Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: sister_of_Percy    05/08/2016    3 recensioni
STORIA INTERATTIVA | ISCRIZIONI CHIUSE | CROSS-OVER
I più grandi eroi del Campo Mezzosangue sono scomparsi e nessuno sa cosa ne sia stato di loro. È stata indetta un'impresa per partire alla loro ricerca, ma chi avrà l'onore di partecipare?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Semidei Fanfiction Interattive
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di un nuovo inizio'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Fine

Acropoli

 

LUKAS GREYMON

 

Lukas stava correndo verso Tessa.

Il figlio di Borea non era riuscita ad impedire la sua caduta, ma l'aveva rallentata abbastanza da salvarle la vita.

La figlia di Clori si contorceva stringendosi la gamba, piegata innaturalmente.

Lukas si inginocchiò al suo fianco ed esaminò il problema: l'osso era andato fuori posto, ma per fortuna non aveva forato la pelle.

Il figlio di Borea parlò cercando di apparire calma: "Ascolta, devo rimettere in posizione l'osso. Tu devi stare ferma, chiaro?"

La ragazza annuì facendosi coraggio.

Lukas prese tra le mani la gamba e, con un colpo secco, la fece tornare alla normalità.

Tessa dovette mordersi il labbro inferiore per evitare di gridare.

Lukas prese la sua borraccia di nettare alla ragazza.

"Qualcuno mi dia delle stecche!" Gridò rivolto agli altri.

Dopo qualche minuto di ricerca gli si avvicinò Emy porgendo due pezzi di legno: "È il meglio che siamo riusciti a trovare."

Il figlio di Borea posizionò le stecche improvvisate e le tenne ferme con la sua cintura.

Vide che Tessa stava cercando di alzarsi, ma la bloccò premendo sulla sua spalla: "Ehi, che intendi fare?"

"Dobbiamo continuare la ricerca." Rispose la ragazza in tono risoluto.

"Saresti solo d'intralcio in queste condizioni. Il nettare fisserà l'osso nella posizione corretta, ma devi aspettare almeno un paio di ore." Rispose calmo il figlio di Borea.

"Voi andate avanti e continuate le ricerche, io resto qua. Vi raggiungeremo." Disse poi ai loro compagni.

Tutti quanti acconsentirono e ripresero la strada verso l'Acropoli.

In tutta quella confusione, Lukas si rese conto troppo tardi del rumore delle sirene.

 

KAYLA FOSTER

 

Kayla si avvicinò titubante a Baek.

Poggiò il suo orecchio sul petto del ragazzo: il cuore batteva molto debolmente e probabilmente non gli restava molto tempo.

Kayla, vedendo rientrare Salazar, chiamò l'uomo.

Questo la ignorò, continuando ad armeggiare con provette e fiale.

"Ehi!" Disse più forte la ragazza.

L'uomo continuava a non dare segno di sentirla.

"Ehi! La tua cavia preferita sta morendo!" La ragazza riuscì a trovare la forza di gridare.

Stava puntando sul fatto che Baek fosse troppo importante per i suoi esperimenti e che non l'avrebbe lasciato morire.

Evidentemente aveva ragione, perchè Salazar si avvicinò per valutare la situazione e, dopo averlo studiato con attenzione, gli fece bere un liquido color crema.

Kayla fissava il figlio di Thanatos, in attesa di qualche segno di vita.

Dopo attimi di silenzio pieni di ansia, Che venne preso dagli spasmi.

Il ragazzo crollò completamente sdraiato a terra e prese a contorcersi, gli occhi rovesciati all'indietro.

Dopo un primo momento in cui Kayla pensò che Salazar avesse appena giustiziato il suo amico, Baek si calmò e sembrò riprendere a respirare.

La figlia di Fobetore tirò un sospiro di sollievo: quella volta era andata bene, ma quanto ancora avrebbero potuto resistere?

 

ARTHUR KIRKLEM

 

Arthur era in preda all'ansia. Erano arrivati all'Acropoli di Atene da ormai un'ora, ma non erano ancora riusciti a trovare niente.

