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Autore: SHineRose    03/08/2016    1 recensioni
"-Dannata immortalità.- la volpe lo guardò attentamente, come a scrutarlo, e Sesshomaru s'infastidì.
-Che hai da guardare?- ma la volpe non fece nulla. Continuò a guardarlo come se volesse scoprire il significato nascosto della frase che Sesshomaru aveva detto qualche minuto prima.
-Rin dovrebbe avere all'incirca diciassette anni. Non le resta molto da vivere.-"
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bankotsu, Jakotsu, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Bankotsu/Jakotsu, Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sesshomaru


Ormai sono passati quattro anni da quando ho lasciato il villaggio della saggia Kaede. Vivere a Nerima non era poi così male, anzi, era fantastico il futuro.
Dopo che alcuni vicini si resero conto della sparizione della vecchia famiglia, quelli che Jakotsu e Bankotsu avevano ucciso a sangue freddo, avevamo avuto piccoli problemi con la polizia, ma fortunatamente tutto si era risolto per il meglio. Avevo cominciato a frequentare la scuola e tutto andava per il meglio. Mi ero fatta nuovi amici e mi ero integrata abbastanza velocemente.
Jakotsu e Bankotsu avevano trovato lavoro grazie ad un demone che viveva tra gli umani, come fossero riusciti a trovarlo questo ancora non riuscivo a spiegarmelo, ma era un bene dato che in casa rientrava una grande quantità di soldi.
Hakudoshi ha cominciato la scuola superiore, trovandosi in poco tempo anche una ragazza, che devo dire è molto bella ma anche simpatica.
Tre anni fa mi sono iscritta, insieme a Nabiki a due corsi, uno di Kung-Fu, sotto richiesta di Jakotsu, dato che dovevo difendermi in qualche modo dai mal fattori, e ad un corso di danza Hip-Hop, sotto richiesta di Bankotsu, che tutt'ora frequento.
Il demone che avevano conosciuto, Kuroki se non sbaglio, fece in modo che Bankotsu e Jakotsu risultassero i miei genitori. Quindi Io ed Hakudoshi ora eravamo i loro figli, ovviamente questo era solo una stupida etichetta, perchè alla fine ci comportiamo come dei vecchi amici.


Mi guardo allo specchio, pensando e ripensando. Sesshomaru non era venuto a cercarmi neanche una volta, e questo non feceva altro che rattristarmi. Valevo davvero così poco per lui? Non gli importa davvero nulla di me?
Probabilmente se la stava spassando come un porco con quella dannata di Kagura. Ma va bene così, che se la tiri pure con quella donna, tanto non m'interessa più. Spero che tu abbia tanti figli maschi, dannato demone.
Il flusso dei miei penssieri vienne interroto da Hakudoshi che è entrato nella mia stanza come un'uragano, facendo sbattere la porta contro il muro.
-Rin! Smuovi le tue natiche da quella sedia e vieni giù. La colazione è pronta.- dice guardandomi, e solo allora mi rendo conto di essere coperta soltanto da un misero asciugamano. Non mi imbarazzai per nulla dato che ci ero abituata alle entrate micidiali del mio caro fratellino, ma un pò di delicatezza non gli avrebbe fatto male.
-Potresti anche bussare.- gli dico leggermente acida, lui fa spallucce come se ciò che gli ho detto non lo interessi minimamente. Ma bene, grazie. Se ne andò chiudendo con delicatezza la porta.
Mi tolgo l'asciugamano che mi copriva ed indosso subito l'intimo, che era bianco con il pizzo nero. Prendo un maglietta senza maniche nera, pantaloni neri ed un paio di converse nere alte. Per dare un pò di colore al mio outfit decido di indossare una camicetta di jeans lunga fin sotto il sedere ed abastanza larga, cosicchè io mi possa muovere liberamente senza fatica.
Decido anche di truccarmi e di farmi la piastra, così almeno i miei capelli avrebbero smesso di darmi fastidio, dato che puntavano in tutte le direzioni possibili.


