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Autore: CCDreamer    05/08/2016    1 recensioni
Kurt e Blaine portano per la prima volta la loro bambina al mare. Tre mesi di vacanza, tra nonni bizzarri, rimpatriate con i vecchi amici del liceo, i nostri amati Klaine regaleranno un'estate indimenticabile alla piccola Tracy!
Dal testo:
"Blaine adora il sole, o meglio, adora il modo in cui riesce a rendere ancor più lucente il suo tesoro più prezioso. Kurt, infatti, dorme nel sedile posteriore del suv che hanno affittato per l’occasione, i lineamenti rilassati, illuminati dai raggi mattutini ed una mano posata delicatamente sulla pelle di rosa della loro bambina, come a volerla proteggere dal mondo esterno.....e lei, la piccola Tracy, sonnecchia nel suo seggiolino, con le sue guance tonde colorate di un’espressione serafica. Le meravigliose coste della Florida possono aspettare: Blaine ha davanti a sé spettacolo più bello da ammirare."
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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You are my sun
 
 
 
Kurt avrebbe voluto correre dietro a Blaine e fermarlo, ma le sue gambe non si erano mosse e tutto ciò che era riuscito a fare era stato accasciarsi sul divano e fissare con sguardo assente un punto a caso davanti a sé. È così che Burt e Carole lo trovano quando rientrano dalla spiaggia. Suo padre gli poggia delicatamente una mano sulla spalla, per non spaventarlo, ma al minimo tocco lui salta in piedi chiamando Blaine con voce speranzosa.
 
 
“No figliolo, siamo noi”
 
 
Kurt  si guarda intorno deluso, poi nota che  Carole, pochi passi dietro a Burt, sta stringendo i manici del passeggino di Tracy. Corre a prendere sua figlia in braccio e la stringe forte  a sé.
 
 
“Tesoro mio” sussurra sull’orlo delle lacrime “Scusa, scusa, scusa. Ti giuro che non sono geloso di te. Sei la mia vita, ed io ti amo immensamente. Capito? Papi  ti ama.”
 
 
Dondola cullandola e ripetendole quanto è importante per lui, baciandole la fronte, il naso, le guance. Ma la bambina, vedendolo in quelle condizioni, comincia a piangere anche lei  e Carole accorre subito per prenderla e portarla in cucina per calmarla.
Kurt, allora, da sfogo a tutta la sua tristezza e si getta tra le braccia del padre che lo accoglie prontamente.
 
 
***
 
 
“Ho rovinato tutto!” 
 
 
“No figliolo. Sono sicuro che si sistemerà tutto”
 
 
“Io- io volevo solo passare un po’ di tempo da solo con lui...”
 
 
Burt lo osserva mentre si soffia il naso per l’ennesima volta: a vederlo così, con gli occhi lucidi e gonfi per il pianto, la pelle,arrossata ed i capelli spettinati, gli sembra di riavere davanti a sé il suo bambino, piccolo ed innocente che guardava al mondo con timore. 
 
 
“Kurt è una cosa normale. A me successe lo stesso con tua madre, quando nascesti tu.”
 
 
“Davvero?”
 
 
Burt annuisce, alzando un braccio per permettergli di accoccolarsi al suo fianco.
 
 
“Elizabeth era completamente presa da te, non si allontanava mai, era come se ti gravitasse attorno costantemente. Capitava spesso che io tornassi da lavoro e lei non si accorgesse che era ora di cena. Allora io le proponevo di andare fuori a mangiare un boccone, ma lei rifiutava, a volte non si sedeva nemmeno a tavola con me dopo che io avevo cucinato qualcosa di veloce. 
Una sera  tornai a casa distrutto: avevo lavorato senza sosta per accontentare alcuni clienti. Tua madre ti aveva appena messo a dormire, e quando mi vide rincasare mi disse che era stanca e si sarebbe andata a coricare, tanto avrebbe bevuto una tazza di the caldo col miele, quando si sarebbe svegliata per allattare te. Mi sentii così solo, con la mia triste pasta al tonno, un po’ troppo scotta e la televisione accesa su un canale a caso. Ad un certo punto, il televisore si spense ed io mi ritrovai con tua madre davanti che mi accusava di essere un egoista, e di non pensare minimamente a te che dormivi nella tua culla nella stanza di sopra. Ci credi? Si era arrabbiata perché il volume della partita era troppo alto. Fu allora che le rinfacciai di avermi trascurato. Kurt, lei non ne era affatto consapevole, voleva solo essere la miglior mamma per te, non voleva escludermi o altro...era solo concentrata sul suo bambino.”
 
