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Autore: Monkey D Akiko    30/07/2016    2 recensioni
Piccoli momenti di vita dei migliori personaggi di sempre e le coppie le potete scegliere voi!
Qualsiasi personaggio, qualsiasi paring, qualsiasi ambientazione e qualsiasi genere, tutto incentrato su brevi episodi quotidiani di coppia.
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*CAPITOLI*
1- Gara {AceXMarco}
2- Braccio meccanico {FrankyXKidd}
3- Dichiarazione {AceXRufy}
4- Incontro {AceXLaw}
[...]
28- Spiaggia {ZoroXSanji}
29- Parco {FrankyXRobin}
30- Crescere {DoflamingoXRocinante}
31- Malintesi {PaulyXNami}
32- Dichiarazioni {AceXRufy}
33- Dolci {SanjiXViolet}
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Franky/Nico Robin, Nami/Zoro, Sanji/Nami, Sanji/Zoro
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NOTE DELL'AUTORE
Salveeee a tutti! <3 Eccomi qui con questa Frobin richesta da Fra3398 ^^ Devo dire che ultimamente Robin la vedo benissimo con Franky *^* Spero vi piaccia! Con questa siamo a - 3 gente ^^ Ringrazio tutti coloro che leggono la storia, chi l'ha messa tra le preferite, seguite e ricordate e chi recensisce, grazie a tutti! <3
A presto!
Monkey D Akiko <3

