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Autore: Fra_HHerondale    08/08/2016    1 recensioni
Federica: una ragazza che si trasferisce a New York per iniziare una nuova vita, e lasciarsi alle spalle tutto ciò che conosce. Ma il fato per lei ha predetto diversamente.
William: il peggior incubo di Federica.
Cosa ha in serbo la vita per entrambi? Il passato si ripresenterà, impietoso, a loro?
Dal capitolo 03:
"Mi giro leggermente verso la strada e noto un ragazzo che mi ricorda tanto... Ma non può essere lui. Cosa ci farebbe qui a New York? Mi nota, e mi rivolge un sorriso, ma pare che nemmeno mi riconosca."
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Agosto 2015

<> Continua a parlare con fare forse fin troppo protettivo.

<> Le chiedo dolcemente, stringendola in un abbraccio.

Certo, la sua unica figlia che decide di trasferirsi in una metropoli all'altro capo del mondo deve essere un trauma per lei. Ma dove immagina certe raccomandazioni? Non mi sono mai allontanata tanto dalla mia famiglia prima d'ora. E tutto questo è una situazione assolutamente nuova e impensabile anche per me.

Ma quelle che sento espandersi per tutto il mio corpo sono più scariche di adrenalina, che di paura. Sono emozionata per tutto ciò che potrebbe capitarmi in una città che non ho mai potuto visitare. È sempre stato uno dei miei sogni ad occhi aperti, uno di quelli che occupavano la mia mente durante le ore noiose passate tra i banchi del liceo. Ed ora, l'unica cosa che mi separa dal raggiungere quel desiderio è percorrere pochi metri verso un aereo, già pronto per il decollo sulla pista.

Tra un giorno la mia casa sarà quella che fino ad ora ho visto soltanto nelle foto dell'agenzia immobiliare per l'affitto, su internet.
Ciò che mi ha spinto a prendere questa decisione è stata solo la voglia di lasciarmi tutto alle spalle. Cinque anni di vita che sono stata capace di rendere più complicati di quanto avrei desiderato. Cinque anni in cui mi sono legata troppo a persone che di me non si curavano realmente. Questo è il mio momento per iniziare a fare le scelte giuste, a scegliere me prima degli altri. Devo cambiare, devo capire come non ricadere sempre negli stessi schemi.

Un nuovo continente, un nuovo stato, una nuova città non possono darmi automaticamente una nuova me, una che si sa preoccupare di se stessa. Ma possono aiutarmi a trovarla. Il prezzo da pagare per riuscire in questo è perdere anche alcune delle persone che corrispondono il mio amore verso di loro: i miei genitori. Però non posso evitare che sia così. Non posso chiedere loro di abbandonare tutto ciò che hanno per seguirmi. Perché se io non ho nulla da perdere prendendo quell'aereo con un biglietto di sola andata, non vale lo stesso principio per tutti quelli che conosco.

<> Il suo sguardo, lucido per le lacrime che minacciano di scorrere sulla sua pelle, mi fa sentire immediatamente male. Vorrei dirle che ho cambiato idea, che se non vogliono io non partirò, rimarrò qui con loro.

Ma conosco i miei genitori, non ammetterebbero mai che una mia scelta fa loro male. Hanno sempre voluto che io vivessi la mia vita nel modo più libero possibile. Non intralcerebbero mai una mia decisione, un mio desiderio che sta per essere realizzato. Preferiscono piuttosto stare in silenzio e vedermi volare via.

<> La mia voce suona innaturale nel tentativo di mantenere il tono il più sicuro possibile. Non riesco a vedere la donna che ha dedicato ogni attimo della sua vita, dalla mia nascita, a me star male in questo modo.

La stringo in un abbraccio, così da non dover fissare ancora a lungo quello sguardo che potrebbe uccidermi in pochi secondi. Chiudo gli occhi e per un attimo fingo di essere ancora una bambina che si fa cullare dal calore e dal profumo della propria madre.

Ma non è più così.

<> Sono le ultime parole che mi dice prima di arretrare di alcuni passi, per lasciare spazio a mio padre e alla mia migliore amica, che ancora mi devono salutare.

<> Sorrido debolmente, mentre parlo in modo altrettanto fievole. Probabilmente la donna non è nemmeno riuscita a sentire le mie parole, ma ha visto solo le mie labbra muoversi senza assumere alcun senso per lei.

Mi volto verso mio padre, che si avvicina a me, ma mantenendo ancora un poco di distanza tra noi. Capisco che non ha alcuna intenzione di fare anche quei due piccoli passi che ci separano.

