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Autore: shatteredones    31/07/2016    3 recensioni
Cosa succederebbe se i figli degli "originali" membri del Glee seguissero le orme dei propri genitori?
Riusciranno a crescere e a conoscere se stessi grazie alla musica?
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Dal secondo capitolo:
" « Se entro la fine di questa settimana non avrai abbastanza ragazzi a cui potrai rovinare la vita con quelle smielate di canzoni che ascolti dalla mattina alla sera, giuro su me stessa che ti renderò la vita impossibile. Non ho passato i migliori anni della mia vita a distruggere quel gruppetto da quattro soldi se non avessi visto in William ed in voi ragazzi un qualcosa di speciale. » "
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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« Non ci credo che hai baciato Mandy Torres, che ti passa per la testa?! »
Zach entrò nell’atrio della scuola, seguito da Chase e Travis.
« E’ fuori di testa, lascialo perdere. » commentò Travis, scuotendo la testa e poggiando una mano sulla spalla di Chase.
Zach era ormai totalmente fuori controllo. Aveva lasciato Piper senza motivo e da quel momento non aveva fatto altro che combinare casini.
« Sentite ormai con Piper è finita, lei mi odia e non mi darà mai una seconda occasione. Tanto vale trovare un’altra ragazza che possa sostituirla. » mormorò il giovane Puckerman, arrivando poi al suo armadietto.
« Ma ti senti? Vuoi davvero rimpiazzare Piper? L’unica ragazza di cui ti sia mai importato qualcosa? » sbottò Chase, guardando con disappunto il suo amico.
Non riusciva più a capirlo ormai. Zach alzò le spalle, inserendo la combinazione ed aprendo l’armadietto, per poi prendere il libro di fisica. Una risata attirò la sua attenzione. Si voltò, per poi notare Piper ridere con sua sorella Leanne e Fallon. Lasciandola aveva fatto lo sbaglio più grande della sua vita e da quel momento ne aveva pagato le conseguenze, passando e facendo passare a quella povera ragazza le pene dell’inferno. Perché continuare con la farsa che non l’amava più? Perché non dirle la verità e cercare di riconquistarla? Perché ormai l’aveva fatta soffrire fin troppo e lei non meritava tutto quello.
Zach incontrò il suo sguardo e subito notò il suo sorriso spegnersi. Leanne notò quel gesto, per poi spostare lo sguardo dalla sorella al ragazzo che era dall’altro lato del corridoio. Con tutta la rabbia che aveva dentro, si avvicinò minacciosa a Zach, per poi spingerlo contro l’armadietto e fulminarlo con lo sguardo.
« Hai anche il coraggio di guardarla? » urlò, puntando il dito contro il suo petto. « Non sei altro che un verme schifoso, è colpa tua, è tutta colpa tua. » continuò, mentre il ragazzo rimaneva in silenzio, cosa che fece imbestialire Leanne ancora di più.
Alzò il pugno che si andò a scontrare violentemente contro la guancia di Zach, che rimase sorpreso da quel gesto improvviso. Un silenzio si diffuse nel corridoio, tutti gli sguardi erano puntati su di loro.
« Leanne ma sei impazzita? » urlò Fallon, trascinando via da Zach la sua amica.
« Cosa succede qui?! »
La voce della preside Sylvestre risuonò in tutto il corridoio. I ragazzi che avevano assistito a quella scena andarono via, dirigendosi nelle classi.
« Voi sei, fermi, vi spetta una bella punizione per questo spettacolo che avete messo su. Che vi passa per la testa? Picchiarvi nel bel mezzo dei corridoi? » esclamò, per poi sospirare pesantemente. « So qual è la punizione adatta a voi: o vi beccate una bella sospensione, o vi unite al Glee diretto dal professor Evans che cerca nuove persone a cui rovinare la vita. A voi la scelta. »
 
