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Autore: BlindHawk    04/08/2016    2 recensioni
Non mi sarei mai aspettata di trovare amore. Tantomeno di trovarlo in un cimitero.
Lui è il suo ragazzo del cimitero.
Lei è il suo desiderio più grande.
Riusciranno ad alleviare il peso delle catene di dolore che stringono i loro cuori?
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Pov Desirae (De-si-re)


Ero l'unica rimasta.
Seduta davanti alla tomba stringendo il mazzo di fiori bianchi che avevo portato, i nostri preferiti, quelli di cui casa nostra era piena ad ogni angolo.

Fissai i due nomi scritti.

Jeremiah Summers. Amato figlio, fratello, marito e padre.

A leggere quelle parole le lacrime iniziarono a scendere dinuovo rotolandomi sulle guance finendo sulle mie gambe coperte a metà dal vestito nero.
A dire la verità non so se le lacrime hanno mai smesso da quando ho ricevuto la notizia.

Era l'unica persona che mi rimaneva ma come al solito a me non rimaneva niente. Solo disgrazie una dopo l'altra.

Non sarei mai dovuta nascere. Ora capisco mia madre quando decise di lasciarmi. Sono solo una calamita per i guai, non combino niente di buono…ma è questo il prezzo che devo pagare? Essere sola al mondo senza famiglia, amici o nessun altro caro?

Come avrei fatto ora che anche mio padre mi aveva lasciata?

Non mi ero neanche accorta che aveva cominciato a piovere e quando mi alzai ero fradicia. I fiori probabilmente non potevano più chiamarsi fiori visto che assomigliavano di più a una polpa non definita bianca.

Nonostante ció strinsi la carta argentata che li teneva insieme e continuai a piangere e singhiozzare lasciando le lacrime mischiarsi alla pioggia.

Il vestito era pesante, pieno d'acqua e i miei capelli gocciolavano. Sentii dei passi pesanti sul fango vicino a me e poco dopo un valore avvolgermi la metá superiore del mio corpo e la metà superiore delle coscie.

Mi girai e la prima cosa che vedi furono due occhi azzurri ghiaccio. Occhi di una persona che hai visto tanto, troppo di questo mondo. Mi persi osservando quegli occhi ma poi una voce mi riportó con i piedi per terra.

“Stai bene?” Mi chiese con voce roca, un bellissimo baritono che mi fece salire i brividi su per la schiena.

Sbattei le palpebre un paio di volte per poi rendermi conto di chi mi stava parlando.

Non lo conoscevo, alto molto più di me con capelli bianchi, sicuramente non naturali ma molto belli. Occhi che mi scrutavano e un corpo muscoloso da sbavarci dietro.

Mi scossi quando mi accorsi che lo stavo fissando da troppo tempo e annuì velocemente.

“Si…g-grazie p-p-per la f-felpa” quando aprì la bocca per parlare iniziai a sbattere i denti per il freddo.

Lui scosse la testa muovendo la chioma bianca facendo cadere delle ciocche sulgli occhi per poi afferrarmi intorno alla vita e portarmi vicino a lui.
Subito un calore si irradiò nel mio corpo alla vicinanza con il suo ma non dissi niente.

“Ti sto portando in un posto asciutto, dopo vedremo come fare a portarti a casa” accelleró il passo portandomi con lui verso ad una macchina nera lucente.

Aprì la porta per la jeep e lo ringraziai debolmente salendo.
Quando lui era al posto del volante e mi iniziò a chiedere domande non trovai la forza per rispondere così mi lasciai andare in un profondo sonno.

Il mio ultimo pensiero fu : io non ho più una casa.

   
 
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