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Autore: MadogV    06/08/2016    5 recensioni
Questa long sarà diversa da ogni altra presente in questo fandom, almeno fino ad ora. Si tratta di un progetto che crea non una long a romanzo, ma una long a telefilm, cioè ogni capitolo sarà da considerarsi come un episodio, il che comporta che la long sarà estremamente long e che chiuderà con un cliffangher, in vista della second season. Troverete vecchi e nuovi personaggi, molti usciranno e molti altri entreranno, molti saranno guest star e altri saranno fissi, salvo ribaltare le cose.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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Nella puntata precedente: Nuove minacce incombono su Zootropolis sotto forma di Napoleoni del crimine, mentre altri tramano per la conquista del potere. 

Uscita dalla stazione si godette ancora la scena in cui il grosso ippopotamo veniva condotto nell’autovettura, ma il divertimento venne interrotto dal video di accoglienza a Zootropolis.

Nel video in questione si vedeva una coniglietta dagli occhi ametista presentarsi come Judy Hoops e per poi venire affiancata da una volpe dagli occhi verdi rispondente al nome di Nick Wilde, infine il video concludeva con i due che si baciavano appassionatamente, dando il benvenuto a Zootropolis.

Miss. Piggy sentì un brivido di disgusto grattarle la schiena, poi fu avvicinata da una donnola, a cui dette il benservito; povera donnola, voleva solo essere cortese, e ci aveva rimediato uno spray urticante sugli occhi.

La maialina si rassettò il tailleur e poi si avviò verso una macchinetta che per mezzo soldo forniva la mappa di Zootropolis: l’oggetto in questione non era una semplice mappa cartacea, ma un tablet che si connetteva con un segnale gps all’intera rete, fornendo punti d’interesse, luoghi di spettacolo e informazioni storiche.

Per quanto fosse abituata alla tecnologia, quel sistema di ricerca le risultò ostico, per via del fatto che più che fornire informazioni stradali, forniva informazioni turistiche; cioè indicava prima le strade dove avvenivano eventi, dove c’erano punti d’interesse e poi forniva una vera e propria mappa generale.

Miss. Piggy dopo un non breve trafficare trovò l’indicazione che cercava: come raggiungere il 21 di Jump Strett.

 

 

Tai Cheng era lì e lo fissava coi piccoli occhietti verdi, Nick non sapeva che dire.

“Allora, volpe.” Intervenne l’ippopotamo:” Il capitano dov’è?”

Nick si riprese e pensò di giocare un po’ con lui, giusto per sciogliere la tensione.

“Il capitano non è al momento disponibile, ti hanno affidato a me.”

“E cosa essssere tu?”

“Un profilar.” Rispose Nick, che aveva trovato la cosa divertente

“Bugiardo.” Mugugnò Cheng.” Chi sei davvero Nicolas Wilde?”

Nick rimase basito, sapeva.

 

Tiberius passeggiava osservando con occhi pieni di meraviglia le varie abitazioni, parlando con suo zio del più e del meno, soprattutto della ragione per cui il giovane avesse scelto per il suo master in architettura.

Ma lenti come erano a parlare e camminare, non si poté finire il discorso perché si era già arrivati al 27 di Jump Street, ed era ormai ora di cena, nonostante si fossero avviati di primo pomeriggio.

 

Per Judy era stato un duro colpo essere stata lasciata sola da suo marito nel momento in cui aveva più bisogno di lui, ma si fece lo stesso forza, d’altronde il nuovo lavoro di Nick era comunque impegnativo e lo vincolava al distretto.

Ferma davanti a quella lapide, ultimo segno tangibile dell’esistenza di Stu Hopps, Judy cercò di farsi forza, nonostante calde lacrime le scivolassero gentili lungo il volto.

 “Mi dispiace, sono arrivato troppo tardi.” Disse una voce dolce e gentile dietro di lei.

Il tono era quello di sempre, ma quando si girò per rispondergli, non lo riconobbe tanto era cambiato.

“Ben, sei tu?” Chiese rivolta ad un aitante giaguaro, la cui muscolatura si delineava marcatamente attraverso la divisa.

E il ghepardo asserì con la testa e poi corse ad abbracciarla.

“MI dispiace per tuo padre.” Poi disse con tono affranto.

