Videogiochi > Life Is Strange
Segui la storia  |       
Autore: LucyaM    03/08/2016    1 recensioni
Ho tra le mani la cosa più potente del mondo e non ho potuto fare niente, perché mai avere un dono per non poterlo poi utilizzare?
Ho provato a stilare un racconto dopo uno dei finali della storia (per essere specifici il primo). Max scopre che non è ancora finita e che il suo diario ha un grande dono.
Tratto dal testo:
Scoppio all'improvviso in lacrime, il dolore mi divora sempre di più fino a farmi singhiozzare come una neonata. Rannicchiata su quel letto, circondata tra le foto, mi sono ritrovata a piangere nel bel mezzo della mia passione più grande, tra le vecchie polaroid che il più principiante dei fotografi mai si prefigge di rovinare.
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chloe Price, Max Caulfield, Rachel Amber, Un po' tutti, Warren Graham
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Kate si è addormentata dopo essersi girata e rigirata nel letto. Io invece sono sul mio divanetto, dal momento che ho preferito cederle il letto per farla rilassare il più possibile. Se mi ci mettessi accanto potrei interrompere l'espressione angelica che le si è creata in viso.

Ho scritto a Warren che non riesco a dormire e che continuo ad avere la sensazione di vivere in una realtà che non mi appartiene affatto. Essere fuori luogo mi è capitato spesso nel corso di queste settimane, sono fiduciosa e consapevole del fatto che la mia vita non deve andare veramente così, tutto è assolutamente temporaneo.
 
Warren è preoccupato per me e ha proposto di vederci fuori al campus.
Mi è già capitato altre volte di trasgredire le rigide regole della Blackwell Academy, non temo certo qualche punizione in particolare.
Evitando di far troppo rumore, metto una felpa sopra la maglia del pigiama, pantaloni da tuta non troppo pesanti e mi reco verso l’ingresso dei dormitori.
La neve non ha avuto nemmeno il tempo di posarsi sull’erba, visto i 23° nonostante la fine di ottobre.
Warren ha i capelli un po’ scombinati, testimonianza che mi scriveva poggiando la testa sul cuscino. Ha una maglia a maniche lunghe con una t-shirt da sopra e pantaloni larghi. Mi prende la mano e mi porta verso un’entrata secondaria della scuola.
Mi ricorda tanto la “missione” con Chloe nello studio del preside. Spero che quei soldi siano stati davvero utilizzati per una causa positiva.
 
Warren apre la porta principale della  palestra, proprio dov’è la piscina. Ho davvero un bel ricordo in questo luogo, quando ho fatto un bagno notturno con Chloe. Sento che è giusto ricordarla così, ricordarla qui, tra le mura di un posto tanto anomalo quanto divertente, in fin dei conti. La mia trasgressiva Chloe- anche se in fin dei conti si trattava di un bagno notturno in piscina.
 
Warren si toglie i vestiti e si butta. Mi guarda e sorride.

-Se Mad Max non riesce a dormire, il trucco è farla stancare. Tuffati. –

-Ti piacerebbe! Io e Chloe stavamo per essere beccate da David, c’è da fare attenzione! –

-David c’è sempre di meno in giro, recentemente. Sappiamo bene che sta soffrendo anche lui un po’ come tutti coloro affezionati a Chloe. –
Aveva ragione. Tolgo i pantaloni –le mutande nere mi salvano dal leggero imbarazzo- e mi siedo a bordo mentre Warren si diverte a nuotare un po’ qua e là.

-Ti vedo pensierosa, ti va di parlarne? - mi dice Warren mentre si accinge a nuotare per venire da me. Mette una mano sul bordo della grande vasca e mi guarda.

-Kate sta dormendo in camera mia, non volevo lasciarla sola. –

-Sei stata brava con lei. –

-Penso che domani i suoi la verranno a prendere per tenerla un po’ con sé, deve passarle questa vergogna che la ossessiona. - dico preoccupata.

-Per fortuna oggi non l’hanno vista in molti, e nessuno l’ha derisa più di tanto. Hai visto il video? –

-Sì, ma non mi è sembrato così stravolgente come quello scorso. –

-Tanto che è stato diverso? Ah, mi hai anche detto che ci fosse Nathan, ma io non l’ho visto. –

-Sì Warren, è totalmente diverso. Ma ciò non toglie che non sia grave. –

-Questo è normale. Vedrai che Kate si riprenderà, stare con la famiglia la farà riprendere senza alcun dubbio. Non oso immaginare come potrebbe essere vederla gettarsi dal tetto. –

-Ho vissuto il momento in cui si è gettata ma poi ho riavvolto per salvarla. Ma sai…-

- …il tuo potere non ha più funzionato e dovevi sbrigartela da sola. – continua Warren leggendomi nella mente. Gli schizzo dicendogli che deve smetterla di ripetere cose che già so. Ma ripeto, è un bene che sappia cosa ho vissuto e le cose che mi sono ritrovata a scegliere.

