Film > Zootropolis
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Autore: Berry Depp    01/08/2016    4 recensioni
Dal secondo capitolo:
-Modestamente io, Jack Savage, sono il miglior agente dell'organizzazione e voi siete i migliori del vostro distretto- blaterò il coniglio, che Nick non aveva smesso di fissare con sdegno.
-Non esageriamo- replicò Judy, in imbarazzo.
-Oh, è così- riprese quello -Niente po' po' di meno che Judy Hopps, l'agente più brillante e coraggiosa di Zootropolis. Figlia di una famiglia di coltivatori, sei stata capace di compiere grandi imprese- si fermò, inarcò un sopracciglio guardando Nick e riprese, parlando più lentamente: -E Nicholas Piberius Wilde. Ex criminale dall'oscuro passato, ora poliziotto. Tua madre sarebbe davvero orgogliosa.
Nick rizzò le orecchie e gli puntò un dito contro. -Okay, adesso basta.
Jack sorrise. -So molte cose di voi...
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Nick e Judy sono "semplici" poliziotti che si occupano di "semplici" casi, ma se un giorno venissero reclutati dall'organizzazione segreta S.O.o.M. per occuparsi di un caso al di fuori del normale? Mammiferi scomparsi che ricompaiono dopo pochi giorni, solo per compiere crimini, e con abilità straordinarie di cui si ignora l'origine; l'agente Jack Savage chiederà il loro aiuto per risolvere il misterioso caso dei mammiferi mutanti.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Capitan Bogo, Judy Hopps, Nick Wilde, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Alle cinque e trenta del mattino la sveglia cominciò a suonare. Un ditino peloso, pronto e veloce, uscì da sotto le coperte per spegnerla e la sua proprietaria balzò dal letto, accese la luce e si tolse velocemente la larga maglia che usava per dormire; saltò verso l’armadio, prese la sua divisa e la indossò in fretta e furia, bevve un sorso di succo di carota e diede un morso al toast messo a cuocere nel tostapane pochi minuti prima, mentre si vestiva; infine prese il cellulare e le chiavi di casa in un colpo solo ed uscì di casa alla velocità della luce.
            Cinque e quaranta. Tenendo il passo, Judy sarebbe arrivata in centrale alle sei,  puntuale come al solito. Si mise in cammino con un sorriso spensierato stampato sul volto che non si era spento nemmeno per un istante, da quando era in piedi. Attraversò la città guardandosi intorno come sempre, stupendosi ogni giorno di cose nuove che notava di volta in volta, come quel fiorellino bianco che sbucava tra due mattoni o le nuove sedie imbottite esposte nella vetrina dell’emporio che la signora Kelly avrebbe aperto più di tre ore dopo. Le piaceva osservare tutto quello che aveva attorno, quando aveva il primo turno in centrale, quando la città non era ancora sveglia ed era tutta per lei, si sentiva coccolata tra le braccia che erano i grattacieli e amava quella specie di intimità che si creava tra lei e il suo piccolo grande mondo.
            Alle cinque e cinquantotto la coniglietta era davanti le porte di vetro della centrale. Attraverso quelle provo a scorgere se Clawhauser fosse già alla sua postazione, ma non vi vide nessuno.
            -Ehi, Judy!- il ghepardo la salutò da lontano agitano il grosso braccio. Lei gli sorrise di rimando e si fece indietro perché aprisse le porte. -Sempre puntuale, eh?
            -Questa volta anche in anticipo, mi sa- commentò lei.
            Il collega scrollò le spalle, aprì e la fece passare prima di lui. Accese tutte le luci e la hall si mostrò in tutta la sua vastità. Judy rimaneva sempre di stucco, ogni volta che la vedeva, e si chiedeva se gli animali molto più grossi di lei la vedessero così grande, anche se dal loro punto di vista.
            -Ti direi di accomodarti ed aspettare, gli altri staranno per arrivare - la invitò Benjamin mostrandole un divanetto.
            -Oh, no, Clawhauser, ho dei fascicoli da compilare. Grazie comunque- rispose lei sorridendo riconoscente, per poi dirigersi saltellando al suo ufficio. Mentre si sedeva alla grande scrivania sentì i passi dei primi mammiferi farsi largo dentro la centrale. Affondò nella poltrona girevole e sospirò, dandosi una calmata. Aveva fatto di corsa e solo ora si accorgeva che il cuore le stava scoppiando nel petto. Cercò di riportare il respiro ad una frequenza relativamente normale, per un coniglio. In realtà non doveva compilare alcun fascicolo, aveva solo bisogno di pensare. Sì, perché se quella mattina era così gasata... beh, insomma, più del solito, era a causa di una certa volpe che la sera prima l’aveva fatta impazzire. Provò a ricordare tutta la scena e le immagini la assalirono in una sequenza così veloce che faticò a starvi dietro.
