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Autore: DanieldervUniverse    07/08/2016    3 recensioni
Una breve raccolta di storie, ambientate in Dissidia, per descrivere finalmente il mio personaggio preferito in tutta la saga di Final Fantasy, Laguna Loire. Molte Guest Star da tutto il franchise di FF.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Laguna Loire, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Dissidia - Kingdom of Light Fantasy'
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-Venite Picciotti, calmi, calmi- disse Kalò, guidando Tantalus lungo il tetto.

Era di legno marcio, e scricchiolava ad ogni passo.

Kalò guidava, e Tantalus seguiva in fila indiana, Laguna in coda.

La ragione era perché il giornalista si era offerto di fare un articolo su di loro, a mo di pubblicità.

-E ricordateve de sta zitti- aggiunse Er Cina, dietro al capo.

-L'ultima volta Marcus ha dovuto starnutire e ci ha tradito- ghignò Blank, per fare una battuta.

-Blank, non fare li spiritozo- replicò quello con l'accento tedesco.

-Fanno sempre così?- chiese Laguna, avanzando a piccoli passi per la paura di cadere.

Non che soffrisse di vertigini, ma la prudenza non era mai troppa.

Gidan si volse appena verso di lui, intento a giocherellare con una daga mentre camminava, incurante del rischio di cadere.

-Qualche volta. Ma non è più divertente?- chiese, con una strizzatina d'occhio.

Laguna ci pensò un attimo, prima di annuire.

Gidan fece piroettare la propria lama in aria, talmente in alto che Laguna alzò lo sguardo per seguirla, dimenticandosi di guardare per terra.

Il grido di dolore del ragazzo lo fece sobbalzare, e il giornalista realizzò di avergli appena pestato la coda.

-Scusa!- esclamò, facendo un passo indietro, ma il legno sotto al suo piede cedette e l'uomo precipitò di sotto, atterrando con un sonoro SPLASH.

-Ahi ahi ahi- fece il moro, massaggiandosi il didietro dolorante -Che brutto volo.

Alzò gli occhi per osservare il punto da cui era caduto, rivelando un immenso squarcio nel soffitto, che mostrava uno stralcio di cielo tra i vapori della stanza.

-Fortuna che erano pochi metri- mormorò Laguna, abbassando di nuovo lo sguardo, e realizzando dove era finito.

-Una Hot Spring!- esclamò, riconoscendo di essere con l'acqua alla cintola, e i pantaloni zuppi.

-Ho sempre voluto visitarne una, ma a non ne ho mai avuto tempo. C'era sempre qualcos'altro da fare, o qualcuno da vedere...- si disse, mentre si toglieva gli stivali bagnati -Che fortuna. Non mi sarei mai aspettato di trovarla qui. Chissà perché c'era una vecchia casa costruita attorno... Ma perché parlo da solo?

L'uomo si mise in piedi togliendosi anche i pantaloni ormai troppo appesantiti dall'acqua, e si volse, ritrovandosi la testa rosa di Lightning a pochi palmi dal petto.

Laguna fu sorpreso di trovarla lì, ma prima che potesse chiedergliene il motivo gli cadde l'occhio sull'asciugamano che la ragazza teneva stretto al petto, e gli si gelò il sangue nelle vene.

-AHIA! CRAMPO CRAMPO!- esclamò iniziando a saltellare su un piede, cercando di filarsela prima di cadere rovinosamente all'indietro, finendo brevemente con la faccia sott'acqua.

Riemerse quasi subito, conscio di avere i minuti contati, ma si ritrovò il ghigno di Adele a pochi palmi dagli occhi.

Gridando come una ragazzina Laguna rotolò via da sotto la strega e schizzò fuori dall'acqua, annaspando, mentre gli abiti appesantiti gli limitavano i movimenti.

A sorpresa gli si parò davanti Beatrix, in piena forma e con l'asciugamano sulla spalla costringendolo ad una ritirata strategica, sanguinando copiosamente dal naso.

