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Autore: Darkwinds    26/04/2009    2 recensioni
Crystal non si rendeva nemmeno conto di ciò che aveva
fatto... stava solo leggendo un manga... perchè Edward e
Alphonse Elric erano davanti ai suoi occhi?! quel giorno le
cambiò per sempre la vita, la sua,  quella di un
altro ragazzo speciale... e quella dei personaggi dei suoi manga
preferiti! [fict scritta a 4 mani da Stuck93 e Bravesoul] [Basata sul
libro Cuore di Inchiostro e sul relativo film "Inkheart"
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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By: Bravesoul

 Chapter 4:Wake me up.

Maximillian Trevorn non è mai nervoso prima di una partita. Innanzitutto perché è un ottimo giocatore, poi perché adora la sensazione simile all’ eccitazione che gli pervade il corpo prima del fatidico fischio.

Poi ha un eccezionale sangue freddo e un cervello da stratega e sa che non serve a nulla l’ accaldarsi prima che inizi quel meraviglioso sport nel quale lui si sente tanto sicuro e invincibile. Max è un Playmaker all’ interno della sua squadra, ossia colui che imposta il gioco e che sceglie gli schemi da seguire. Ed è anche l’ anima della squadra, quello che li tira su anche se il punteggio è contro di loro. Straordinariamente, nonostante l’ eccezionale talento, è arrivato alla conclusione che una partita è solo una partita e per quanto non gli possa piacere perdere, la partita è una cosa, la vita fuori un’ altra.

Per questo di solito non è mai nervoso, nonostante sia la punta di diamante della scuola e nonostante le ragazzine urlanti che lo guardano ansiose di vederlo sfilare e rivolgere loro uno splendido sorriso.  Ma quel giorno è diverso. Non è una partita fondamentale, ma c’è qualcosa che distoglie la sua attenzione e fa increspare la sua  piatta calma. Edward Elric, un nome fin troppo familiare .. lo aveva già sentito … si, ma dove?!

Scaccia quel pensiero, mentre si infila la maglia della squadra, gialla e rossa e i polsini color rosso. Si avvicina a un suo compagno, sorridendogli. – Fred, sta calmo, sono sicuro che farai faville.- è un ragazzo piuttosto timido ma un gran giocatore di basket, Fred Brian … se solo evitasse di farsi prendere dal nervoso ogni volta che scende in campo …

- Insomma ragazzi un po’ di brio stiamo per giocare, non per andare al patibolo!!.- Grida Max, sapendo che quei musi lunghi non dureranno in eterno.- Scommetto che i cento oggi li segno io!!e vi porto nel ristorante più economico della città!!- Una consuetudine radicata nella maggior parte delle squadre. Il centesimo canestro porta il suo realizzatore a dover pagare il cibo per tutta la squadra , mentre il 102° porta a dover pagare il bere.

Max dopo averli fatti sorridere e attirandosi addosso tutti gli oggetti lanciabili a portata di mano dei suoi compagni di squadra, si infila un tutore da sport al ginocchio destro e allaccia le scarpe 45, bianche con la suola oro e rossa, per rendere onore alla sua squadra.

Seguito dai suoi compagni di squadra fa il suo ingresso in campo. Prima della partita ci sarà un ‘ oretta di allenamento per ambo le squadre e poi.. lo scontro.

Saint  Joseph, seconda in classifica, VS Maior School of Prince Albert , abbreviata MSPA, prima in classifica.

Maximilian Trevorn VS Julio Carras, rivali si dalla tenera età.

