Serie TV > The 100
Segui la storia  |       
Autore: Onaila    04/08/2016    4 recensioni
Quanto possono essere diverse due persone dopo dieci anni?
Quanto il passato può influenzare una persona?
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Costia, Lexa, Octavia Blake, Raven Reyes
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
NA: All'inizio di ogni paragrafo troverete il nome del Point of View del personaggio, buona lettura
________________________________________________________________________________________________
 

Dieci anni dopo...

LEXA
 

Si massaggiò gli occhi stanchi e prese il bicchiere di champagne che le passò davanti, applaudendo quando gli altri applaudivano, ridendo quando gli altri lo facevano e non appena ebbe l'opportunità di uscire da quella stanza, colma delle persone che sopportava solo durante il lavoro, uscì fuori, del tutto decisa a prendersi la sua boccata d'aria.
Sospirò strofinandosi il collo e reprimendo un brivido per il freddo, pentendosi immediatamente di aver lasciato il cappotto all'interno, così alzò lo sguardo sulla strada alla ricerca di qualche rifugio in cui stare per un po'.
Nello scorgere i numerosi pub e caffetterie, trovò una galleria aperta e optò per quella, visto che non le andava né del caffé e né dell'alcool.
Non sapeva se l'abito nero da gala e gli orecchini di diamanti che indossava fossero idonei per quel posto, ma non le importava, del resto doveva starvi solo per qualche minuto, giusto per dare il tempo al suo cervello di riprendersi dalla noia.
Stava osservando un quadro di una ragazza di colore che sembrava squarciare la tela, quando una donna dai lunghi capelli biondi le si affiancò << E' bello non è vero >> fece con aria triste prendendo un sorso dal bicchiere che aveva in mano << Sa chi è l'autrice? >> aggiunse allungando la mano come a volerlo sfiorare << No... >> rispose avendo la strana sensazione di averla già vista da qualche parte << Nessuno lo sa, usa uno pseudonimo e nessuno sa il perché. C'è chi dice lo faccia per aumentare le vendite e chi lo faccia per proteggersi >> si voltò da lei adesso e Lexa si rispecchiò in occhi blu, profondi come l'oceano più scuro << Costia Braun >> si presentò porgendole la mano.
<< L-lexa Natblida >> un piccolo sorrise le apparve sul volto, ma non si scompose, rimase la fredda donna che era.
Era davvero belle come poche.
I tacchi vertiginosi che indossava le facevano risaltare le lunghe gambe, i capelli biondi pur raccolti in una coda le arrivavano a metà schiena, toccando il completo nero che lasciava intravedere il bel decolté e l'ombelico.
Erano una di quelle giacche in cui non si indossava niente sotto?
La vide guardare l'orologio << Ora devo andare >> rivolse un sorriso al guardarobiere e prese la propria giacca prima di uscire.
Tornò ad osservare il quadro e stavolta lesse il cartellino: “Fatemi uscire! di Wanheda”.

 

CLARKE


Aprì la cabina armadio e si vestì con uno dei soliti perfetti completi dai colori o troppo scuri o troppo chiari, indossò i gioielli che le avevano preparato, raccolse i capelli in una coda e uscì, montando nella berlina parcheggiata sul vialetto.
Ancora una volta si chiese il perché dovesse vivere in quell'enorme casa, visto che ci volevano ben dieci minuti solo per raggiungere la strada.
I raggi del sole illuminavano un poco il suo volto e lasciò che almeno quelli la riscaldassero un poco, prima di scendere e indossare gli occhiali da sole.
Tutti la stavano aspettando, tutti si alzarono in piedi quando la videro arrivare, tutti si congratularono con lei per l'ennesima volta, tutti a loro modo le sorrisero, in poche parole, tutti loro finsero, cercando di entrare nelle sue grazie << Ho convocato questa riunione per un semplice motivo che può essere tradotto con una sola parola: SPIA. >> fece sedendosi a capotavola dopo essersi tolta la giacca << Spia? >> chiese uno dei soci << Esattamente, per questo chiederò ad un'azienda secondaria di indagare per conto mio >> << N-non crede di star esagerando? Insomma alla fine le informazioni che sono riusciti a rubare non erano di alcuna rilevanza >> << Ciò che è rilevante o meno lo decido io >> si inumidì le labbra prendendo tempo << Insieme alla signorina Reyes abbiamo discusso delle possibili scelte e le opzioni sono queste >> continuò accendendo lo schermo dell'enorme display davanti a lei << La Natblida Corp. è la più idonea, ho già lavorato con loro in passato >> fece incrociando le mani sul tavolo di vetro << Sì, sono d'accordo con lei Signorina Braun. La Natblida Corp. ha un grado di sicurezza e riservatezza che fa invidia alla CIA >> la spalleggiò una donna dalla pessima pettinatura << Ottimo, allora se siete tutti d'accordo procederemo a chiedere un colloquio >> tutti annuirono, senza rendersi minimamente conto che i primi ad essere indiziati erano proprio loro.

