Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: ChiaraBJ    02/08/2016    3 recensioni
La vita di Ben è sottosopra... Semir è accusato di aver commesso un brutale omicidio, tutte le prove sono contro di lui.
Questa volta sarà Ben a dover ‘tirare fuori dai guai ’ il suo socio. Ma ovviamente c'è sempre qualcuno che vuole mettere il bastone fra le ruote e ostacolare il giovane ispettore nella ricerca della verità: una vecchia conoscenza:il commissario Bohm!
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ben Jager, Semir Gerkan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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B & B: secondo round

Semir era barricato nel cottage del padre di Ben, tutte le finestre e le porte erano chiuse, l’auto con cui era arrivato parcheggiata nel piccolo garage antistante la casa, tutto doveva dare l’impressione che nella villetta non ci fosse nessuno.
Stava quasi per appisolarsi steso sul divano quando sentì dei rumori provenienti dall’esterno.
Sicuramente doveva essere Ben, tenuto conto che era l’unico che sapeva dov’era, ma se non fosse stato così?
Le precauzioni non erano mai troppe quindi cercando di fare meno rumore possibile, svelto andò in cucina, prese un lungo coltello e aspettò silenziosamente dietro la porta d’entrata.
Semir aveva il cuore che batteva a mille, ma poi quando sentì tre colpi secchi alla porta  si rilassò un po’.
“Sei tu socio?” chiese lo stesso Semir.
“Sì sono io, apri” confermò Ben.
E Semir aprì.
Appena entrato Ben notò subito il coltello che aveva in mano l’amico.
“Ehi socio, stai preparando il pranzo o questa è l’accoglienza per gli ospiti non graditi?”
“La prossima volta mi lasci la tua pistola, che ne dici?” chiosò Semir poggiando il coltello sul tavolo.
“Mi piacerebbe, ma l’ho lasciata al distretto” replicò secco il collega, ma poi rendendosi subito conto della sciocchezza che aveva appena detto cercò di distogliere subito lo sguardo.
“Come sarebbe a dire al distretto?” domandò l’ispettore guardandolo con fare indagatore “Ben fammi vedere il tesserino …”
Semir conosceva molto bene il ragazzo e soprattutto il suo carattere a volte troppo impulsivo.
“Non ti sarai fatto sospendere?” chiese puntandogli gli occhi addosso “Allora?”
Il ragazzo non rispose, guardando in giro per la stanza.
“Ben?” insistette il collega.
“Mapporcamiseria dico …sei impazzito?” il piccolo ispettore avrebbe voluto prenderlo a sberle.
“Senti mi avevano imposto la collaborazione forzata con Bohm, e io ho detto che preferivo dimettermi” sbroccò alla fine Ben cercando in qualche maniera di giustificarsi.
“Ma Ben, ti rendi conto di quello che hai fatto? E poi … tu ami questo lavoro, hai lottato con il mondo intero per entrare in polizia e adesso butti tutto alle ortiche per cosa poi? Ragiona una volta tanto prima di agire… potrei averla uccisa io”
Semir ora era davvero arrabbiato e anche preoccupato.
Ben pur di difenderlo stava, secondo lui, esagerando, stava oltrepassando ogni limite. Infischiandosene come sempre di regole e leggi.
“Senti puoi dire quello che vuoi, se vuoi farmi la ramanzina fai pure. Puoi continuare fino all’infinito a dirmi che sono uno sprovveduto, un bambino viziato o altro, ma io non collaborerò mai con un idiota che è già arrivato alle conclusioni prima ancora di aver esaminato prove e controprove. Per Bohm sei colpevole prima che cominci l’indagine vera e propria e a me questo non sta bene. Chiuso il discorso!” replicò con decisione Ben puntandogli gli occhi addosso, poi incrociò le braccia, mettendo quasi il broncio.
Semir non seppe replicare, Ben era cocciuto e quando aveva deciso una cosa niente e nessuno poteva fargli cambiare idea.
“Comunque ero venuto qui per chiederti se ti ricordavi qualcosa” domandò Ben ritrovando la calma.