-Warren, il tempo atmosferico mi preoccupa. Si stanno verificando gli stessi fenomeni e la timeline, ti giuro, non la sto alterando. – muovo i piedi nell’acqua alternando l’avanzata del destro non il sinistro mentre li fisso.

-Max, qualcosa mi dice che dobbiamo trovare Rachel e capire bene che cosa ha combinato. –
In effetti, mi chiedo se lui abbia avuto il piacere di conoscerla.

-Warren, com’era questa Rachel? L’hai conosciuta? –

-Per essere amica di Chloe, doveva essere una tipa forte. Ma te lo sei molto di più sta tranquilla – ha forse avvertito un pizzico di gelosia?

-Rachel era amata e odiata da tutti. Aveva ottimi voti, bell’aspetto e si prestava sempre a far da modella per qualcuno. Daniel le ha fatto molti ritratti. Più che scattare amava essere fotografata, e tutti i ragazzi del Vortex club erano ammaliati da lei e il suo desiderio di posare per un’agenzia di Los Angeles. Mi pare che avesse sempre voluto andare lì. –

-Non volevo strapparti da bocca cose che già conoscevo. – faccio la dispettosa lanciandogli una linguaccia.

-Come potevo sapere che già sapessi queste cose! Nel diario non hai mica scritto tutto! –

-So anche che aveva rapporti con uno spacciatore di nome Frank con cui aveva una relazione e che si prestava volentieri alle pose di Jefferson. – gli dico per prepararlo al peggio.

-Wow, e chi l’avrebbe detto. Il Vortex clib è proprio schizzato. – commenta Warren, e in effetti non ha tutti i torti, i membri sono abbastanza amanti del pericolo in termini di sostanze da assumere o eventi da organizzare.
Warren mi afferra e finisco in piscina con la maglia e la felpa. Ammetto che non avrebbe dovuto farlo affatto.

-Ma no, Warren, perché l’hai fatto? – sento il cloro che mi assale la pelle. –Yah- emetto questo strano suono ma poi lo guardo e comincio a schizzargli acqua.

Giochiamo un po’ come due cretini ma lo sbattere di una porta ci intimorisce un po’.
Usciamo furtivamente dall’acqua, Warren raccoglie i suoi vestiti e prende i miei pantaloni. Mi sussurra di togliere i vestiti bagnati e mi porge la sua t-shirt. –Prenderai freddo e ti vieto di ammalarti- mi esorta.

-Tanto non è la realtà a cui appartengo, posso pure ammalarmi, non mi interessa! –

-Sei decisa davvero a cambiare le cose allora. Peccato, mi piacerebbe ricordare questa serata in piscina! –
 
Ti prometto che scriverò tutto nel mio diario e che ti farò leggere ciò che stiamo vivendo Warren, stavolta sono io a chiederti di fidarti di me.

Siamo chiusi negli spogliatoi e da dieci minuti alcun rumore si ode. Penso che è arrivato il momento di andare.
Dopo varie domande e discorsi affrontati sulla teoria del caos –dobbiamo pur sempre capirci meglio- ci separiamo verso i nostri dormitori, ancora inzuppati di cloro e con i vestiti quasi da buttare.
Mi lascia la sua maglietta che ho inevitabilmente bagnato e cerco di fare attenzione a non svegliare Kate, che per fortuna è ancora lì –certo, ha cambiato ancora posizione- serena, viva.

Realizzo che Warren ha i miei pantaloni e scrive che me li avrebbe portati appena possibile, quando ci saremmo di nuovo rivisti.
Dopo aver perso venti minuti a sistemarmi e asciugarmi posso finalmente buttarmi sul divanetto. Sono davvero stanca, stare in piscina mi ha risucchiato l’energia, Warren aveva ragione. Warren.
Chloe non faceva che dirmi che fosse stra-cotto di me, mi chiedo se anche in questa realtà sia così. Ma non importa, presto tutto questo sparirà.

Bussano alla porta.
Alzandomi con attenzione mi lascio scappare un “Ma Warren, non c’era bisogno di portare già ora i vestiti, ci saremmo visti doma…”.
Apro la porta è rabbrividisco.

-Ciao… Max! – allunga la mano per porgermi qualcosa.

Ed eccola qui. Rachel Amber in carne e ossa che mi restituisce la foto con la farfalla blu.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Life Is Strange / Vai alla pagina dell'autore: LucyaM