 

LEXA


Finalmente aveva concluso le trattative per smantellare la produzione di armi.
Adesso che era a capo della Natblida Corp. avrebbe deciso lei cosa produrre e cosa no.
Vide la sua segretaria bussare alla porta a vetro e ancora una volta si chiese il perché, visto che tanto vedeva benissimo che non stava facendo niente << Signorina le vorrei ricordare dell'appuntamento per le sedici con la SkaiKru >> Lexa annuì e lanciò velocemente un occhiata all'orologio che segnava le quattordici.
Anya ormai l'aspettava da più di mezz'ora, così si alzò in piedi e si diresse all'ascensore.
Si erano ripromesse di continuare a frequentarsi una volta finito il college, ma entrambe erano sempre occupate, così riuscivano ad incontrarsi solo durante la pausa pranzo o per le feste aziendali in comune.
Montò sul suv postato sempre davanti al suo palazzo, pronto a partire ogni volta che lei lo desiderava.
Abbandonandosi contro il sedile ripensò alla donna della galleria, in realtà ci aveva pensato tutta la notte.
Che si fosse presa una cotta?
Scosse la testa, passandosi una mano trai capelli ravvivandoli nello smontare.
Anya non toglieva un attimo gli occhi dal cellulare, probabilmente stava lavorando anche adesso, ma quando la raggiunse e lei sembrò notarla, posò il cellulare, si alzò in piedi e la salutò con un caloroso abbraccio subito ricambiato << Come va? >> le chiese e l'altra gesticolò con le mani << Sai come va, è un casino in ufficio, ma credo che finalmente siamo giunti alla fine. E tu, come è andata ieri al gala? >> la Trsigeda Co. aveva subito un forte furto azionario, ma grazie alle doti finanziare di Anya e di suo padre ne stava per uscire indegna << Come pensi che sia andata? Era una noia, ma grazie a te ho imparato a fingere un sorriso e a sembrare allegra, però devo ammettere che non mi è dispiaciuto andarci >> l'amica si accigliò alzando lo sguardo dal menù per un attimo << Sono uscita per prendere una boccata d'aria, sai che lo faccio sempre >> Anya annuì chiudendo la carta e rivolgendoli completa attenzione, così le raccontò dell'incontro con Costia Braun << Sembra che ti sia presa una cotta, ma deve essere davvero bellissima se ti sono bastati solo quei dieci minuti >> commentò scherzosa facendo cenno al cameriere di avvicinarsi << Anche la sua voce è stupenda >> ordinò per entrambe come faceva sempre << Direi che è sicuramente una cotta, hai intenzione di rintracciarla? >> Lexa si strinse nelle spalle << Non lo so... >> si morse un labbro << Dovresti, ormai è da un po' che non frequenti nessuno >> l'ultima sua relazione era andata a rotoli da qualche mese ormai e Anya non aveva tutti i torti << Hai ragione, dici che alla galleria avranno il suo contatto? >> << Dipende dall'evento e se era un socio o meno >> prese un sorso di vino bianco e lei la imitò << Hai ragione, ma almeno adesso so da dove cominciare >> l'amica le sorrise e lei ricambiò, vedendo arrivare i piatti.

