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Autore: __Lunatica    01/08/2016    2 recensioni
Nella vita ci sono sempre delle scelte da fare, non sempre si può scegliere la strada più semplice, ma sicuramente Ester scelse la strada più pericolosa. Ester è una ragazza come tante, ma è anche una grande amica del magico trio e di tutta la famiglia Weasley. Cosa può arrivare a fare una ragazza di appena sedici anni per tenere al sicuro le persone che ama? Cosa perderà a causa delle sue scelte? Chi le rimarrà accanto? Quali amicizie finiranno e quali inizieranno quasi per caso?
Questa storia si svolge durante il sesto anno del trio, che è anche il sesto anno di Ester e in parte seguirà gli avvenimenti della storia originale mentre alcuni dettagli saranno aggiunti o cambiati.
Genere: Fantasy, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro, personaggio, Draco, Malfoy, George, e, Fred, Weasley, Il, trio, protagonista, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ester: Tell You the Truth'
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Loyalty questioned


Ero sempre stata attenta a come mi muovevo, a non destare sospetti a non incrociare sguardi con Malfoy o Zabini quando intorno c’erano altre persone.
Mi sembrava di essere finalmente riuscita a trovare un equilibrio in tutto, riuscivo a stare dietro ai miei doveri scolastici, alla squadra, ai miei amici e a Malfoy.
La cosa sorprendente era che a permettermi di fare tutto questo era stato l’aiuto da parte di Zabini.
Ogni pomeriggio alle quattro, da ormai più di due settimane, ci incontravamo alla Torre di Astronomia e dopo aver fatto ognuno i propri compiti lui mi aggiornava sulla situazione di Malfoy e io gli suggerivo come aiutarlo.
Incredibile ma vero tra me e Zabini si era instaurato un rapporto quasi di amicizia. Non che mi fidassi di lui, però almeno potevo parlargli di alcune delle preoccupazioni che mi tormentavano ormai da mesi. Non dovevo più tenermi tutto dentro, qualcosa potevo dire, e questo mi stava aiutando davvero tanto. Non in modo materiale, ma psicologicamente parlando poter sfogarmi riusciva a consentirmi di conservare ancora un minimo di sanità mentale.
Zabini, oltre ad essere un eccellente osservatore era anche uno che non faceva troppe domande, cosa che mi piaceva molto, e non era strafottente, non si sentiva al di sopra di tutti, come invece poteva sembrare non conoscendolo.
Avevamo appena finito di parlare di Malfoy, ero sdraiata sul pavimento della torre con lo sguardo verso al cielo che iniziava a diventare di un incredibile arancione.
Era tardi, ma non mi andava di andare a cena, non mi andava di dover parlare di cose frivole con i miei amici e fingere sorrisi, non mi andava di recitare ancora.
Sentii lo sguardo di Zabini su di me e poi lo sentii sdraiarsi accanto a me.
-Adoro i tramonti- lo sentii sussurrare
-Io preferisco l’alba- risposi –Vuol dire che sei sopravvissuto ad un altro giorno e che hai ancora un giorno almeno da vivere-
-Viva la positività- disse ironico prima di ridacchiare appena
-Siamo in guerra Zabini, c’è poco da essere positivi- replicai sicura ed il silenzio tornò.
Sospirai, sentivo il peso del mio compito opprimermi il petto, ogni respiro diventava più difficile da fare, ogni mossa sempre più pericolosa ed il tempo, quello stava passando davvero troppo velocemente.
-A volte vorrei sapere a cosa pensi- disse poi lui
-A tutto- risposi semplicemente e non era una bugia, pensavo a tutto, calcolavo cosa fare e non fare con estrema attenzione, ragionavo sulle prossime mosse, pensavo al futuro, se mai ci sarebbe stato e come sarebbe stato, pensavo alle persone a me care. Pensavo a tutto.
-E’ questo ilo problema allora- disse prima di guardarmi –Non puoi pensare a tutto-
-Io devo pensare a tutto, non ho altra scelta- dissi girandomi verso di lui e guardandolo dritto negli occhi
-Puoi permetterti di non pensare Ester, non sei una macchina, sei una ragazza appena maggiorenne- rispose lui sicuro delle sue parole.
Tornai a guardare il tramonto, la fine di una giornata. Dopotutto anche il tramonto parlava, e mi stava dicendo che anche quel giorno non era successo niente di irrimediabile, niente di brutto.
-Saranno già tutti in Sala Grande per la cena- disse Zabini all’improvviso
-Non ho fame- dissi alzando indifferente le spalle
-Neanche io- disse lui.
