimettersi in sesto, ma una palla di fuoco verde rischiò di fare una nuova acconciatura gratuita a entrambi.
Davanti a loro si stagliava l'essere più ripugnante di tutta la storia degli Shadowhunters: verde e melmoso, una dozzina di occhi lattiginosi e litri di pus purolento che sgorgava da tutte le squame da cui era ricoperto.
La bestia unì quelli che sembravano i suoi arti, per poi lanciare un urlo piuttosto elaborato facendo uscire una brina che fece appassire e sciogliere tutto quello che le passava attraverso.
I ragazzi si spostarono appena in tempo per scagliare in sincrono con le loro balestre una raffica di dardi dorati che disintegrarono il demone con un gorgoglio obbrobrioso.
Un'ombra aveva catturato l'attenzione dei due: essa si spostava veloce come la luce, per poi posarsi su un alto edificio.
La forma era certamente umana, ma dal ghigno che seguì si capì perfettamente che era un vampiro poichè aveva messo in bella mostra i canini appuntiti.
Prima di sparire nelle tenebre pronunciò solo una parola: - Wilbur -.
Essa fu sufficiente per far andare in panico totale Lilian.
   
 
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