Alla fine si era trattenuta con Anya più del dovuto, così era arrivata leggermente in ritardo, ma per sua fortuna la donna che la SkaiKru aveva inviato era ancora in sala riunione << Salve, scusi il ritardo >> fece e quando si voltò si sorprese di riconoscere i capelli castani e gli occhi marroni << R-raven? >> aggiunse sorpresa e nel volto dell'altra apparve un sorriso << Lexa? >> risero entrambe adesso salutandosi con trasporto << Non credevo che la SkaiKru ti appartenesse >> disse non appena si scostarono << Non è solo mia, è anche di un'altra socia, praticamente è grazie a lei se si è potuta fare >> Lexa si accigliò << Io fino a qualche anno fa lavoravo in uno scantinato, sai che con i computer ci so fare, ma non avevo ancora avuto l'opportunità, poi questa donna si presenta a casa dei miei genitori con una proposta mozzafiato >> si strinse nelle spalle << Che ovviamente io ho accettato senza esitare, anche se ancora ad oggi non saprei dirti come facesse a sapere di me e del mio prototipo >> Lexa rise sedendosi insieme a lei, come amiche più che come rappresentati di società da milioni di dollari << Ma da quanto non ci si sente? Dal liceo vero? >> Raven si strinse nelle spalle << Già, abbiamo preso strade completamente diverse. Octavia ha studiato legge e adesso è procuratore e di tanto in tanto vedo anche Lincoln insieme a lei, quando riusciamo ad organizzare una cena... >> << E Clarke? >> entrambe sapevano che avrebbe fatto quella domanda << Non lo so...nessuno di noi ha idea di che fine abbia fatto... >> Lexa si rilassò sulla poltrona con aria rattristata << Invece te? Che mi racconti? >> si strinse nelle spalle << Non saprei la mia vita era già stata organizzata prima che nascessi >> << Fai ancora le lotte clandestine? >> si ricordava ancora chiaramente la rabbia di Clarke quando l'aveva scoperta.
Rischi di rovinarti quella bella faccia che ti ritrovi!
E poi il mio disegno come lo finisco?!

Le aveva detto, ma in realtà era solamente preoccupata << No, ho smesso a metà College, sai che sono una persona che si annoia facilmente. Comunque dimmi in cosa la Natblida Corp. può aiutarti >> la vide irrigidirsi e incrociare le braccia sul tavolo << La SkaiKru ha subito un furto di diritti negli ultimi cinque mesi, ovviamente ho hackerato ogni computer e Costia ha consultato ogni fascicolo o dossier, ma non abbiamo trovato niente. Non abbiamo la più pallida idea di chi possa essere stato >> Lexa si accigliò << Costia è la tua socia in affari? >> le chiese e Raven sbatté le ciglia un paio di volte << Ti ho appena detto che abbiamo subito un furto e tu ti soffermi sul nome della mia socia >> le sorrise << Non è la prima volta che sento parlare di furto Raven, ho bisogno dei registri degli ultimi cinque anni e le registrazioni delle vostre telecamere. C'è la possibilità di un incontro? >> la vide alzare gli occhi al cielo << Perché degli ultimi cinque anni? Non è sufficiente l'ultimo? Vedrò cosa posso fare >> << L'ultimo è poco, solitamente quando colpiscono multinazionali di questo livello, c'è un organizzazione dietro, sicuramente vi tenevano d'occhio già dapprima >> sentirono bussare alla porta << Signorina Natblida il Signor Gustus è arrivato >> Lexa si alzò in piedi chiudendosi la giacca del completo << E' stato un piacere rivederti, ma come vedi sono stra occupata, mi farò sentire al più presto. Lascia pure a Margaret il fascicolo >> fece porgendo la mano << Ok, allora ci sentiamo >> Lexa le fece l'occhiolino prima di uscire dalla sala riunioni.
Quante probabilità c'erano che Costia fosse socia di Raven?
Accolse il Signor Gustus con il primo vero e sincero sorriso da quando aveva cominciato a lavorare.