 
 
“ E come andò a finire?”, la voce di Kurt è  più tranquilla adesso. 
 
 
“Beh, qualche giorno dopo, rientrando da lavoro trovai la Zia Wendy  che ti stava facendo da baby sitter, perché Elizabeth era uscita per fare la spesa. Appena finii di farmi la doccia, mandai la Zia a casa, così restammo da soli. Io e te. Ed io mi ritrovai esattamente come tua madre. Restai per ore con te in braccio. Lei arrivò, ed io non me ne accorsi neanche, perso com’ero a contemplarti. Avevo questo fagottino accoccolato sul mio petto che mi guardava con queste due enormi gemme azzurre e che mi faceva queste adorabili e buffissime espressioni. 
Quella sera io e tua madre cenammo finalmente insieme, a lume di candela, con te dormivi nel passeggino tra di noi.”
 
 
“Aww Papà! Che cosa carina”  Kurt si stringe maggiormente a Burt, e lui gli lascia delle rassicuranti pacche sulla spalla.
 
 
“Figliolo, tu e Blaine avete una bambina bellissima, vi amate ed amate lei. È questo ciò che conta. Dovete solo imparare a ritagliarvi i vostri spazi come coppia”
 
 
“E se non ci riuscissimo?”
 
 
“Certo che ci riuscirete! Non dubitarne.”
 
 
In quel momento Carole si affaccia dalla cucina con Tracy.
 
“Hey piccolina! Vai dal tuo papà!”
 
 
Kurt la prende tra le sue braccia e inizia a coccolarla. Suo padre ha ragione: sua figlia rende tutto migliore.
 
 
“Amore mio! Scusa se ti ho spaventato prima. Papi non voleva”, le dice arricciando i suoi capelli tra le dita. “Hai fatto la brava con la nonna? Hai mangiato la pappa?”
 
 
Carole si accomoda accanto a loro sul divano, con un sorriso  materno: “Oh si! Ha mangiato tutto, fino all’ultimo cucchiaino, e poi ha giocato con il suo coniglietto!”
 
 
“Brava la mia cucciola!”, Kurt le stampa dei piccoli bacetti su tutto il viso.
 
 
“E tu caro, vuoi che ti cucini qualcosa?”
 
 
“No Carole, ti ringrazio, ma non ho fame. E poi è l’ora del pisolino di questa piccolina!”
 
 
La donna lo osserva alzarsi , sistemandosi  Tracy su un fianco.
 
 
“Perché non la fai dormire con te, avete bisogno entrambi di riposo.”
 
 
“E se tornasse Blaine?” , la faccia di Kurt si intristisce al pensiero di suo marito arrabbiato con lui, chissà dove.
 
Burt si alza a sua volta, guardandolo negli occhi:
 
 
“Noi restiamo qui. Appena arriva Blaine, ti avvisiamo. Non preoccuparti. Adesso porta questa principessa a fare le nanne, e cerca di rilassarti anche tu, intesi?”
 
 
Kurt annuisce senza troppa convinzione a suo padre, poi inizia a salire sulle scale. È ai primi gradini, quando si blocca e si volta:
 
 
“Papà, Carole....grazie.”
 
 
***
 
 
Delle dolcissime manine paffute si posano sul suo volto, come delle morbide carezze. La prima cosa che Kurt vede davanti a sé al suo risveglio, sono gli occhioni blu di sua. Il colore del mare ed il più bello dei sorrisi lo accolgono e, per un attimo, si dimentica tutto ciò che è successo solo poche ore prima.
 
 
“Buongiorno Tesoro mio!” , sussurra stringendosela al petto e tirandosi a sedere.
 
 
“Buonasera, vorrai dire!” 
 
 
Solo in quel momento si accorge di suo padre ai piedi del letto.
 
 
“Perché, che ore sono?”
 
