Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: ___Page    07/08/2016    4 recensioni
"-E tu Perona?!- le chiese Kobi, sporgendosi verso di lei.
-Io?!- domandò, sgranando gli occhioni neri, prima di scrollare le spalle -Oh beh io ci penserò quest’anno! Magari trovo qualcosa di motivante!- disse, con un sorriso che era tutto un programma, girandosi verso le amiche che sapevano bene di cosa stesse parlando.
Senza che nessuno lo sapesse, Perona era già diventata qualcosa alla Raftel High School. Da mesi ormai il suo blog andava alla grande e sempre più studenti chiedevano aiuto alla misteriosa quanto famosa Miss Puck, senza restare quasi mai delusi nelle proprie attese.
Ma non aveva bisogno di vantarsi, le andava bene così. Finché avesse avuto Miss Puck, non sentiva il bisogno di essere nessun altro, a parte se stessa."
A grande richiesta, il seguito di Miss Puck, dieci anni dopo.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Drakul, Mihawk, Perona, Portuguese, D., Ace, Trafalgar, Law/Margaret | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Riesci a vedere qualcosa?- domandò Law, allungando il collo.
Zoro lanciò un’occhiataccia a Rufy, che imperterrito s’ingozzava rumorosamente di  Pringles, masticandogli nell’orecchio, per poi tornare a sbirciare attraverso la finestra.
-Poco, non è una posizione molto favorev… ehi aspetta! Le ha messo un braccio intorno alle spalle!-
-Cosa?!- saltò su Law, saltandogli quasi sulla schiena -Sei sicuro?!-
-No sicuro no ma sembra! E non mi stupirebbe. È da quando sono bambini che ogni volta che ha l’occasione di allungare le mani lo fa- ringhiò baritonale il verde.
-Io ho un ricordo…- annunciò una voce alle loro spalle. I tre ragazzi accovacciati fuori dal Water Seven Grill si voltarono, Rufy ficcandosi in bocca una mostruosa manciata di patatine -…di una scena molto simile a questa, anche se è successo fuori dall’Upper Yard e ben dieci anni fa. Ora, io all’epoca avevo ventun’anni e mi trovavo sotto la finestra del ristorante insieme a due di voi e al resto della vostra compagnia a spiare una ragazza e Law se ne stava in piedi appoggiato a un lampione a otto chilometri di distanza e ci guardava con disapprovazione. Adesso, che di anni ne abbiamo trentuno, quello appoggiato al lampione sono io e sotto alla finestra a spiare sua sorella diciottenne c’è Law. Chi è che si comporta da immaturo per la propria età?- domandò, ricordando le parole di Law di quella famosa sera. I fratelli Mihawk fulminarono il rosso con un’occhiata.
-Ricordami perché è qui- mormorò Zoro.
-Perché mi ha telefonato e mi ha chiesto dov’eravamo e io sovrappensiero gli ho detto tutto e lui ha minacciato di chiamare Margaret se non gli dicevo immediatamente dove ci trovavamo per raggiungerci- snocciolò Law tra i denti, chiaramente infastidito dall’avvenimento.
-Ehi!!! Ti riferisci a quella volta che siamo andati a spiare Nami, vero Pen?!- esplose Rufy all’improvviso, colto da un’illuminazione.
-Precisamente Rufy! Precisamente!- esclamò Pen sorridendo.
Zoro e Law si girarono increduli verso Rufy che li guardò di rimando con tanto d’occhi, come a chiedere cosa ci fosse che non andava.
-E lui perché è qui?- fu il turno di Law di domandare, senza staccare gli occhi dal cognato.
-Perché prima mi sono sbagliato e anziché uscire dal vialetto ho fatto il giro della casa, lui mi ha visto, è uscito urlando il mio nome e ce lo siamo dovuti portare dietro o avrebbe raccontato che io e te stavamo andando da qualche parte senza Perona e avrebbero capito tutto- rispiegò atono Zoro.
