Crossover
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Autore: Suikotsu    25/04/2009    4 recensioni
Un malvagio negromante cerca di impossessarsi degli artefatti più potenti del creato per realizzare i suoi diabolici scopi: quattro eroi, riuniti dalla volontà degli dei, uniranno le loro forze per sconfiggere lui ed i suoi spietati generali. Mentre la guerra infuria, un potentissimo elfo corrotto, seguendo la volontà del suo dio, ha liberato un terrificante esercito di demoni, per poi stringere un'alleanza con gli elfi oscuri.
Questa è la mia prima fic: all’inizio sembrerà un po’ banale, ma ci saranno numerosi personaggi e alcuni colpi di scena; consigliata a chiunque piacciano le storie ricche di combattimenti. Se vi ho incuriosito leggete, e lasciate un commentino!(ma non siate troppo severi)
Ho messo “non per stomaci delicati” perché le scene di combattimento spesso sono violente.
Importante: se dovessi commettere dei plagi fatemelo sapere. Grazie!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga, Libri, Videogiochi
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 88: UN SILENZIO DI MORTE


Scusate il ritardo, ma era a corto di ispirazione e si sa che se non ce l'ho la storia non viene bene. Ringrazio tutti coloro che continuano a seguirmi e ancora di più quelli che commentano.