           
-Nick!- esclamò, trovandosi il partner davanti la porta -Che ci fai qui? Non ti aspettavo.
            -Volevo godermi la sorpresa nei tuoi occhi, Carotina- spiegò quello sorridendo soddisfatto, perché era riuscito nell’intento -Mi fai entrare o il caffè che mi offrirai dovrò berlo sull’uscio?
            -Oh!- Judy gli fece largo e Nick entrò in casa. Si guardò intorno e lei lo fece accomodare al tavolo della cucina, mentre preparava il caffè. -Come mai questa visita?
            Nick scrollò le spalle, il muso sorretto dalla zampa con cui si era appoggiato al tavolo. -Avevo il giorno libero e volevo vederti.
            Quelle parole fecero piacere a Judy, che si ritrovò a sorridere. Fortunatamente gli dava le spalle, o avrebbe iniziato a prenderla in giro per la sua reazione. Gli porse la tazza e si sedette accanto a lui, iniziando a sorseggiare il suo caffè, lui le sorrise per ringraziarla.
            -Ah!- esclamò di colpo, facendolo affogare -Ho dei mirtilli!- saltò giù dalla sedia e li andò a prendere.
            -Ehm, grazie- disse lui, prendendone uno e lanciandoselo in bocca.
            Lei lo guardò aggrottando le sopracciglia e piegando la testa di lato. -Sei silenzioso- sentenziò -Tutto bene?
            -Io? Oh, sì. Pensavo- disse solo lui.
            -Non mi convinci...
            -Mi chiedevo- esclamò di colpo -Qual è la tua canzone preferita dei Guns n’ Rodents?
            -Eh?- fece lei, sempre più confusa.
            -Ti piacciono, no? Hai una playlist nel tuo iPaw, mi pare.
            -Sì, mi... piacciono molto...- balbettò lei, il caffè che si raffreddava perché non l’aveva più toccato da quando il suo amico aveva cominciato a parlare -Aspetta, hai frugato nel mio iPaw?
            Lui fece uno strano movimento con la zampa, come a dire di lasciar perdere. -Solo un’occhiata. Allora, qual è? La mia Welcome to the Jungle.
            Judy sorrise, per niente sorpresa: ci avrebbe scommesso.
            -Rabbit Queen- rispose, gonfiando il petto orgogliosa.
            Nick inarcò le sopracciglia, colpito. Non avrebbe mai pensato che la sua tenera, ingenua Carotina avesse gusti così particolari. Sorrise malizioso.
            -Non guardarmi in quel modo! È bella, okay?- sbottò, capendo il significato di quel sorriso -Piuttosto, come mai me lo chiedi? Ci sono molte altre playlist nel mio iPaw, perché...- ma non riuscì a terminare la frase che Nick, con uno svelto movimento, prese qualcosa dalla sua tasca. Due piccoli pezzi di carta, stretti tra due dita. Glieli agitò sotto il naso.
            -Indovina cosa sono- fece, sorridendo sornione.
            Lei strinse il polso di Nick per fermare quel movimento fastidioso e prese quei pezzi di carta, li lesse e i suoi occhi si illuminarono più di quanto non lo fossero già.
            -Questi sono...- mormorò, senza riuscire ad aggiungere altro, tanto era lo stupore.
            Lui chiuse gli occhi e annuì, contento che la sorpresa le fosse sta più gradita di quanto avrebbe sperato. -Due biglietti per la reunion dei Guns n’ Rodents, Carotina. La prossima settimana. Vedi di farti dare la sera libera, io ci ho già pensato.
            Lei gli saltò al collo e lo strinse così forte che quasi lo soffocò, rischiarono anche di cadere dalla sedia. Lui ricambiò il suo abbraccio, poi si staccò e la guardò negli occhi.
            -Allora è una promessa, Carotina. La settimana prossima allo stadio per il concerto.
            -Certo!- esclamò lei, su di giri -Oh, Nick, grazie! Aspetta un attimo- tutto l’entusiasmo sparì così velocemente che Nick si spaventò -Dove hai trovato i soldi per i biglietti? Sono i posti sotto il palco, devono essere costati una fortuna.
            Lui sbuffò. -Perché ti preoccupi dei soldi? Sono un onesto lavoratore, li ho conservati piano piano e...- incassò la testa tra le spalle.
            Lei sorrise e scosse la testa. -Mi farai impazzire, qualche volta.
            -Allora saremo pari, perché tu mi hai già fatto ammattire da un pezzo- ribatté lui carezzandole la testolina.
 
            La porta dell’ufficio si spalancò di colpo facendo prendere un colpo a Judy.
            -Dov’è la mia Carotina rockettara preferita?- esclamò Nick allargando le braccia.
