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Autore: ScoSt1124    06/08/2016    7 recensioni
"C’era qualcosa che non andava.
Davvero. Quello non era il suo dannatissimo loft e aveva aperto gli occhi da nemmeno due minuti.
...
Un attimo! Cosa ci faceva in camera di Stiles?"
[Sterek]
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La luna piena era passata, Cora sapeva tutto e peggio di così non poteva andare. O forse meglio di così. Cora avrebbe potuto aiutarli a venire a capo di quella faccenda senza far passare troppo tempo. 
Stiles si era addormentato mentre Derek e Cora stavano parlando. 


- Quindi sapevi tutto

- Già

- Potevi dirlo

- No, dov'era il divertimento altrimenti?

- Mh... Siamo stati così pessimi?

- Stiles si, il primo giorno è stato zitto tutto il pranzo. Poi ha iniziato a parlare a vanvera e a non sapere nemmeno cosa tu facessi solitamente.

- A fare i suoi soliti casini.

- Già, poi tu dimostri affetto a modo tuo, lui è espansivo.



Derek aveva alzato le sopracciglia.


- Appunto. 


Non aveva avuto il tempo per controbattere perché Stiles si era svegliato. 


- Ma di solito ricordate ciò che succede durante la luna piena il giorno dopo? Mi sento abbastanza rincoglionito.

- Sei un lupetto svezzato!

- Cora fai sul serio?! - era intervenuto Derek

- Preferisco Stiles come fratello.

- Io preferirei stare nel mio corpo invece mi tocca stare in quello di Stiles, come la mettiamo?

- Scherzavo. Come siamo suscettibili.

- Sono sveglio da tutta la notte quindi si.

- Merda Scott - intervenne Stiles - la luna piena la passo con lui di solito.

- Mh.

- Mandagli un messaggio e digli che ho discusso con papà. O meglio che tu hai discusso. Cioè, tu che in realtà sei me che p-

- Stiles!

- Ok, scusa. 


Derek era abbastanza addormentato, visto che la notte prima era stato sveglio. Aveva preso il telefono senza far caso che non era quello di Stiles, ma bensì il suo. 



(07:15) Ho discusso con mio padre. Scusa.

(07:22) Derek ti pare questa l'ora? Specialmente dopo la luna piena. E sei sicuro di stare bene? Tuo padre? 



"Merda, perché tutte a me?"
Odio profondo verso questa storia e verso tutto. Più di quanto ne provasse di solito. E ora cosa si sarebbe inventato?


- Stiles, risolvitela tu.

- Possibile che sempre casino fai? 


Ecco, le espressioni gliele stava copiando. 



(07:28) No, ecco. Sono Stiles, ho scambiato per sbaglio il telefono con Derek ieri. Scusa se non sono venuto. Ma dopo ero abbastanza sconvolto.

(07:30) Oh, tranquillo. Solo che non rispondevi e mi sono preoccupato. Vuoi parlarne?

(07:31) No, Scott. Ci vediamo dopo a scuola. 



Ogni volta doveva risolvere tutto lui. Ecco un'altra cosa che avrebbe rinfacciato a Derek. La lista si stava decisamente allungando. 


- Questa è l'ultima volta.

- Peggio per te, tanto sono nel tuo corpo.

- Che palle! Non posso sempre rimetterci io, non è giusto, odio vivere dentro di te. 


La risata di Cora aveva interrotto un silenzio imbarazzante che nessuno aveva colmato. 
Derek l'aveva fulminata con lo sguardo. Mentre Stiles si era messo una mano in faccia, quasi a coprirsi. 


- Cora, ti prego, piantala di fare doppi sensi - era intervenuto Stiles.

- Tutta questa storia è un doppio senso, è piena di doppi sensi ogni volta che aprite la bocca. Oddio. No, non ce la faccio. - aveva ripreso a ridere e non aveva più smesso per altri dieci minuti, ogni volta che li guardava riprendeva a ridere.

- Perché a me! Tutte le cose peggiori poi.

- O le migliori - aveva controbeccato Cora.

- Io vado a scuola.

- L'ha presa sul serio questa faccenda.

- Finalmente, è da quando è iniziata questa storia che ti devo costringere - disse Stiles con aria di sfida

- Taci che ho sonno e la tua voce è irritante. 