 

CLARKE


Non riusciva a vedere niente.
Si svegliò e sicuramente aveva gridato perché sua madre era apparsa sull'uscio insieme alle sue guardie << Tesoro... >> l'abbracciò e Clarke guardò le proprie mani che continuavano a tremare senza sosta.
La scostò prima di alzarsi e chiudersi in bagno << Clarke >> sentiva il suo bussare alla porta, ma lo ignorò, entrando nella vasca con ancora il pigiama e aprendo l'acqua.
Lasciò che il freddo liquido le scorresse sulla schiena e che la calmasse un poco, cercando lentamente di riacquistare il controllo del proprio corpo.
Erano passati anni e ancora i loro volti la perseguitavano.
Cominciò a singhiozzare scivolando contro lo schienale e stringendosi le ginocchia al petto.
Massaggiò i polsi cercando di allontanare ancora una volta quella sensazione.
Quando l'aveva vista, qualcosa era tornato a galla, tutto era tornato...
Le mancavano, le mancavano tutte.
Voleva solo tornare indietro...

Ancora una volta scacciò quel desiderio malsano di volerle raccontare tutto e la fece accomodare, con la solita freddezza che caratterizzava “Costia Braun” << Come è andato il colloquio con la Signorina Natblida? >> le disse senza salutarla o accennare un sorriso, spense semplicemente il computer << Ottimo, ha preso il fascicolo e ci farà sapere in giornata. Comunque sarebbe meglio che fosse tu a delegare per la SkaiKru >> si accigliò inumidendosi le labbra << Perché mai? Oltre al fatto che è la miglior azienda in piazza, abbiamo scelto la Natblida Corp., perché voi due eravate amiche al liceo >> Raven annuì portandosi una ciocca dietro i capelli << Sì, ma pare conoscerti e sembra avere interesse nei tuoi confronti >> scosse la testa alzandosi in piedi << Non è una cosa possibile >> << Ma la conosci? >> << L'ho incontrata ad una galleria d'arte qualche giorno fa, ma non abbiamo parlato di niente >> Raven si strinse nelle spalle << Comunque io ho riferito il quanto, torno giù in laboratorio >> le disse alzandosi in piedi << Funzioniamo bene non è vero? >> le fece attirando di nuovo il suo sguardo << Tu pensi agli affari e io ai progetti >> era un modo dolce per dirle che sarebbe dovuta andare a parlare lei con Natblida da ora in avanti e la guardò per un lungo momento assicurandosi che avesse capito prima di uscire.
Clarke si morse un labbro e serrò i pugni mentre osservava la distanza che la divideva dall'asfalto.
Si allontanò dalla vetrata scacciando la nausea, quando il suo cellulare vibrò << Pronto? >> << Signorina Braun, la volevo informare che il suo quadro è stato venduto >> le apparve un sorriso timido sul volto << Ottimo, posso sapere chi è l'acquirente? >> sentì digitare sulla tastiera << Una certa Natblida >> si sentì morire nel riconoscere il suo nome << G-grazie >> chiuse il contatto prima di alzarsi e dirigersi all'esterno dell'edificio.
Non prese l'auto, non voleva l'auto.
Camminò indossando il cappotto e cercò di ignorare le guardie che l'affiancarono senza perderla di vista.
Ormai credeva di averci fatto l'abitudine, ma non si poteva farne l'abitudine << Signorina >> le si affiancò la guardia facendola rallentare << Non è sicuro >> aggiunse e solo allora Clarke notò la folla << Non è forse per questo che mio padre vi paga? >> gli chiese, ma non voleva una risposta.
Continuò per la sua direzione, fino ad arrivare di fronte ad un palazzo, salutò il portiere e prese l'ascensore che l'avrebbe portata al loft che aveva preso in affitto.
Come al solito ordinò alle guardie di restare fuori dopo che avevano controllato per l'ennesima volta ogni stanza e ogni angolo, ricordandole di non aprire le finestre per nessuna ragione.
Tanto era già stata in gabbia, aveva imparato cosa voleva dire.
Si tolse il cappotto una volta chiusa la porta e raccolse i capelli, sedendosi di fronte alla tela.
Quella era l'unica cosa rimastele della diciassettenne ribelle e spensierata che era stata una volta.
Il Disegno.
Così affondò i pennelli nella tinta e cominciò a colorare, cominciò ad allontanare i brutti pensieri con ogni pennellata, cercò di allontanarla ancora una volta.