            Lei rise. -Buongiorno anche a te, agente Wilde. Bogo è arrivato?
            -Sì ed è più imbufalito del solito- rispose lui sorridendo sereno.
            La coniglietta scese dalla sedia e lo raggiunse. -Non provare a dire che è imbufalito davanti a lui.
            -Per quale motivo?- fece lui, fingendo di non capire -Perché è un bufalo o perché non gli piacciono i giochi di parole? O perché è un bufalo ed è davvero sempre imbufalito? O perché...
            Judy sollevò una zampa per zittirlo ed aprì la porta della sala riunioni. Effettivamente il capitano sembrava più nervoso di quanto non fosse tutti gli altri giorni. I due andarono a prendere posto e aspettarono che gli venisse assegnato il lavoro giornaliero. Mentre la stanza si svuotava, Nick chiese a Judy: -Cosa indosserai per il concerto?
            -Devo indossare qualcosa in particolare?
            -Beh, sì. È un concerto rock, si va vestiti in una certa maniera. Io metterò dei jeans neri e la mia maglia dei Guns n’ Rodents.
            Lei lo guardò incredula. -Hai una maglia dei Guns n’ Rodents?
            -Sì, uhm... l’ho rubata in un negozio quando avevo diciott’anni. Non dirlo in giro- sussurrò lui.
            Judy sospirò. -No, non ho maglie del genere. Però ho una fascia rossa. Metto quella in testa, una canotta nera e... la gonna a quadri neri e rossi.
            Lui annuì, immaginandola così abbigliata. -Molto Deasel Rose, la gonna- commentò ridendo.
            Bogo li interruppe, incenerendoli con lo sguardo. -Avete finito la vostra chiacchierata, voi due?
            -Uhm, sì, capitano. Ci scusi.- rispose pronta Judy. Ora erano solo loro tre, nella stanza. Non se ne erano nemmeno accorti, quando parlavano e si perdevano in discorsi tutto il resto non esisteva più. Era una sensazione piacevole, ma in momenti come quello non facevano esattamente comodo.
            -Mi faccia indovinare, ausiliari del traffico?- chiese Nick mostrando un sorriso tanto ampio quanto strafottente.
-Meno spirito, Wilde. Vi ho lasciati per ultimi perché devo parlarvi di una faccenda molto seria.
In quel momento entrò un quarto individuo. Era di bassa statura, più alto di Judy di una spanna e poco più basso di Nick, aveva il pelo grigio con delle striature più scure ai lati della faccia e gli occhi azzurri. E Nick non poté fare a meno di notare – non era difficile, da capire, ma in quel momento era così sorpreso che anche un’intuizione del genere sembrava qualcosa di grande – che era un coniglio.
-Ah, sei qui- notò Bogo –Ragazzi, lui è Jack Savage, agente della Secret Organization of Mammals.
Il coniglio si avvicinò ai due e porse prima la zampa a Nick, che la strinse poco convinto, poi si fermò davanti a Judy, la studiò attentamente – troppo attentamente, pensò Nick – prese gentilmente la sua zampa e gliela baciò delicatamente.
-È un piacere conoscere la poliziotta più in gamba di Zootropolis- commentò Jack e Nick sentì i peli rizzarsi dalla punta della coda alla nuca. Dal canto suo Judy sembrava lusingata ed imbarazzata al contempo. Ridacchiò voltandosi, non abituata a certe attenzioni da chiunque non fosse Nick. O almeno, questo fu quello che pensò la volpe.
Quest’ultimo la prese per le spalle e la spostò accanto a lui, in modo da stare tra lei ed il nuovo arrivato. –Capitano, cos’è questa storia?
-L’agente Savage sta lavorando ad un caso molto particolare- rispose Bogo -Ultimamente si sono verificati diversi furti in giro per i distretti, furti molto... strani.
I due poliziotti aggrottarono le sopracciglia e il coniglio prese la parola: -I ladri sono mammiferi che hanno mostrato abilità fuori dal normale- spiegò con tono serio, mentre usciva da una cartella alcune foto che mostrò loro –Diversi testimoni hanno parlato e noi stessi abbiamo potuto osservare i fatti grazie alle registrazioni delle telecamere di sicurezza. Abbiamo a che fare con orsi capaci di librarsi in volo, cervi sputa fuoco e tigri telepatiche.
Nick rise, nervoso. –Okay, cos’è, uno scherzo?
-Nick, guarda- mormorò Judy, indicando una foto. Era ritratto un orso grizzly a diversi metri da terra, con borsoni pieni di quelli che dovevano essere soldi, considerando che stava uscendo da una banca.
-Quello è stato l’ultimo furto, due giorni fa, alla banca di Tundratown- disse Jack.