***
 
Era quasi un’ora che Zach aspettava seduto su quel lettino in infermeria. Non si era vista nemmeno una persona che potesse medicargli il labbro sanguinante che Leanne aveva colpito qualche ora prima. Portò lo sguardo verso la porta, per poi veder passare Piper.
« Piper! » urlò, richiamando la ragazza, la quale, dopo pochi minuti, sbucò dalla porta.
« Cosa vuoi? » chiese scontrosa, non riuscendo neanche a guardarlo.
« Ti prego avvicinati. » sussurrò lui, per poi alzarsi e prenderle la mano.
A quel contatto Piper cedette ed alzò lo sguardo, incontrando quello del ragazzo che le aveva rubato il cuore. Perché ogni volta che cercava di dimenticare, lui ripiombava nella sua vita per farla soffrire ancora una volta? Zach tornò a sedersi sul lettino, mentre lei rimase lì, davanti a lui in piedi. Osservò il suo labbro, per poi voltarsi e prendere del disinfettante.
« Stai fermo. » gli ordinò, mentre cominciò a tamponargli la ferita.
Zach rimase fermo, osservando la ragazza muoversi con così tanta delicatezza mentre si prendeva cura di lui, come aveva sempre fatto. Sussultò al contatto con il disinfettante, che gli provocò un dolore non molto sopportabile. Si beccò un’occhiataccia da Piper e restò in silenzio, con lo sguardo fisso su di lei.
« Smettila di guardarmi Puckerman. » sibilò la giovane Abrams, continuando a medicarlo.
« Non sto facendo nulla di male. » ribatté il ragazzo, sorridendo appena e cercando di farla sciogliere, cosa che gli sembrava un’impresa titanica.
Piper scosse la testa, per poi allontanarsi da lui e posare ciò che gli era servito per medicarlo.
« Penso che ora tu possa andare. » sussurrò, restando di spalle per non incontrare di nuovo quegli occhi che gli facevano tanto tremare le gambe.
Non appena sentì quelle mani così familiare sulla sua vita, si sentì morire dentro. Perché lo stava facendo?
« Avevo quasi dimenticato quanto buono fosse il tuo profumo. » sussurrò Zach al suo orecchio, perdendosi ad annusare i lunghi capelli della mora.
Piper fu percossa da immensi brividi, non avendo più controllo del suo corpo o del suo cervello. Voleva soltanto andarsene da lì e lasciarlo solo, come lui aveva fatto con lei. Ma perché non ci riusciva? Perché Zach era come un magnete per lei, non sarebbe mai riuscita a dimenticarlo. Era stato il suo grande amore e lo sarebbe sempre stato.
Zach la fece voltare verso di lui ed incatenò gli occhi di lei ai suoi.
« Smettila di guardarmi. » sussurrò la ragazza, per poi spezzare il contatto.
« Non ti sto guardando Piper. »
Era da tempo che non sentiva il suo nome uscire da quelle labbra ed in quel momento quel nome le sembrava il più bello di tutto il mondo.
« Si, lo stai facendo. Mi stai guardando con quegli occhi. Sai che effetto mi fanno. Tu mi guardi in quel modo ed io non riesco a respirare. Mi fai venir voglia di baciarti e di non lasciarti mai andare. »
« Fallo allora. »
Piper alzò lo sguardo ed incontrò il suo, così chiari. Poteva perdersi per delle ore in quelle iridi del color del mare, cercando di capire cosa stessero cercando di dirle, ma purtroppo non era mai stata brava a capire le persone.
« Non posso farlo, sarei una stupida se ci ricascassi di nuovo. »
Quelle parole cercava di dirle più a se stessa che al ragazzo che aveva di fronte. Non poteva cascarci di nuovo, non poteva continuare a soffrire in quel modo. Aveva passato mesi e mesi a rimuginare su ciò che poteva essere andato storto nella loro storia e non aveva mai trovato una singola spiegazione alle sue mille domande.
« Sono stato un coglione lo so, ma ti prego dammi una seconda possibilità Piper, dimmi come posso sistemare le cose. »
« Hai fatto tanti sbagli Zach, hai giocato con i miei sentimenti. Mi hai detto che mi amavi, che ero tutto ciò che di più prezioso avevi e mi hai gettato via come un giocattolo usato. Sono una persona, ho dei sentimenti, cazzo non te ne rendi conto?! »
Le lacrime cominciarono a fare il proprio corso sulle sue guance, mentre era lì, davanti al ragazzo che amava, il quale non voleva altro che una seconda occasione. Sentì le sue mani sulle guance, per poi chiudere gli occhi per quel contatto.
« Non puoi sistemare le cose con un “mi dispiace”, non è così semplice Puckerman. »
Si scostò da lui, per poi dirigersi verso la porta d’uscita.
« Sei sempre stata l’unica per me Pipe e questo lo sai bene. E continuerai sempre ad esserlo, nonostante tu non voglia ammetterlo a te stessa. Tu mi ami ancora, ma non hai il coraggio di perdonarmi. »
« Il coraggio di perdonarti? » sbottò lei, voltandosi. « Zach tu mi hai tradita! » urlò, avvicinandosi a lui e spingendolo via con tutta la forza che aveva. « Sei andato a letto con tutta la squadra delle cheerios mentre stavi con me, come dovrei sentirmi? Dovrei perdonarti per avermi usata? Per avermi mentito? » urlò ancora, per spingerlo nuovamente, fin quando il ragazzo non finì contro il muro. « E la cosa peggiore sai qual è? E’ che non riesco ad essere arrabbiata con te, lo sono solo con me stessa, perché sono stata così stupida da innamorarmi di uno come te. »
Zach rimase in silenzio, non sapendo come ribattere. Aveva ragione, l’aveva usata e calpestata, l’aveva umiliata e tradita e questo non se lo sarebbe perdonato mai. Era riuscito a farsi scappare l’unica ragazza che era riuscita a capirlo per davvero, che gli era sempre stato accanto. L’unica ragazza che tra i suoi mille difetti era riuscita a trovare dei pregi.
« Va’ al diavolo Zach Puckerman. »
 