 
Burt controlla il suo orologio, prima di rispondere: “Sono quasi le sei di sera!”
 
 
“Cosa? E Blaine dov’è? Non è ancora tornato? E Tracy doveva fare merenda alle quattro, io-”
 
 
“Ragazzo calmati!”, Burt interrompe quel fiume in piena. “La bambina ha mangiato la sua frutta, e tuo marito....non è ancora tornato”
 
 
“E se non lo facesse più? Se mi avesse lasciato per sempre? E se-”
 
 
“Kurt! Stai straparlando di nuovo. Tranquillizzati figliolo, per vedere Blaine ti basta guardare dalla finestra: è nella casa dei suoi genitori.”
 
 
Un impercettibile sorriso affiora sulle sue labbra: almeno adesso sa dov’è suo marito, e che è sano e salvo.
 
 
“Devo andarci a parlare subito!” , esclama passando Tracy a Burt. “Tesoro, vado a riprendermi tuo padre!”
 
 
Non fa neanche in tempo ad alzarsi, che lo coglie un forte capogiro, e lui ricade sul letto.
 
“Tu non andrai da nessuna parte! Blaine ti ha chiesto del tempo per restare da solo, e tu lo rispetterai. Adesso mangi qualcosa, così potrai prendere un’ aspirina per quel mal di testa”
 
 
“Papà, ho bisogno di scusarmi con lui”
 
 
“ E lo farai...ma non ora. Devi prima darti una sistemata. Coraggio!”
 
 
E così dicendo, Burt esce dalla stanza portandosi la sua nipotina.  Kurt, rimasto solo, si alza lentamente e si affaccia alla finestra. Il suo Blaine è davvero nella casa dei suoi genitori, lo intravede muoversi nel bagno al secondo piano, con addosso un morbido accappatoio. È bellissimo, e Kurt vorrebbe restare a guardarlo per sempre, magari sporsi un po’ di più sul davanzale e chiamarlo ad alta voce per attirare la sua attenzione e concludere la serata su quello stesso letto, con le dita che affondano in quei setosi riccioli grondanti d’acqua, ma è costretto a distogliere lo sguardo: non  vuole che lui  lo veda, e si arrabbi con lui. 
Così raggiunge la sua famiglia  in cucina e lascia che Carole gli prepari qualcosa di fresco, una macedonia che mangia distrattamente, con un unico pensiero in testa: Blaine tornerà.
 
 
***
 
Tracy è seduta sul letto  e sta giocando con i suoi peluche. Kurt l’ha lavata, le ha messo un vestitino rosa, molto semplice, con un fiocco bianco legato in vita e, per finire, le ha messo una coroncina di fiorellini trai capelli, a mo’ di cerchietto.
 
 
“Amore, sei davvero una principessa” le dice  intenerito, mentre accarezza i suoi piedini con i pollici. Se ne sta sdraiato a pancia in giù, le gambe mollemente piegate, e lo sguardo perso nella sua bambina. “Quando papino ti vedrà, rimarrà senza parole”
 
 
“Hai ragione”
 
 
Le dita di Kurt si fermano di colpo appena sente quella voce. La sua voce. Si volta si scatto trovandoselo davanti.
 
 
“Blaine”, sussurra senza fiato. Suo marito avanza di qualche passo, per poi sedersi accanto a loro.
 
 
“Sei una vera meraviglia, piccolina mia!” 
 
Tracy, riconoscendolo, agita le manine in un chiaro invito ad essere presa in braccio e lui l’accontenta subito, stringendola a sé con una tale delicatezza, che a Kurt vengono le lacrime agli occhi: tutto ciò che più ama al mondo è proprio lì, davanti a lui.
 
“Blaine, io- ”
 
 
“Kurt, c’è un posto che voglio mostrarti. So che dobbiamo parlare, e lo faremo....solo, puoi venire con me?”
 
 
Suo marito è rosso in viso, sembra imbarazzato, e a Kurt ricorda vagamente un ragazzo con i capelli cementati dal gel che dopo averlo baciato per la prima volta, gli chiedeva di uscire. Anche allora aveva usato le stesse parole. Questo pensiero dovrebbe rassicurarlo, e invece lo spaventa ancora di più: “E se stavolta volesse lasciarmi?”
Blaine sembra accorgersi dei suoi timori, perché gli   prende una mano tra le sue.
 