-Andiamo, Carotina, non crederai a queste scemenze!- riprese la volpe.
-Mi piacerebbe che fossero scemenze, Wilde- intervenne Bogo –Ma purtroppo non è così. Se ne sta occupando la S.O.o.M, è roba seria.
Judy si riprese dal primo momento di confusione e chiese: -E noi due cosa c’entriamo, in tutto questo?
-Mi è stato riferito che lei e il suo partner avete risolto un difficile caso di sparizioni collegate fra loro- disse Jack –I mammiferi colpevoli dei furti sembrerebbero quelli scomparsi negli ultimi giorni.
-Connor O’Bear?- fece Nick, prendendo la foto che aveva osservato Judy poco prima –È lui?
-Ed Anthony Starks...- continuò la coniglietta, alludendo al cervo di un’altra foto, ritratto mentre inceneriva una casa col fuoco che gli usciva dalla bocca –E questa tigre bianca accanto a lui, chi sarebbe?
-È questo, il punto- riprese Jack –La sua scomparsa non è stata denunciata da nessuno. Presumiamo sia il capo.
-Ma sono spariti altri mammiferi- disse Nick, cominciando a contarli sulle dita –Eleanor Mirkey, Jim Furson e... il piccolo Eddie, il figlio dei signori Henrik.
Jack annuì. –E questi sono solo negli archivi del vostro distretto. Si tratta di decine di mammiferi scomparsi. Temiamo che le sparizioni siano correlate tra loro e che anche questi animali possano... non sappiamo cosa gli facciano, il lavaggio del cervello, non ne abbiamo idea. Per questo ho voluto personalmente chiedere a le... a voi- si corresse, spostando lo sguardo da Judy a Nick –di aiutarci.
-Lavorare per un’organizzazione governativa segreta?- esclamò Judy, le cui orecchie puntarono verso l’alto in un impeto infantile che Nick trovò adorabile, a discapito della situazione.
Bogo e Jack annuirono.
-Allora, accettate?- chiese Bogo –Potrebbe essere pericoloso, ma ne va della salvezza di tutti quei mammiferi.
Nick avrebbe voluto che il capitano si risparmiasse quella seconda parte di frase, dopo l’avvertimento. Se si fosse fermato al “potrebbe essere pericoloso” probabilmente Judy ci avrebbe pensato più a lungo, ma dopo che le sue lunghe orecchie sentirono il resto, lei non ebbe dubbi. E lui seppe che non c’era niente da fare.
-Certo- disse infatti la coniglietta, sicura di sé. Poi, come se si fosse ricordata in quel momento che aveva un partner: –Vero, Nick?
E come dirle di no? Il suo entusiasmo non lo scalfiva minimamente, ma non aveva la forza di negarle qualcosa, quando si mostrava così su di giri. La volpe sospirò.
-Come l’altra volta, eh?- commentò, atono.
Lei annuì energicamente.
-Bene, seguitemi- li invitò Jack –Vi porto all’agenzia.
Quelle parole furono agghiaccianti, per Nick, che non poté fare a meno di fare come gli era stato detto.

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Cabina del Capitano:

Uhm... Ehilà...? :D
Salve, piccoli cacta, mi infilo di prepotenza in questo fandom. Non so se qualcuno mi ha già notato, ma ne dubito, perchè ho lasciato appena un paio di recensioni. E intendo proprio due. Well, per prima cosa: ogni riferimento a Tony Stark è puramente casuale (?), se vi state chiedendo cosa c'entrino i Guns n' Roses in tutto questo posso dire in mia difesa che la loro parodia è veramente presente tra le playlist di Judy (quando sul treno cerca la canzone di Gazelle, ci sono anche i Fur Fighters loool) ed essendo una band che mi piace molto ho semplicemente voluto mettere del mio come faccio spesso -edinmodoinopportunocoffcoff- con i personaggi delle mie fic. Se c'è qualche eretico che non ha compreso lo scambio di battute del flashback sappiate che Welcome to the Jungle è il vero titolo della canzone e l'ho trovato parecchio appropriato, per i gusti di Nick, mentre Rabbit Queen è la parodia di Rocket Queen (un bacino scaldacuore a Vikyfaro che ci aveva azzeccato col mio indizio) che vi invito caldamente ad ascoltare, solo... non con i vostri genitori in giro, ecco. Ahem. 
Per il resto, immagino sappiate tutti chi sia Jack Savage. Se così non fosse dovreste proprio informarvi, perché è piuttosto importante per la storia.
In connnnnclusione. Spero che come primo capitolo vi abbia incuriosito un po', tra pochi giorni partirò per un campo scout e quando sarò tornata avrete il prossimo. 
Mi sono portata la testa abbastanza? Perfetto.
Ci sentiamo, cacta!
BD


 
 
  
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