 

William sbadiglia, nel guardare la solita sorta di esercizi pre partita di Max. Una noia mortale che si doveva subire ogni due giorni , o giù di lì. Lui odiava gli sport, troppo sudore e fatica , e poi a che servivano se lui aveva un bel fisico anche senza ammazzarsi di fatica? Si sfila il chiodo con un grugnito, rivelando una T-Shirt degli Iron maiden con Ed che mostra il dito medio. La palestra della S.Joseph  è piuttosto grande , con addirittura le tribune e il pavimento di paquet lucido. Accanto a lui Jake, che come al solito sta sfottendo alla grande Henry Colbert, un ragazzo grassoccio e untuoso che altro non aspira che a fregargli il posto di primo della classe e che non fa altro che studiare. Cosa piuttosto comica perché Jake non fa nulla per eccellere a scuola. A lui basta leggere le cose per memorizzarle più o meno subito. E così in un paio di ore era in grado di studiare capitoli interi di qualsiasi materia e poi dedicarsi al dolce far nulla. E naturalmente ripassare in autobus. Jake , William lo sa, tende ad essere davvero stronzo con la gente che non gli va a genio e talvolta bisogna fermarlo prima che irriti fin troppo gli altri. Lui e Max erano gli unici in grado di fermarlo, mentre le oche che gli andavano dietro altro non facevano che istigarlo finendo, talvolta, scottate.

- Jake, smettila. Non hai bisogno di sfotterlo. -.

- Ma William .. devo pur fare qualcosa mentre aspetto di vedere il grande match …-

- Trovami un modo per eludere la tortura baseball di sabato.-

- Devi pur fare qualcosa nella tua vita. –

- ma io uno sport lo pratico gia!-

-Ah si?- Jake lo guarda sarcastico.- Quale sarebbe” incantiamo le cheerleader”?-

- no, Jake caro. “scappiamo dalle cheerleader!-

- Coglio..- borbotta Jake mentre fregava a William una cuffietta dell’ ipod. – Non hai nulla che non sia casino e pestilenza?-

- i linkin park.-

- Bah, meglio di nulla. Di certo meglio dei Cannibal Corps.-

- come fai a conoscerli?-

- Me ne hai parlato per le tre ore di chimica la scorsa settimana, ricordi?-

- Ecco perché non ho preso appunti!!-

- William tu non prendi mai appunti.-

 

***

Marika è intenta a spiegare alla povera Crystal in quale casino si sia cacciata, mentre tra un’ occhiata stupita della ragazza e l’ altra tracanna un sorsetto di birra , una ceres, portata di straforo a scuola. Tanto a lei la birra non fa ne caldo ne freddo. Ne butta giù tonnellate senza essere minimamente alticcia.

_ allora dunque, fammi capire. Tu non solo sei nuova in questa scuola, ma ti sei seduta accanto ai tre fustacchioni sull’ autobus, inoltre possiedi quella che viene banalmente chiamata materia grigia, non hai idea di cosa significhi essere una cheerleader e inoltre hai strappato un sorriso a Jake Ghiacciolo Stronzo e hai scroccato una cola a William Metallo? –

- Si, ma Bruke ha sorriso solo perché ero scivolata ad educazione fisica ulla trave e mi ha presa al volo ..-

- Lui ti h preso al volo e ti ha sorriso invece di pigliarti per il culo?!.-

- Ehm .. si.. non mi sembra così una cosa strana.- E a dire il vero Jake non gli sembrava molto  Ghiacciolo Stronzo, forse un po’, ma proprio poco.

- Tu .. sei in un mare di guai .. tu sei un disastro a livello di popolarità!! Qui ci vuole un goccio di bir.. acqua naturale.- Marika maschera a malapena sotto i vestiti l bottiglia verde di birra appena in tempo mentre il preside le passa di fianco ammiccando in direzione della nuova arrivata.

Le due sono sedute sull gradinate della palestra di basket.

- Ora mi spieghi perché mi hai trascinata a vedere una partita di basket?- chiede Crystal stupida. Ed era andato a zonzo con una mora dall’ aria sospetta.

- Perché, dannazione alla tua testa italiana, ora ti farò vedere che fenomeno mediatico sia  uno dei tre bellissimi. Maximilian Trevorn, l’ unico di questa scuola che si possa permettere di leggere manga come Naruto senza vedere la propria popolarità colare a picco. Nonché Playmaker della squadra del S.Joseph. Ora guarda attentamente la partita. E dimmi se quelle oche bionde non sembrano delle banshee ululanti.-

- che diavolo è una banshee?!-

- TU sei senza speranze! Leggi manga e libri dalla mattina alla sera e non sai cos’è una banshee?!-

