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Autore: NarumiKiryuu    05/08/2016    3 recensioni
Benvenuta all'Eerycamp, un posto dove il mondo che conosci non esiste, e tutto quello che pensavi solo frutto dell'immaginazione in realtà è più vero di quanto tu pensi!
- Gwen parte per un misterioso campo estivo, e si troverà ad affrontare un mondo totalmente diverso dal suo.
(È la mia primissima fanficton, per favore siate clementi :D)
Genere: Avventura, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Duncan, Gwen, Trent, Un po' tutti | Coppie: Duncan/Gwen, Trent/Gwen
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale
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Ormai sono famosa per i miei micro capitoli...

Cap. 17

Crazy


"Quanto manca?" Domandò impaziente Gwen, ancora non si erano neanche fermati per mangiare qualcosa.
"Non molto!" Duncan stava per perdere la pazienza. 
Era un'ora che guidava, e la strada era sempre uguale.
"Che palle!" Sbottò, tirando un pugno al volante. 
"Ehi! Calmo! Non è la tua!" Urlò Gwen.
Duncan accostò la macchina e prese il telefono. 
"Lo strangolo a quell'idiota!"
"Ci siamo persi?"
"No! È tutto sotto controllo!" Così dicendo attaccò il telefono all'orecchio. "Sono due ore che guido, mi dici dove diavolo devo andare?" 
"Hai superato il lago?" Rispose la voce al telefono.
"Si cazzo!"
"Hai girato a destra?"
"Mi hai detto di andare sempre dritto!" 
"Ti ho detto di girare!"
" VAFFANCULO IDIOTA!" E chiuse la chiamata.
Fece una pericolosa inversione ad U, di quelle che si vedono solo nei film, lasciando gli pneumatici sull'asfalto a momenti.
Gwen, quasi per quieto vivere, fece finta di niente. 
Dopo una decina di chilometri riuscirono a prendere la strada giusta. Questa era piena di buche e invece di avere l'asfalto era fatta di ghiaia. Duncan continuava a imprecare dal nervoso, borbottando in continuazione qualcosa di incomprensibile sui folletti. Chiunque fosse stato all'altro capo del telefono prima, doveva pregare di non essere strangolato al loro arrivo. 
La dark lo trovava stranamente divertente, dimenticando finalmente la strana giornata passata.
Attraversarono un piccolo ponte e si ritrovarono davanti un muro di roccia. Il vampiro invece di frenare iniziò ad accelerare sempre di più.
"FRENA!" Urlo Gwen spaventata, reggendosi alla maniglia della portiera e impuntando i piedi davanti a lei. "Ci schianteremo!"
Ma il vampiro fece uno strano ghigno malefico continuando ad accelerare sempre più. 
La ragazza chiuse gli occhi terrorizzata. Non aveva intenzione di guardare la sua morte. 
-questo stronzo si salverà, mentre io sembrerò un pomodoro schiacciato- pensò.
Sentì Duncan ridere e presa dall'ira apri gli occhi per tirargli un cazzotto in faccia. 
Almeno sarebbe morta tranquilla.
Si preparò per il colpo, ma si fermò. 
Una stradina contornata di alberi incorniciava una piccola villetta in legno e mattoni.
"Ma che diavolo?"
"Magia!" Enfatizzò Duncan. 
"Potevi dirmelo cazzo!" Continuò urlando.
"E perdermi la tua faccia terrorizzata?" Scoppiò nuovamente a ridere. "Frena! Ci schianteremo! Hahahaha! Avrei voluto filmarti!"
"Sei un'idiota cazzo! M'hai fatto prendere un'infarto!" Gli diede un leggero pugno sul braccio. "Comunque, dove siamo?"
"Siamo a casa di Izzy" rispose pacato "però ti devo avvisare, è un po' svalvolata, l'ultima volta che l'ho incontrata si faceva chiamare Caleido. Non chiedermi perché"
"Per quanto tempo staremo qui?"
"Non so', dipende da molte cose" Duncan fermò la macchina davanti al portico della casa e iniziò a prepararsi per la discesa.
Gwen scese, e si stiracchiò intorpidita guardandosi attorno.
Un grosso golden retriver le andò incontro, reclamando coccole.
"Ciao piccolino" disse, chinandosi per stropicciarlo tutto. 
"Ajash vieni qui! Non importunare gli ospiti"
Sul portico si trovava un ragazzo piuttosto bassino dalla pelle scura, probabilmente di origini indiane. 
"Razza di idiota! Non mi hai detto che dovevo girare dopo il ponte!" Urlò Duncan mentre prendeva i bagagli dalla macchina.
"Sì che l'ho detto, sei te che non ascolti" rispose pacato il secondo.
Duncan gli lanciò una valigia addosso, facendolo cadere atterra.
"La prossima volta spiegati meglio!"
Il ragazzo si rialzò, ricomponendosi come se nulla fosse.
Gwen andò verso di lui e gli porse la mano.
"Piacere Gwen" 
"È da un po' che ti aspettiamo" rispose senza ricambiare il gesto di cortesia, poi entrò in casa, seguito dal cane.
"Simpatico vero?" Disse Duncan affiancandosi alla ragazza con le valigie in mano.
"Come la morte" commentò acida.
"Lui è Noah, è un folletto. Una razza tanto simpatica quanto alta". 