Non passò molto prima che Natblida facesse la sua entrata nel suo ufficio << Salve >> la salutò come salutava ogni uomo o donna d'affari << Salve >> lei invece le sorrise e Clarke ricordò di nuovo la prima volta in cui l'aveva visto << Ho analizzato i dati rubati e ho riscontrato lo stesso procedimento usato contro molte altre aziende >> le disse una volta sedutasi << Altre aziende sono state colpite? >> annuì facendosi avanti con il busto << Sì e per questo posso dirle per certo che non l'attaccheranno nuovamente, ma per sicurezza le faremmo installare un nuovo sistema di protezione, inoltre i miei investigatori privati si occuperanno degli interrogatori e spero che non sia un problema >> scosse la testa aprendo il modulo che aveva davanti per consegnarle la lista dei soci maggioritari << Vorrei che controllaste anche loro >> << Come mai? E' insolito richiederlo >> le sorrise come Costia sorrideva << Vorrei sapere sin da subito di chi posso o non posso fidarmi >> rivelò prendendo poi un sorso del bicchiere d'acqua che le aveva portato l'assistente << D'accordo, cosa volete che controlli >> << Tutto >> Lexa annuì ancora un poco dubbiosa, ma del resto come biasimarla?
Era una mossa avventata e molto rischiosa, perché se l'avessero scoperto non si sarebbero mai più fidati della SkaiKru, ma puntava proprio sulla riservatezza della Natblida Corp. per questo << Disegna? >> le chiese indicandole le dita e Clarke le nascose sotto il tavolo << Di tanto in tanto >> << Anche una mia amica disegnava >> le rivolse un sorriso un poco triste << Purtroppo non siamo più in contatto >> fece raccogliendo i vari fogli e mettendoli nella borsa << Come mai? >> le chiese anche se conosceva la risposta, ma Costia non la sapeva e sarebbe risultata più fredda di quanto avesse voluto << E' scomparsa, nessuno ha idea di che fine abbia fatto >> si accigliò nel vedere i suoi occhi rattristarsi << Eravate molto amiche? >> la sentì schiarirsi la gola e poi ridere << No, ci conoscevamo appena >> stava mentendo, chiunque se ne sarebbe accorto.
L'aveva ferita?
Scacciò le lacrime che minacciarono di voler uscire cercando di riacquistare la compostezza di Costia << Sono certa che avrà avuto le sue motivazioni >> aggiunse alzandosi in piedi << E' stato un piacere Signorina Braun >> le porse la mano e Clarke la strinse << Il piacere è stato tutto mio Signorina Natblida >> la vide voltarsi e dirigersi alla porta per poi tornare indietro << Le andrebbe di venire a cena? >> si accigliò a quella richiesta.
Che cosa avrebbe dovuto fare?
Che cosa avrebbe dovuto dire?
Si passò una mano trai capelli sorridendo nervosamente << Non saprei...non credo che... >> << Una cena tra colleghe, niente di troppo impegnativo. E' solo che non mi va di mangiare da sola e ormai si sta facendo sera >> Clarke si voltò a guardare l'esterno notando che il sole stava già tramontando << C-certo, perché no? >> la vide sorridere e uscirono insieme dall'edificio << Prendiamo la mia o la tua? >> le chiese riferendosi all'auto << La tua >> ignorò gli sguardi delle guardie del corpo ben mimetizzate con le persone e salì sulla macchina di Lexa.
Stavolta lei non si sedette nel posto del guidatore, ma l'affiancò su quello del passeggero.
Era passato molto tempo dall'ultima volta che l'aveva vista, ma era rimasta bellissima forse lo era anche di più.
I capelli le ricadevano sulla schiena e qualche ciocca sulla spalla, rivelando una piccola treccia, gli occhi adesso ripassati da una leggera matita nera, era verdi e accecati come la prima volta che gli aveva visti, così pieni di luce da ipnotizzarla e le era impossibile dimenticare le lunghe dita di quelle mani che tanto aveva amato << Va tutto bene? >> non c'era più quel poco di insicurezza che aveva avuto << Sì, dove stiamo andando? >> fece distogliendo lo sguardo << In un ristorante italiano poco lontano da qui >> la informò giocando con l'orecchino e come quella volta in mensa dovette resistere dall'impulso di volerla ritrasmettere in un foglio di carta << Raven mi ha rivelato come vi siete conosciute, come mai ha scelto lei? >> Clarke deglutì a fatica << E' un vero genio in quello che fa >> aveva preparato già la scusa parecchi anni fa << E ho trovato una sua intervista in un giornaletto per scienziati esordienti, così mi sono presentata a casa sua >> in parte era vero << E adesso costruite videogiochi >> << E adesso costruiamo videogiochi >> ripeté lei sorridendo << Perché era alla galleria? L'ha invitata un amico? >>.
L'aveva cercata?
<< Sì, io e la proprietaria siamo amiche da molto >> mentì del resto nessuno poteva saperlo << Ho acquistato il quadro >> finse di accigliarsi << Quello della ragazza >> continuò e annuì fingendo di ricordarsene solo allora << Deve esserle piaciuto molto >> commentò << Non è forse piaciuto anche a lei? Sembrava che lo stesse divorando con gli occhi >>.
Era più il riflesso di ciò che aveva provato << Sì, era decisamente bello e sono felice che l'abbia acquistato, sono certa che starà benissimo nel suo salotto o dove lo vorrà appendere >> vide la macchina parcheggiare di fronte a “Luigi's” << E' una pizzeria o sbaglio? >> chiese una volta smontata << Ovvio che è una pizzeria, non si aspettava mica un ristorante di classe, vero? Avevamo detto niente di impegnativo >> la fece ridere come non le accadeva da anni << Hai ragione >> si portò il dorso della mano sulla bocca, nascondendo il sorriso che non voleva andarsene.