Detto questo era uscito e si era chiuso la porta del loft alle spalle, avviandosi verso la jeep. 
Stiles si era seduto a fare colazione e aveva ripreso a parlare. 


- Tuo fratello si sta abituando troppo ad essere umano.

- Oh si, credo lo sfotterò parecchio per questa storia.

- Immaginavo - disse facendo un sorrisino

- Beh, neanche a te la farò passare liscia, ovviamente.

- Aspetta, se sapevi tutto da subito vuol dire che hai detto tutto apposta?

- Bravo il mio Stilinski, quando te ne esci con queste illuminazioni ti adoro.

- Non è valido! Tu hai il fiuto da lupo, capisci ogni cosa, io sono solo un povero umano o almeno lo ero. Ma comunque non so usare il super olfatto.

- Ti aiuterò io a lavorare su questo, scoprirai tante cose. E non l'ho capito grazie all'odore.

- Non so se lo voglio sapere, fidati. 



Stiles era uscito dalla cucina senza nemmeno fare caso al fatto che Cora avesse ripreso a parlare. Un po' per il suo non sapere che fare e un po' per la sua curiosità innata. 
Aveva chiamato Cora e le aveva detto di cominciare. Cora aveva storto il naso, possibile che dovevano fare tutto di prima mattina? Non si stancava mai? 
A quanto pareva no. 

A fine mattinata, Stiles, sapeva riconoscere la maggior parte degli odori e dei sentimenti che ne derivavano. La sua attenzione era sparita più di una volta, ma Cora lo aveva ripreso, insegnandogli a capire ogni cosa potesse sentire su Derek, ovviamente senza dirglielo. No, Cora non era di parte, assolutamente no.



La mattinata, almeno per loro, era stata produttiva. Per Derek invece no. Si era addormentato più di una volta sul banco e Scott aveva chiesto più volte se faceva sul serio. 
Va bene tutto, ma di solito il vero Stiles non si addormentava mai sul banco. Troppo iperattivo per fermarsi. Nemmeno dopo la luna piena. Derek, però, non era iperattivo e aveva fin troppo sonno per riuscire a stare sveglio anche solo dieci minuti a lezione. 
Scott gli aveva persino chiesto se avesse preso troppe pastiglie, ma lui aveva storto il naso, non capendo di cosa parlasse. L'avrebbe aggiunta alle cose da chiedere. 
Fortunatamente era finita presto e lui era potuto tornare a casa, senza pensare al fatto che lo sceriffo fosse lì ad aspettarlo.



- Sal... Ciao. - aveva salutato Derek leggermente impacciato. In più dall'abbraccio di due giorni prima, non avevano più parlato per via dei turni in centrale e della luna piena e lui non sapeva proprio cosa dire.

- Ciao figliolo, come è andata la giornata?

- Bene - aveva risposto senza tralasciare uno sguardo perplesso. Non era abituato a tornare a casa e trovare qualcuno che lo aspettasse.

- Senti, non è che c'è qualcosa che vorresti dirmi? Ultimamente sei strano. Non è che l'Hale ti da fastidio, vero?

- No, no. Tutto alla grande... Già.

- Ok, proverò a crederti.

- Mh. Se non ti dispiace vado a dormire.

- No, tranquillo, vai pure.


Se c'era una cosa che non capiva era perché davano sempre la colpa a lui, ovvero al lui vero. Possibile che ogni comportamento strano di Stiles doveva essere colpa sua?

Derek aveva chiuso la porta ringraziando per averla scampata anche questa volta. Si era semplicemente
buttato sul letto senza nemmeno togliersi la giacca. Aveva dormito neanche un'ora che si era svegliato per dei rumori strani. Ed ecco che i rumori strani avevano un nome: Stiles. 
Possibile che doveva sempre usare la finestra? 


- Se non sei capace, c'è la porta.

- Non sarebbe abbastanza figo e poi sono te in questo momento, faccio solo quello che fai tu.

- Simpatico.

- Lo so, tutto naturale. E poi non so come tu faccia a vivere con queste giacche di pelle addosso. Sono scomode, poi o sei tu che hai i muscoli troppo grossi, cosa più che probabile, o hai preso una taglia troppo piccola. Ma credo sia più la prima. No, perché ti sei mai guardato le braccia? Se non lo hai mai notato questa giacca le fascia parecchio.

- Visto che lo sai, posso dormire. Lascia stare le mie giacche.

- Come dormire? Sei sfaticato, chi dorme non piglia pesci... Su, sveglia! 