“Grazie Ben.” Rispose Judy e poi gli chiese:” Non ti dispiacerebbe farmi compagnia, i cuccioli sono dalla mamma.”

“Ma certo.” Rispose Gideon:” Non lascerei mai sola una tenera coniglietta.”

A quel punto Judy si lasciò scappare un sorriso e rispose:” Se un coniglio dice ad un altro coniglio che è tenero, va bene. Ma se è un altro animale, be …”

Ben scoppio in una chioccia risata, riportando Judy ai tempi che furono.

E così si avviarono verso casa di lei, parlando del più e del meno.

“Mi dispiace soprattutto per i piccoli, loro si stavano così divertendo in campeggio.”

“Ti preoccupi per tutti tu?”

“Che ti posso dire, sarà una mia abitudine.” Rispose:” E a te, invece, come va? Ho saputo dei tuoi successi.”

“Già.” Rispose Ben:” Ma te lo immagini, io, Benjamin Clawhauser, sono stato promosso di grado e ora prenderò parte alle prime olimpiadi della polizia. È una cosa mitica!”

Judy sorrise e accarezzò la zampa di Ben: almeno a lui, le cose stavano andando bene.

A lei invece per niente: litigava sempre più spesso con Nick, suo padre era morto, al lavoro i casi scarseggiavano, il raccolto era andato bruciato per il caldo.

Più ci pensava, più si sentiva triste e così, per scacciare la tristezza, decise di stringersi più forte a Ben.

 

Jump Street, classico quartiere medioborghese con appartamenti ammassati in cubicoli e un parco giochi, era meno squallido di quanto si aspettasse.

Il 21 non si distingueva dagli altri numeri, se non per il buffo portone in ferrovetra a forma di M.

Miss Piggy arrivò al 21 di Jump Street, suonò al citofono e una volta arrivata all’ultimo piano fu accolta calorosamente da Dawn Bellwether.

“Ciao, Piggy da quanto tempo? Come va?” Disse la pecorella

“Tutto bene.” Rispose la maialina:” Grazie. Ho saputo dei tuoi problemi.”

La pecorella rise e rispose:” Problemi che mi hanno impedito di venirti a prender alla stazione.” Poi pensò fra sé e sé: “Ma ora grazie a te, Lionheart e Zotroopolis pagheranno. Pagheranno tutti.”

Poi la fece accomodare nella casa e si cominciarono a sistemare.

 

“Allora, chi sei veramente Nick?” insistette Cheng fissando sprezzante la volpe.

“Sono il capitano di questo distretto e sono qui per interrogarla sui motivi che l’hanno portata qui, ex-maggiore Tai Cheng.” Rispose freddo Nick per mascherare la sua tensione.

“Stai mentendo, Nick!” Ribatté canzonatorio l’ippopotamo:” Hai paura, ma non so perché” Concluse con tono più serio.

“Forse perché siete più grosso di me?” Disse in risposta Nick

“Non credo. Pensi che non mi sia accorto dei sistemi di stordimento o del vetro a specchio nella parete? Hai paura, hai paura, forse, perché ti trovi di fronte a qualcuno che ti è pari.”

“Se solo sapessi quanto ti sbagli, vecchio mio.” Pensò Nick e poi il pensiero corse al vecchio Stu, l’unico che fosse davvero riuscito a tenergli testa e quel pensiero lo condusse come un file rouge alla sua Judy e al fatto che l’avesse abbandonata nel momento del bisogno. E la cosa gli fece male.

Per non pensarci si accani di nuovo sul fermato.

“Mi dica quali siano le sue intenzioni e le ragioni per cui un cittadino cinese debba venire qui a disturbare la bella quiete di Zootropolis. Se non me le dirà, la farò rispedire indietro con il divieto di rimettere piede entro i nostri confini. E farò in modo che ciò sia permanente.”

Tai Cheng non sembrò scomporsi molto, ma Nick, che lo aveva conosciuto in un altro tempo e in un altro luogo, poté notare come le sue orecchie si fossero impercettibilmente mosse.

“Vengo qui in cerca di lavoro, solo di lavoro e le carte che ho con me lo possono provare. Io sono Tai Cheng, ex-maggiore sotto il comando del contestabile Qui Cao (leggasi Ci Zao).”

A sentire quel nome Nick rabbrividì… quell’ippopotamo era davvero pazzo o sconsiderato se si era messo al servizio di quel folle di Cao.