Le era mancata in quegli anni << Come si chiamava? >> le chiese prendendo una fetta della pizza hai funghi che aveva ordinato << Clarke >> si rese conto solo allora di quanto l'avesse segnata in quell'anno, non riusciva a smettere di parlare di lei << Sembra che tu le fossi molto legata >> << Lo sono >> quel verbo al presente la scosse un po' così prese un sorso d'acqua << Scusami, non credo che parlare della mia fiamma passata mi sia d'aiuto >> << Tranquilla non mi da alcun fastidio >> la stava osservando, si aspettava una reazione diversa?
<< Te invece, hai avuto qualcuno di importante nella tua vita? >> no, dopo lei non c'era stato nessun altro o altra, anche perché non ne aveva avuto il tempo << Sì, un ragazzo, ma è durata per poco >> << Come mai? >> << E' morto >> semplice e coincisa così non avrebbe potuto indagare oltre << Mi dispiace... >> << Buona la pizza? >> le chiese per cambiare discorso e l'altra annuì << Perché mi ha chiesto di uscire? >> aggiunse pulendosi le dita unte con un tovagliolo << Perché mi piace >> le rivelò senza distogliere lo sguardo << In realtà non saprei nemmeno dirle il perché, ma solitamente faccio così...mi piace mostrare subito le carte >> aveva fatto lo stesso anche con lei << Allora sarebbe una pessima giocatrice >> << Lo sono infatti >> alzò le sopracciglia e la fece sorridere di nuovo << Quindi posso avere speranza? >> sospirò soppesando le sue parole.
Rischiava molto nel frequentarla, ma le era mancata in altrettanto modo.
Era riuscita a tenersi vicina Raven e anche Octavia, grazie a qualche miracolo, ma Lexa le mancava davvero << Sì, potresti >> si inumidì le labbra e come al solito rimase incantata dal meraviglioso sorriso << Ottimo, credevo di non avere speranze >> sapeva di essere cambiata fisicamente, ma come poteva non riconoscerla?
Sgranò gli occhi e batte le ciglia un paio di volte, per scacciare le lacrime << Ti è finito qualcosa nell'occhio? >> le chiese e Clarke non riuscì a fermarla in tempo, la vide farsi avanti con il busto e toccarle il volto << Ecco qua >> aveva in mano una ciglia e Clarke rise, chiedendosi come fosse possibile che accadesse una cosa del genere << Hai degli occhi magnifici >> commentò lei tornando a sedersi << Ma sembrano malinconici... >> << Me lo dicono spesso, è una mia caratteristica >> quanto poteva durare il loro rapporto se era basato sulla menzogna?
<< Davvero? Se non fossero così malinconici mi ricorderebbero i suoi....O mio dio devo smetterla, perdonami >> chiuse gli occhi e si grattò un poco la fronte in imbarazzo << Va tutto bene, posso capire che sia difficile, da quanto non la vedi? >> scosse la testa << Da almeno dieci anni, di solito non sono così è solo che...le somigli molto >> quella frase la fece sussultare << Insomma hai lo stesso colore dei capelli e gli stessi occhi, giuro che se non avessi un altro nome giurerei che sei lei >> aggiunse bevendo un po' della propria coca-cola << C-credo che sia il caso che io vada >> si accigliò << Ho detto qualcosa di sbagliato? >> scosse la testa alzandosi in piedi << No, è solo che mi sono resa conto di dover fare una cosa >> mentì ancora, dirigendosi alla porta senza nemmeno salutarla.
No, era stata una follia.
Non doveva frequentarla...Lexa era intelligente avrebbe potuto capire, non era facile da ingannare come Raven o Octavia...con lei aveva avuto ben altro della semplice amicizia.