-Ah certo. Perché di certo le donne della vostra famiglia, una delle quali ha un quoziente intellettivo uguale se non superiore a Vegapunk, non si saranno già insospettite nel non vedervi tornare e non intuiranno mai cosa state facendo- intervenne di nuovo Pen, con sarcasmo.
-Lo sai?- mormorò Zoro, girandosi verso il fratello -Almeno avere Rufy in famiglia non è dipeso né da me né da te. Ma lui, Law, lui te lo sei scelto-
-Pen se sei venuto fin qui per farci la paternale…- cominciò il moro, riuscendo ad apparire minaccioso nonostante la posa alla Gollum che aveva assunto.
-Sono qui perché qualcuno vi dovrà pur impedire di rovinare la serata a Perona-
-Noi non stiamo rovinando niente a nessuno!- protestò Zoro, mentre Rufy spostava lo sguardo da uno all’altro come se stesse seguendo una partita di ping-pong, continuando a mangiare -La stiamo solo tenendo d’occhio e…-
-E avete già minacciato di morte Ace almeno cinque volte, Kobi due e non credete che io non abbia notato la vostra reazione quando Sabo e Izo l’hanno salutata con un bacio. Dannazione, uno è vostro cugino e l’altro è gay!-   
-Non siamo cugini di sangue- protestò subito Law, ignorando la vocina interiore che gli faceva presente che quella era la frase che da sempre ignorava quando qualcuno gli ritorceva contro il rapporto che lui aveva con Monet.
-E loro non stanno organizzando un’orgia! Sono solo otto ragazzi che sono fuori a cena prima di andare al ballo della scuola okay?!- si spazientì, indicando il tavolo di Perona, Sabo e gli altri -Beh… Forse erano in nove e la ragazza insieme ad Izo se ne è mangiato uno…- ritrattò, scrutando con più attenzione all’interno del locale -Comunque il punto è che dovete finirla di essere così apprensivi!-
Law si alzò in piedi e si diresse a grandi falcate verso l’amico, fermandosi a pochi passi per fronteggiarlo -Da quando sei diventato il paladino dell’adolescenza?-
-Law non sono qui per ficcare il naso d’accordo? Ma so già che la cosa finirebbe per sfuggirvi di mano e nemmeno voi volete che Perona vi odi-
-Ah quindi ora sei preoccupato per noi?- domandò Law, testardo.
-Fufufufu! Tutto questo mi ricorda i bei vecchi tempi! Non è elettrizzante Croco?-
Law si girò verso Zoro che lo guardò di rimando, perplesso quanto lui. Avevano sentito bene?
-Quasi non riesco a contenere l’entusiasmo- la voce di Croco li raggiunse, monocorde e priva di verve -Era precisamente così che avevo pensato di passare una delle poche serate con la casa libera fino all’alba. A spiare nostra figlia in griglieria-
-Allora volete stare zitti che non sento niente?!- sibilò la voce che per i due ragazzi era la più famigliare di tutte.
-Ehi ma non è la voce di Drag quel… mppfffgh- bofonchiò Rufy quando Zoro lo atterrò e gli tappò la bocca, rimettendosi poi subito in ascolto.
-Ehi amico, riesci a vedere Sabo?! Come se la cava con Koala?!-
Rufy, a terra sotto alla mole di Zoro si illuminò nel riconoscere l’ultimo uomo che aveva parlato -‘nkk’!!- esclamò in un mugugno.
-Rufy non muoverti chiaro?- sibilò il verde, puntandogli contro l’indice e il ragazzo annuì con il capo.
Zoro lo lasciò andare e si precipitò insieme a Pen e Law verso il punto in cui il muro della griglieria si piegava a formare un angolo. Rimanendo nascosti dietro alla parete sbirciarono oltre l’angolo in tempo per vedere Drakul fulminare da sopra la spalla il proprio migliore amico. -Credevo fossi venuto per aiutarmi a tenere d’occhio mia figlia- sibilò contrariato.