“Beh ecco ho dei ricordi vaghi. Ero a casa di Maja. Mi ricordo che abbiamo cominciato a chiacchierare sorseggiando birra … e poi non ricordo altro … come ti ho detto ieri mi sono svegliato nella pineta, ho cominciato a girare per il bosco in direzione dell’autostrada. Sono arrivato vicino ad una piazzetta di sosta e ho sentito la radio di un’automobilista , ho saputo di Maja, che mi cercavano in quanto sospettato del suo omicidio e non sapendo dove nascondermi sono andato a casa tua”
“Okay, va bene, magari la memoria ti ritornerà. Comunque adesso torno a Colonia, faccio un salto alla scientifica, voglio sapere se le prove a tuo carico sono inconfutabili, ma prima scarico la macchina, ho portato un po’ di provviste”
“Come vuoi…senti pensi di ripassare?” chiese speranzoso il piccolo ispettore.
“Stasera vedrò se riesco a fare un salto qui, ma non posso rischiare, sicuramente mi metteranno sotto sorveglianza. Bohm non si lascerebbe mai scappare l’occasione per sbatterci in galera; penso che anche lui sia convinto, come tutti del resto, che io so benissimo dove sei e che stai bene. Purtroppo non riesco a mascherare bene i miei stati d'animo. Se non sapessi dove sei darei di matto.  E invece sono abbastanza tranquillo, ecco”
“Stai attento Ben, non renderti complice di un assassino” Semir non sapeva in quel momento che altro dire.
“E chi sarebbe questo assassino? Io non vedo nessun assassino…” e lo disse guardandosi attorno.
“Dai, sai che voglio dire…”
“Ascolta, sono stato da Andrea, da tuo fratello, dalla madre di Dana…nessuno crede che tu sia colpevole”
“Mio fratello…che coraggio” Semir non avrebbe mai immaginato che Ben arrivasse a tanto, poi continuò “Sai Ben …Andrea…mi manca…e le bambine…e questa situazione non mi aiuta certo” a Semir venne il magone.
“Vedrai quando questa storia sarà finita…potrebbe essere un inizio per ricominciare”
Detto questo i due si diedero un cinque, si abbracciarono e Ben fece ritorno a Colonia.

Erano quasi le cinque del pomeriggio quando il giovane ispettore andò alla sede della scientifica.
Entrando non vide nessuno quindi chiamò a gran voce il giovane tecnico “Hartmut, ehi Einstein sono Ben!”
Il giovane fece appena tempo a finire la frase quando sentì come un colpo secco contro qualcosa di legno e il conseguente ‘Ahia’.
“Ehi, che modi sono questi di entrare… mica sono sordo” e il giovane tecnico sbucò da sotto la scrivania vicino ai piedi di Ben massaggiandosi la testa.
 “Che ci fai lì sotto” sogghignò Ben “Ho interrotto qualcosa?” chiese malizioso.
“Ma come siamo spiritosi, data la situazione eviterei” lo apostrofò Hartmut.
“Hai ragione, Einstein, me la sono andata a cercare, ma non mi hai risposto, che facevi lì sotto?” chiese di nuovo l’ispettore.
“Niente di…insomma potrei anche dirtelo, ma tanto a te non interessa e poi non dovresti stare qui, circolano voci che tu ti sia dimesso” replicò schietto il tecnico.
“Sì lo so cosa ho fatto, ma Semir resta sempre mio amico” ribatté risoluto Ben “Quindi come vedi sono qui. Dai Einstein dimmi un po’ le prove a carico di Semir sono così…”
La voce odiosa di Bohm interruppe la sua conversazione con Hartmut.
“Schiaccianti! Jager, ma mi dica che ci fa qua? Ai civili la scientifica è interdetta” disse col suo fare sempre più arrogante Bohm entrando nel laboratorio.
“Strano devo avere il raffreddore, non l’ho sentita arrivare, di solito puzza come un ‘Arbre Magique’ andato a male” e mentre lo diceva Ben si stampò sul volto un enorme  sorriso.