Dopo essermi preparata decido di andare di sotto e mangiare una sana colazione preparata da Bankotsu, e menomale che tre anni fa prese il corso di cucina, altrimenti a quest'ora sarei magra come uno stecco.
-Buongiorno cara, tutto bene?- mi chiede Jakotsu porgendomi un bicchiere con del succo d'arancia. Io annuisco soltanto, la voglia di parlare era davvero sotto zero. Stupido Sesshomaru. Ma io dico, in quattro anni non è stato capace di.. non chiedo di venirmi a prendere, ma almeno di interessarsi.
Sospiro rendendomi conto che avevo iniziato nuovamente con la fase "Sesshomaru ti benedirò il culo se torni e mi riprendi con te". Da quando mi ritrovo in questo mondo devo dire che il mio linguaggio è andato a farsi fottere, e se Sesshomaru sentisse il modo in cui parlo penso che mi ucciderebbe.
-Rin, tutto bene?- mi chiede Bankotsu che probabilmente aveva notato il mio malumore.
-Si, sto bene- i tre si voltano verso di me e mi guardano con un cipiglio.
-Non ti crediamo- dicono in coro per poi riprendere a mangiare. Ma grazie, ancora una volta.
-Oggi è sabato, e non vai a scuola. Cosa farai di bello?- mi chiede Jakotsu proprio come una mamma curiosa.
-Prima cosa che voglio fare è quella di spaccare il culo a Kuno Tatewaki. Quel dannato è entrato nello spogliatoio mentre mi stavo cambiando per l'ora di educazione fisica.- gli rispondo, un moto di rabbia mi stava risalendo se ripenso a quel porco che mi toccava le spalle con malizia.
-Non mi sembra tanto grave da ucciderlo.- dice Hakudoshi spalmando della marmellata alle fragole sulla sua fetta di pane.
-Mi ha scattato delle foto quel demente-rispondo e addento un cornetto con rabbia. Bankotsu radrizza la schiena ed assottiglia lo sguardo.
-Dove dicevi che abita questo stupido insetto mia cara Rin?- eh no eh! Quello che lo deve fare a fette sono io!
-Non ti preoccupare, ci penserò io. Posso cavarmela.- dico fecendogli l'occhiolino, tanto per non farlo preoccupare.





-Come sarebbe a dire che se n'è andata?- chiese prendendo il fratellastro per il colletto, avvicinando i loro visi ed assottigliando lo sguardo.
-Sesshomaru, lascia stare Inuyasha, ti spiegherò tutto.- disse Kagome cercando di aiutare il marito. Sesshomaru lasciò la presa sul mezzo demone, facendolo cadere rovistosamente a terra e si concentrò sull'umana che gli era davanti agli occhi.
-Parla-
-Rin non si trova più nel villaggio. E' stata una sua decisione andarsene.- disse Kagome aiutando il marito a rimettersi in piedi. Sesshomaru assottigliò, se possibile, ancor di più lo sguardo.
-Dov'è?- chiese. Kagome tremò leggermente nel sentire la sua voce così agghiacciante. Aveva fatto una promessa a Jakotsu e Rin, non poteva infrangerla.
-Ti conviene parlare se non vuoi che il tuo amato mezzo demone patisca le pene dell'inferno- disse il demone facendo alcuni passi nella direzione di Inuyasha, estraento Bakusaiga.
-Nel futuro- disse facendo arrestare i passi di Sesshomaru. Il demone sgranò impercettibilmente gli occhi, ed una nuova ondata di rabbia lo travolse.
-Spiegati donna-
-Ha deciso di andarsene dopo che ha ricevuto la lettera per il tuo matrimonio con Kagura- spiegò Kagome rilassandosi anche se di poco. Inuyasha era salvo, ma non era stata in grado di mantere la promessa fatta a Rin. Vide Sesshumaru sgranare gli occhi.
-Io non ho nulla a che fare con Kagura. Quella demone è morta. Non posso sposarmi con un dannato cadavere!- ringhiò Sesshomaru frustrato da tutta quella stupidità. Kagome non sapeva cosa fare.
-E la lettera?- chiese lei cercando di capire il punto della situazione.
-Probabilmente è stato uno scherzo di quella stupida volpe che ho salvato. Portami da Rin.- disse Sesshomaru autoritario. Non sapeva neanche lui perché sentì quell'impulso di dare delle spiegazioni.
-Non posso- rispose Kagome in un sospiro. Venne fulminata dallo sguardo di Sesshomaru, metaforicamente.
-Il pozzo si potrà riattivare soltanto tra qualche ora. Ma non è questo il punto. Posso riattivarlo soltanto due volte. E se tu ritornassi senza Rin, sarai costretto a rinunciare a lei per sempre.- disse Kagome, facendo insinuare la paura nel cuore di Sesshomaru. Quindi, se lui falliva, e ritornava senza Rin, non sarebbe stato in grado di rivederla mai più.
Ma poi perché si preoccupava tanto? Rin avrebbe scelto sempre lui, giusto?