Entrarono in casa, e la prima cosa che notarono fù il totale casino. Ma l'ingresso non era niente in confronto al salotto. I divani, tavolino, televisore e resto del mobilio era tutto ammassato in un angolo e al centro si trovava un'enorme buco contornato da pezzi di parquet di diverso colore e dimensione. Questo era largo almeno sei metri e chissà quanto era profondo.
"CIAO!" Urlò una ragazza dai capelli color carota riemergendo dallo scavo, facendo prendere un colpo a tutti i presenti. Saltò con un misto tra eleganza e goffaggine davanti a Gwen e le stritolò la mano in mezzo alle sue.
"Io sono Izzy, l'unica e splendida! É da un po' che ti aspetto! Com'è andato il viaggio? Oh non m'interessa! Sai, una volta sono stata in campeggio in Antartide insieme a Bear Grylss! Oh si era innamorato di me, ma io gli ho detto: senti bello! Io sono troppo per te! E me ne sono andata in groppa ad una foca! Ah, che ricordi, un'esperienza bellissima, quasi quasi la rifarei. Ho detto quasi quasi, prima devo arrivare in Cina!" Poi si fermò per qualche secondo, lasciando finalmente riprendere la circolazione alla mano di Gwen.
"Senti Noah, hai del cibo? Sto morendo di fame" e alla stessa velocità con cui era arrivata spari nella stanza accanto.
"Scusala, é un po' esuberante" disse Noah, seguito da un tremendo rumore di padelle che cadevano.
"Esuberante? Io direi pazza" commentò Duncan.
"Ah! Dimenticavo!" Urlò Izzy dalla cucina "Gwen, tu dividerai la stanza con me, vedrai ci divertiremo! Te Duncan invece dormirai in soffitta, insieme a billy, un mio amico! È un fantasma proprio pazzerello! Lo adoro!"
"Fantastico!" Sospiro Duncan.
"Fantastico?" Gwen lo guardò male "io devo dividere la stanza con lei!" Bisbigliò in modo che solo il vampiro la sentisse. 
Portarono le valige al piano superiore, con Noah che li faceva da cicerone. Gwen dormiva nella stanza subito dopo le scale a destra. 
Era un casino totale. Vestiti, parrucche e altri strani oggetti erano sparsi ovunque, ma almeno le lenzuola erano pulite. Non solo doveva dormire nella stanza con Izzy, ma anche stare nello stesso letto.
Duncan invece dormiva in una vera e propria soffitta, che per entrare doveva servirsi di una botola e una scala a scomparsa. Ovunque erano ammassati vecchi mobili, quadri ed enormi bauli contenenti chissà cosa, tutti contornato da ragnatele e strati di polvere e sotto una piccola finestra circolare aperta e sgangherata si trovava un letto gonfiabile a una piazza e mezzo con delle oscene coperte a fiorellini. "Se sapevano che saremmo arrivati almeno potevano pulire" commentò nella solitudine.
Lanciò il borsone sul letto e scese a vedere come se la cavava Gwen.
La trovò all'incirca nella stessa situazione in cui l'aveva trovata prima.
"Allora? Come va'?"
"Non dormirò stanotte, me lo sento!" Rispose in modo robotico.
"Non fare la melodrammatica" Duncan andò a sedersi sul letto per testare la comodità. "Almeno te hai il letto" poi si stese mettendo le braccia dietro la testa.
"Giù con le scarpe" disse Gwen, lanciandogli la valigia sullo stomaco. "Ancora non so' qual'è il mio lato" si appoggiò sullo stipite della porta sconsolata. Erano successe troppe cose in tre ore. 
Era scappata con Duncan dal campeggio, aveva conosciuto due tipi piuttosto bizzarri e ora si trovava a casa di questi a dover dividere la stanza con una fuori di cervello. In più ancora non aveva metabolizzato il fatto che era una strega, o almeno era quello che gli avevano detto. "Duncan, ho fame, andiamo a mangiare?" 
"Secondo te avranno cucinato qualcosa?"
"Boh! Ma tra poco mi attaccherò anche io al frigo come Izzy". Di mala voglia il ragazzo si alzò dal letto. Era un po' stanco dopo che aveva dormito neanche tre ore. 
"La tua stanza com'è?" Domandò la ragazza mentre scendevano le scale.
"Buia, sporca, piena di polvere e ragnatele" rispose schifato.
"Ti sentirai a casa, manca solo la bara"
Il ragazzo la guardò dubbioso per qualche secondo. Veramente pensa che i vampiri vivano così?
"Scherzavo! Madonna sei permaloso!" Poi trattenne una piccola risata. 
Il vampiro la guardò teneramente, sperando che lei non lo vedesse. Era un bene che dopo la brutta giornata riusciva a scherzare così.
Scesero al piano sottostante e si misero a tavola assieme agli altri. Noah aveva scongelato due pizze e le aveva messe al centro. Una era una semplice margherita, mentre l'altra era con le verdure. Non erano un granché come sapore, ma con la fame che avevano avrebbero mangiato qualsiasi cosa. Dopo cena si radunarono in giardino. Izzy tormentava il cane cercando di imitare qualsiasi cosa faceva, persino quando scappava da lei, mentre Noah leggeva un libro. Dopo neanche un'ora i due si stufarono e decisero di andare a letto.
Quella strana giornata finalmente era giunta al termine. Ma Gwen non dimenticò di aggiornare il suo diario.