PARCO


Il sole splendeva tra le foglie degli alberi creando giochi di luce mentre gli uccellini cinguettavano tra i rami, le cicale frinivano nascoste nell’erba del prato, le libellule ronzavano sulla riva dello stagno e le farfalle si rincorrevano danzando tra i fiori. Era una di quelle giornate d’estate in cui per ripararsi dal caldo opprimente ci si rifugia nei parchi e questa era l’atmosfera che si respirava nel parco storico disperso nella campagna, lontano dall’inquinamento e dalle intromissioni degli uomini.
La natura regnava sovrana, gli unici segni di civiltà erano i resti di una piccola fortezza vecchia di tre o quattro secoli e un piccolo chiosco che accoglieva i visitatori. La gente però è sempre troppo impegnata per potersi beare della magia di quel posto, ma questo contribuisce a renderlo più tranquillo e piacevole ai pochi visitatori.
Quel giorno Franky aveva deciso di portare Robin a fare un pic-nic proprio in questo parco perché conosceva bene l’amore della ragazza per la storia e la natura, infatti era una bravissima archeologa. A lui non interessavano molto queste cose, ma gli piaceva Robin e questo bastava, inoltre alla ragazza serviva spesso il suo aiuto in ambito meccanico e lui era più che felice di darle una mano.
“Allora Robin, ti piace il parco? Non lo trovi super?!” chiese allegro.
“Sì è davvero bellissimo, come hai fatto a trovarlo?” chiese a sua volta.
“Me ne hanno parlato degli amici e ho subito pensato che era il posto perfetto per te”
“Sei stato davvero molto gentile a portarmici, grazie” rispose sorridendo teneramente.
Franky non sapeva resistere a quel sorriso, o alla sua voce melodiosa, o ai suoi occhi color cielo, insomma, non sapeva resistere a lei.
Una farfalla volò davanti a loro e pian piano si allontanò verso un mucchietto di margherite. Robin si perse ad osservarla. Bastava poco per renderla felice, pensò l’uomo, anche se era ormai una donna si rallegrava per le piccole cose proprio come una bambina. Lui ne sapeva il motivo, la sua infanzia e parte dell’adolescenza erano state molto difficili, era caduta in depressione, ma per fortuna lui e i loro amici erano riusciti a farla rivivere. Solo ora poteva riscoprire il mondo sotto occhi diversi, nuovi come quelli di un bambino. Franky si era ripromesso che non avrebbe mai permesso a nessuno di farla soffrire ancora e avrebbe mantenuto la promessa.
“Ti va di fare una passeggiata?” gli chiese Robin, distogliendolo così dai suoi pensieri.
“Ma certo, sono Super pronto!” affermò mettendosi nella sua tipica posa.
Così raccolsero i loro zaini e si incamminarono sul sentiero.
“Che pace che si respira qui. Si potrebbe fare un bel sonnellino all’ombra!” disse Franky mentre si stiracchiava.
“Hai ragione, l’unico problema sarebbero gli insetti che ci zampetterebbero addosso” rispose sorridente.
“Ma perché devi dire queste cose?” domandò turbato.
Robin non rispose, ma si limitò a ridere. Era fatta così: a volte aveva un lato allegro e subito dopo diceva cose macabre.
“Oh guarda Franky, c’è una specie di torretta lì avanti”
“Hai ragione, non ci avevo fatto caso”
La curiosità della donna era stata ormai stimolata, così i due raggiunsero la torretta. Era una piccola struttura in mattoni, senza porta e con una singola finestrella. All’interno non c’era niente tranne un’insenatura nell’angolo di una parete. Robin vi si affacciò e vide una scala a chiocciola in pietra che portava sia verso l’alto che verso il basso.
“Molto interessante, sembrerebbe una fortezza di controllo dei confini. Andiamo a vedere cosa c’è di sopra” affermò.
“Aspetta, questa scala potrebbe non essere sicura” provò a fermarla senza successo.
Robin salì le scale senza esitazione e Franky non poté far altro che seguirla; quando l’archeologa seguiva una pista, non la fermava nessuno. Sfortunatamente la scala si fermava a metà strada, dopo di che era inagibile. Con grande delusione dovettero tornare indietro, ma la ragazza non demorse e decise di procedere verso il basso.
“Stai attenta mi raccomando, non sappiamo cosa ci sia giù e di certo la poca luce non aiuta” si raccomandò l’uomo.
“È probabile che troveremo ragni e topi”
“Non dirlo con naturalezza!” rispose scocciato.
“Non si vede più niente qui giù” constatò la mora non curandosi della reazione del compagno.
“Ahahah per fortuna ho un paio di torce, le porto sempre con me per le evenienze!” affermò, risolvendo così il problema.
“Sei sempre preparato Franky, non so cosa farei senza di te” gli sorrise dolcemente.
Il cyborg si crogiolò in quei complimenti.
Scese le scale, la coppia si trovò davanti a una lunga e stretta galleria scavata nella roccia e partì all’esplorazione. I loro passi erano seguiti dallo scroscio delle foglie che calpestavano, la presenza delle foglie era positiva perché significava che c’era un’uscita che dava direttamente sul parco.
“Trovato niente di interessante?” chiese all’archeologa.
“No, direi che è un semplice passaggio segreto, però dobbiamo ancora capire dove porta”
“Sai, quando ti ho portato a fare il pic-nic non immaginavo che avremmo esplorato gallerie sotterranee” rifletté ad alta voce.
Robin si fermò un attimo e lo guardò intensamente.
“Non ti piace?” gli chiese mascherando la preoccupazione con un sorriso.
Temeva la sua risposta, per lei le ricerche storiche erano la vita, ma anche Franky era importante. Non voleva sapere che lui detestava queste cose, le piaceva tantissimo averlo con sé nelle esplorazioni, le dava sempre una marcia in più, ma se lui non si sentiva a suo agio non lo avrebbe di certo potuto costringere. Forse era già stanco di seguirla e l’avrebbe lasciata sola. Robin non poteva sopportare l’idea di perdere Franky, era tutto per lei.
“Scherzi? Mi elettrizzano questo tipo di avventure! Mi sento un Super esploratore!” affermò sprizzando energia da tutti i pori.
Robin si sentì veramente sollevata dalla risposta.
“Ne sono felice! – sorrise raggiante – Guarda, là avanti c’è una biforcazione, dove vuoi andare?”
L’azzurro sembrò pensieroso, si abbassò gli occhiali da sole sugli occhi e iniziò ad ancheggiare e a indicare nelle direzioni delle gallerie al ritmo di una musica inesistente.
“Destra, sinistra, destra, sinistra, destra, sinistra, ahhhh … Super!”
Detto questo si fermò nella sua solita posa verso destra, così presero quella strada. Camminarono ancora un paio di minuti finché raggiunsero l’uscita che dava sul parco. Decisero di tornare indietro e di prendere il sentiero a sinistra, ma il risultato fu lo stesso. Dopo pochi minuti uscirono da una grotta a forma d’arco, tutta ricoperta di edera, muschio e radici, che si affacciava direttamente sullo stagno.
“Che peccato, non portavano da nessuna parte” disse deluso.
“Non è un problema, l’importante è che ci siamo divertiti” rispose tranquilla.
“Questo è certo ahahah! Vuoi tornare indietro alla torretta?”
“No, perché non continuiamo la nostra passeggiata” rispose sorridendo.
Si incamminarono sul sentiero che costeggiava lo stagno, l’uno affianco all’altra.
“Grazie per la bella giornata e grazie per tutte le volte che mi accompagni nelle ricerche” lo ringraziò di cuore Nico Robin.
“Figurati, lo sai che ci sarò sempre per te Robin!”
La ragazza lo prese per mano sorprendendo così il cyborg che divenne rosso dall’imbarazzo, ma non si sottrasse, anzi strinse a sua volta la mano alla ragazza.
Continuarono a camminare mano nella mano per tutti i sentieri del parco. Ci sarebbero tornati presto in quel luogo magico, stavolta come una vera coppia.
   
 
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