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Autore: icydarcystormy26    02/08/2016    4 recensioni
Erano passati ormai due mesi, ma Darcy e Stormy non avevano ancora superato per nulla la morte della sorella e, soprattutto, continuavano a portare rancore per la nipote, rancore che durerà a lungo.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Trix
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era giunta la mattina su Obsidia. Celeste era sveglia già da un po', così decise di alzarsi dal letto. 
Dopo essersi preparata, uscì dalla sua camera. La festa del giorno prima le aveva messo il buon umore, cosa che non accadeva ormai da un po'. Mentre camminava per i corridoi incontrò sua zia Stormy. 
“Ciao zia” disse Celeste. Stormy però parve non sentirla affatto. Camminava a sguardo basso e sembrava immersa in chissà quali pensieri. “Zia!” disse Celeste a voce più alta per farsi sentire. 
“Oh ciao” disse Stormy tornando bruscamente alla realtà, prima di superarla. 
“È successo qualcosa?” chiese Celeste affiancandola. 
“Perché?” chiese Stormy. 
“Sembri così cupa, sicura vada tutto bene?” chiese Celeste preoccupata per il comportamento della zia. 
“Non è successo nulla, sono solo un po' stanca. Ora devo andare, ci vediamo a pranzo” disse infine Stormy allontanandosi. 
A quanto pareva, su Stormy, la festa non aveva lo stesso effetto positivo che aveva avuto su Celeste. 
***
Abigail era nella sua camera, ancora in pigiama. Normalmente si sarebbe già dovuta trovare in sala allenamenti per l'allenamento con sua zia, ma quest'ultima le aveva detto di non andare. Abigail sapeva che Stormy era molto triste. Lei e Derek avevano cercato tanto quel bambino, l'aborto era stato un brutto colpo per entrambi, specialmente per Stormy che continuava a sentirsi in colpa. Quando rimase nuovamente incinta sembrava si fosse ripresa completamente, ma è bastato che le tornasse in mente per farla tornare al punto di partenza. Forse non lo avrebbe mai superato, ma non poteva deprimersi così! Doveva andare avanti. Il bussare della porta riportò Abigail alla realtà. 
“Aby, sono Celeste. Posso entrare?” chiese Celeste dall’esterno. 
“Entra pure” rispose Abigail. Subito dopo Celeste entrò. 
“Cosa c'è?” chiese Abigail una volta che Celeste fu entrata. 
“Sai per caso se è successo qualcosa alla zia?” chiese la ragazza. 
“Come mai me lo chiedi?” chiese Abigail dopo un secondo di silenzio. 
“L'ho incontrata poco fa, sembrava quasi assente” disse Celeste. “Deve essere successo qualcosa di grave”. 
“Non deve essere per forza qualcosa di grave, ci possono essere motivi ben più lievi: una piccola discussione con lo zio o la comparsa di nausee mattutine e sbalzi d'umore, se ci pensi è perfettamente normale” disse Abigail con calma. 
“Tu stai mentendo” disse Celeste. “Ti tocchi sempre la guancia quando menti e l'hai appena fatto”. 
“Beh…” iniziò Abigail, anche se non sapeva cosa dire. 
“Tu sai per caso qualcosa che io non so?” chiese Celeste incrociando le braccia e guardandola sospettosa. 
“E va bene, tanto credo di potertelo raccontare. Sai, la zia Stormy e lo zio Derek cercano di avere un figlio già da qualche anno, poco più di un anno fa finalmente la zia rimase incinta. Erano felicissimi, glielo si leggeva in faccia. Proprio in questo giorno, il 16 maggio, dell'anno scorso si sarebbe tenuta una riunione molto importante. La zia non si sentiva affatto bene, ma non poteva assolutamente mancare, così decise di andarci comunque. Alla fine della riunione stava peggio di prima, così decise di andare in camera sua per riposarsi. Mentre scendeva le scale, però, ebbe un capogiro, cadde e…non ci fu nulla da fare. Fu una batosta per tutti. Per la prima volta vidi lo zio Derek piangere, per la zia fu anche peggio, si sentiva terribilmente in colpa, continuava a ripetersi che se non fosse andata a quella riunione non sarebbe successo nulla. Ha passato un paio di mesi d'inferno, ma sembrava si stesse pian piano riprendendo e quando finalmente è rimasta nuovamente incinta sembrava fosse passato. Dato che oggi è l'anniversario dell'incidente le è tornato in mente ed è di nuovo triste, ma le passerà, o almeno spero” spiegò Abigail. 
“Mi dispiace molto, non immaginavo una cosa del genere” disse Celeste. “Ma deprimersi non le fa sicuramente bene, magari dovremmo… insomma… ”. 
“Tirarla su?” provò Abigail. 
“Beh, si” disse Celeste. 