Shanks sollevò un sopracciglio. -Questo non mi impedisce di informarmi sui progressi di mio figlio!-
-Ah ragazzi- mormorò mellifluo e conciliante Dofla, abbracciandoli entrambi per le spalle -Non litigate in un momento così glorioso. La Squadra Speciale Falcon è di nuovo riunita e in azione- affermò il biondo, con un inquietante ghigno.
-Squadra Speciale…- mormorò Law incredulo.
-…Falcon?- concluse Zoro con lo stesso tono scioccato del fratello.
I due Mihawk si guardarono con espressioni indecifrabili e un suono raschioso richiamò la loro attenzione. Si girarono verso Pen.
-Ora, considerato che rischiate di diventare così, ti sembra davvero molto strano che io sia preoccupato per voi?- domandò il rosso e Law lo fissò senza parole qualche secondo, provando una fastidiosa quanto intensa sensazione che somigliava pericolosamente a uno slancio d’intenso affetto verso il proprio migliore amico e che gli fece quasi perdere il controllo e cedere all’impulso di abbracciarlo.
Ma prima di riuscire a fare qualsiasi cosa, che fosse abbracciare Pen o tirare una testata alla parete blu del Water Seven Grill per tornare in sé, Rufy li saltò via come un atleta con la cavallina, appoggiandosi al muro per darsi la spinta con un balzo degno di un babbuino.
-Shaaaaanks!- ululò con giubilo il ragazzo, che doveva avere resettato il cervello e cancellato le raccomandazioni fattegli da Zoro, lanciandosi verso il suo idolo di sempre con la stessa grazia di un bulldozer. E l’impatto per i membri della SSF fu più o meno lo stesso. Shanks, Dofla e Drag finirono gambe all’aria nella ghiaia. Croco ebbe la prontezza di spostarsi un passo di lato, osservando atono la scena.
-Com’è sempre vivace questo ragazzino- commentò Croco, con il tono e lo sguardo di uno che lo avrebbe volentieri uncinato al muro.
-Rufy?!- domandò Shanks, stranito.
-Cosa fai qui?- chiese Drag, ma non aspettò nemmeno la risposta. Insospettito si avvicinò alla parete da dietro la quale Rufy era spuntato solo per trovarsi davanti il sangue del proprio sangue che cercava di farsi inglobare dal muro. -Cosa state facendo?-
Pen sollevò un sopracciglio, Zoro grugnì e Law si staccò dal muro per fronteggiare il padre. Croco, Dofla e Shanks con Rufy a rimorchio apparvero alla spalle di Drag.
-Ma che bella rimpatriata- commentò il biondo, sistemandosi il boa sulle spalle.
-Anche voi qui ragazzi?! Che combinate?!-
-Non è chiaro, Shanks? Giocano alla caccia al tesoro- ironizzò Croco.
L’intero scambio di battute sarebbe potuto anche non essere stato percepito dai due Mihawk, ancora impegnati a sostenere lo sguardo del padre che ora li fissava con le braccia al petto e un certo cipiglio.
-Non sarete qui per spiare Perona?- domandò, pur conoscendo già la risposta, il rimprovero che vibrava nella sua voce.
Zoro sgranò gli occhi, indignato.
-Scusa?! Non siete certo capitati qui per caso facendo due passi tra amici, voi quattro!-
-È una cosa diversa Zoro!- tagliò corto Drag, usando il suo tono autoritario.
-E come, se posso saperlo?-
-Io sono il padre e ho tutti i diritti…-
-E loro allora?- lo fermò Law, freddo e determinato a spuntarla, indicando gli zii -Se loro possono stare qui allora possiamo anche noi-
-Loro sono qui perché gliel’ho chiesto io, Law-
-E perché non lo hai chiesto a noi?!- si alterò ancora di più Zoro, sentendosi quasi tradito -È nostra sorella!-
-Perché noi siamo la Squadra Speciale Falcon, okay?!- esplose Drag -Abbiamo fatto giuramento che quando uno di noi ha bisogno gli altri tre garantiscono il loro supporto e appoggio! È questione di onorare un vecchio patto a cui non siamo mai venuti meno una sola volta in quarant’anni!-
-Quarantatré Drag- suggerì Shanks in un sussurro perfettamente udibile e Croco mandò gli occhi al cielo.
