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Autore: marie52    04/08/2016    2 recensioni
Durante una missione solitaria, Zhalia viene rapita da delle misteriose figure.
Toccherà alla squadra Huntik, indagare sulla sua sparizione mentre ombre oscure sul passato di uno dei membri della squadra torneranno finalmente a galla.
Lo so vi ho scocciato con questa nuova versione della mia orribile fanfiction ma volevo cambiare molte cose che avevo approssimato nella mia storia.
I hope you enjoyed
marie52
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dante Vale, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10: L’incontro e il lupo va a caccia
 
Rotterdam, Olanda
Giorni dalla scomparsa: Sei

Il sole era già sorto quando l’aereo atterrò nell’aeroporto di Rotterdam con gran gioia di Lok che, una volta sceso, iniziò a baciare l’asfalto assieme a Den, mentre una confusa Sophie e un divertito Harrison guardavano.
Purtroppo, durante il viaggio, vi erano state non poche turbolenze che il comandante, solo e senza un copilota,aveva dovuto gestire con grande maestria nonostante alcuni scossoni durante il volo.
- Su ragazzi- disse Sophie incrociando le braccia- Dante non ha gestito così male l’aereo
- No, ci ha fatto quasi ammazzare- disse Den guardandola arrabbiato – ben quattro volte
- Avreste voluto guidare voi, al suo posto?- chiese Harrison alzando un sopracciglio
- Si – gridarono in coro i due, dopo essersi guardati negli occhi per qualche secondo come per concordarsi per la risposta da dare.
- Ottimo allora la prossima volta lascio il comando a voi due così cadiamo direttamente nell’oceano- disse Dante che nel frattempo si era avvicinato al gruppo.
- Come sta Metz?- chiese Sophie guardandolo
- I medici sono fiduciosi ma non si sa nulla al momento- rispose Dante guardando la cercatrice sospirando.
Era da qualche giorno che il suo mentore si trovava in ospedale dovuta alla mancanza di sonno.
I medici gli avevano assicurato che fosse normale che ancora dormisse.
Eppure, lui, non era del tutto convinto.
 Perciò quando erano scesi dall’aereo aveva chiamato a Montheue per chiedere buone notizie che non ottenne il quale si era offerto di rimanere in ospedale poiché la sua dolcissima figlioletta si trovava nella fase “Non dormo neanche se mi paghi e lo faccio solo con papà”  ragion per cui voleva evitare di dover badare alla principessa tutta la notte nonostante le volesse molto bene.
- Allora- disse Lok che nel frattempo assieme a Den si erano alzati da terra, risvegliando il cercatore dai capelli rossi da quel ricordo- dove dobbiamo incontrare la cercatrice? In centro?
-  No, Sono già qui.- disse una voce facendo voltare di scatto dal lato opposto sia Den che Lok.
Dante, appena vide la figura, così come il resto della squadra, rimase di stucco.
Era una donna.
- Amelié  Floer?- chiese Dante guardandola pensieroso.
- Si sono io. - disse la donna che poi capendo lo sguardo sul volto dei cercatori aggiunse- e si sono una donna.-
Den sospirò senza guardarla imbarazzato dalla gaffe che avevano commesso, mentre il fratello la fissava incuriosito.
Non sapeva il motivo ma aveva avuto la strana sensazione di averla già vista da qualche parte eppure non assomigliava a nessuno che conosceva.
Aveva la pelle chiara, i capelli castani, raccolti in una treccia e gli occhi dello stesso colore.
Quegli occhi …
Mentre li guardava la sensazione di averla già incontrata diventava sempre più forte e più prepotente.
E anche se l’avesse incontrata da qualche parte, Harrison avrebbe dubitato di dimenticarsi di una donna vestita in quel modo.
Portava una salopette di jeans mentre da sotto una maglietta a scacchi e delle scarpe da ginnastica.
- Che stai fissando ragazzino?- chiese Amelié guardandolo negli occhi.
- Niente.- disse Harrison distogliendo lo sguardo
La donna sospirò voltando lo sguardo verso Dante.