<> Cerca di fingere un tono duro, ma chiunque lo conosce capirebbe che parla così solo per mascherare ciò che prova realmente in questo momento. Non vuole scoppiare a piangere in mezzo a tutte le persone presenti. Così decido di reggergli il gioco. Forse sarà l'ultima volta che avrò la possibilità di scherzare in modo così semplice con quest'uomo.

<> Alzo le sopracciglia in modo divertito, mentre stringo le braccia sotto il seno. Provo anche io ad assumere un'espressione seria come quella che sta mimando lui. Ma non ci riesco affatto, e sono costretta a rivolgergli un sorriso dolce e comprensivo.

Non ha mai amato le dimostrazioni di affetto pubbliche, e so che il sorriso con cui mi risponde vale più di molte parole. Appena torneranno a casa, entrambi i miei genitori sentiranno immensamente la mia mancanza. E metterei anche entrambe le mani sul fuoco, mio padre sarà quello che sarà più toccato dalla mia partenza. Probabilmente scoppierà addirittura a piangere quando nemmeno sua moglie potrà vederlo.

Ma non posso mi aspettavo che mi abbracciasse calorosamente in pubblico. Lui e le dimostrazioni d'affetto pubbliche appartengono a due mondi completamente differenti. Due mondi che mai si potranno incontrare.

Qualcuno mi tira dei piccoli colpetti sulla spalla e ricordo che non ho ancora salutato l'altra persona che mi ha accompagnata fino a qui. Alice. Saremmo dovute partire insieme, almeno questo era il nostro più grande desiderio durante i primi anni lei liceo. Poi però lei ha trovato una persona dalla quale proprio non riuscirebbe a separarsi. Non crede nelle relazioni a distanza e io non posso scegliere ciò che è meglio per lei. Vorrei davvero che venisse con me. Ci troveremmo sicuramente bene a vivere insieme. Ma lei vuole rimanere al fianco del ragazzo che tanto dice di amare. E nonostante io pensi che lui sia soltanto un cretino, non vorrei mai vedere la mia migliore amica triste. Finché la stupidità di quel ragazzo farà sorridere la mia amica, per me andrà comunque bene così.

Lei è certa che potrà cambiarlo. Io ho imparato che le persone sono ciò che sono. E lo rimarranno sempre. Ci sarò nel momento in cui lei avrà bisogno di me. Ma io ora devo partire, e se lei non ha intenzione di seguirmi, significa che le nostre strade si devono dividere. Almeno per il momento.

<> Non posso continuare a parlare, o la mia voce risulterebbe spezzata dai singhiozzi. Ho un macigno che mi preme sopra ai polmoni, e un vuoto che continua ad allargarsi all'altezza del cuore. Credo davvero con tutto il mio essere in quelle parole, sono una delle promesse più significative che ho fatto nella mia vita. E non ho intenzione di infrangere qualcosa in cui credo così tanto. A qualsiasi costo voglio rimanere fedele a me e a quelle parole.

Lunghi anni di amicizia sopravvissuta a tanti ostacoli e problemi non possono essere distrutti e dimenticati con tanta facilità. Io proprio non ci riesco.

<>

Non riesco più a impedire alle emozioni di sopraffarmi, e alcune lacrime iniziano a rigarmi le gote. Non amo ammetterlo, per paura che qualcuno possa volersene approfittare, ma in realtà ho una sensibilità piuttosto spiccata. Ma queste parole mi hanno realmente toccato nel profondo.

<> Mi invoca con un leggero sorriso Alice. Mi stringe in un abbraccio mentre ricambio con più forza. <> Mi sussurra all'orecchio, provocando in me una risata chiara e genuina. Tutti mi guardano leggermente straniti per questo mio improvviso cambio di umore ma nessuno aggiunge nulla a parole. <>

Se voleva riuscire a risollevarmi momentaneamente il morale, il suo tentativo è ben riuscito. Mi allontano di poco da lei, asciugandomi con il dorso della mano il viso ancora leggermente umido. Le mie labbra sono ancora distese in un piccolo sorriso. <>

Le rispondo con tono divertito.

<> Accontento alla sua proposta, sarebbe davvero stupendo riuscirci.

Stringo ancora tutti loro una volta, per poi imbarcarmi. Non riesco ad evitare che la mia mente vada a lui. Non gli ho detto che sarei partita, ma sono certa che da qualcuno lo deve aver per fora saputo. E in qualche modo avevo sperato con tutta la mia anima di riuscire a vederlo in aeroporto. Sapevo che sarebbe semplicemente stata l'ennesima illusione. E visto che ho deciso di lasciarmi tutto alle spalle, devo iniziare sul serio a dimenticarlo. Devo dimenticare qualsiasi cosa a lui legata.

Voglio dimenticare tutto, soprattutto ciò che accadde quella sera.

Ora devo soltanto concentrarmi su un pensiero: sono in direzione New York.

 

 

 

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