E se Baek si fosse sbagliato? E se in realtà fossero dall'altra parte del mondo?

Tutti quei dubbi stavano portando Arthur sull'orlo di una crisi isterica.

Bevette nervosamente dalla sua bottiglietta d'acqua, cercando di calmarsi.

Riprese ad esaminare il territorio: cos'era che gli sfuggiva? Cosa non riusciva a vedere?

Preso dalla frustrazione, scagliò la bottiglia a terra, rompendola.

"Perfetto!" Sbraitò chinandosi per raccogliere l'oggetto. 

Sperava di riuscire a salvare un po' d'acqua, ma ormai si era completamente rovesciata al suolo.

Un momento...

Arthur osservò la terra con più attenzione.

Sembrava che l'acqua, bagnando il terreno, avesse rivelato una specie di segno.

No, non era un simbolo qualunque: era un serpente arrotolato su se stesso e con la bocca aperta.

Sorprendendosi di quella che sembrava essere buona sorte a tutti gli effetti, chiamò i suoi amici: "Ragazzi, credo di aver trovato qualcosa!"

Ben presto si era formato un capannello intornò a quella parte di terra bagnata.

"Siamo sulla strada giusta, ma adesso cosa dovremmo fare?" Domandò scettico Sebastian.

Prima che qualcuno provasse a rispondere, Emily prese a produrre strani suoni che ricordavano vagamente il sibilo dei serpenti.

Appena un secondo dopo una leva uscì dalla bocca del serpente.

Sentendo gli sguardi di tutti puntati su di sé, la Serpeverde disse: "Che c'è? Me l'ha insegnato mio padre."

Vivienne afferrò titubante la leva e la tirò verso di loro.

A meno di un metro di distanza parte del terreno sprofondò, rivelando un corridoio che si allungava nel sottosuolo.

Scambiandosi sguardi incerti, i ragazzi scesero uno alla volta.

"Lumos." Sentì sussurrare ad Alexander.

L'incantesimo del Tassorosso rivelò che si trovavano in un corridoio metallico.

Arthur tese l'orecchio, in attesa di segni che gli indicassero la direzione giusta.

Sentì delle urla attutite provenire da dietro di loro e le segnalò agli altri.

Senza dire niente presero quella direzione.

 

EMILY SHERWOOD

 

Emily era agitata. Sentiva che si stavano dirigendo nella tana del lupo e temeva che non sarebbero riusciti ad uscirne.

Non potevano sconfiggere un mago potente come Salazar Serpeverde: avrebbe potuto tenerli occupati con qualcuno dei suoi adorati serpenti per poi ucciderli uno alla volta.

Decise che avevano bisogno di aiuto.

Rievocando i migliori momenti passati con sua madre Amelie, pronunciò: "Expecto patronum."

Un lupo di luce scaturì dalla sua bacchetta.

"Vai ad Hogwarts è chiedi aiuto." Ordinò la ragazza.

L'animale la guardò per un attimo, poi uscì da quel cupo corridoio.

Arthur la guardò e annuì, esprimendo la sua approvazione, poi riprese a camminare insieme agli altri.

Camminarono per almeno cinque minuti, prima di giungere davanti alla porta chiusa della stanza da cui provenivano le grida.

I ragazzi si scambiarono degli sguardi, poi i maghi fecero esplodere l'ostacolo.

Davanti a loro si palesò una scena orrenda: Leo Valdez era incatenato ad un lettino, mentre gli altri semidei erano legati e abbandonati contro i muri della stanza.

Vicino al figlio di Efesto si trovava un uomo incappucciato con in mano un coltello insanguinato.

Salazar Serpeverde disse con voce roca: "Vi stavo aspettando."

Detto questo creò una barriera invisibile, simile ad un campo di forza, che li divideva da lui.

L'uomo parlò ancora: "Vi piacciono i serpenti?"

Come se quello fosse un segnale, da dietro una curva spuntarono un centinaio di striscianti rettili che si dirigevano proprio verso di loro.

"Un morso e siete morti!" Gridò Salazar ridacchiando. 

