The Vision of Escaflowne
«Il Richiamo della Terra»
1
Prologo
Il Ritorno non Concesso
« Il destino avverso è inarrestabile:
se continua così Gaea subirà
la stessa fine di Atlantide! »
« Van! Ho udito chiara la voce di Hitomi: ti sta aspettando! » era stato strano
sentirselo dire da lui, Allen Schezar, il suo nemico il cui valore di rivale
aveva inspiegabilmente perso senso non appena aveva udito la sua voce.
« HITOMI!!! » La chiamò con tutta la sua voce, facendo uscire tutta l’aria nei
polmoni mentre il suo gilet andava strappandosi a causa dell’apertura delle
sue ali immense.
« Un drago, un bianchissimo drago, si leva nel cielo » indicò un soldato, con
voce spenta dalla stanchezza e dallo stupore.
E le armi erano cadute, il fragore della guerra era cessato. Tuttavia, in quel
momento, un solo pensiero era stato più importante di qualsiasi altro:
raggiungere la persona che amava.
« Potrà mai questo momento, creato dalle fragili menti delle persone, divenire
eterno? »
Adesso era lontano quel momento, il momento in cui i sentimenti li avevano fatti
attirare uno verso l’altro. Lei stava per ascendere da quella colonna di luce
che l’avrebbe ricondotta nel proprio mondo, la Luna dell’Illusione. Sarebbero
stati troppo lontani.
« Hitomi… » la stava osservando mentre lei continuava ad urlare già a qualche
metro dal suolo.
« Giuro che non ti dimenticherò mai! »
Poi successe qualcosa di strano. Il ciondolo che brillava nella sua mano sembrò
pulsare, fu tutto estremamente veloce. Mentre apriva la mano per osservare il
pendente, la colonna di luce si assottigliò e Hitomi giaceva a terra svenuta,
nel punto in cui era partita.
« La causa di tutte le sofferenze di Van e degli altri, sei tu. »
Aveva riconosciuto quella voce, era l’angelica voce della madre di Van. Quella
voce così sicura e dolce al contempo, la tipica voce che aveva sua madre. La
voce di chi non ha timore ed è colma di fiducia.
« Le paure che covavi nel cuore, amplificate dalle tue doti di
chiaroveggenza, sono state decisive affinché tra i tanti futuri
possibili, a realizzarsi fosse quello dalle conseguenze più tristi e
dolorose. »
Era stata lei. Non aveva dimenticato nemmeno quanto la
consapevolezza di quella verità l’aveva fatta sentire in colpa. Perché le
stavano venendo in mente tutte quelle cose?
Adesso ricordava. La guerra era finita e aveva appena salutato Van, stava per
tornare nel suo paese, dalla sua famiglia, dal Sempai Amano e dalla sua cara
amica Yukari. Chissà perché in quel momento sembravano non avere più alcuna
importanza.
« I tuoi sentimenti hanno legato Van e adesso gli stessi ti
legheranno indissolubilmente a Gaea. Questo è il prezzo da pagare per chi
utilizza il potere di Atlantide. »
Aprì gli occhi, una tormenta di neve infuriava intorno a lei. Non aveva freddo.
Il rumore di una girandola di carta, di quelle che le bambine tenevano alle
feste di paese.
« Sei stata brava Hitomi, hai avuto fiducia nella persona che ami. Hai
salvato Gaea dalla distruzione e dal destino di guerra. Tuttavia, adesso il tuo
destino è legato a questa stessa terra, poiché tu stessa ne diverrai il
fulcro vitale. »
Hitomi sollevò lo sguardo. Era sua nonna, aveva le medesime sembianze di quando
l’aveva vista nella sua visione. Le sorrideva, sembrava felice. Eppure le sue
parole suonavano come una condanna.
« Che cosa vuoi dire, nonna? » domandò con voce sottile, riemergendo
appena da quel baratro che sembrava essere diventato il suo destino.
« Puoi stare accanto alla persona che ami, ma devi trovare il modo per restare
in vita, senza di te Gaea morirà e se tu andrai via, anche tu finirai col
morire. » adesso la voce di sua nonna adolescente, così somigliante a
lei, si era fatta più cupa, profonda.
Poi vi fu il buio totale. La tormenta era sparita.
« Nonna, Nonna!? » la chiamò quasi con voce isterica, prima che la sua
attenzione venisse attirata da una piuma bianchissima che svolazzava vicino al
suo raggio visivo.
« Devi fare in fretta Hitomi: la macchina di Atlantide è stata distrutta, ma
tutto il peso delle sofferenze delle sue vittime, è gravato sulle tue spalle da
una maledizione: entro una luna dalla fine della guerra, la ragazza che viene
dalla Luna dell’Illusione dovrà redimere le vittime di Gaea. Se non vi riuscirà,
pagherà con la sua stessa vita e la terra morirà con lei. »
E la madre di Van sparì e con se quella piuma che aveva toccato il suolo.