Bohm non fece caso al sarcasmo di Ben e rivolgendosi al giovane tecnico “Signor Freund dica al nostro ‘ex’ ispettore quali sono le prove contro l’altro ‘ex’ ispettore Semir Gerkhan”
Sia Ben che Hartmut notarono con che verve Bohm aveva puntualizzato la parola ‘ex’.
“Forza signor Freund illustri le prove a carico dell’ ‘ex’ ispettore Gerkhan” insistette il commissario vedendo il volto imbambolato del giovane tecnico.
Seppur riluttante Hartmut cominciò ad elencare le prove “Sono state trovate delle impronte lasciate dai dermatoglifi …”
“Sono impronte digitali, Jager” lo interruppe Bohm guardandolo con aria da saputello.
Ben stava cercando in tutti i modi di restare calmo, ormai l’aveva capito, Bohm  stava cercando di provocarlo, se Ben lo avesse toccato anche solo con un dito sarebbe stato messo subito in custodia cautelare per aggressione ad un pubblico ufficiale e così Bohm avrebbe avuto campo libero.
Avrebbero arrestato Semir per omicidio e Ben per favoreggiamento.
Gloria e onori al commissario Bohm.
Fine della storia.
Caso chiuso.
“Comunque dicevo” continuò con tono alterato Hartmut che a quanto poté notare anche Ben mal tollerava la presenza di Bohm  “Sono state trovate impronte digitali appartenenti alla vittima ed a Sem … all’ispettore Gerkhan … “
Ex” puntualizzò Bohm guardando negli occhi Ben volendo ulteriormente provocarlo.
“Il colpo che ha ucciso la ragazza è partito dalla pistola d’ordinanza dell’ispettore Gerkhan …”
“La prego signor Freund lo chiami ‘ex’ ispettore” rimarcò nuovamente Bohm.
“La pianti Bohm” sbottò furioso all’ennesima interruzione Ben sbattendo la mano sulla scrivania facendo sobbalzare sulla sedia Hartmut “Non le hanno insegnato le buone maniere? Perché non la finisce di interrompere il collega?”
“Cosa le da più fastidio Jager? Che lo interrompa o che puntualizzi ‘ex’?”
Ben e Bohm erano a trenta centimetri l’uno dall’altro e l’atmosfera era così carica che tra i due si percepiva quasi una sorta di elettricità.
Ben aveva le braccia lungo i fianchi, avrebbe voluto in quel momento stenderlo all’istante, ma si impose un stoico autocontrollo.
Strinse forte i pugni e li teneva così fissi che le unghie delle mani gli stavano quasi lacerando la pelle.
“Senta Bohm” disse alla fine Ben “Fin tanto che Semir, anzi l’ispettore capo Gerkhan non verrà giudicato colpevole e posso assicurare che alla fine risulterà estraneo ai fatti, lui resterà l’ispettore capo Semir Gerkhan, che la cosa le piaccia o no e ora se mi fa il favore di chiudere quella bocca cinque minuti ascolterò volentieri le delucidazioni delle prove che il qui presente dottor Hartmut Freund vorrà elencare, dopo di che mi leverò dai piedi” poi con un tono quasi affettuoso Ben  si rivolse al giovane tecnico “Prego Einstein, puoi continuare”
“Sì certo” quasi balbettò Hartmut, poi schiarendosi la voce continuò la sua relazione.
“Dunque sul cadavere non è stato trovato nessun segno di colluttazione segno che l’assassino le ha sparato a bruciapelo e senza che la vittima avesse il tempo di accorgersene. I colleghi poi hanno rinvenuto tra le dita della ragazza un piccolo pezzetto di carta, che sto esaminando, ma che si direbbe facesse parte di un libro, non certo una rivista, l’appartamento era in ordine, non sembra sia stato portato via niente”
“Come sarebbe a dire… è stata uccisa mentre leggeva un libro?” chiese Ben.
“E se anche fosse” rispose Bohm.
Ben non si scompose nemmeno, ma chiese di nuovo al giovane tecnico.
“Scusa Einstein, ma la ragazza quando è stata trovata aveva un libro in mano? O c’era un libro nelle vicinanze?”
“No, guarda queste sono le foto che ha scattato la scientifica”
Ben le stava prendendo dalle mani di Hartmut, ma Bohm gliele strappò letteralmente di mano.