Lo guardai contrariata, perché non poteva semplicemente andarsene e lasciarmi sola a pensare?
-Non devi rimanere Zabini. Sto benissimo anche da sola- dissi seccata
-Secondo me non è vero- disse lui sicuro –Non stai bene da sola, sei solo abituata a stare sola ormai-
Mi misi a sedere di scatto e lo guardai infastidita –Ma chi ti credi di essere?-  gli chiesi scocciata –non mi conosci, non sai cosa penso e cosa voglio. Il fatto che parliamo da un po’ non ti dà il diritto di psicoanalizzarmi come se ci conoscessimo da una vita-
Si mise seduto anche lui e sorrise, cosa che mi irritò ancora di più, e –non pretendo si conoscerti- sospirò –sto solo facendo delle supposizioni. Non volevo offenderti- disse pacato.
Lo guardai, di solito riuscivo subito a capire le persone, ma lui per me era come un perfetto rompicapo che proprio non riuscivo a risolvere. Non riuscivo mai a capire cosa pensasse o cosa volesse e questo mi preoccupava molto. In più mi sembrava che invece io per lui fossi come un libro aperto e questo mi faceva andare su tutte le furie.
Aveva ragione quando diceva di essere un buon osservatore, fin troppo per i miei gusti.
-Ascolta- parlò –sono sicure che se non fosse stato per questa situazione noi non ci saremmo mai neanche rivolti la parola, ma ora credo che stia nascendo un’amicizia tra di noi. Sei una persona interessante ed in questo mondo ce ne sono davvero poche. In più credo di assomigliarti un po’, forse è per questo che sento il bisogno di aiutarti. Per non parlare del mio animo cavalleresco che mi spinge ad aiutare le damigelle in pericolo- concluse sorridendo.
Feci una smorfia a quelle ultime parole –Non sono una damigella in pericolo- riuscii a rispondere
-Va bene,- si arrese lui –come vuoi tu. Ma non mi impedirai di aiutarti- concluse prima di rimettersi sdraiato sul freddo pavimento.
Lo guardai torva per qualche secondo prima di imitarlo.
Il cielo ormai era diventato di un blu intenso. Il silenzio quasi mi infastidiva, mi rimbombava in testa come il rumore più fastidioso che potesse esistere.
Socchiusi gli occhi e sentii le palpebre diventare sempre più pesanti e senza accorgermene mi addormentai.
 
Quando mi risvegliai la prima cosa  che vidi fu il cielo stellato di un blu talmente profondo da far paura. Mi girai intorno e vidi Zabini, anche lui addormentato profondamente.
Mi alzai di scatto in piedi, sembrava essere notte fonda e io ero sparita dalla vista dei miei amici troppo a lungo per non destare sospetti.
Iniziai a scuotere Zabini con forza e lui si sveglio di soprassalto guardandomi spaventato e -Cosa è successo?- chiedere prima di sbadigliare
-Ci siamo addormentati- quasi urlai nel dirlo e iniziai a girare per la torre per radunare i miei libri e metterli di corsa nella mia borsa.
-Perchè sei così agitata? Pensavo fosse sucesso qualcosa di grave- sbuffò lui
-E' grave, è gravissimo. I miei amici mi staranno cercando e io non so neanche che ore sono. Sicuramente il coprifuoco è scattato da ora e dovrò inventarmi una scusa plausibile per giustificare la mia assenza- dissi tutto d'un fiato continuando a radunare la mia roba.
-Dì la verità, che ti sei addormentata- rispose semplicemente lui e io lo incenerii con lo sguardo.
Però pensandoci bene non era una stupidaggine, era una scusa plausibile dato che i miei amici sapevano bene che ultimamente dormivo poco e male.
Senza perdere altro tempo presi la mia bacchetta e la puntai dritta verso Zabini che sbarrò un attimo gli occhi come se avesse paura di me. Cosa che mi fece ridacchiare.
-Stai tranquillo, devo solo renderti invisibile così da poter tornare in Sala Comune senza farci vedere da qualcuno- spiegai prima di lanciare l'incantesimo prima su di lui e poi su di me.
Lui mi guardò stupefatto, se l'incantesimo era fatta dalla stessa persona le persone in questione potevano vedersi lo stesso, e io sorrisi per quella reazione.
-Dovrai insegnarmelo questo trucchetto- fu l'unica cosa che riuscì a dire.
-Prima o poi forse lo farò- risposi prima di iniziare a scendere gli scalini della Torre.