Kagome riuscì ad aprire il pozzo e lui ci saltò dentro senza perdere altro tempo. Quando uscì fuori dal pozzo, trovandosi in uno strano tempio, decise di non perdere altro tempo e seguì attentamente l'odore di Rin, che a malapena era rioconoscibile ed arrivò in uno strano posto dove vi erano degli oggetti dalle forme strani.
Individuò fin da subito due giovani, un ragazzo abbastanza bruttino ed una ragazza che da dietro gli ricordava Rin. Si spostò sull'altro muretto per avere una visuale migliore della ragazza, dato che l'odore era inconfondibile. Ed ebbe la conferma che sì, quella era Rin, la sua piccola, ma ormai grande, Rin.






-Smettila di scherzare Tatewaki, e dammi quelle dannate foto!- gli dico autoritaria. Potevo anche usare le maniere forti ma voglio vedere fino a che punto possa arrivare quel dannato rompipalle.
-Dolcezza, tu credi davvero che io ti dia le foto senza chiederti nulla in cambio?- mi chiede fcendomi l'occhiolino. Quant'è disgustoso quel ragazzo. Mi fa venire la pelle d'oca. Sbuffo per poi riprendere a riparlare.
-Vedo che con le buone non lo capisci- lo minaccio facendo qualche passo verso di lui, guardandolo con un'aria di sfida.
-Facciamo così gioiellino, se tu mi sconfiggerai io ti darò le foto, ma se io ti sconfiggo, tu passerai tre notti con me, e sai cosa voglio dire con questo, bocconcino- di nuovo quel dannato occhiolino! Mi vengono i brividi se solo immagino le sue mani che mi toccano, eh no che schifo!
Cominciamo così a combattere, lui con quel dannato pezzo di bambù tra le mani ed io a mani nude. Tutto ciò che potevo fare era tirargli qualche pugno e calcio ben assestato, mentre lui si rialzava in piedi cercando di colpirmi in qualche modo. Ovviamente falliva miseramente ogni volta, finendo per rotolare vistosamente a terra.
Continuiamo così per un'ora, fin quando la fatica non si fece sentire. Ero esausta così come quel donnaiolo. L'infame però non si dava per vinto anzi, sembrava più ambizioso e sicuro che mai. E solo allora mi resi conto di cosa gli passasse per la testa. Io ero stanca ed avevo una fame pazzesca, e lui era ancora pieno di energie. Questo significava solo una cosa, e cioè, sarei dovuta andare a letto con lui. Un brivido di disgusto mi percorse la schiena e chiusi gli occhi per un momento, per riprendermi.
-Mossa sbagliata dolcezza- dice mettendosi in posizione d'attacco ed io chiusi gli occhi pronta per ricevere il colpo di grazia che non arrivò mai. Riapro piano gli occhi ritrovandomi il viso di Sesshomaru a pochi centimetri dal mio e un Kuno incosciente per terra.
Un attimo...
Sesshomaru..
-S-sesshomaru?- chiesi come se stessi cercando una conferma. Lui mi guardò con ancor più curiosita e mi tocca la spalla.