“Va bene, ma non adesso. Lei e mia madre hanno da fare e io sono ancora in pigiama” disse Abigail. 
***
Menlok era seduto su di una specie di trono fatto in pietra, era nella grotta, che ormai era diventata il suo rifugio. Il suo serpente entrò all'interno della grotta e si attorcigliò al braccio del suo padrone per comunicargli le scoperte fatte. 
“Oh, la famiglia si allargherà, interessante… oh, povera Stormy, toccante come storia, ma questo è un ottimo argomento per neutralizzarla psicologicamente, ma temo sia una depressione “passeggera”, devo trovare qualcos’altro” disse Menlok per poi mettersi  a riflettere fissando un punto impreciso. 
“Ma certo!” disse improvvisamente. “Era così ovvio, come ho fatto a non pensarci prima? Così ne eliminerò due… anzi, da quel che ho sentito quattro” disse per poi ridere maleficamente. 
***
Era arrivata l'ora di pranzo, erano tutti riuniti attorno al tavolo. Nella sala da pranzo regnava il silenzio assoluto, cosa insolita. Stormy era completamente assente, Darcy e Derek preferivano non dirle nulla. Celeste ed Abigail si guardavano come a domandarsi chi delle due avrebbe dovuto rompere il ghiaccio. 
“Ehm, come è andata oggi?” chiese Abigail, rivolta più alla zia che alla madre. 
“Come al solito” rispose Stormy con tono insofferente. Ad Abigail quasi mancava il tono seccato della zia. 
“Non hai mangiato quasi nulla Stormy” provò cautamente Derek. 
“Non ho fame” disse Stormy. “Scusate” disse poi alzandosi e uscendo dalla sala. 
Abigail e Celeste si alzarono e la seguirono. 
“Zia aspetta” dissero in coro. La donna si fermò e si girò verso le nipoti aspettando che la raggiungessero. 
“Cosa c'è?” chiese quando l'ebbero raggiunta. 
“Zia, sembri uno zombie, dal punto di vista comportamentale, non fraintendere, non puoi continuare così” disse Abigail guardandola preoccupata. 
“Sicuramente non deve essere per nulla facile, ma è passato un anno, dovresti reagire” disse Celeste. 
Stormy sospirò guardando le nipoti. 
“Apprezzo che voi stiate cercando di tirarmi su, ma non serve. Passerà da solo, voglio solo restare un po' sola” disse Stormy con sguardo basso. 
“Sei sicura?” chiese Abigail. 
“Si certo” disse Stormy. “Vedete il lato vantaggioso, non sentirete urla isteriche nei corridoi per qualche giorno”. 
“Ma è proprio questo il bello” disse Abigail. 
“Ma, se ne sei sicura, va bene” disse Celeste. 
“È bello sapere che vi preoccupate per me, vi ringrazio. Beh, io vado” disse Stormy per poi incamminarsi per i corridoi. 
“Non la lasceremo da sola, vero?” chiese Celeste. 
“È ovvio” rispose Abigail. “Ma mia madre ci strozzerà se non andiamo subito a mangiare, sarà meglio andare”. 
Le due si stavano dirigendo verso la sala da pranzo, quando Abigail si girò di scatto verso la finestra. 
“Cosa c'è?” chiese Celeste. 
“Mi è sembrato di sentire un rumore provenire da fuori, e ho anche visto un movimento” rispose Abigail. 
Celeste si affacciò alla finestra. 
“Qui non c'è nulla” disse poi. “Forse ti sei sbagliata”. 
“Già, è probabile” disse Abigail. “Andiamo ora”. 
***
Menlok fissava l'entrata della grotta aspettando che il suo servitore tornasse. Un uccello nero entrò nella grotta, per poi riassumere subito la forma di serpente. 
“Ti sei fatto quasi scoprire sciocco!” disse Menlok furioso. “E per di più non hai neanche scoperto nulla”. 
Poi Menlok si calmò. 
“E va bene, credo sia ora di iniziare il piano” disse lo stregone. Il corpo del serpente iniziò a deformarsi, finché non prese le sembianze di Derek. Sul suo volto c'era un inquietante ghigno. 
“Vai e crea il caos nella vita delle regine di Obsidia” disse Menlok. “Sono così sarcastico…” disse poi, tra sé e sé, allontanandosi dal finto Derek, mentre quest'ultimo usciva dalla grotta. 
***
Abigail entrò nella camera della zia. La donna era sul letto, semiseduta. 
“Ciao zia” disse sorridendo. 
“Avevate promesso di lasciarmi da sola” disse Stormy senza guardare la nipote. 
“E da quando le streghe mantengono le promesse?” chiese ironicamente Abigail sperando di far ridere Stormy. Nulla. Stormy la guardò con un sopracciglio alzato. 