Usai tutte le scorciatoie e i passaggi che conoscevo per arivare il prima possibile davanti alla sala comune di Serpeverde. Gli tolsi l'incantesimo e me ne tornai di corsa al settimo piano.
Una volta entrata nella mia Sala comune, dopo una ramanzina della Signora Grassa, tirai un sospiro di sollievo.
Mi guardai velocemente intorno, era buio ma il fuoco ancora acceso nel camino attirò la mia attenzione. Andai velocemente a sedermi vicino al fuoco, possibile che dentro quel castello facesse sempre freddo anche alla fine di Marzo?
-Era ora- disse una voce alle mie spalle e io quasi non rischiai un vero e proprio infarto.
Poi visto di chi trattassse tirai un sospiro di sollievo.
Hermione, spalleggiata da Ron ed Hermione era in piedi dietro di me.
-Ragazzi mi avete fano prendere un colpo- dissi sorridendo. Ma poi uno dei tre accese le luci e quando vidi le loro espressioni il sorriso mi morì sulle labbra.
Hermione mi stava letteralmente fulminando con gli occhi, Harry aveva un'espressione di delusione che fu anche peggio e Ron mi guardava come se fossi una cacca di drago.
Li guardai smarrita, cercavo di capire ma non riuscire a trovare un motivo per il loro atteggiamento.
-Che sta succedendo?- chiesi poi con un sussuro, guardando principalmente Harry.
Nella mia mente l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era che mi avevano scoperto, avevano scoperto tutto.
-Ci vuoi dire dove sei stata?- parlo ancora Hermione senza accennare neanche un sorriso ma continuando a guardarmi quasi disgustata e infuriata.
-Oh- sussurrai -Se vi siete arrabbiati perchè non ero a cena posso spiegare tutto- cercai di tranquillizzarmi appena ma la mia voce suonò debole e quasi tremante.
Vidi Hermione farmi un'espressione di sfida, ma cosa le prendeva?
-Ah perfetto, puoi spiegarci tutto. Allora inizia a rispondere a questa domanda. Dove eri?-
Aggrottai la fronte e -Alla Torre di Astronomia- dissi sinceramente
-E perchè sei sparita per tutto questo tempo? Cosa stavi facendo?- intervenne Ron
-Mi sono addormentata- e anche quella volta fui sincera
-Ti sei addormentata?- disse beffarda Hermione -Ne sei sicura?-
-Certo che ne sono sicura. So cosa vuol dire addormentarsi sai? E' quando chiudi gli occhi, il respiro diventa pesante e...- risposi stizzita
-Non provare a prenderci in giro Ester, sappiamo dov'eri e con chi eri, quindi ora spiegaci, perchè stavi con Zabini?- mi interruppe Ron
Sentii il mio cuore perdere un battito e il respiro mancarmi. Mi avevano seguita? Spiata? come facevano a sapere dove e con chi ero?
Come se mi avesse letto nella mente Harry tirò fuori la Mappa Del Malandrino da una tasca posteriore  e capii.
Capii che nel momento in cui non mi avevano visto arrivare a cena avevano usato la Mappa per capire dove fossi e mi avevano visto sulla Torre di Astronomia in compagnia di una persona che in teoria non avrei dovuto sopportare.
Capii che il cervello di Hermione si era messo in moto per trovare una ragione, ma se ero ancora viva e vegeta voleva dire che non aveva tratto una vera e propria conclusione, altrimenti mi avrebbero portata con la forza, o almeno ci avrebbero provato, nell'ufficio di Silente.
Mi alzai in piedi decisa di fronteggiare da brava Grifondoro quella situazione, con coraggio.
-Allora se sapete già tutto perchè siete qui a farmi il terzo grado?- chiesi spavalda e vidi la mascella di Ron aprirsi di scatto.