-Ehm.. no..-

- Le leggendarie donne dal grido portatore di sventura? Ti ricorda nulla? Aibhill e Brian Boru ?-

- ah mica saranno quelle pazze che gridano quando succede qualcosa di brutto?? Ma io pensavo che fosse un’ invenzione della Tornthorn, sai la ragazza della torre..-

 - Le Banshee sono delle leggendarie creature irlandesi. La Tornthorn e gli scrittori Fantasy le hanno solo prese in prestito.-

 - Ma scusa tu non sei scozzese?-

- Si chiama cultura, ragazza mia. E comunque mio nonno era mezzo irlandese.-

- Mah, se lo dici tu.-

- Adesso concentrati e guarda il gladiatore lì, Max Occhi diversi e le banshee bionde che gli saltano addosso.-

E Crystal guarda davvero. E per la prima volta capisce in che casino si sia  cacciata.

 

 

Ultimo quarto.

Fine partita.

Cinque minuti alla fine di quella sfida che sta vedendo Max perdente. Ma c’è ancora tempo per rimontare. Il ragazzo si alza dalla panchina, sudato. Le banshee bionde lo stanno chiamando ed esigono un saluto. Ma Max volto la testa, fissa Carras gongolante e decide che non vuole perdere, non oggi.

- Coach, io entro.-

- Trevorn riposati. Hai giocato da dio per trenta minuti.-

- ma non mi basta, non oggi. IO devo vincere.-

Il suo Coach, Francisco Ryan lo guarda. E vede che quel ragazzo ha la necessità di battersi fino all’ ultimo.

- Va e fagli il culo.-  Poi rivolto ad un giocatore in campo.- Perron, esci.-

Il cambio richiede pochi secondi.

Max scende in campo, sudato, acciaccato, stanco.

Lo score è di 99-97,

Non è un risultato irrecuperabile, ma è comunque la sua sfida.

La MSPA ottiene una rimessa.

Guerin  passa la palla a Carras che si dirige verso la meta campo di Max. Max lo placca, cerca furiosamente di rubargli la palla, ma l’ altro dribbla con eleganza ma non senza difficoltà.

Carras passa la palla a Scott, Brian commette fallo, tra le imprecazioni di Max.

Tiri liberi.

Ogni secondo sembra un’ agonia a Max.

Scott si mette in posizione.

Primo tiro.

Canestro.

Secondo tiro.

 Canestro.

101-97 e ormai manca poco e nulla.

Max recupera la palla, la passa a Brian, che avanza fino a metà campo, poi la passa a Ferrer, che dribbla il suo avversario, la ripassa a Max che viene fermato da Carras. 

Manca poco, pochissimo al canestro.

Si libera con uno sforzo sovraumano da Carras, mentre quello lo insegue, tenta di rubargli la palla.

Max si guarda attorno.

Passa la palla a Perri, che in quel momento è l’ unico samrcato.

Nessuno se lo aspetta.

Perché Perri è uno di quelli che ne fanno una giusta e cento sbagliate.

Perri sa che deve tirare e lo fa.

Max chiude gli occhi, aspettandosi un fallimento, una cosa sbagliata.

E invece Perri fa canestro, sorprendendo se stesso ma anche gli altri.

101-99.

Max da un’ occhiata disperata al cronometro.

1 minuto e mezzo.

Non può perdere.

Carras prende la palla, avanza, mentre la squadra di Max si disfa come il burro, stanca, stremata.

Max vede tutto come fosse su una scacchiera, tutto al rallentatore.

La palla rimbalza per terra con lentezza, ha tempo per calcolare le proprie mosse.

Si avvicina a Carras, gli ruba la palla.

Mezzo minuto.

Non c’è tempo per fare altro che correre. L’ unica cosa che lo può salvare dalla sconfitta.

Le sue gambe stanno per cedere, la stanchezza di tutti quei minuti di gioco si sente nelle ossa, nei muscoli.

Dribbla Carras, evita Guerin.

La distanza da tre punti.

Dieci secondi.

Un tiro quasi impossibile, con Carras che gli ostacola la visuale.

Ma ce la può fare, ce la deve fare.

Tira.

Quattro.

