Agosto 2015
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Certo, la sua unica figlia che decide di trasferirsi in una metropoli all'altro capo del mondo deve essere un trauma per lei. Ma dove immagina certe raccomandazioni? Non mi sono mai allontanata tanto dalla mia famiglia prima d'ora. E tutto questo è una situazione assolutamente nuova e impensabile anche per me.
Ma quelle che sento espandersi per tutto il mio corpo sono più scariche di adrenalina, che di paura. Sono emozionata per tutto ciò che potrebbe capitarmi in una città che non ho mai potuto visitare. È sempre stato uno dei miei sogni ad occhi aperti, uno di quelli che occupavano la mia mente durante le ore noiose passate tra i banchi del liceo. Ed ora, l'unica cosa che mi separa dal raggiungere quel desiderio è percorrere pochi metri verso un aereo, già pronto per il decollo sulla pista.
Tra un giorno la mia casa sarà quella che fino ad ora ho visto soltanto nelle foto dell'agenzia immobiliare per l'affitto, su internet.
Ciò che mi ha spinto a prendere questa decisione è stata solo la voglia di lasciarmi tutto alle spalle. Cinque anni di vita che sono stata capace di rendere più complicati di quanto avrei desiderato. Cinque anni in cui mi sono legata troppo a persone che di me non si curavano realmente. Questo è il mio momento per iniziare a fare le scelte giuste, a scegliere me prima degli altri. Devo cambiare, devo capire come non ricadere sempre negli stessi schemi.
Un nuovo continente, un nuovo stato, una nuova città non possono darmi automaticamente una nuova me, una che si sa preoccupare di se stessa. Ma possono aiutarmi a trovarla. Il prezzo da pagare per riuscire in questo è perdere anche alcune delle persone che corrispondono il mio amore verso di loro: i miei genitori. Però non posso evitare che sia così. Non posso chiedere loro di abbandonare tutto ciò che hanno per seguirmi. Perché se io non ho nulla da perdere prendendo quell'aereo con un biglietto di sola andata, non vale lo stesso principio per tutti quelli che conosco.
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Ma conosco i miei genitori, non ammetterebbero mai che una mia scelta fa loro male. Hanno sempre voluto che io vivessi la mia vita nel modo più libero possibile. Non intralcerebbero mai una mia decisione, un mio desiderio che sta per essere realizzato. Preferiscono piuttosto stare in silenzio e vedermi volare via.
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La stringo in un abbraccio, così da non dover fissare ancora a lungo quello sguardo che potrebbe uccidermi in pochi secondi. Chiudo gli occhi e per un attimo fingo di essere ancora una bambina che si fa cullare dal calore e dal profumo della propria madre.
Ma non è più così.
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Mi volto verso mio padre, che si avvicina a me, ma mantenendo ancora un poco di distanza tra noi. Capisco che non ha alcuna intenzione di fare anche quei due piccoli passi che ci separano.
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Non ha mai amato le dimostrazioni di affetto pubbliche, e so che il sorriso con cui mi risponde vale più di molte parole. Appena torneranno a casa, entrambi i miei genitori sentiranno immensamente la mia mancanza. E metterei anche entrambe le mani sul fuoco, mio padre sarà quello che sarà più toccato dalla mia partenza. Probabilmente scoppierà addirittura a piangere quando nemmeno sua moglie potrà vederlo.
Ma non posso mi aspettavo che mi abbracciasse calorosamente in pubblico. Lui e le dimostrazioni d'affetto pubbliche appartengono a due mondi completamente differenti. Due mondi che mai si potranno incontrare.
Qualcuno mi tira dei piccoli colpetti sulla spalla e ricordo che non ho ancora salutato l'altra persona che mi ha accompagnata fino a qui. Alice. Saremmo dovute partire insieme, almeno questo era il nostro più grande desiderio durante i primi anni lei liceo. Poi però lei ha trovato una persona dalla quale proprio non riuscirebbe a separarsi. Non crede nelle relazioni a distanza e io non posso scegliere ciò che è meglio per lei. Vorrei davvero che venisse con me. Ci troveremmo sicuramente bene a vivere insieme. Ma lei vuole rimanere al fianco del ragazzo che tanto dice di amare. E nonostante io pensi che lui sia soltanto un cretino, non vorrei mai vedere la mia migliore amica triste. Finché la stupidità di quel ragazzo farà sorridere la mia amica, per me andrà comunque bene così.
Lei è certa che potrà cambiarlo. Io ho imparato che le persone sono ciò che sono. E lo rimarranno sempre. Ci sarò nel momento in cui lei avrà bisogno di me. Ma io ora devo partire, e se lei non ha intenzione di seguirmi, significa che le nostre strade si devono dividere. Almeno per il momento.
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Lunghi anni di amicizia sopravvissuta a tanti ostacoli e problemi non possono essere distrutti e dimenticati con tanta facilità. Io proprio non ci riesco.
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Non riesco più a impedire alle emozioni di sopraffarmi, e alcune lacrime iniziano a rigarmi le gote. Non amo ammetterlo, per paura che qualcuno possa volersene approfittare, ma in realtà ho una sensibilità piuttosto spiccata. Ma queste parole mi hanno realmente toccato nel profondo.
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Se voleva riuscire a risollevarmi momentaneamente il morale, il suo tentativo è ben riuscito. Mi allontano di poco da lei, asciugandomi con il dorso della mano il viso ancora leggermente umido. Le mie labbra sono ancora distese in un piccolo sorriso. <
Le rispondo con tono divertito.
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Stringo ancora tutti loro una volta, per poi imbarcarmi. Non riesco ad evitare che la mia mente vada a lui. Non gli ho detto che sarei partita, ma sono certa che da qualcuno lo deve aver per fora saputo. E in qualche modo avevo sperato con tutta la mia anima di riuscire a vederlo in aeroporto. Sapevo che sarebbe semplicemente stata l'ennesima illusione. E visto che ho deciso di lasciarmi tutto alle spalle, devo iniziare sul serio a dimenticarlo. Devo dimenticare qualsiasi cosa a lui legata.
Voglio dimenticare tutto, soprattutto ciò che accadde quella sera.
Ora devo soltanto concentrarmi su un pensiero: sono in direzione New York.
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