-Ehi ehi ehi! Buone buone! È solo un malinteso, io qui ci sono caduto! Cioè non voglio dire che capiti o che sia meno imbarazzante, cioè fuori posto. Sono solo sorpreso ecco. Siete tutte qui...- aveva appena finito di parlare che sentì di aver appena toccato qualcosa di morbido e voltandosi incontrò lo sguardo calmo ma sempre ambiguo di Lulu.

-Cioè voglio dire bene! Voi ragazze lo sapevate già che qui c'era un... on Onsen. Sono sbalordito. Mi sarebbe piaciuto che voi mi aveste detto dov'era prima, ho sempre voluto visitarne una. Non con voi si intenda, non mi azzarderei mai, ho solo subito una sventura, proprio così- continuò a ruota libera, indietreggiando mentre si disfava in fretta e furia della giacca, maledicendosi per essersi tolto i pantaloni senza controllare prima i dintorni.

-Ma come mai nessun altro lo sa? Qui siete troppo esposte...- s'interruppe quando inciampò sul bordo, franando sul terreno solido.

Durante l'urto aveva chiuso gli occhi, e quando li riaprì subì uno shock, guardando dall'alto in basso Garnet, Rydia, Terra, Yuna e Celes, che si stringevano gli asciugamani addosso con fare protettivo, qualcuna anche minaccioso.

-Ah no, questo no!- fece Laguna, balzando in piedi nonostante il sangue che ormai fluiva tranquillamente dall'orifizio nasale.

-Io sono un uomo rispettoso, non mi azzarderei mai. Sapete, ho una certa età, devo essere un esempio, e non trovo che sia giusto approfittare della situazione, dopo tutto sono capitato qui per caso. Non voglio che vi spaventiate, esco non appena avrò ritrovato i miei vestiti, sembra che li abbia lasciati in giro. Chiedo, scusa, non è da me- riprese l'uomo, inchinandosi alla fien dell'ultima frase.

Il sudore gli si era fuso con il calore e i vapori della stanza, mentre ormai le gambe gli esplodevano per il dolore.

Erano decine, forse centinaia le ragazze e donne lì dentro: Rinoa, Quistis, Tifa, Y'Shtola, Shantotto, Edea, Selphie, Penelo, Fran, Fang, Vanille, Maria, Hilda, Lenna, Freya, Rikku, Artemisia, Leila, Curilla, Prishe...

Troppe per controllarle tutte.

Laguna si risollevò osservandosi attorno con ampio sguardo, sentendosi in trappola.

-Beh, adesso che sono qui bisogna sistemare questo pasticcio. Ma tranquille sistema tutto Zio Laguna, promesso. Non abbiate paura, nessuno verrà a saperlo, sul mio onore. So che è stata una brutta esperienza ma non intendo ripeterla. Me andrò ad occhi chiusi, dovessi anche camminare a testa in giù fino al Santuario. Eh, boh, se voi preferite punirmi adesso allora non credo di potervi fermare. È imbarazzante, non so se considerarmi colpevole o no. Ammetto che la situazione è molto surreale. Che guaio, ho combinato un disastro. Gran bell'eroe che sono. Oh no giusto, non perdiamoci in chiacchiere, devo trovare i miei...

-Tu...- l'interruppe una voce gentile, facendolo voltare alla sua destra.

Laguna trovò Aerith che lo fissava con occhi curiosi, piuttosto vicino.

-Tu sei caduto dal cielo?- chiese la ragazza.

-Beh non proprio, ma si potrebbe dire- rispose arrossendo l'uomo, alzando lo sguardo verso il buco nel soffitto.

La ragazza seguì il suo sguardo, per poi riportarlo su di lui, facendolo sentire ancora più a disagio.

-A te non piace il cielo?- gli chiese.

“CRAMPO CRAMPO!” si disse nella sua testa, trattenendo il grido con difficoltà.