Tre.

Il cronometro avanza.

La palla si infila docile nel canestro.

Zero.

Max realizza cosa è successo.

101-102.

Ha vinto.

- Ehi, fratello!! Hai azzeccato. Però!! In un colpo solo sia da mangiare che da bere!!-

Max alzo lo sguardo e sorride a Brian.

- Tanto offre papino.-

 

***

-          Per quale dannatissima ragione ci ha trascinato in una dannatissima fumetteria?-  Jake borbotta quelle parole mentre accende una malboro.

- Perché Mr Fumatore ho gia sentito il nome Elric da qualche parte, testa di carciofo.-

- e mi dica razza di husky a me che cazzo frega?!.-

- Jake, Max piantatela.- William ripete quella frase scandita fin troppe volle. Jake smettila, Max non lo picchiare … O almeno non provarci .. ma infondo quei due si volevano un bene dell’ anima. – Max, Il nome Edward è comunissimo, può essere di tutto.-

- Mah.-

Arrivano in fretta davanti alla fumetteria. Un edificio di mattoni rossi, con una porta di vetro e una vetrina che esponeva centinaia di volumi rari. E rappresentazioni di personaggi dei maga, nonché warcraft di tutti i generi.

- Certo che quegli homunculus sembrano veri …- Max pronuncia distrattamente quelle parole, ma il proprietario della fumetteria pare ridestato.

- Abbiamo anche i modelli di Edw..-

- Edward Elric! Ecco dove l’ avevo già sentito …-

- Full metal Alchemist.- Jake pronuncia con sufficienza quelle parole.

- E come lo sai?!- Max lo guarda fisso negli occhi.

- Cagnolino, è l’ unico manga che leggo.-

- Perché, ti vedi riflesso in Mustang?-

- Potrebbe darsi, lupacchiotto.-

- Ehm ragazzi, possiamo andarcene ora?!-

- No William non ci vengo con te nel negozio di musica !!- scattano i due ragazzi contemporaneamente.

William ride nervosamente, mentre con la coda dell’ occhio nota un movimento strano.

- Edward Elric?- Una voce gelida li fa sussultare.

Una donna bellissima, dai capelli rosso con sfumature sul nerastro. Bellissima, un vestito che le copre poco e nulla.

Max e Jake sussultano.

Loro sanno cos’è quella donna, ma William no.

- Certo, lo conosce?!-  Ma non fa in tempo a finire la frase che si ritrova con il braccio in una morsa.

***

Crystal li sta seguendo. Beh, più o meno. Voleva solo andare in fumetteria, ma ci si erano messi di mezzo e non aveva potuto far altro che seguirli.

Così vede tutta la scena. Vede l’ homunculus.

 Lo riconosce subito.

E sa che sarà la morte per quei tre figli di papà.

Entra di soppiatto nella fumetteria dal retro.

Si avvicina all’ homunculus che sta praticamente fracassando il polso di William.

E lo nota.

 Un giornalino.

Naruto.

Il numero 16.

Conosce a memoria quel numero.

Apre il volume  a metà, più o meno.

Itachi, cercate .. Naruto?.”

 E poi qualche riga più in basso.

Gai che dobbiamo fare?”

Crystal fa l’ unica cosa possibile.

Legge ad alta voce un manga.

Spera che sparisca l’ homunculus.

Ma non accade questo.

Il proprietario della fumetteria viene intrappolato nel libro, non che gli dispiaccia fanatico com’è di Ino.

Itachi Uchiha e Gai Maito spuntano dalle pagine del manga, guardandosi in cagnesco.

William, Jake e Max vedono tutto.

- Ma quello.. quello è .. quelli sono .. oddio non è possibile.. non può.. ommio dio!! Ma quelli sono Itachi e Gai .. non è umanamente possibile!!- ma Max tra poco sveniva. – Gai Maito, Itachi..-

I due sorrisero, mettendosi in posizione di combattimento.

L’ homunculus sorride.- Ci vedremo ancora, ragazzina.- Sparisce.

William si accascia al suolo stringendosi il polso.

 

***

È solo slogato.

Il polso.

Non il cuore.