L'argomento dormire aveva fatto tornare in mente la mattina a Derek e quello che gli aveva detto Scott. 


- A proposito di dormire, prendi qualche pastiglia per dormire?

- Che?

- Potrei essermi addormentato qualche volta a scuola e Scott mi ha chiesto se avessi preso troppe pastiglie.

- Oddio, mi farai bocciare, me lo sento. E verrò a cercarti per questo, sappilo. Scott dopo dieci anni ancora non ha capito che le prendo per riuscire a stare concentrato.

- Perché non le hai prese per la luna piena?

- Perché, vorrei ricordarti, che ho il tuo corpo e smaltisci ogni cosa in due nano secondi, genio.

- Mh. Posso tornare a dormire allora.

- Derek!

- Stiles - lo guardò scocciato prima di girarsi dall'altro lato.

- Sappi che non amo la versione di te dormiglione, forse neanche il te umano ma perché hai la mia faccia, non so, devo ancora pensarci. 



Ok, non andava bene, sapere che Derek provasse qualcosa per lui gli aveva mandato in corto circuito il cervello, ma questo non voleva dire raccontargli tutto subito. Un po' di pausa ci voleva. O forse no. Ormai la cazzata l'aveva fatta quindi visto che ormai lo aveva detto, era meglio fare il passo più lungo della gamba. No, Stiles non conosceva le vie di mezzo. Che poi sicuramente Derek aveva capito tutto prima di quella storia, anche perché lui, l'olfatto, lo sapeva usare.


Derek era rimasto lì ha fissarlo senza dire nulla. Quello che aveva ripreso a parlare era stato Stiles.


- Quindi, beh non in quel senso, però forse si. Ma anche tu, quindi.

- Io cosa?

- Sento il tuo odore, so cosa provi.

- No, non senti nulla, Deaton ci ha dato l'erba per coprire gli odori.

- Si, ma non i sentimenti.

- Ma non sai nemmeno annusare.

- Ehi, io annuso benissimo - aveva iniziato ad annusare l'aria, lasciando Derek interdetto.

- Idiota.

- Ok, quindi mi vuoi dire che se facessi questo non ti succederebbe nulla? 



Ecco, a mali estremi, estremi rimedi. Stiles non si ricordava quando aveva imparato a lasciarsi andare così, forse sentiva ancora l'effetto della luna piena, o forse no. Si era seduto sul letto e aveva aperto i pantaloni, oltrepassando con la mano la linea dei boxer. Derek in risposta si era alzato di scatto e si era allontanato. 


- No, non mi succederebbe nulla. Puoi anche smetterla.

- Il tuo corpo, o meglio il mio, non la pensa così.

- Infatti, è il tuo e si eccitta a guardare il mio, fine della storia.

- No, sei tu dentro al mio.

- Leva le mani dai boxer. Mi fa una strana sensazione vedere il mio corpo fare certe cose da fuori.

- No, finché non lo ammetterai.

- Idiota smettila. C'è tuo padre al piano di sotto.

- Ah

- Già

- Non pensare di cavartela, prima o poi dovrai ammetterlo. Troverò il modo

- Si, si. Convinto. Torna a casa da mia sorella, visto che siete bravi a fare comunella. 


Si, era decisamente il post luna piena, non sarebbe riuscito a farlo un'altra volta e ancora si chiedeva come avesse fatto in quel momento. Alla fine, tutta quell'intrapendenza, non andava così male. 
Derek era ancora a distanza di sicurezza quando Stiles uscì, dalla finestra ovviamente.

Non aveva aspettato molto che aveva mandato un messaggio a Cora. Sapevo che era stata lei a dirgli tutto, ma doveva comunque verificare. 



(17:42) Grazie per aver detto tutto...

(17:43) Cosa?

(17:45) So che hai detto tutto a Stiles e lo hai fatto apposta, visto che hai detto che sapevi tutto sin dall'inizio.

(17:46) Io? Apposta? Quando mai! Mi sarà accidentalmente sfuggito. In più è uno dei messaggi più lunghi che hai scritto.

(17:46) Accidentalmente... 












Note: Non so come sia riuscita ad aggiornare, qui manca sempre il tempo e specialmente la connessione. Megio tardi che mai. Vado a sotterrarmi fino al prossimo aggiornamento. Grazie per aver letto.


 

   
 
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