“Volevo solo portarti questo” disse Abigail posando un bicchiere contenente un frullato alla fragola su di un comodino vicino al letto. “Dovrai pur mangiare qualcosa”. 
“Grazie” disse solo Stormy abbassando lo sguardo. 
“Ti serve qualcos’altro?” chiese Abigail. 
“No, va pure” disse Stormy. Abigail si sedette accanto alla zia. 
“Zia, sei sempre stata una persona molto emotiva, ma non è da te deprimerti in questo modo, devi reagire” disse Abigail. 
“E lo farò, ma ora voglio essere lasciata in pace” disse Stormy. 
Abigail la guardò ancora per qualche secondo poi si decise ad alzarsi e uscì dalla camera. 
***
“Allora?” chiese Celeste, che si trovava fuori dalla camera di Stormy. 
“Niente” rispose Abigail. “Prova ad andare tu”. 
“Io? Ma se non ha funzionato con te, perché dovrebbe con me?” chiese Celeste. 
“Perché non dovrebbe?” chiese Abigail. 
“Lo sai perché” rispose Celeste. 
“Ho letto che spesso le persone tendono a confidare cose serie a persone che conoscono meno piuttosto che ad altre con cui hanno più confidenza” disse Abigail. 
“Va bene, ma aspettiamo un po', non credo dovremmo assillarla” disse Celeste. 
“Già, hai ragione” disse Abigail, ma appena Celeste si distrasse, aprì la porta della camera di Stormy e spinse la cugina all'interno, per poi richiuderla. 
***
“Bastava bussare” disse Stormy dopo aver visto la nipote entrare all'improvviso. 
“Già” disse Celeste guardando malamente la porta. “Come va?”. 
“Male” disse Stormy guardando fisso davanti a se. 
“Oh, mi dispiace” disse Celeste. 
“Senti non voglio essere scortese ma vorrei rimanere da sola” disse Stormy. 
“Va bene” disse Celeste frettolosamente aprendo la porta, ma Abigail, dall'esterno, la richiuse subito. 
“Ti ha costretta lei ad entrare?” chiese Stormy, che aveva intravisto la nipote. 
“Beh, mentirei se ti dicessi di no” disse Celeste. 
“Dopo le facciamo un discorsetto” disse Stormy. 
“Ma no, in fondo vuole solo aiutarti” disse Celeste sedendosi accanto alla zia. 
Fra le due calò il silenzio. 
“Sai, non ti conosco molto bene, ma se mi avessero detto che ti saresti abbattuta in questo modo mi sarei messa a ridere” disse Celeste. 
“Beh, anche io. Diciamo che in un certo senso sto mettendo insieme vari motivi di tristezza, è per questo che sono così giù” disse Stormy. 
“Questo è un vero e proprio autolesionismo, lo sai?” chiese Celeste. 
“Certo, lo so. Non mi era mai successo prima, questa è la prima volta che lo faccio” disse Stormy. 
“E quali sono queste cose che ti fanno essere triste?” chiese Celeste. 
“Beh, l'aborto, la morte di Icy, sto anche pensando ai tuoi maltrattamenti” disse Stormy. 
“Ok, cerchiamo di risolvere i problemi uno alla volta. Allora, per quanto riguarda l'aborto… è passato un anno ormai, il dolore forse non sparirà del tutto, ma devi andare avanti e distrarti… tra non molto, tra l’altro, ne avrai ben due di distrazioni. Ok, ora, per quanto riguarda me… io ormai me ne sono fatta una ragione e sto cercando di guardare avanti e di essere felice, non vedo perché tu non debba fare la stessa cosa” disse Celeste. 
“Tu hai dimenticato tutto ciò che ti abbiamo fatto?” chiese Stormy. 
“Ehm… no” rispose Celeste. 
“E allora neanche io posso farlo” disse Stormy. 
“Non ti sto dicendo che dovresti dimenticarli, dico che dovresti guardare avanti e pensare al futuro” disse Celeste. 
“E per quanto riguarda l'altro “problema”?” chiese Stormy. 
“Non hai mai superato la morte di mia madre, non è vero?” chiese Celeste. 
“No, mai” rispose Stormy. “Sai, non ho neanche il coraggio di andarla a trovare, in effetti è tantissimo tempo che non ci vado”. 
“Quanto tempo?” chiese Celeste. 
“Circa… tredici anni. Ci sono andata solo il giorno del suo funerale e un paio di volte dopo, poi non sono più tornata” rispose Stormy. 
“Come mai non ci sei più andata?” chiese Celeste. 