 Quello ..

È stranamente leggero.

-Crystal? – La voce di Jake Ghiacciolo stronzo la interrompe, mentre William comunica dispiaciutissimo,( se come no Nd Miri) al padre che non potrà giocare a baseball per un po’.

- Lo so.  Ma ci sono fin troppe cose da spiegare.-

Max porge a Jake una sigaretta e prende per se una tazza di caffè americano, seduti su delle poltroncine rosse.

-forse è ora di farlo.-

Crystal si prende la testa tra le mani e inizia a raccontare loro tutto.

 

***

Crystal si è dilungata per ore a parlare del suo dono, mentre i tre figaccioni la guardavano con un ‘immensa comprensione, sebbene in modo diverso.

Nessuno l’ aveva giudicata male, nessuno l’ aveva additata come mostro.

Neanche Jake, sebbene accarezzasse l’ idea di far spuntare da  qualche fumetto una bella donna disponibile a soddisfarlo.

I due , Gai e Itachi,  erano stati narcotizzati da Max, una volta scoperto che erano fatti di carne come tutti gli esseri umani, affinchè non interrompessero le spiegazioni, ma nonostante il sedativo da cavallo, i due si erano svegliati, proprio mentre Jake parcheggiava la jeep rubata di straforo al padre davanti al vialetto della casa di Crystal.

- Ma che diavolo? Dov’è Kakashi e che diavolo ci faccio legato a sto mukenin??-  Gai interruppe il  silenzio nell’abitacolo appena fermo.

- E lo chiedi a me?- La voce pacata e leggera di Itachi rispose.

-Dimmi che cosa ci hai fatto!! Tu e quel diavolo di sharingan!-

Crystal si gira, mentre guardando con aria critica i due seduti dietro. Max era già sceso dalla jeep, mentre William era dovuto andare da suo padre. Jake era rimasto l’ unico in macchina, a parte lei.

- Ehm, credo sia colpa mia.- Crystal catturò l’ attenzione dei due. – vedete io riesco a trasportare in questo mondo personaggi da storie diverse , come per esempio voi. Ed è capitato … che voi due veniste fuori.-

- Ah, interessante.- la voce di Itachi non era ne allarmata ne altro.

- E dove sono Kakashi e gli altri? –

- Nel vostro mondo.- rispose per Crystal Jake.

-E come possiamo tornare indietro?.- Itachi chiese senza alcuna voglia.-

- Non lo so, non l’ ho ancora scoperto. Ma comunque voi siete contemporaneamente sia qua che nel vostro mondo. È complicato da spegare ma è come se voi … foste stati trasportati parzialmente da una storia all’ altra.-

- un po’ come il mangekyu sharingan.-

- come si fa ad essere sia di qua che di la?!- Gai urlò.

- Non lo so. Solo, lo si è e basta…-

-Fisica quantistica. In pratica c’è un buco spazio temporale detto quantum, che è anche l’ energia trasportata dai fotoni, microparticelle, che determina un’ alterazione della barriera spazio temporale determinante il flusso di energia da una part..- Jake cominciò con aria palesemente annoiata.

- Che?! Qant.. che ? Fisica?? Che diavolo è ??- Gai prossimo all’ esaurimento.

- Nulla vi basti sapere che per un processo astruso voi esistete sia da una parte che dall’altra.-

-Quindi siamo bloccati in questo mondo, per il momento?-

- Si.- rispose Crystal con gli occhi bassi.

- Ottimo. In questo mondo sanno qualcosa di noi?.- Chiese Itachi con interesse, sta volta.

- Si e no. Cioè voi venite da un fumetto che noi chiamiamo Naruto. E solo chi lo legge sa di voi. –

- Che io sarei un cosa?!- Gai era a un passo dall’esaurimento.

- Un personaggio di un manga. Ma non importa… non andrete mica in giro vestiti con quei cosi…- disse Jake indicando la tuta verde di Gai e la cappa nera a nuvolette rosse di Itachi.- vi prenderebbero per cosplayer. No nulla. –

- Che cos’è un cosplayer?- chiese Itachi.