 

 

“Problemi con Nick?” Chiese Clawhauser, buttando la domanda così

Judy rimase un attimo interdetta e poi rispose:” Si. Cioè, no. Cioè, si.  Oddio è tutto così complicato”

Clawhauser gli passo amichevolmente la zampa sulla testa:” Tu ami Nick e lui ama te, le complicazioni fanno parte della vita di una coppia. E poi non dimenticarti che Nick è il capo del distretto, ora più che mai ha un sacco di doveri, obblighi e difficoltà.”

“Lo so.” Disse Judy, quasi moggia:” Lo so, ma è come se si stesse allontanando sempre più da me. In effetti quanto conosco davvero Nick? Quante donne avrà amato prima di me, quante vite avrà vissuto prima di questa, che cosa avrà mai fatto prima di conoscermi e quante altre ne avrà viste?”

Clawhauser capì le ansie della sua amica e la strinse a sé per rassicurarla. Povera Judy, così piccola e fragile.

Poi per farla rilassare Clawhauser disse:” Senti facciamoci una camminata verso Jump Street, dal suo parco si gode la vista di uno dei più bei tramonti.”

 

L’interrogatorio con Tai Cheng continuò per molto tempo, anche troppo, con una serie di affondi ai quali alla fine Nick reagì con freddezza e ostilità.

“Non conosco nessun Contestabile Qui Cao (leggasi Ci Zao), nel cui nome dite di venire. Pertanto io vi dichiaro in arresto per: resistenza all’arresto e oltraggio a pubblico ufficiale.”

Tai Cheng si alzò di scatto e avvicinandosi a Nick gli ruggì:” Paura, sbirro. È solo paura la tua.”

Poi si fece di nuovo riammanettare e, senza ribellarsi si fece trarre in prigione, ma prima lanciò un’ultima frecciatina a Nick.

“Sbirro, domani mattina verrai tu stesso a liberarmi e mi chiederai anche scusa.”

 

 

Li vide arrivare, mentre si gustava il tramonto.

Come era bello il tramonto, adorava i tramonti, ma non pensava mai che anche in città se ne potessero vedere di così belli.

Ma quella visione era stata rovinata da quei due: il ghepardo e la coniglietta, che se ne andavo stretti stretti per la via.

Miss Piggy avrebbe voluto vomitare loro una serie di improperi, ma alla fine si trattenne e si limitò a pensare solo a quanto fossero perversi i conigli, che si andavano costruendo relazioni interspecie; almeno lei si era preso una della sua razza.

 

L’interrogatorio con l’ippopotamo si era protratto a lungo e si era rivelato in un certo qual modo noioso.

Così Nick, per fare più in fretta, tagliò per Jump Street e a corsa si diresse verso casa, d’altronde era rimasto appiedato.

Ma quando girò l’angolo, vide Judy e un aitante ghepardo fianco a fianco, ma fu quello che sentì che lo lasciò basito.

“Tu mi piaci, e vorrei provarci con te.” Stava dicendo il ghepardo.

A quelle parole Nick rimase di sasso, ma piuttosto che affrontare la questione, preferì cambiare strada, non avendo alcuna voglia di un altro scontro; d’altronde si sarebbe chiarito con Judy una volta tornato a casa.

Ma se si fosse fermato a parlare, avrebbe chiarito subito l’equivoco.

Infatti Clawhauser non ci stava provando con Judy, ma semplicemente stava spiegandole una cosa.

“Il fatto è che resto sempre il vecchio ciccio Clawhauser e vorrei dirle tu mi piaci e vorrei provarci con te, ma non ho il coraggio.”

Judy gli sorrise e rispose:” Tu eri già una persona speciale, Benjamin, non scordartelo. Quello che sei ora rappresenta già una dimostrazione di coraggio e impegno. Su vecchio mio, fatti forza e buttati.”

Ben sorrise soddisfatto: su gli amici si può sempre contare.

 

Era arrabbiato più con sé stesso che con il marcantanonio casanova circuitore delle mogli altrui. Infondo era colpa se tutto era successo, se non avesse lasciato Judy da sola, tutto questo non sarebbe successo.

Ma il pensiero di Judy lo riportò di nuovo al funerale e quindi a Stu e quando rialzò gli occhi da terra, Nick si ritrovò davanti al cimitero di Zootropolis.