Dieci anni prima

L'aveva baciata?
O mio dio...l'aveva baciata!
<< Clarke? >> la sentì chiamarla per l'ennesima volta << M-mi hai baciato...? >> rise e ancora una volta amò quella risata << Sì, ti ho baciato, non ti è piaciuto? >> le chiese un poco insicura e Clarke sgranò gli occhi ancora di più alzandosi in piedi << Mi hai baciato! >> Lexa cominciò a guardarsi intorno << Tu..mi hai baciato.... >> sussurrò stavolta e la mora si alzò in piedi prendendole le mani tra le sue << Possiamo far finta che non sia successo niente se ti ha dato così fastidio >> Clarke si accigliò ancora una volta << F-fastidio? No, non sono infastidita...sono sorpresa >> le rivelò, quasi sussurrando quell'ultima parola << N-non ho mai baciato una donna >> aggiunse mordendosi il labbro << Però non mi ha infastidito...posso? >> stavolta toccò a Lexa accigliarsi e l'altra di risposta le prese il volto tra le sue mani e la baciò nuovamente.
No, non la infastidiva affatto.
Le piaceva Lexa, non sapeva se quello che provava fosse una cotta da artista o se l'amasse, ma le piaceva.
Quando tornò a guardarla la trovò con le guance rosse << Sì, decisamente non mi ha infastidito >> rise e l'altra la imitò << Quindi per te...va bene? >> le chiese ancora e Clarke annuì freneticamente << Non so come sarà, ma per me va più che bene >>.
In realtà davvero non sapeva come sarebbe andata, non sapeva se i suoi genitori avrebbero voluto, non sapeva nemmeno cosa stesse succedendo e un po' di paura in realtà l'aveva, ma non disse niente prese la mano di Lexa nella sua e tornò a baciarla di nuovo.
Voleva godersi quel momento, voleva stare con lei finché poteva, perché si sentiva bene accanto a Lexa...


Arrivata a casa ignorò la madre o le guardie e si diresse in camera da letto, scaraventando i propri abiti per terra, insieme ai gioielli.
Non ce l'avrebbe fatta...
Non ce la faceva a reggere il suo sguardo e mentirle.
Lei l'amava!
L'amava anche dopo dieci anni...lei l'aveva ferita...


_______________________________________________________________________________________________
NA: Ciao carrissime/i con un nuovo capitolo di una nuova fanfic :) Che cosa ne pensate? Che cosa vi eravate aspettate? Lasciatemi una vostra recensione con tutti i vostri punti vista, negativi o positivi che siano ;) Allora prossima :)

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The 100 / Vai alla pagina dell'autore: Onaila