Ore 22.35
Finalmente un letto. 
Nonostante mi sia svegliata tardi mi sento come se avessi passato la notte sveglia.
Dall'ultimo aggiornamento mi sono un po' ripresa. Faccio un po' fatica a metabolizzare che io, Gwendolyn Parker, sia una s-
Faccio fatica a scriverlo. 
Quando ero piccola sognavo spesso di avere dei poteri magici, ma ora che li ho veramente (almeno così mi hanno detto) non so' che farne. Non sogno più di avere un' unicorno, o di volare. 
Beh il sogno di volare non l'ho ancora abbandonato. D'altronde chi non sogna di avere delle ali e vedere il mondo dall'alto. Chissà se posso farlo. Forse con una scopa? Spero solo che ora non mi spunti un naso a punta con un bubbone sopra. I vestiti neri già li ho, quindi almeno per quelli sono apposto.
Ho conosciuto due strani tipi, Noah un'indiano bassettino con una voce da saputello (un folletto) e Izzy una matta scatenata e iperattiva (una strega) ma tutto sommato divertente. Forse un po' logorroica, ma è divertente sentire tutto quello che le frulla in testa.
Domani inizierà un nuovo capitolo della mia vita, e probabilmente non riuscirò a chiudere occhio. Ma non perché sono emozionata, ancora non ho realizzato quello che mi sta succedendo, ma per Izzy! Sicuramente farà casino anche mentre dorme. Ancora non è tornata in camera, ma la sento ululare fuori dalla finestra mentre cerca di imitare un lupo.
Ora cercherò di andare a dormire.
Buonanotte.
  
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