***
 
« Benvenuti alla prima lezione del Glee Club. Grazie per esservi uniti a me in questo lungo viaggio. »
Un entusiasta Sam Evans entrò nell’aula di musica, per poi poggiare gli spartiti sul grosso pianoforte che giaceva al centro della sala.
« So che molti di voi sono qui contro la propria volontà, ma sono sicuro che alla fine vi piacerà passare del tempo in questo posto. »
I ragazzi si guardarono intorno, in quell’aula che da quel giorno sarebbe diventata il loro punto di ritrovo.
« Bene, chi di voi vuole rompere il ghiaccio e cantarci una bella canzone? » domandò Sam, osservando uno ad uno i ragazzi seduti.
Il silenzio si impadronì della stanza, mentre alcuni mormorii si sentivano in sottofondo. Joanne stava per alzare la mano, osservando divertita Olivia che era nel panico totale, ma Travis tossì rumorosamente, per poi osservare il professore.
« Perché non ci canta qualcosa lei? »
Sam osservò il ragazzo, per poi sorridere allegramente ed annuire. Si avvicinò alla band che avrebbe accompagnato ogni lezione e sussurrò qualcosa all’orecchio del ragazzo che suonava la chitarra, il quale annuì di conseguenza.
« Parti amico! » esclamò Sam, per poi cominciare a cantare e muoversi a ritmo di Can’t stop the feeling.
Sam riuscì in poco tempo ad alleggerire l’aria all’interno della stanza, mentre tutti i ragazzi cominciarono a partecipare al coro, cantando insieme a lui. Era quello che Sam avrebbe voluto fare per tutta la vita: vedere quei ragazzi, cantare e ballare insieme a lui, vederli divertirsi e prendere confidenza l’uno con l’altro. Era quello il Glee, un posto magico, dove tutti avevano un posto d’onore, dove non esistono persone migliori di altri, ma tutti sono importanti allo stesso modo. Quello che Will Schuester aveva insegnato lui ed era ciò che voleva trasmettere a quei ragazzi. Le parole impresse sulla targa di Lillian Adler ritornarono alla mente dell’ormai uomo: “Proprio dalla sua definizione, Glee riguarda l’aprirsi alla gioia”. 

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Heeeello! Bene, siamo qui oggi con un nuovo capitolo di questa mia storia. 
Sono contenta dei pareri positivi che mi state dando e voglio ringraziare chiunque abbia lasciato una rencesione, ma anche coloro che semplicemente la stanno leggendo. 
Chiedo scusa per il nuovo ritardo, ma ho avuto un po' da fare a causa degli esami e del mio compleanno (sono entrata nei twenty people, yey!). 
Btw, vi lascio al capitolo e mi scuso per questo capitolo buttato un po' così, spero vi piaccia lo stesso  ç_ç
Alla prossima 
  
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