Ben fu costretto ad avvicinarsi al commissario visionandole assieme a lui.
“Ma scusa allora che senso ha togliere di mano a un cadavere un libro?” domandò stupito Bohm.
“A meno che il pezzo di carta che la ragazza aveva in mano non fosse un libro, ma qualcos’altro” replicò il giovane ispettore.
“Dove vuole arrivare Jager?” chiese curioso Bohm.
“Alla verità Bohm, voglio vedere se ci sono altri moventi per quel omicidio e poi l’ordine in casa, l’assassino avrebbe potuto far ricadere tutti i sospetti su Semir, magari qualcuno si è intrufolato dentro per svaligiare la casa, Semir lo ha sorpreso…o la ragazza…magari qualcuno voleva ucciderla davvero…”
“Sta cercando altri moventi? Suvvia Jager” disse sprezzante Bohm “Lo sappiamo tutti cosa può essere successo, mi sono informato sa, la ragazza aveva partecipato a un corso in cui … “ Bohm cercò di evitare di dire ‘ex’ e quindi non disse nemmeno ispettore .
“Gerkhan era il relatore, la ragazza lo ha conosciuto, magari lo ha invitato a casa sua solo per gentilezza. Ma il suo collega in questo periodo si sente solo visto che si sta separando dalla moglie, ha tentato di baciarla o altro, lei si è rifiutata, ha detto che lo avrebbe denunciato per molestie e quindi per evitare scandali o ripercussioni sulla sua carriera l’ha uccisa”
Ben non credeva alle sue orecchie, aveva sempre ritenuto Bohm un idiota incompetente, ma questo era davvero troppo.
“Sa una cosa Bohm, avrei una voglia enorme di spaccarle la faccia, ma questa sarebbe la scusa per sbattermi in galera, non le darò né l’occasione né la soddisfazione di farlo” sibilò acido Ben e guardando Hartmut “Grazie Einstein ci vediamo per una birra più tardi? Magari a casa tua?” e volutamente prima di uscire dalla scientifica andò a sbattere contro una spalla di Bohm.
Ma inaspettatamente Bohm lo prese per un braccio.
“Non le conviene giocare con me Jager, scoprirò dove è il suo collega e lei risulterà suo complice, a meno che…” e lasciò cadere il discorso.
Ben questa volta non si diede neanche la briga di rispondere, con uno strattone si liberò dalla presa di Bohm e uscì dai laboratori della scientifica.

Angolino musicale: dunque direi che possiamo fondare un club ‘anti-Bohm’ senza contare che voi, stupendi recensori, state coniando nomignoli uno più bello dell’altro e che io col vostro permesso potrei fare miei. Comunque dopo questo capitolo forse potremmo dire ‘uno a uno palla al centro’…Ben comincia a macinare idee, mentre il nostro ‘simpaticone’ brancola nel buio…
Bene, vi auguro buone vacanze e se vorrete ci risentiamo dopo Ferragosto. Bacioni e grazie a tutti, in particolare ai miei recensori ‘vecchi’ e ‘nuovi’ e se qualcuno vuole aggiungersi al club…è il Benvenuto.
CBJ.
Alanis Morissette ‘Ironic’ (ironico)
 
Per ascoltarla https://www.youtube.com/watch?v=Jne9t8sHpUc
Un vecchio compì 98 anni Vinse alla lotterie e morì il giorno dopo È una mosca nera nel tuo Chardonnay È un’assoluzione della pena di morte due minuti troppo tardi È ironico, non credi È come la pioggia il giorno del tuo matrimonio È un giro gratis quando hai già pagato È il buon consiglio che non hai seguito E chi ci avrebbe pensato, funziona Mr Gioco Sicuro aveva paura di volare Fece la valigia diede il bacio d’addio ai suoi figli Aspettò tutta la vita per prendere quel volo E mentre l’aereo si stava per schiantare lui pensò "bene non è perfetto" ed è ironico, non credi? La vita ha un bel modo di infierire su di te Quando pensi che tutto è okay e tutto sta andando bene E la vita ha un bel modo di aiutarti…


 
  
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