- Sei Dante Vale giusto?
- Si, sono io. è un piacere conoscerla- disse Dante allungando la mano destra per una stretta  che venne ricambiata.
- Altrettanto- rispose Amelié poi si rivolse agli altri cercatori – Venite con me, vi accompagno alla nostra sede.
****
Luogo Sconosciuto
1,2,3,4…
Cosa viene dopo quattro? pensò la cercatrice dai capelli blu notte, ancora legata a quelle catene che non l’avevano lasciata.
Zhalia credeva di star impazzendo in quella cella, anzi ne era certa.
Non riusciva più a pensare.
Non riusciva a capire più niente.
Non ricordava più che colore avesse il cielo o il sole oppure la sensazione del vento sulla sua pelle.
La morsa dell’oscurità avvolgeva quei ricordi stretti a se.
Non ricordava più cosa fossero i sorrisi, le risate, il cuore che batteva velocemente per il brivido di qualcosa che avevi appena fatto.
Il Buio era lì, fermo a ricoprire tutto.
Eppure non riusciva a toccarlo.
Ogni volta che il dolore era forte, lui era lì.
Ogni volta che stava per lasciarsi trasportare dall’oscurità, lui veniva a salvarla.
Il suo sorriso veniva a salvarla.
Le sue carezze.
E quella notte che avevano trascorso tanti mesi orsono.
Quella notte che non avevano detto a nessuno.
Quella che aveva fatto finta di dimenticare.
Ma che non aveva dimenticato.
Come se avessero avuto abbastanza di lei, colti da una compassione per quei pensieri dolci e allo stesso tempo strani per il suo carattere freddo e scontroso, le catene le liberarono i polsi facendola cadere per terra, esausta.
 Si trascinò verso la brandina e dopo esserci salita prese in mano il piccolo oggetto nascosto qualche ora prima, quello che aveva trovato nelle mani della donna morta  della quale se ne erano già liberati.
Se lo appoggio sul petto con una mano mentre il corpo si mise a contatto sul materasso e chiuse gli occhi.
Una lacrima sfuggì dal suo controllo e scivolo lungo la guancia per poi arrivare alla bocca bagnandola.
Basta pensò non c’è la faccio più.
Basta…
Ma pochi istanti più tardi, quando li riaprì, quegli occhi pieni di luce brillavano nel buio, pieni di determinazione.
No, non si sarebbe arresa
Avrebbe combattuto con le unghie e con i denti per uscire da lì.
Loro non sapevano dove si trovava, forse, non la cercavano nemmeno.
Perciò avrebbe combattuto.
Da sola.
La mano libera dal titano, prima appoggiata sul fianco, tocco il ventre un po’ gonfio a causa del fatto che la magia che aveva utilizzato fino a quel momento si era spezzata, mentre sospirava
Infondo era sempre un lupo solitario.
E i lupi adoravano cacciare coloro che attaccavano il branco.
Coloro che avevano attaccato la lupa …
E i suoi cuccioli
E il buio ritornò ad essere un brutto ricordo nella sua memoria.
 
 
 
Angolo autrice (che è sicura finirà cadavere alla fine della Fanfiction se finirà) :
Hello, sono tornata con il nuovo capitolo.
Quindi ricapitoliamo un po’ ciò che è successo: Zhalia è stata rapita da degli uomini senza scrupoli, una fondazione di assassini ossia i Corvi D’Argento.
La squadra Huntik è corsa in suo aiuto trovando delle foto sul luogo del rapimento: prima che Metz gli spiegasse qualcosa, sviene e viene portato in ospedale.
Nel frattempo la squadra parte per Rotterdam, dopo una notte insonne passata a New York, nella quale si scopre che Lok e Sophie sono fidanzati,per parlare con Amelié Floer che però non è un uomo bensì una donna.
Harrison crede di averla già vista ma non sa dove.
Intanto Zhalia dalla prigione viene torturata da una sadica e dopo un momento di indecisione decide di non aspettare che loro la salvino bensì vuole spaccare il culo ( scusate il termine non elegante) ai suoi rapitori poiché è anche … incinta.
WHAT THE HELL???
Me lo dico da sola T.T
E ora che mi invento per uscire da sto casino?
Apparte gli scherzi spero vi sia piaciuta.
Kiss
marie52
  
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