 
“È solo una cena, io e te soli. Ti prego, fidati di me”
 
 
La sua voce è dolce e sincera e Kurt non ha più alcun dubbio. Punta brevemente  lo sguardo sulle loro mani e ne intreccia le dita, in quell’unione che per loro è sempre stata sinonimo di indissolubilità, poi torna a guardarlo negli occhi.
 
 
“Mi fido di te. Sempre”
 
 
***
 
Kurt scende le scale con grande imbarazzo. Blaine gli ha lasciato un po’ di tempo per lavarsi e sistemarsi, e lui è andato in panico, cercando di capire come vestirsi, perché vuole che nulla vada per il verso sbagliato. Alla fine ha optato per un paio di pantaloni bianchi, molto aderenti, con una camicia blu  notte che gli fascia il petto alla perfezione. Il risultato sembra affascinare suo marito.
 
 
“Sei bellissimo”, Kurt arrossisce ancora di più.
 
 
“Grazie, anche tu lo sei” , risponde sognante, prima che qualcosa gli baleni per la mente:  “Oddio, vado bene? Non sapevo cosa mettermi, e scusami se ti  ho copiato i colori”  -farfuglia indicando i pantaloni blu e la camicia bianca che Blaine sta indossando- “se vuoi vado a cambiarmi subito, ci metto un attimo!”
 
 
“Kurt!”, Burt arriva in suo aiuto “Figliolo, ricordati cosa ti ho detto sullo straparlare”
 
 
“Sì, hai ragione. Grazie Papà”
 
“Di nulla! Coraggio Principessa, andiamo dalla nonna. Saluta i tuoi papà!”
 
 
Burt prende la piccola dalle braccia di Blaine, che le lascia un bacio tra i capelli. 
 
 
“Tracy non viene con noi?”
 
 
“No.....avevo pensato di lasciarla qui con i tuoi, se sei d’accordo?”
 
 
Proprio in quel momento Carole arriva in salotto con un vassoio con la pastina per la bambina.
 
 
“Kurt, non preoccuparti. Ci siamo noi con lei!
 
 
“Va bene.....ma se dovesse succedere qualcosa, qualsiasi cosa, non esitate a chiamare”, dice mentre saluta la sua bambina.
 
 
“Non ce ne sarà bisogno, tranquillo”
 
 
Blaine allunga una mano verso di lui, invitandolo a seguirlo, e Kurt l’afferra senza esitazione.
 
 
“Andiamo!”
 
 
***
 
 
Stanno camminando da qualche minuto ormai, quando Kurt trova finalmente  il coraggio di parlare:
 
 
“Blaine, io volevo chiederti-”, suo marito lo zittisce posando delicatamente un dito sulle sue labbra.
 
 
“Non ora, per favore. Siamo quasi arrivati e voglio davvero farti vedere questo posto”
 
 
I suoi occhi sono miele sciolto e Kurt, percependone tutta la dolcezza, annuisce silenziosamente, seguendolo senza mai abbandonare la sua mano.
Ad un certo punto si ritrovano davanti ad un grande cancello, Blaine estrae un mazzo di chiavi dalla sua tasca e lo apre.
 
 
“Ma cosa?-”
 
 
Kurt resta senza fiato, vedendo un sentiero fiorito  illuminato  da tante  lanterne bianche. Percorrendolo, giungono ad una spiaggetta deserta. Di fronte a loro, un elegante gazebo bianco, offre riparo ad una tavola perfettamente apparecchiata, con tovaglia di seta, posate d’argento ed un grande candelabro al centro, con due candele. 
 
 
“Stamattina, quando me ne sono andato, ero  molto deluso. Pensavo che tutto quello che ho fatto in questi anni non è stato sufficiente a farti capire quanto io  ti ami. Mi sono detto che, forse, avrei dovuto fare qualcosa in più, ma cosa? Non ti nego che ho pensato anche a gesti eclatanti, come un elicottero con uno striscione con tanto di dedica, o esibirmi per te da una barca a vela.....ma non ne ero molto convinto. Poi, alla reception ho incontrato alcuni soci di mio padre, mi hanno raccontato di questo posto. È una spiaggia completamente privata, di proprietà della società. L’hanno chiamata ‘Il Piccolo Paradiso’  e ci hanno costruito una piccola suite da dove si possono ammirare le stelle.”
 