-Certo che mi piace. Mi ricordo una poesia di mia madre quando ero bambino, ehm...

Vedea di luce l'alba che arriva

Il ciel sereno sorride celeste

Al nato sole che accoglie in grembo

Come madre il figlio che nasce

Finché il tramonto non giunge

E il piccolo si nasconde sotto le coperte,

Lasciando che i suoi sogni empiano il cielo

Con le loro luci di festa.

Il silenzio che seguì fu di breve durata, dato che le ragazze più giovani erano rimaste affascinate dalla voce e dalla poesia, finendo per applaudire.

-Grazie, grazie, era una cosa da niente- si inchinò con eleganza, l'uomo, nonostante il suo stato poco dignitoso.

-È la prima volta che vieni qui?- gli chiese Beatrix, tirandogli il proprio asciugamano in faccia.

-Beh, qui qui si. L'ho detto, non sono mai stato in una Hot Spring, o Onsen come la possono chiamare- replicò Laguna, asciugandosi i capelli e nascondendo momentaneamente alla propria vista le ragazze.

-Le piacerebbe restare?- gli chiese a bruciapelo Yuna, facendolo sobbalzare.

-Davvero?- chiese di getto, facendo scivolare l'asciugamano sulle spalle.

La donne lì attorno avevano ormai assunto un espressione curiosa, alcune erano divertite, altre erano perfino arrossite.

L'espressione meno cordiale che riceveva era l'indifferenza.

-Ha detto che ci voleva tanto venire qui, che non le era mai capitato- intervenne Tifa, distogliendo lo sguardo da Laguna non appena lui si volse verso di lei, arrossendo vivamente.

-Ma poi sarebbe scortese farla andare via con i vestiti bagnati- aggiunse Rosa, con un tono più serio e materno.

-Perché non ci dice un'altra poesia?- chiese Rinoa, prendendolo per un braccio.

-O ci racconta una delle sue storie da giornalista- fece di gettò Lenna.

-Può restare finché non gli si asciugano i vestiti- disse Lightning, con ancora un accenno di autorità.

Laguna stava per dirsi d'accordo quando una secchiata d'acqua lo travolse in pieno, infradiciandolo ancora di più.

Voltò appena la testa verso il responsabile e individuò Rikku fare la linguaccia alla soldatessa mentre reggeva un secchio.

-Allora- disse Laguna, facendo spallucce -Da cosa comincio?


Mezz'ora dopo...

Laguna stava riposando in tutta tranquillità con un panno sul volto, il corpo nudo immerso nell'acqua e la mente rilassata.

Sentiva ancora il leggero vociare che popolava l'Hot Spring, con qualche gridolino di sorpresa e qualche spruzzo, ma la calma ormai regnava sovrana.

I suoi racconti si erano esauriti, anche quelli che si poteva inventare, ma alla fine Edea aveva rimesso il gruppo in riga, e l'uomo si era potuto ritirare a respirare in pace.

Il panno serviva sia per un effetto terapeutico alla sua pelle, sia per evitare che potesse cogliere sprazzi di parti del corpo troppo intime, ricominciando a gocciare sangue a tutta forza.

Almeno, fintanto che gli prestavano attenzione, le ragazze si erano coperte, con l'eccezione di Beatrix che non se ne curava più di tanto, Adele che lo faceva apposta, forse per un senso di superiorità sulle compagne, Fang che non faceva altro che sciacquarsi, sensualmente, e qualche fugace flash da parte di Yuffie, Selphie e colleghe, che si divertivano a cogliere la sua espressione di panico e godimento quando le vedeva.

-Gran bel discorso campione- gli disse Beatrix.

Laguna sollevò quasi di scatto l'asciugamano dal suo volto, voltandosi verso la donna, che si era gentilmente seduta al suo fianco, sempre senza mostrare modestia.

-Che c'è, tanta fretta di guardare?- lo provocò, lanciandogli un occhiata sapiente con l'unico occhi che gli restava.