-Perchè eri con Zabini?- chiese di nuovo Hermione e io le lanciai uno sguardo di sfida
-Da quando devo rendere conto a te? Ho per caso bisogno del tuo permesso per parlare con persone diverse che non siate voi tre o altri Weasley?- 
-Zabini è un serpeverde, lui è...- iniziò a parlare Ron ma con un gesto della mano bloccai la sua frase sul nascere
-Lui è cosa? Un cattivo? Un mago oscuro? Un mangiamorte? Ma ti senti Ron? Almeno lo conosci o sei troppo abituato a giudicare senza neanche prenderti la briga di parlare almeno una volta con una persona?- feci un ghigno -Sapete qual è il vostro problema? Vi credete i paladini della giustizia, credete di aver capito come funziona il mondo eppure siete qui ora a dirmi che i Serpeverde, tutti, sono il male e questo dimostra che voi della vita vera non avete capito proprio niente. Il mondo non si divide solo in buoni e cattivi, il mondo non è solo bianco e nero, lo sapete vero?- sbottai alzando discretamente il tono di voce
-Voldemort era un serpeverde ed è diventato il mago più cattivo di tutti i tempi- sbraitò Hermione
-Ah sì?- iniziai a urlare anche io -Mio padre era Serpeverde eppure a me non sembra un Mago Oscuro- mi guardarono tutti e tre sbalorditi da quella notizia senza sapere cosa dire -E voi, quelli che credevo amici, mi state facendo la ramanzina per aver parlato con una persona che non approvate?- dissi beffarda prima di ridere sarcastica - Ma lo sapete che al mondo ci sono altre persone oltre alla famiglia Weasley? Lo sapete questo?- chiesi ma nessuno mi rispose -Credete di essere generosi con tutti ma la verità è che siete un circolo chiuso a tutti, state solo tra di voi e gli altri li escludete a prescindere perchè a vostro parere non meritano di stare con voi- urlai.
Poi guardai ognuno di loro dritto negli occhi -on tutti i Serpeverde sono cattivi esattamente come non tutti i Grifondoro sono eroi, non tutti i Tassorosso sono idioti e non tutti i Corvonero sono secchioni- mi diressi verso di loro e diedi una spallata a Harry prima di girarmi verso di loro e sussurrare -Crescete una buona volta altrimenti oltre a non salvare il mondo magico non salverete neanche le vostre adorate chiappe da perfettini- e dopo aver quasi sputato quelle parole mi diressi verso il mio dormitorio con la consapevolezza che la mia amicizia con loro era appena finita.
 
Mi svegliai la mattina dopo con gli occhi arrossati dalle lacrime versate e con una nuova consapevolezza. Ero sola.
Avevo insultato i miei amici per deviare l'argomento centrare, per non indurli a spospettare quello che in realtà stavo facendo, ma ora non mi era rimasto più nessuno.
Era domenica e il dormitorio era già vuoto. Mi alzai dal letto e prima di fare qualsiasi cosa scrissi una lettera e la inviai a Zabini.
 
Loro sanno con chi ero ieri sera, qualsiasi cosa io faccia tienimi il gioco. Da ora possiamo parlare senza prolemi davanti a tutti.
 Ester
Mi lavai velocemente e mi vestii con abiti normali prima di scedere in Sala Grande.
Appena entrai individuai i miei tre, ormai vecchi, amici che parlottavano fitto fitto con Ginny e conclusi che ormai anche lei era persa.
Mi sedetti dal lato opposto del lungo tavolo, da sola, e iniziai a mangiare.
Appena finito di bere il mio bicchiere di succo di zucca e mentre mi versavo una discreta quantità di caffè nella tazza vidi qualcuno sedersi davanti a me.
Alzai annoiata lo sguardo e riconobbi Neville che mi sorrise timido prima di -Ti disturbo?- chiedermi.
Ricambiai il sorriso e sbrigativa scossi la testa per fargli capire che poteva rimanere, anzi, volevo che rimanesse.
Ci furono un paio di minuti di silenzio ma all'improvviso lui prese un profondo respiro, come per darsi coraggio, e con un tono di voce tremendamente basso chiese -E' successo qualcosa?- e con la testa fece cenno ai miei amici.
Li guardai per un attimo e il mio sguardo incrociò quello di Harry per un secondo, cosa che bastò per farmi cadere di nuovo in una tristezza profonda.
-Abbiamo litigato- dissi semplicemente sollevando le spalle.
Sentii Neville ridacchiare e questo mi portò ad alzare il mio sguardo verso di lui -Questo lo sanno tutti- mi spiegò lui -Mezzo dormitorio ti ha sentito urlare ieri notte-.
Sbarrai gli occhi incredula, non pensavo di aver urlato così tanto la voce.
-Per quanto mi riguarda- continuò a parlare lui -Penso che tu abbia completamente ragione-.
Lo guardai confusa, non capivo di cosa stesse parlando.
-Il fatto del gruppo esclusivo- spiegò lui -Hai ragione. Lo pensano quasi tutti in questo castello, ma nessuno ha mai avuto il coraggio di dirlo ad alta volte, a parte te. Lo penso anche io in realtà, a volte sembra che sono costretti a muoversi sempre insieme. Il trio d'oro.-
Ridacchiai incredula per le sue parole e lui mi fece un enorme sorriso sincero. Avevo sempre adorato quel ragazzo, ma ora la mia stima nei suoi confronti era decisamente aumentata.