 
“Blaine è stupendo”
 
 
“Kurt, avevi ragione. Da quando è nata Tracy sono stato così preso da lei  e ti ho un po' trascurato. Mi dispiace. Io ero così concentrato su nostra figlia, da non accorgermi che anche il nostro rapporto deve essere coltivato giorno dopo giorno. 
Tu e Tracy siete la mia famiglia, la mia casa.....la mia vita. Io ti amo Kurt, non dubitarne mai. Non pensare mai che io non abbia voglia di stare con te, perché non è così, ed io ti prometto che mi impegnerò per non farti mancare mai più niente-” 
 
 
Due morbide labbra si posano sulle sue. È solo un bacio a stampo, ma lascia entrambi a corto di fiato. Kurt appoggia la propria fronte contro la sua, la luce rossastra del tramonto come cornice perfetta di quel momento.
 
 
“Anche io ti amo Blaine, e non ho nulla da perdonarti. Nostra figlia è la nostra priorità, ed io sono orgoglioso del meraviglioso padre che sei....non potrei chiedere di meglio. Sono io che devo scusarmi: avrei dovuto parlarti di come mi sentivo, anzi avrei potuto fare qualcosa per cambiare la situazione, invece mi sono comportato come un bambino capriccioso.”
 
 
Blaine lo stringe forte a sé, cullandolo mentre una fresca brezza marina li avvolge. Poi Kurt si stacca giusto quel tanto che basta per sollevare il mento di suo marito con due dita e guardarlo negli occhi.
 
“Amore, promettimi che non ti sentirai mai più in torto con me, per quello che è successo anni fa. Eravamo giovani, e non è stata solo colpa tua, anche io ho le mie responsabilità. Ci siamo fatti del male a vicenda, ma adesso siamo qui. Insieme. Io mi fido di te, ciecamente.
È arrivato il momento di mettere una pietra sopra quella storia, per sempre. Devi promettermelo Blaine”
 
 
Una lacrima sfugge al controllo di suo marito, mentre annuisce senza parole. Kurt gliela asciuga con tenerezza, poi lo prende per mano e lo tira sotto al gazebo:
 
 
“Coraggio, mostrami ‘Il Piccolo Paradiso’!”
 
 
***
 
 
“Grazie per questa magnifica serata”, Kurt sussurra col volto sepolto nell’incavo del collo di Blaine, una mano poggiata sul suo petto all’altezza del  suo cuore. 
Dopo cena si sono sdraiati  su una grande coperta bianca, con tanti cuscini, e sono rimasti lì a scambiarsi baci languidi e carezze.
 
 
“Non è ancora finita”
 
 
Blaine lo guarda con un scintillio malizioso  negli occhi e Kurt decide di lasciarsi andare per una volta, senza freni ed inibizioni. 
 
 
“E cosa c'è in programma dopo le coccole sotto le stelle?” , gli chiede ammiccando a sua volta.
 
 
Per tutta risposta suo marito si alza in piedi e gli porge una mano per aiutare a fare lo stesso.
 
 
“Seguimi e lo scoprirai!”
 
 
Blaine lo porta in quella suite di cui gli ha parlato: una casetta sulla spiaggia, con una grande vetrata che da  sul panorama. Su un lato è stata allestita una cucina moderna, invece su  quello opposto si apre una porta da cui si accede al bagno,  mentre al centro della stanza troneggia un lussuoso letto.
 
 
“Amore è...è meraviglioso!”
 
 
“Tu lo sei...ed io ho intenzione  di mostrarti tutto il mio amore stanotte”
 
 
Kurt non ha neanche il tempo di rispondergli che Blaine lo bacia. Le loro lingue si cercano in una danza tutta loro e ci sono braccia che si aggrappano, mani che cercano, che toccano e spogliano.
 
 
“Ieri- ho messo- i boxer- di pizzo!”, ansima Kurt tra i baci.
 
