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Autore: hikari_kudo    26/04/2009    1 recensioni

sospirò, guardando il suo rifelsso nello specchio. scorgeva una ragazza, una sconosciuta dall'aria famigliare che forse tanto tempo fa era lei. il suo sguardo vacquo e privo di ogni luce di vita le ricordava ogni giorno chi era, perchè era l'unica cosa che davanti allo specchio le pareva di riconoscere. negli ultimi hanni, aveva imparato tante cose , era diventata il sicario perfetto, una sociopatica capace di tutto, che provava quasi gusto a veder scorrere il sangue, aveva anche appreso a mentire con gli occhi. se era infuriata, riusciva benissimo ad apparire allegra e vivace. del resto, solo poche persone conoscevano la vera hikari.... anzi no, due o tre. all'esterno, non era hikari, troppo pericoloso rivelare il proprio nome, soprattutto se si è immischiati in roba illegale, come lei. era la vivace, timida, solare e sopratutto innocente (quasi rideva fra se a pensarlo) emily dison, agente al reparto investigativo di central city. prima era soprasieduto da Hughes ma poi envy-kudo l'aveva ucciso, e da allora.... mustang l'aiutava a cercare l'assasino del suo migliore amico. sapeva anche che lavorava illegalmente come mercenario, ma , nonostante non andassero molto d'accordo, le copriva le spalle, o meglio, teneva la bocca chiusa. si trovavano in una posizione dove i loro interessi collimavano, semplice, ma vero, perchè l'odio è più forte dell'amore o dell'amicizia, ed è anche più immediato. se due persono odiano la stessa persona , da questo può nascere un sistema di alleanze indissolubile. l'odio è più forte di tutto.
Introduzione modificata. E' vietato inserirvi il tag p. E' vietato inserirvi il tag br alla fine.
Nausicaa212, assistente amministratrice.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un pò tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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anche quella notte, Hikari non prese sonno. anche quella notte passò lenta e dolorosa. la notte era il momento migliore della giornata, si dormiva e basta. non si pensava, non ci si stressava . la notte era unica . o meglio, era l'unico momento di pace. l'unico momento di tranquillità , sempre che i problemi non si ripercuotessero anche sui sogni, allora erano dolori. a lei capitava spesso di sognare, ma faceva sogni strani e incomprensibili, che in un certo senso erano pesanti. kudo, lui non sognava, la notte se la godeva, dormiva e basta. ma la notte dura troppo poco quando si è profondamente addormentati, e quando finisce arriva il sole, e con lui si torna alla realtà. qualcosa di duro e razzionale, dove i sogni non sono permessi, perchè non si sa mai che cosa può succedere.

A casa Rockbell tutto taceva, probabilmente gli unici svegli in quella casa erano lei, e , per ovvi motivi alphonse. ma come faceva lui? come faceva senza quell'unico momento di tranquillità? senza evadere dalla realtà? ma , forse, dopo tutto quello che aveva vissuto, la notte non era cosi difficile. ma di notte, si pensa a cose a cui non si dovrebbe pensare.

Hikari si alzò dal divano, e si diresse verso la cucina, per servirsi un bicchiere d'acqua. fortunatamente, la sala comune dove dormiva e la cucina erano a pochi passi di distanza. "certo che è proprio un bel posto" pensò quardando fuori dalla finestra. la collina dove era situata la casa si affacciava su tutto il villaggio, dando un bel panorama. probabilmente, sul retro, il paesaggio era anche più bello. quella notte, non l'avrebbe passata come quelle precedenti, a farsi domande inutili, ma avrebbe cercato di chiudere occhi, almeno per la sua salute.

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niente, le ore passavano , ma di prendere sonno neanche se ne parlava. e questo non andava bene. Hikari si alzò nuovamente dal divano e si diresse verso l'uscita. forse una boccata d'aria le avrebbe fatto bene. stava per uscire, quando una luce si accese alle sue spalle.

- hey, che fai- le bisbigliò

si voltò di scatto, appena percepita la luce. erano semplicemente alphonse e Edward, scesi di sotto, forse per un bicchiere d'acqua.

- prendo una boccata d'aria- rispose

- dovresti dormire - disse alphonse - fa male alla salute non riposare -

- grazie- rispose - ma non ci riesco, volevo fare una passeggiata. kudo dorme?-

- come un bambino- rispose Edward versandosi un bicchiere d'acqua - se esci a fare una passeggiata, vengo a farti compagnia- disse infilandosi il soprabito rosso -vieni con noi, al?- chiese

- certo- rispose allegramente il fratello, forse perchè avrebbe passato qualche ora in meno da solo , quella notte.

come aveva previsto, il panorama sul retro era anche migliore di quello davanti. la facciata posteriore della casa si affacciava su un fiume, che a sua volta dava su un piccolo bosco. i tre iniziarono a camminare sulla sponda, in silenzio, accompagnati dal gracidare delle rane, e dalla fievole luce delle lucciole. una leggera brezza scompigliava i capelli marroni di Hikari, che, per una volta, erano portati slegati e non raccolti in una comoda coda.