La battaglia tra drow ed elfi si era conclusa con la vittoria di quest'ultimi, ma con un orrendo sacrificio: la città era stata completamente devastata.
Alcuni soldati stavano tentando di domare le fiamme divampate all'interno, mentre altri soccorrevano i feriti; tra la folla si intravide Alcor con in braccio il corpo senza vita del fratello: una lacrima scese lungo il viso del sopravvissuto.
Illius camminava sorretto da Hikaru, mentre Berethor arrancava pochi metri dietro di loro, aiutandosi con la sua spada.
"Sai Illius...mi sbagliavo su di te."
"He?"
"Sì. La mia cieca fedeltà a nostro padre mi ha impedito di comprendere il tuo valore. Grazie per avermi salvato."
"Sei mio fratello, dopotutto."
"Basta parlare. Risparmiate il fiato e pensate a riprendervi." - disse Hikaru con voce dolce.
"Sei sempre così serena?"
"Abbiamo vinto, e siamo ancora tutti assieme. Siamo stati molto fortunati."
Islanzadi curò la ferita sul braccio, poi soccorse un gruppo di elfi gravemente feriti, facendosi aiutare dall'energia della sua dragonessa per poterli curare.
Loromir ed Evandar camminarono in mezzo ad un esercito di cadaveri, il dragone zoppicando a causa della ferita causata da un morso sulla zampa destra anteriore.
"Quando avremo aiutato questa gente penserò subito a curarti, vecchio mio." - disse il re dando delle pacchette amichevoli sul fianco del dragone.
Maerzadi bloccò la fuoriuscita di sangue di una guardia col suo potere freddo, poi congelò il veleno in circolo e lo estrasse dal corpo dell'elfo.
Zhai e Drizzt intanto stavano girovagando in mezzo ai feriti.
"Sono inutile qui. Inutile. Non conosco alcun incantesimo di guarigione."
"Hai già fatto anche troppo, hai sconfitto uno dei principi e le sue sorelle, puoi ritenerti un eroe."
"Un eroe che è riuscito solo a spezzare delle vite."
"Ma ne hai salvate molte anche!"
"Ha ragione Drizzt, non devi essere così severo con te stesso." - disse Maerzadi passando al suo fianco con cinque cadaveri sulla schiena - "Io stesso non avrei saputo fare di meglio. E se ci tieni ad essere utile, aiutami a far sparire quei cadaveri, li ammucchieremo e li bruceremo."
Rannek, seduto in mezzo ad un gruppo di feriti, si guardò attorno: i soldati gemevano per il dolore, altri stringevano i denti, altri ancora non si muovevano più.
"Alla fine sono uno di quelli messi meglio...ha!"
Lo spadaccino tentò di rialzarsi ma un dolore atroce lo fece cadere.
"Aspetta!"
Una ragazza che dimostrava appena sedici anni gli andò incontro.
"Non devi fare così. Sei ferito."
"Ma io..."
La giovane gli dette un colpetto sul naso.
"Su su, quando starai meglio potrai fare la tua parte.
La ragazza fasciò la ferita, dette un bacio sul braccio del cavaliere, lo salutò ed andò ad aiutare qualcun altro.
"Che ragazza dolce...ha, mi sembra quasi di essere tornato a Nesme...."
Lo spadaccino perse i sensi e sognò uno dei suoi felici giorni nella sua città natale.
"Mi dispiace per quello che è successo." - disse Arya ad Alcor.
"Lui ha pagato a causa delle mia debolezza. Sono un incapace."
Arya lo fissò truce.
"Forse, perché un vero principe non si abbatte per questo! Hai sconfitto il nemico, giusto? Ebbene, tuo fratello ne sarebbe fiero! Ed ora non perdere tempo a frignare, non sei l'unico ad aver perso una persona cara!"
I lamenti delle donne e degli uomini che avevano perduto i loro cari arrivarono alle orecchie del ragazzo, che senza dire una parola appoggiò il corpo del fratello ed andò a soccorrere i feriti.
Poco lontano veniva una decina di elfi che portava su degli scudi il corpo decapitato di Kael, morto per difendere il proprio re.
"Rannek!" - disse Illius vedendo il suo compagno nell'accampamento.
Lo spadaccino alzò leggermente lo sguardo.
"Ciao Illius, sono felice che tu stia bene."
"Puoi ringraziare lei." - spiegò indicando Hikaru con un cenno della mano.
"La tua ragazza? Ha, c'è anche tuo fratello..."
"Ho imparato la lezione." - rispose Berethor - "E ammetto di aver sbagliato. Illius mi ha salvato la vita, e gliene sono grato."
Gli eroi continuarono a vagare e ad aiutare i feriti per il campo di battaglia per diverse ore, e nei giorni successivi dettero il loro contributo per ricostruire le mura.
"Stiamo facendo un bel lavoro." - disse Rannek, completamente ripresosi, portando una pietra di un quintale.
"Non perdere tempo e cammina." - lo canzonò Maerzadi portandone due ben più grosse.
L'elfo le sistemò e si appoggiò al muro.
"Sarà bene che tra poco voi ricominciate il vostro viaggio. Mistdale è sicuramente minacciata, e gli elfi non possono di certo inviare rinforzi."
Drizzt sospirò.
"Hai ragione."
Una campana interruppe il discorso.
"Oggi diremo addio a molti fratelli." - disse Maerzadi.
Pochi minuti dopo davanti a loro passarono decine di elfi che portavano su degli scudi dei corpi senza vita.
"Dove li portano?" - chiese Zhai.
"Al cimitero comune. Lì il re farà un breve discorso e saranno seppelliti assieme a tutti gli altri elfi che sono caduti."
Al centro della città i sovrani, sopra ad una scalinata, attendevano l'arrivo dei loro compagni, che non tardarono.
"Abbiamo sconfitto il nostro più grande nemico." - annunciò il re - "Ma non sarà giorno di festa. Oggi tutti noi ci uniremo per piangere la morte dei nostri fratelli che hanno lottato coraggiosamente, morendo per salvare la loro patria!"
Arya si avvicinò al re e cominciò ad intonare un canto triste e malinconico, nonostante la voce argentina.
Ad un cenno del sovrano i soldati e anche i civili portarono i corpi adagiati sugli scudi dei guerrieri caduti in battaglia, primo tra tutti il corpo di Kael.
Il re fissò la scena ed una lacrima gli scese lungo il viso.
"Quante vite spezzate...quanto sangue è stato versato. Finirà mai questa pazzia?"
Anche Rannek e gli altri vennero ad assistere.
"Non è una bella scena." - commentò Illius.
"Hai ragione. Tutta colpa dei drow." - disse Hikaru arrivando alle sue spalle.
"Tu cosa conti di fare ora?" - chiese Berethor arrivando assieme alla maga.
"Io e i miei compagni andremo verso Mistdale, dove daremo manforte per difenderla prima che venga attaccata."
"Purtroppo sei male informato, fratellino."
"Cosa?"
"Mistdale è già sotto attacco. Non sappiamo quanto durerà."
"Che cosa? Perché non mi hai avvisato?"
"Siamo stati informati poche ore fa."
Illius si voltò sui suoi compagni.
"Non possiamo stare qui. Dobbiamo muoverci."
Zhai fissò un attimo la famiglia reale, poi i magnifici edifici della città, sperando di poterci tornare.
"Capisco che tu voglia salutare i tuoi compaesani, ma non possiamo attendere a lungo. Dobbiamo andare ad aiutare Mistdale."
"Hai ragione."
"Ma come pensate di poterci arrivare in tempo? È troppo lontana anche per i poteri dei reali!" - fece notare Berethor.
"Beh, magari ci avviciniamo!"
"Lascia stare" - si offrì Hikaru - "Vi aiuto io. C'è un portale qui vicino e, unendolo ai nostri poteri, vi manderò il più vicino possibile."
"Grazie."
I sei si diressero sul posto di gran carriera.
"Eccoci qui."
La maga spalancò le braccia e recitò una breve formula: il portale si illuminò.
"I sovrani devono usare le loro forze per aiutare la loro gente, quindi vi aiuterò io. Pronto Illius?"
Il mago le si avvicinò.
"Pronto."
I due lanciarono dei raggi lucenti che aumentarono i poteri del portale. La luce si fece sempre più abbagliante.
"Avete fatto?" - chiese Zhai.
"Un attimo...ecco."
Il portale era pronto.
Berethor sorrise al fratello.
"A quanto pare le nostre strade si dividono di nuovo. Beh, abbi cura di te, fratellino."
"Lo farò."
Illius poi sorrise a Hikaru.
"Io..."
La maga lo abbracciò.
"Mi dispiace di non poter venire subito con te, ma prometto che non appena la città sarà sicura mi precipiterò ad aiutarti. Promesso!"
Illius, tutto rosso, sfuggì alla presa della maga.
"Beh, ehm, ora noi dovremmo..."
Rannek e Drizzt gli misero le mani sulle spalle.
"Vieni, rubacuori!" - dissero in coro.
I quattro corsero verso la luce, sparendo alla vista dei compagni.
"Credi che ce la faranno?" - chiese la maga dai capelli di fuoco.
Berethor si strinse nelle spalle.
"Cosa credi? Con loro non c'è un tipo qualsiasi, ma mio fratello! Siamo in ottime mani!"




  
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