Il moro arrossì immediatamente e distolse lo sguardo, cercando di tamponarsi il povero naso.

-Le sue storie sono magnifiche signor Laguna- disse Aerith, affiancandolo dall'altra parte -Sono cosi contenta che lei sia caduto dal cielo.

-A-anche io. È stata proprio una gran fortuna- aggiunse il giornalista- grattandosi la nuca e mettendosi a guardare dritto davanti a se.

Selphie sbucò con uno spruzzo maestoso dall'acqua, proprio di fronte a lui -Signor Laguna! Signor Laguna! È vero che lei ha recitato in un film!?

-Beh certo- ammise l'uomo, mentre fissava terrorizzato la piega che reggeva l'asciugamano della ragazza, ad un attimo dallo sciogliersi.

-Quale!? Quale!?

-Avanti ce lo dica!- esclamò Yuffie sbucando affianco alla castana.

-Non possiamo attendere oltre!- aggiunse Vanille, emergendo dall'altro lato.

-Vuota lo zaino bello!- lo incoraggiò Rikku, sbucando sopra le altre.

L'asciugamano di Selphie cadde inesorabilmente e Laguna gridò come una ragazzina.

AT-TENTI!

-Whoooooooooo- esclamarono le ragazze, fissando con gli occhi sgranati la tra le gambe dell'uomo, un attimo prima che lui chiudesse le cosce e infilasse le mani a proteggersi l'intimità.

-Guardalo come fa il timido- disse Beatrix, andando a pizzicargli la guancia.

-Ehi, sono l'unico maschio qui! Abbiate pietà!- protestò lui, cercando di farsi piccolo piccolo per l'imbarazzo.

-Pensavo che l'umiltà non rientrasse nel tuo vocabolario- intervenne Edea, attirando tutti gli sguardi su di se.

La donna portava i fluenti capelli neri sciolti, a cingerle il corpo come una veste, ma aveva preferito indossare anche un asciugamano, evidentemente per darsi un contegno.

-Selphie, rivestiti immediatamente e voi altre lasciate in pace Laguna, adesso basta- ordinò perentoria la donna, facendo battere il gruppetto in ritirata in meno di un secondo.

-E in quanto a te Beatrix...

-Cosa vuoi adesso strega?- replicò gelida la generalessa.

-Abbiamo un ospite- replicò Edea, seria.

-Ho sempre fatto il bagno nuda, non vedo ragione per cui dovrei smettere per via di un uomo- rispose minacciosa la bruna.

-Non hai un minimo di modestia?- fece impassibile la mora.

-Ascoltami bene donna- disse Beatrix sollevandosi in un tutta la sua possanza e dando a Laguna un ampia vista del suo corpo.

Le parti basse dell'uomo reagirono con vigore, minacciando di esplodere.

-Faccia pure, non lo dirò a nessuno.

Il giornalista si volse verso Aerith, ancora più rosso di prima -Cosa?

-Quello che fanno tutti gli uomini- replicò lei, sorridendo.

-M-m-ma RAGAZZA!- esclamò l'uomo, zittendosi subito dopo, specie per non disturbare Edea e Beatrix che sembravano decise a farla finita lì, in quel momento.

-Non lo farei mai, è scortese- sussurrò lui.

La fioraia si concesse una risatina prima di appoggiarsi alla sua spalla e guardare il cielo -Laguna, sai dirmi cosa sono quelle macchie nel cielo?

L'uomo alzo lo sguardo (anche perché Rikku aveva appena sfilato l'asciugamano a Garnet) e riconobbe i profili di Gidan, Zack, Edgar, Edge, Irvine, Tidus e Vaan sporgere dal buco, gli occhi ridotti a due cellule terroristiche, e un brivido gelido discese lungo la sua spina dorsale.

-Solo macchie- disse, allontanando quella spiacevole sensazione con una scrollata di spalle, secondi prima che Yuna si rifugiasse dietro di lui per ripararsi da Vanille.

  
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