Quel continuo flusso di pensieri lo stava davvero sballottando da una parte all’altra non solo della città, ma anche del suo essere.

Incerto se entrare o non entrare, alla fine, vedendo il cancello aperto, entrò.

Non lo aveva mai fatto, ma molti gli avevano che parlare con un proprio caro defunto facesse bena all’anima; Nick invece pensò che parlare alla lapide di Stu avrebbe reso i suoi soliloqui e vaniloqui meno stupidi e lo avrebbero aiutato a sciogliersi, sentendosi meno sciocco.

Ma quando fu vicino alla lapide, notò, con sorpresa, che, nonostante fosse da poco passato il tramonto, c’era ancora qualcuno e quel qualcuno era proprio presso la lapide di Stu.

Quando si avvide che era una coniglietta, subito il pensiero e il cuore corsero alla sua Judy, ma poi guardando meglio si accorse che era una delle gemelle, e che non era sola.

“Buonasera Denise. Che ci facciamo qui, a quest’ora?”

La coniglietta arrossì, ma prima che potesse rispondere, intervenne lui:” Capitano Wilde, cadetto Sanchez jr, a rapporto, signore.”

“Riposo, ragazzo.” Rispose Wilde divertito:” Ho solo chiesto alla tua ragazza cosa ci facesse qui.”

“Lei è con me, signore,” Rispose ancora il cadetto, che era un esemplare di lontra, con tono militare:” Mi sta presentando a suo padre.”

Per Nick la cosa non aveva molto senso, ma conosceva il carattere degli Hopps e quindi non ci dette molto peso, invece gli piacque lo zelo che il giovane cadetto dimostrava.

La cosa ovviamente gli sfuggi dalle zampe e così, sfruttando il suo potere, si rifece sul povero cadetto della pessima giornata avuta.

“Vieni con me, devo parlarti.” Disse al cadetto, e questi lo segui come un cagnolino ubbidiente; quando furono a debita distanza Nick cominciò a parlare, anche se a voce bassa, per evitare orecchie indiscrete:” Se solo la farai soffrire una volta, ti seppellirò cosi affondo che ci vorranno gli speleologi per ritrovarti.”

Il terrore sullo sguardo del cadetto gli procurò un temporaneo piacere, ma subito si pentì e addolcì lo sguardo ribattendo:” Sto scherzando.”

“Diamine, signore, mi avete spaventato.” Rispose il cadetto, ma poi entrambi scoppiarono a ridere e quella risata alleviò il peso di Nick, almeno però un po'; ma poi venne il momento di tornare a casa.

Sulla via del ritorno, quando stava preparando il discorso per farsi perdonare, fu di nuovo richiamato al lavoro, quando dal 21 di Jump Street si levarono delle grida di terrore e un urlò più acuto che diceva: “AL LADRO, AL LADRO. ACCORUOMO.”

E così, di nuovo, fu costretto a rimandare.

 Quando, infine, tornò a casa, Nick trovò la cena in caldo e Judy sfinita che dormiva con i cuccioli; a quel punto Nick si limitò a cenare e si coricò sul divano, ma il sonno non arrivò divorato dai tarli della colpa e della presunta gelosia.

 

Una finestra coi mezzi perni era l’ideale per i suoi strumenti di scasso: nessun danno, nessuna traccia, entrare e uscire il più rapidamente possibile.

Il buio lo accolse con la sua gentilezza, ammantando le sue azioni, ma improvvisamente intravide una luce provenire da una stanza e delle voci.

“E quindi tu credi sia possibile?”

“Certo, Piggy. Fidati di me, è un piano geniale.”

Le informazioni che gli erano state fornite erano sbagliate, il 21 di Jump Street era abitato.

Nella fretta di andarsene, urtò una valigia e fece di conseguenza cadere un vaso, allarmando le inquiline, le quali corsero subito in corridoio e, vedendo un’ombra scivolare furtiva, si misero a gridare.

“AL LADRO, AL LADRO. ACCORUOMO!” Gridò miss Piggy.

Il ladro nel frattempo si era gettato fuori dalla finestra, non potendo perdere tempo.

 

Nella prossima puntata: Tenetevi stretti i portafogli e chiude bene le finestre, ci saranno molti “Furti”

   
 
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