-Sei cresciuta- dice inerme. E porca miseria! Ci rivediamo dopo sette anni e tu mi dici soltanto che sono cresciuta? Sul serio grazie, non lo avevo notato, sei stato gentile a rimarcare questa cosa che io ritenevo fosse banale!
Non dico nulla e Sesshomaru lancia un'occhiata a Kuno un'ultima volta prima di voltarsi verso di me.
-Non hai detto che ha delle cose che ti appartengono?- chiede cercando di nascondere qualsiasi emozione. Io come risvegliatami, saltai sul corpo, ormai incosciente di Kuno e presi le foto. Le guardo attentamente, quasi esaminandole. Erano cinque foto, non erano nè poche ma nè molte. Due foto erano di me che ero in intimo, la terza era mentre mi toglievo il reggiseno per indossarne un'altro, e quì le mie tette erano in bella vista. E ad essere sincera, vado molto fiera dei miei seni, grandi e sodi come due meloni. Guardo la quarta, dove il mio sedere era praticamente il principale ingrediente. E la quinta, era di me che succhiavo un lecca-lecca. E questa dove e quando l'aveva scattata quel dannato?
-Sei cresiuta. Molto.- aggiunge Sesshomaru e noto che effettivamente, anche lui le ha viste, tutte. Dio che vergogna! Ma perché doveva vederle anche lui? Perché? Già è abbastanza imbarazzante il fatto che Kuno le avesse viste, ma ora che anche Sesshomaru-
-Dovresti bruciarle. Nessuno deve vederle.- dice Sesshomaru interrompendo tutti i miei pensieri. Ma quanto sei carino a preoccuparti per me dopo sette anni che non ti sei degnato neanche della tua presenza!
-S-i lo farò. Perché siete qui?- chiedi cercando di cambiare argomento.
-Mi sembra ovvio.- certo per te deve essere ovvio, non certo per me!
-Ha un posto dove stare?- chiedo ancora. Certo, avevo sperato che fosse venuto per me, ma probabilmente mi sto sbagliando. Devo ricordarmi che Sesshomaru odia gli umani, certo io sono un'eccezione, mai mai si abbasserebbe ad amare una creatura come un'umano. E poi che razza di pensieri mi faccio? Lui è sposato con Kagura!
-No- mi riprendo velocemente e cerco di ricordare che razza di domanda gli avessi fatto, per poi rispondere senza rimuginare sulla mia futura proposta.
-Vieni da me. Casa nostra è abbastanza grande, putroppo non ci sono stanze in più, mai potrai dormire nella mia di stanza. Piuttosto che saperti gironzolante per la città preferisco sapere che sei a casa mia. Allora, accetti?- chiedo e lui non rispose. Sapevo che era il suo modo per dire "Si, va bene"











Ebbene, dopo tre anni mi sono degnata di postare il secondo capitolo!
La storia all'inizio doveva essere diversa, ma ho deciso di cambiarla. 
Quì, la nostra Rin ha 17 anni, e sembra essere cambiata anche di molto. Per chi non lo sapesse in questa storia appariranno anche i personaggi di Ranma 1/2. Ovviamente non mancheranno Inuyasha, Kagome, Sango, Miroku, Shippou e il resto della compagnia bella! Ma loro faranno la loro comparsa nei capitoli più avanti! ( Che tra l'altro sono già pronti)
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che possiate lasciare qualche recensione, tanto per farmi felice anche se un pochino!
Mi scuso per i miei errori osceni grammaticali, ma non ho esattamente tutto il tempo del mondo per controllarli. E nel caso ce ne fossero vi pregherei di farmeli notare, così potrò aggiustarli!

P.S: Quando vedrete il colore di un paragrafo che cambia ad un grigio sappiate che è raccontato in terza persona e narra gli avvenimenti dal punto di vista di Sesshomaru.  
Bye Bye :3

 
   
 
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