“Sai, ne suoi ultimi istanti di vita, mentre lottava tra la vita e la morte, doveva essersi resa conto che il suo tempo era finito, così ci fece avvicinare e con un fil di voce ci disse di prenderci cura della sua piccola, subito dopo morì. Mi sentivo male quando andavo sulla sua tomba, non stavo adempiendo a ciò che ci aveva chiesto. E inoltre…”
“Inoltre cosa?” chiese Celeste. 
“Ora mi prenderai per pazza, ma, quando guardavo la sua foto, nonostante avesse un'espressione abbastanza neutra, mi sembrava… che mi stesse guardando con sguardo da rimprovero” disse Stormy. 
“Ti farebbe sentire meglio andarla a trovare?” chiese Celeste. “In fondo ora non hai più nulla da farti rimproverare, verrò con te se vuoi”. 
“Non è male come idea” disse Stormy. 
“Bene” disse Celeste girandosi per poi prendere il bicchiere contenente il frullato. “Ora bevi questo e andiamo” disse poi porgendoglielo. 
***
Abigail era ancora fuori dalla stanza di Stormy ad aspettare. Celeste uscì dalla camera. 
“Allora? È andata bene?” chiese Abigail. 
Celeste le diede un pizzicotto sul braccio. 
“Ahi! Era necessario?!” esclamò Abigail. 
“Piccola soddisfazione” disse Celeste. “Comunque è andata abbastanza bene, ora andremo a trovare mia madre, spero che questo la faccia sentire meglio. Tu vuoi venire?”
“Preferisco rimanere qui, mi fanno senso queste cose” disse Abigail. 
“Come vuoi, io vado a prepararmi” disse Celeste allontanandosi. 
In quel momento arrivò Derek. 
“Ehi! La zia è in stato catatonico e tu non fai nulla?” chiese Abigail.
“Cosa ti fa pensare che io non stia facendo nulla?” chiese Derek. 
“Il fatto che tu non stia facendo nulla?” disse Abigail. 
“Beh, stavo pensando di farle una sorpresa, magari una cenetta e poi…”
“Ok, non voglio sapere altro” disse Abigail alzando le braccia e allontanandosi. 
“Ma che avrà capito?” disse Derek tra sé e sé. 
***
Stormy e Celeste arrivarono davanti la tomba di Icy. 
“Ciao sorellina” disse Stormy inginocchiandosi. “Mi dispiace di non essere venuta a trovarti per così tanto tempo, lo so che ti ho delusa… ma sto cercando di rimediare. Mi manchi tanto, specialmente adesso che avrei tanto bisogno di te. Non credo che riuscirò mai a superare la tua morte, ho di certo reagito nel modo sbagliato, tua figlia non aveva certo colpa. Non solo non ho rispettato le tue volontà, ho fatto l'esatto opposto, ti chiedo scusa”. 
Celeste le appoggiò una mano sulla spalla. 
“Ti sta ancora guardando con sguardo di rimprovero?” chiese Celeste. 
“No, non sembra” disse Stormy sorridendo. “Anzi sembra soddisfatta”. 
“Va meglio?” chiese ancora la ragazza. 
“Si, non sai che peso avevo” disse Stormy. Zeus scelse quel momento per miagolare. 
“Perché te lo sei portato dietro?” chiese Stormy. 
“Non la smetteva di seguirmi” si giustificò Celeste. 
“Ora sarà meglio andare, si è fatto tardi” disse Stormy alzandosi. 
“Già, Zeus deve mangiare” disse Celeste. 
“Anche noi se è per questo” disse Stormy. “Ciao Icy, tornerò presto”. 
“A presto mamma” disse Celeste per poi allontanarsi con sua zia… e Zeus. 
***
Derek stava camminando per i corridoi del palazzo. Era da un po' che si sentiva osservato e la cosa gli metteva soggezione. 
“Ciao Derek” disse qualcuno. L'uomo si girò ma non c'era nessuno. 
“Dove sei?” chiese lo stregone. 
“Credo che questa non sia la tua maggiore preoccupazione al momento” disse la voce. 
Derek sentì qualcuno materializzarsi alle sue spalle. Si girò e vide… se stesso. Quella persona era identica a lui. 
“Sorpresa” disse Menlok apparendo alle spalle dell'uomo. Derek non fece in tempo a girarsi che fu colpito alla testa da un incantesimo, facendogli perdere i sensi. Menlok si abbassò e si mise Derek sulle spalle. 
“Ora tocca a te fare la tua parte, non deludermi” disse lo stregone diretto al finto Derek per poi sparire, portando il vero Derek con se. 





Fiù, ho finito il capitolo! 
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, se no… non vedo come biasimarvi. Non è passato ancora un mese dal mio ultimo aggiornamento, quindi in teoria sono in anticipo *fa una faccia soddisfatta*. Ehm, c'è un'allettante pizza che mi sta guardando, non credo sia educato farla aspettare. A presto. 
Icydarcystormy
   
 
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