Un momento di profonda tensione intercorse tra Drakul e i suoi due figli, che sostennero il suo sguardo senza tentennare nemmeno per un secondo. E mai come in quel momento Drag si rese conto di quanto i suoi figli fossero cresciuti, fossero ormai adulti, due uomini, due uomini meravigliosi, altruisti ma al bisogno anche autoritari e severi, proprio come lui e per un attimo fu lui a rischiare di vacillare.
-Ehi Drag- lo chiamò Dofla, dandogli un pretesto per distogliere gli occhi, cosa di cui gli fu immensamente grato senza darlo a vedere -I ragazzi sono grandi ormai- gli fece presente quasi canticchiando, sfoderando il suo immancabile ghigno.
Drag lo fissò senza capire qualche secondo, poi un’idea si fece strada nella sua mente, sicuramente la stessa dell’amico e Mihawk sgranò gli occhi dorati -Vuoi dire che…-  si girò anche verso gli altri due per conferma, quasi commosso da quel loro gesto. Shanks sorrise e annuì incoraggiante, Croco si limitò a stringersi nelle spalle, ostentando indifferenza.
Improvvisamente emozionato, Drag si rigirò verso i figli che furono presi in contropiedi quando videro l’espressione del padre.
-Ragazzi…- cominciò Drakul, con tono solenne -…Volete diventare membri della SSF?!-
Zoro e Law sgranarono gli occhi increduli e si scambiarono un’occhiata prima di tornare a guardare il padre -Dici sul serio?- s’informò Law, trattenendo a stento un sorriso.
-Papà noi…- cominciò Zoro, felice ed emozionato.
-Può farne parte anche Pen?- lo interruppe Law, tornato improvvisamente serio, chiaramente deciso a trattare per l’ammissione del proprio migliore amico. Ma Drag non ebbe bisogno di pensarci per più di un paio di secondi. Pen conosceva Law dall’infanzia, era il suo più fidato amico e gli era sempre stato accanto, anche nei suoi momenti peggiori. Per lui faceva parte della famiglia, era come un nipote al pari di Sabo, Sugar, Bibi, Monet e Lamy. Annuì secco e Law ghignò soddisfatto, mentre Pen gli dava una pacca sulla spalla come ringraziamento.
-E io?! E io?! Posso farne parte anche io?!?- si agitò Rufy, saltellando su e giù, ancora addossato alla spalla di Shanks.
-Ma certo!- rispose Shanks, ridendo di cuore. Adorava quel ragazzo. -Sei un maschio e fai parte della famiglia!-
-Fufu! A questo punto bisognerà dirlo anche a Gladius- considerò Dofla.
-Fortuna che Bibi è lesbica- commentò asciutto Croco.
-Va bene, avvicinatevi!- gli fece segno Drag, impaziente. -Dovete prestare giuramento-
Pen, Law e Zoro si scambiarono occhiate ancora incerte ma che malcelavano l’assurda eccitazione che provavano in quel momento, eccitazione che invece Rufy non si stava affatto premurando di nascondere. Si raccolsero intorno a Drag che prese un profondo respiro per cercare di calmare l’emozione.
-Okay, allora… ripetete dopo di me… “Io…” e dite il vostro nome- ordinò e i quattro ragazzi ubbidirono, Rufy con il dito ficcato nella narice, il che era stupefacente visto che nessuno avrebbe mai scommesso mezzo berry sulla sua capacità di multitasking.