-Tu sei sempre stata diversa, non so come, ma sei più aperta- aggiunse lui.
Mi venne una voglia assurda di abbracciarlo e lo avrei fatto se una ragazza con i capelli biondissimi e gli occhi sognanti non si fosse seduta vicino a me in quell'istante.
-Biongiorno ragazzi- salutò allegra, come sempre, Luna Lovegood prima di iniziare a servirsi la colazione.
Io e Neville la guardammo per un secondo increduli, un Corvonero che si sedeva al tavolo dei Grifondoro, quello si che era strano. Ma dopo ci scambiammo uno sguardo e contemporaneamente alzammo le spalle. Era Luna, lei faceva quello che voleva, sempre, e io la ammiravo immensamente per quello.
-Allora Ester, come mai hai litigato con Harry, Ron ed Hermione?- chiese con semplicità la ragazza e quasi non mi trozzai col cornetto che stavo mangiando.
Lei mi diede due pacche sulla schoena e mi guardò curiosa aspettando una mia risposta.
-Per farla breve- dissi una volta smesso di tossire -Non approvavano una mia nuova amicizia- spiegai brevemente sperando di chiudere velocemente il discorso.
-E chi è?- chiese invece lei.
Non sapevo se rispondere a meno, ma alla fine cosa cambiava? Alla fine era con Luna con cui stavo parlando, lei non avrebbe giudicato neanche la persona più pazza del mondo.
-Zabini- dissi semplicemente aspettandomi di vederla strabuzzare gli occhi.
Quello che mi stupì fu invece il sorriso allegro che le spuntò sul viso -Oh lo conosco anche io!- esclamò -E' davvero simpatico, vero?- disse e io la guardai stupefatta.
Il destino volle che proprio in quel momento Blaise Zabini stesse entrando nella Sala Grande. Luna, che lo vide, iiziò a sventolare in aria la mano per farsi notare da lui e iniziò a chiamarlo a gran voce.
Lui si guardò intorno cercando di capire chi lo stesse chiamando e dopo pochi secondi ci vide.
Lo vidi raggiungerci titubante, dopotutto un Serpeverde che si avvicinava al tavolo dei Grifondoro non era cosa di tutti i giorni. In un attimo sentii tutti gli occhi della Sala puntati su di noi e in quel momento desiderai poter sotterrarmi.
-Buongiorno a tutti- salutò Zabini una volta raggiunti e tutti, anche Neville, anche se con un po' di imbarazzo, ricambiammo il saluto.
-Ester mi ha detto di conoscerti- disse semplicemente Luna.
Vidi Zabini sorridere e annuire, per poi guardarmi dubbioso sul da farsi.
-E Luna mi ha detto che siete amici- dissi io ancora stenta a crederci
-Da anni ormai- confermò il Serpeverde aumentando la mia sorpresa
-Dai siediti a fai colazione con noi- gli disse Luna come se fosse la cosa più normale del mondo, ma un Serpeverde al tavolo dei Grifondoro non si era mai visto.
Lui si guardò intorno dubbioso e poi mi guardò come se cercasse una risposta. Annuii, neanche io seppi il perchè, e lui si sedette accanto a Neville di fronte a Luna.
La Sala Grande divenne all'improvviso silnziosa. Mi guardai intorno e vidi mille e più occhi puntati su di noi. Poi all'improvviso vidi Ron scattare in piedi e Ginny che le afferrò il braccio per trattenerlo dal fare qualsiasi cosa volesse fare.
Zabini però non sembrò curarsene più di tanto dato che era intento a spalmarsi della marmellata all'arancia su un toast.
Io lo guardai di sottecchi e lui sorrise appena prima di iniziare una conversazione con Neville e Luna mentre io era ancora basita da quella situazione soprannaturale. 


SALVE GENTE

Eccomi qui, come promesso. Questo capitolo è davvero l'inizio della fine, da qui in poi (5/6 capitoli) la storia andrà solo in salita. 
Zabini lo avevamo già visto dopotutto, alla festa di lumacorno, e da quel momento aveva iniziato a a spiare Ester. 
La discussione tra il Golden Trio e Ester è stata una tortura, non riuscivo a far capire l'intensità della situazione e ancora non sono sicura di esserci riuscita. 
Infine Neville e Luna li ho inseriti per una ragione molto precisa: il li adoro e poi il loro ruolo si evolverà col tempo. 
Spero vi sia piaciuto, lasciate una recensione se vi va (mi farebbe taaaanto piacere) 

 
  
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