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Autore: DanieldervUniverse    07/08/2016    3 recensioni
Una breve raccolta di storie, ambientate in Dissidia, per descrivere finalmente il mio personaggio preferito in tutta la saga di Final Fantasy, Laguna Loire. Molte Guest Star da tutto il franchise di FF.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Laguna Loire, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Dissidia - Kingdom of Light Fantasy'
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Il vento soffiò, lì tra le lamiere metalliche di Midgard.

Laguna, esalò, l'adrenalina che impregnava il sangue nel sangue.

Squall crollò a terra di fronte ai suoi occhi, la spada gigantesca di Angeal gli aveva sfondato il petto.

Poco lontano Cloud si era accasciato, il fucile da fante stretto in mano e il sangue che colava copioso dalla ferita al petto, quasi aperto in due metà per obliquo.

Solo Zack si difendeva ancora, chiuso su due fronti dallo spadaccino argenteo e quello scarlatto.

Laguna, inspirò, impotente, osservando mentre la spada a due mani del moro si spezzava sotto i colpi impetuosi dei nemici, seguita dal suo braccio.

Il ragazzo tentò un attacco disperato contro i suoi aguzzini, travolgendoli col fuoco, ma quelli ne uscirono illesi, macellandolo senza pietà.

Il vento soffiò ancora, mentre una lacrima oscurava un occhi del giornalista.

Non era la prima volta che vedeva qualcuno dei suoi compagni morire, ma questa volta faceva più male.

Forse era proprio perché si trovava lì, dove poteva vedere tutto, dalla cima delle rovine metalliche del reattore.

Il vento si fece sentire di nuovo, ululando feroce, quasi a rimproverarlo.

Ma a Laguna non servivano rimproveri, lui sapeva quello che faceva.

I tre spadaccini nemici si erano calmati, fissavano i cadaveri con ghigni maligni, tranne Angeal che teneva gli occhi bassi, come a vergognarsi.

Anche Laguna si vergognava, ma non poteva abbassare gli occhi.

Lui poteva vedere tutto, e il suo ruolo non gli permetteva di distrarsi: aveva un lavoro da fare.

Inspirò, aguzzando lo sguardo, facendo bene attenzione a non muoversi, le dita ferme e il corpo immobile.

Che facesse freddo, o caldo, lui sapeva cosa fare.

Fu un attimo: il vento cessò, cadendo in silenzio, e il colpo partì.

La testa del combattente scarlatto scattò all'indietro, mentre il resto del corpo lo seguiva.

Laguna ebbe un millisecondo per scorgere la testa dello spadaccino argenteo voltarsi verso di lui, prima di mollare il fucile da cecchino e darsela a gambe.

  
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