-“mi impegno, come membro della Squadra Speciale Falcon…”-
I ragazzi presero fiato per ripetere tutti insieme, anche se Law cominciava a sentirsi un idiota. -Mi impegno, come membro della Squadra Speciale F…-
-Ehi Squadra Speciale Falcon!!-
Il tempo si fermò per un attimo. Zoro e Law puntarono gli occhi sul padre che era diventato bianco come un cencio e aveva dipinta sul volto la più spassosa espressione di falsa impassibilità mista a panico che gli avessero mai visto in tanti anni.
Lentamente, quasi che volesse ritardare il momento, Drag si voltò, liberando la visuale ai suoi figli, suo genero e il migliore amico del suo primogenito. Accostata al marciapiede con la propria macchina, il finestrino abbassato e un’espressione che prometteva guai sul volto, Boa li osservava con il capo piegato di lato e la tempia posata sul palmo.
-Fossi in voi, porterei i vostri culi sulle macchine della Squadra Speciale Kuja prima che vostra figlia e sorella scopra cosa state facendo e vi tolga la parola per il prossimo decennio- girò gli occhi anche sugli altri tre, che facevano innocentemente gli gnorry, tenendosi a debita distanza dal gruppo impegnato nel rito di iniziazione -Vale anche per voi!-
-Visto che non sono il solo che lo pensa?- mormorò Pen, dando di gomito a Law e guadagnandosi un’occhiata assassina.
-Guarda che ci sei dentro anche tu fino al collo- gli fece presente il moro.
-Oh Boa. Per quanto io apprezzi il tuo invito temo che la tua macchina sia un po’ troppo piccola per tutti noi- fece notare Dofla, con tono conciliante.
Boa fece appena in tempo a sollevare il sopracciglio che una sgommata risuonò nell’aria e una seconda macchina si accostò dietro a quella dell’ex modella prima che un’altra testa spuntasse da dentro l’abitacolo.
-Tesoro!- esclamò Shanks, illuminandosi di fronte alla visione che era sempre per lui sua moglie.
-Non t’azzardare Shanks! Sali sulla macchina ora o ti termino!- lo minacciò e il rosso deglutì senza parole, prima di avviarsi docile verso il veicolo.
Solo i tre Mihawk, Pen per lealtà verso Law e Rufy perché non aveva capito un accidente di cosa stesse succedendo, permanevano testardi a pochi passi dall’ingresso del Water Seven Grill, per niente intenzionati ad andarsene.
-Oh andiamo! Cosa volete che succeda?!- protestò Boa mentre anche Croco e Dofla salivano sull’auto di Makino.
Drag, Zoro e Law incrociarono simultaneamente le braccia al petto e sollevarono il mento.
-Qualunque cosa. Potrebbe succedere di tutto- affermò deciso il capofamiglia e i due figli annuirono solenni.
Boa assottigliò lo sguardo, minacciosa e decisa a spuntarla, non per questione di principio ma perché le conseguenze altrimenti sarebbero state incalcolabili. E per ottenere ciò che voleva, sapeva bene quali tasti premere.
-Nami e Margaret sono rimaste a casa per badare a Lamy. Ma non vi nascondo che è stato difficile trattenerle e dubito che con ogni minuto che passi il loro umore migliorerà- commentò con apparente noncuranza.
Un brivido percorse la schiena di Zoro e Law mentre i due fratelli si guardavano con la coda dell’occhio.
-Direi che è ora di andare- commentò all’improvviso Zoro, muovendosi verso la macchina.
-Sono d’accordo- gli diede manforte Law, girandosi per un attimo verso Pen -Ti chiamo domani. Rufy andiamo- lo esortò, consapevole di essere già in un bel casino e che se voleva sopravvivere non gli conveniva tergiversare troppo.
Drag spalancò la bocca, osservando incredulo i suoi due figli, così amati e benvoluti, sangue del suo sangue, lasciarlo indietro senza nemmeno un ripensamento.
-Traditori- borbottò con un ringhio, prima di avviarsi dietro di loro.