- un tipo che si veste dai suoi personaggi preferiti.-

- Ah. Dunque c’è gente che conosce la mia storia e mi ama lo stesso?.-

- Si , perché sei un gran figo.- Crystal se lo lascia sfuggire, suscitando un sorriso pallido di Itachi.

- E io? Anche ioo?- Gai si riprese subito.

- Si.-

- e tra me e Kakashi?.-

- ehm…- Crystal ripensò a Miriam ed ebbe un momento di ridarola.- diciamo che … Vince Kakashi.-

- NOOOOO!!! PERCHEE’’!!!-

- Perché è un gran figo.-rispose Jake per Crystal.

***

 

Ma ora veniva la cosa più complicata . Dirlo a Paolo.

I due giapponesi si erano lasciati convincere di tutto , anche se Gai aveva tentato di darsi un colpo in testa,

e Jake se n’ era andato a restituire la jeep prima che il padre se ne accorgesse.

Crystal suonò il campanello con titubanza.

Paolo aprì con aria pacifica.

Ma poi la sua espressione mutò in errore.

-Dimmi che è uno scherzo.- La voce era gelida e tirata.

- No… papà..-

- L’ hai rifatto!!- Paolo era decisamente irato. A dir poco.

- Pa, l’ ho dovuto fare.-

- Crystal!! Dovremo scappare di nuovo ! chi hai fatto sparire?!-

- un proprietario di una fumetteria.. misantropo .. solo.. starà decisamente meglio.E ho dovuto salvare dei ragazzi da un coso orrendo.-

-ah.- Il tono di Paolo si calmò di colpo.

- questi sono Itachi- Il mukenin accennò un sorriso tirato.- E Gai.- L’ altro esibì un sorriso a trentadue denti.- E dovranno vivere da noi per un po’.-

- Come ED e AL.-

- sì, pa’ come ED e AL.-

- Che manga è sta volta?!-

- Naruto.-

  • Bene.. questa casa sarà una stalla!- Paolo era esasperato man non poteva di certo rimproverare la figlia, anche perché William Sheppard aveva appena finito di raccontargli l’ accaduto. Era bello però far tremare la figlia, era autoritario. ( illuso)

- Ehm, pa’.-

- Dimmi.-

- Non possono andare in giro come Ed. Loro sono molto più riconoscibili. –

- una cosa per volta. Accompagnali nella camera degli ospiti, la prima che abbiamo. Poi va nel mio armadio e prendigli un paio di camicie. Niente mocassini.- E guardò la figlia con disappunto.

- Sì pa.-

- Chiama le tue due amiche. Offro io il viaggio.-

Crystal lo guardò esterrefatta.

-Perché?.-

- Tu badi a malapena a Ed, e io non voglio che i miei mocassini vengano distrutti. Chiamale.-

Ma in realtà Paolo sapeva che la figlia aveva bisogno delle due ragazze in quel momento. – Ma non potranno venire che tra un mese.-

-Ok, grazie pa’.- Crystal aveva capito tutto.

- vedi di non combinarne altre.-

- si pa.-

Ma non sapeva di quanto si stesse sbagliando.



-Che diavolo sono ste cose?!- Itachi lanciò addosso a Gai dei mocassini da 400 euro.

-Via dannato Uchiha!!- Le scarpe lo raggiunsero in faccia.- tecnica del loto frontaleeee!!-

Le scarpe caddero a terra, distrutte in mille pezzi.

Paolo, quasi se lo sentisse, fece capolino dalla porta.

Divenne blu.

Verde.

Rosa.

Rosso.

- CRYSTAAAAAAAAAAAL!!!!!!!!!!!!!!-



E i guai erano appena cominciati…



Angolino delle Recensioni! By Stuck



Bleachnaruto: Grazie Tesoro sei l'unica che recensisce ormai! Sì per il nome della sorella di William mi sono ispirata a te! XD Spero che ti sia piaciuto anche questo! ^^ ci sentiamo quando quei Bip dei tuoi conquilini ti rimettono la connessione, ma non mi tradire mi raccomando, che c'è il matrimonio da preparare xDxD! Bacioni



Al prossimo capitolo, gentaglia! XD



  
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