 
“Avresti dovuto svegliarmi,  mi sento un completo idiota per essermelo perso!”
 
 
Kurt lo spinge sul letto e si siede a cavalcioni sul suo grembo: “ Ma adesso siamo qui, ed è tutto ciò che conta”, dice prima di catturare nuovamente le sue labbra.
 
 
Blaine lo osserva muoversi famelico sul suo bacino, lo sente fin dentro l’anima ed è convinto che anche la luna e le stelle, silenziosi spettatori del loro dolce far l’amore, gli invidino quel bellissimo uomo dalla pelle diafana tra le sue braccia.
 
 
***
 
 
“Amore”
 
 
Kurt sorride nel sonno probabilmente  riconoscendo la voce di suo marito.
 
 
“Amore svegliati!”, la voce di Blaine è dolce, ma non tanto da celare la sua trepidazione. 
 
 
“Coraggio, ti ho preparato anche il caffè!”
 
 
Al solo sentir nominare il suo caffè, Kurt apre gli occhi, ancora pesti di sonno.
 
 
“ ‘ngiorno!” biascica lasciando un bacetto sull’angolo della bocca di suo marito e prendendo dalle sue mani la tazza bollente. Solo dopo qualche minuto si accorge che fuori è ancora buio. Blaine segue il suo sguardo, e capisce di dovergli una spiegazione, prima che cominci a dare di matto e a farneticare sull’importanza del sonno per rigenerare corpo ed anima.
 
 
“Mi dispiace averti svegliato presto, ma c’è qualcosa che voglio mostrarti”
 
 
“Di notte?”
 
 
“Ti prometto che ti piacerà”
 
 
Poi Blaine lo avvolge in una coperta e lo prende in braccio portandolo in spiaggia. Kurt vorrebbe protestare, ma si blocca non appena si accorge che suo marito è gloriosamente nudo ed ha tutto l'aspetto di un adone greco.
Blaine lo adagia con dolcezza sui cuscini dove solo poche ore prima hanno guardato le stelle, e poi si siede accanto a lui, accoccolandosi sotto la stessa coperta.
L’aria è piacevolmente fresca, tanto che Kurt per poco non si riaddormenta. Ad un certo punto, però, all’orizzonte il cielo si rischiara e più passano i minuti, più si illumina. Un bagliore rosa in mezzo a tutto quel blu, e al centro lui: il sole, fa la sua grande entrata in scena.
Blaine ne è totalmente affascinato, ma voltandosi di poco, si accorge che suo marito, in realtà sta guardando lui, adorante.
 
 
“Non ti piace il sole?” 
 
 
“Ce l’ho già davanti ai miei occhi”, Kurt non distoglie lo sguardo mentre gli risponde con disarmante sincerità. Blaine arrossisce, decisamente poco abituato a questi romanticismi da parte di suo marito, e non può fare a meno di gettargli le braccia al collo e baciarlo con tutta la passione che ha.
 Ma Kurt non ha ancora finito di sorprenderlo, infatti, senza dire nulla si alza, lasciandosi scivolare la coperta lungo le spalle  e inizia a camminare, lentamente verso il mare. Completamente nudo. Lascia che le onde gli lambiscano dolcemente i piedi, poi si volta verso di lui e lo invita a raggiungerlo. Blaine resta ancora qualche secondo ad imprimersi nella mente quell’immagine perfetta del suo uomo vestito dei soli colori dell’alba, poi lo raggiunge e, mano nella mano, si tuffano in quell’oceano rosa.
 
 
“Kurt, anche se la tua pelle è fatta di raggi lunari, non dimenticarti mai che tu sei il mio sole” gli sussurra più tardi, mentre si coccolano sotto un grande asciugamano.
 
Kurt allora gli sorride, appoggia la testa sulla sua spalla e fa intrecciare le loro dita:
 
 
“Torniamo da nostra figlia, Amore”
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice
Ciao a tutti!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Vorrei ringraziare Costy (che come al solito non riesco a taggare!), per avermi ispirato l’ultima scena quando mi ha raccontato di aver visto l’alba al mare. Grazie per avermi aiutato con le tue foto e la tua descrizione,questo capitolo è per te ❤
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Al prossimo  capitolo!
  
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