Emily prese subito a lanciare palle di fuoco contro quegli esseri, così come gli altri maghi.

Sebastian li colpiva con estrema precisione con le sue frecce, mentre Arthur e Vivienne usavano i loro poteri: il primo evocava guerrieri-scheletro e la seconda li fulminava.   Proprio mentre stavano neutralizzando la prima ondata ne spuntò un'altra da dietro un angolo. 

Emily era così presa dalla battaglia da non rendersi conto che i rettili stavano arrivando anche dalle prese d'aria. Si rese conto del problema quando un serpente le cadde sulle spalle.

Il rettile allargò le sue fauci, pronto ad azzannare il collo della ragazza, quando Emy lo prese per la coda e lo lanciò, permettendo ad Alex di polverizzarlo mentre ancora era in volo.

Fino a quel momento erano riusciti ad arginare gli attacchi, ma non sapeva quanto avrebbero resistito. E anche se avessero ucciso tutti i serpenti non avrebbero avuto abbastanza forze per salvare gli ostaggi.

Emily era presa da quei pensieri negativi, quando qualcosa accadde alle sue spalle.

Percepiva che stesse succedendo qualcosa, ma non poteva girarsi rimanendo completamente scoperta.

Riuscì a guardare per un secondo e la scena che vide le dette rinnovate forze: Minerva McGranitt stava combattendo Salazar Serpeverde insieme ai professori, Richard, Aaron, Tessa e Lukas.

Emily, prese dall'adrenalina, puntò la bacchetta verso una massa di serpenti e gridò: "Incendio!"

Decine di serpenti cominciarono e dimenarsi, dando fuoco anche agli altri superstiti.

Ormai una delle minacce era stata neutralizzata, ma non potevano aiutare gli altri a causa di quel campo di forza.

Emily si guardò intorno, cercando di trovare un modo per superarlo.

Vide Arthur incoccare una freccia, per poi lanciarsi nel buio e ricomparire nell'altra stanza.

Il figlio di Ade approfittò della distrazione di Salazar e, con una freddezza impressionante, piantò la freccia nella fronte del mago che cadde immediatamente a terra.

Insieme all'uomo morì anche il suo incantesimo, dissolvendo la barriera.

Prima che potesse fare anche solo un passo vide Vivienne scattare.

La figlia di Giove si inginocchiò di fronte a Baek che mormorò: "Ciao, scoiattolo."

La ragazza sorrise e lo baciò.

 

BAEK "CHEN" GREY

 

Una settimana dopo

Baek si trovava seduto sugli spalti del campo di Quidditch.

Era in corso l'ultima partita prima delle vacanze di Natale: Grifondoro contro Tassorosso.

In realtà Baek e gli altri avrebbero dovuto essere ancora in infermeria, ma erano riusciti ad ottenere il permesso di assistere alla partita. Okay, forse Piper ci aveva messo il suo zampino, ma che importanza aveva?

"Crassworth è da solo, tutta la difesa l'ha lasciato libero. Crassworth è a poco metri dagli anelli, deve tirare. Miracolo di Cook!" Esclamò Giorgie facendo la cronaca.

A quell'evento Emy esultò, mentre Richard, per seguire l'azione, per poco non si fece colpire in faccia da un bolide.

Chi avrebbe mai immaginato che sarebbero stati lì, a vedere quella partita?

Baek fu investito dai ricordi di quei terribili giorni in cui la speranza era un concetto sconosciuto.

Scacciò quei pensieri e strinse la mano a Vivienne, seduta al suo fianco.

La ragazza inizialmente lo guardò interrogativa, poi sorrise.

 

 

E anche questa storia è giunta alla fine. Che dire? Ringrazio tutti quelli che sono arrivati fin qui e che hanno supportato questa ff fino in fondo. Anche se questa potrebbe non essere la conclusione. Infatti ho in mente di continuare a usare questi personaggi in almeno un'altra storia. Che dite? Vi piacerebbe? Fatemi sapere.

A presto!

 

 


   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: sister_of_Percy