-A te non serve un passaggio Pen?- domandò Boa, addolcendo il tono e regalandogli un sorriso decisamente più affettuoso di quello che le aveva piegato le labbra fino a un attimo prima.
-Oh no, grazie Boa, sono venuto con la mia macchina!-
-D’accordo! Ma è da tanto che non vieni a cena, però, tu e Rebecca siete liberi settimana prossima?-
-Ma certo! Sarà un vero onore poter assaggiare ancora una volta le tue prelibatezze!- rispose il rosso con un lieve inchino. Law, già seduto in macchina tossicchiò proprio nel momento in cui qualcuno, che tra l’altro aveva la voce molto simile a quella di Law, mormorava “leccaculo” e “casanova”.
-Bene, andiamo- decise Boa, rimettendo in moto e lanciando una rapida occhiata allo specchietto retrovisore. -Rufy, tesoro, sei comodo seduto lì in mezzo?- s’informò premurosa, scioccando gli altri tre passeggeri a cui a malapena aveva rivolto un’occhiata.
-Comodissimo Boa!- annuì il ragazzo, ancora impegnato a ripulirsi la cavità nasale.
-Ottimo! Sbrighiamoci! Il mio pollo arrosto con le patate aspetta solo te!- commentò soddisfatta prima di mettere in moto e ripartire a tutta velocità.
 

 
§

 
-Attenta!-
Ace la afferrò prontamente per il gomito, accorgendosi subito che stava per inciampare nell’orlo del suo vestito.
-Perona, tutto bene?- domandò Sabo, osservando lievemente preoccupato la cugina, che aveva lo sguardo sperso.
-Io…- mormorò Perona, guardandosi intorno, fuori dal Water Seven Grill -Mi era… mi era parso di sentire l’eco di Rufy che gridava “Cibo”- ammise, lasciando trasparire dalla sua espressione quanto a le sembrasse assurda la sua stessa affermazione.
Sabo e Ace si guardarono per un attimo, perplessi.
-Io non ho sentito…-
-Nemmeno io-
Perona si guardò intorno ancora un po’ sospettosa. Niente. Non c’era niente e non c’era nessuno.
-Oh beh, me lo sarò immaginata!- concluse con una noncurante alzata di spalle.
-Andiamo?- propose Sugar e tutti annuirono convinti, prima di avviarsi alla macchina di Kobi.
Tenendosi indietro di qualche passo, la rosa si avviò ma fatti pochi metri si girò di scatto. Le sembrava di giocare a “un, due, tre, stella!” ma, se avesse avuto ragione, le conseguenze non sarebbero state affatto divertenti, non per chi avesse sorpreso a seguirla.
Fortunatamente però, la piazzola antistante il Water Seven Grill era ancora deserta. Si rimise ben dritta, non ancora del tutto convinta.
-Voodoo? Ci sei?- la chiamò Ace dal parcheggio.
Perona si riscosse.
-Arrivo!- lo avvisò, lasciando perdere i propri sospetti e affrettandosi per raggiungere lui e gli altri.
Strano, comunque. Avrebbe giurato di aver sentito l’odore del profumo che metteva sempre suo padre.
Mah, forse stava diventando più paranoica di loro. 






Angolo di Piper: 
Ehi Minna-san! Come va?! 
Sono qui solo per ringraziarvi velocemente e per avvisarvi che con questo capitolo smetto ufficialmente di tergiversare! Dal prossimo capitolo abbiamo finalmente il ballo della scuola, promesso! Scusate per l'allungamente dei tempi tra un aggiornamento e l'altro ma sto lavorando a un progetto che mi impegna abbastanza! Faccio comunque il possibile per esserci, grazie per la pazienza!
E, se ve lo state chiedendo, sì, io adoro l'amicizia gay di Law e Pen e lo faccio apposta! 
A presto allora! Un bacio grande. 
Piper. 

 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: ___Page