Giorno 24
Era quasi l'alba sentii qualcuno bussare alla porta, prima che
potessi muovermi Bill si alzò ed aprì uno spiraglio di portata solo con i boxer
addosso, lo sentii parlare sottovoce.
- Non è il caso che entri...
Il rasta fece una risatina maliziosa.
- Chi è la bella?
Rimase in silenzio qualche secondo più di quanto avrebbe dovuto, poi sospirò.
- Andrea...
L'unica cosa che sentii fu un "Oh..." tra il sorpreso e il
preoccupato.
- Già...
- Ma lei lo sa?
Lo guardò incredulo alzando la voce.
- Credi che l'abbia violentata?!
- Non intendevo quello, sa di mamma?
Il moro si calmò e scosse la testa.
- Dovresti dirglielo...
Lo guardò.
- Tom, non farti uscire niente con mamma ed Edward!
- Stai tranquillo...
- Grazie...
Chiuse la porta e lo sentii rinfilarsi sotto le coperte, si avvicinò
abbracciandomi.
- Tutto bene?
Annuì contro la mia spalla.
- Cos’è che
devi dirmi?
Sospirò
contro i miei capelli e anche se i suoi sospiri mi facevano ricordare qualcosa
di molto eccitante accaduto nella notte precedente, quel “Oh…”
di Tom mi puzzava e volevo andare a fondo.
-
Sei davvero sicura di volerlo sapere adesso? Puoi rimandare quasi di una settimana…
Mi
voltai trovandomi faccia a faccia con lui.
-
Mia madre ci ha fatto un certo discorso prima di farci conoscere, tuo padre è
il primo uomo decente che conosce, voleva che tutto funzionasse al meglio…e di certo per lui preoccuparsi che io o Tom
potessimo intrufolarci tra le tue gambe non sarebbe stato il massimo! Più che
altro era un discorso rivolto a quel tipo poco raccomandabile di mio fratello,
ma le cose sono andate diversamente…
Si
interruppe e sorrise, mentre mi baciava la fronte.
-
Quella sera, ricordi quando ci hanno portati a mangiare tutti insieme per
familiarizzare?
Ricordavo,
ricordavo tutto. L’avevo visto entrare con i capelli bassi e liscissimi,
truccato mille volte meglio di me, ricordavo che mi era caduta la forchetta nel
piatto quanto era intrigante; molte delle ragazze che erano nella sala si erano
voltate a guardarli, non è che suo fratello passasse molto più inosservato di
lui, infondo erano gemelli. Quella notte me lo ero anche sognato e mi ero
trovata a fantasticarci un sacco di volte, prima di sbattere il muso contro la
sua scontrosità. La buttai sul vago.
-
Più o meno…
-
Beh, quando ti ho vista, mi è preso un colpo! Sembravi un angelo, con quella
canottiera bianca e lo sguardo da bambina…e arrossivi…non sai quanto tempo era che non mi trovavo con
una tipa ancora in grado di arrossire, sembravi così dolce!
Mi
lanciò un’occhiata maliziosa.
-
Però non eri ingenua, non so a volte mi guardavi come se avessi tutta una serie
di idee di cosa avremmo potuto fare insieme! E quella era la cosa che mi
intrigava di più…lui fai tuttora! A volte mi guardi,
magari mentre siamo a pranzo e mi aspetto quasi che salti sul tavolo e vieni a
darmi un morso…
Fece
un lungo sospiro.
-
Ne ho parlato con la mamma, mi sembrava giusto dirglielo! Non l’ha presa molto
bene, non si aspettava una cosa del genere da me, dei due io sono il gemello
più razionale…così ho iniziato ad evitarti!
Rise
e te.
-
E te che mi giravi continuamente intorno come se fossi la mia Luna personale,
insopportabile! È stato insopportabile!
Lo
guardai sorridendo rendendomi conto solo ora che l’avevo fatto sul serio: più
lui cercava di essere distante, più io volevo avvicinarlo.
Lui
scosse la testa pensieroso.
-
Questa settimana soli è stata la fine…
Mi
intristii anche io.
-
Ed ora che facciamo?
Sospirò
avvicinandomi a se e abbracciandomi forte.
-
Non ne ho idea…