- perchè hai deciso di farmi compagnia?- chiese lei, rompendo il silenzio

- perchè probabilmente ti saresti persa- rispose Edward

- VUOI FARE A BOTTE!- sbraitò hikari

- shh! zitta! vuoi svegliare tutti? - disse mettendosi il dito sulle labbra - apparte tutto....- continuò - voglio cercare di 'capirvi' -

- 'capirci'- ripetee lei - ma sei scemo o cosa? -

- come?!- rispose, cercando di non alzare la voce

- mica siamo il tuo nuovo esperimento scientifico!- continuò

- si, ma ..... siete qualcosa di nuovo, ed è più forte di me-

- ne so qualcosa....-

- hikari, kudo ha detto che eravate in vacanza, che ti annoiavi e che curiosando in giro l'hai spedito qui. ma come hai fatto?- chiese alphonse

- non ne ho la minima idea- rispose lei

-' ma come si fa ad annoiarsi in vacanza' ha detto kudo mentre lo raccontava. effettivamente ha ragione - continuò il minore degli elric

-Se tutto l’anno ci fosse vacanza, divertirsi sarebbe tedioso come lavorare- rispose secca e diretta -e ne so qualcosa. tu , piuttosto , Edward, invece di stare a studiare i 'nuovi arrivati' come cavie da laboratorio, dovresti sbrigarti con Winry-

i due la guardarono un attimo atteriti da quell'affermazione. Edward arrossì leggermente, e il fratello gli fece un bel - oooooh! la ragazza ci ha azzeccato-

-zitto - rispose

dopo qualche minuto da quella strana e incoerente conversazione hikari tirò fuori l'orologio, lo aprì e poi lo rimise in tasca. - forse ora è meglio tornare a letto- detto questo, precedette i due fratelli e si diresse verso la casa.

- al, te l'ho detto che quei due sono interessanti- ridacchiò tra se Ed

- si, e hai anche detto che nascondo qualcosa- rispose il fratello

- fidati, scoprirò cosa-

- già, tanto per non farti gli affari tuoi , fratellone- disse sottovoce

- hai detto qualcosa, al?-

- no, niente-

-----------------------------------------------------------------LA MATTINA SEGUENTE--------------------------------------------------------------------

- buongiorno hikari!- esclamò kudo , sbadigliando, facendo il suo ingresso nella sala da pranzo

- buongiorno- rispose lei ,sorridendo al cugino mezz'addormentato, con i capelli tutti scompigliati.

kudo notò che la cugina aveva in mano un nuovo libro e che era circa alla fine . in più delle profonde occhiaia le solcavano il roseo viso. i capelli, erano tenuti slegati, come suo solito quando dormiva, ma non erano eccessivamente scompigliati. o meglio, non erano arruffati come quando ci si alza dal letto. lui giunse alla conclusione che anche quella notte non aveva dormito.

- non ti fa bene ...- disse a bassa voce, per non farsi sentire ma allo stesso tempo per esprimere la sua preuccupazione.

i due entarono in cucina, dove la colazione era già servita sul tavolo. Winry, stava seduta vicino alla finestra, e spalmava la marmellata sul pane quasi meccanicamente, aveva lo sguardo perso nel vuoto, probabilmente non era ancora totalmente sveglia.

- buongiorno winry- disse Hikari

- buongiorno raggio di sole!- disse kudo

- buongiorno - disse lei sbadigliando

i due si sederono nei posti di fronte a winry. kudo si impossesò della scatola del latte e iniziò a versarsene un bicchiere dopo l'altro, bevendoli a una velocità impressionante. hikari, invece, si versò una bella tazza di caffè, preso senza zucchero, e iniziò a mangiucchiare un fetta biscottata.

- non affogarti- disse hikari rivolgendosi al cugino

- non mi affogo! io divento alto! - disse prima di prendere un'altra sorsata del liquido bianco

- hahahahah- si mise a ridere winry, come appena entrata nel 'mondo reale' - certo che fai ridere- disse asciugandosi una lacrima - Ed dovrebbe prendere esempio da te!-

- a proposito, dove sono quei due?- chiese kudo

- in giardino....- winry non fece in tempo a finire la frase che kudo scappò fuori, ma lui era fatto così.

varcata la soglia di casa, sentì un cigoliò metallico, e si precipitò verso quel suono. andò nel retro della casa, e , sulla riva del fiume , vide i due fratelli allenarsi tranquillamente. certo, per loro era allenamento, per lui era semplicemente fare a botte. bhè, questione di punti di vista.

-hey!- urlò agitando le mani . i due si fermarono e rivolsero lo sguardo verso il ragazzo che correva da loro.

- buongiorno kudo - disse Alphonse

- buongiorno- disse Edward riprendendo fiato

- sentite, andiamo in centro ? dai, andiamo a rimorchiare suuuuuuuuu!- fece kudo ai due

- in centro?- disse Alphonse

- kudo, speri davvero di rimorchiare in un posto come questo? certo che sei messo peggio di mustang- disse edward

- ma winry non è mica l'unica ragazza nella zona , no?- continuò kudo disperato

- no - disse alphonse - c'è anche tua cugina-

- lei non è considerabile una ragazza- affermò

- guarda che ti sento!- disse Hikari , sbucando alle spalle di Kudo

- hiiiiiiiiiiii- disse facendo un espressione terrorizzata ed indietreggiando - ero solo venuta a dirti che stavo accompagnando Winry da una sua amica-

- amica?- a kudo le si drizzarono le orecchie - ma cuginetta adorata, come puoi anche solo pensare di andare da sola, senza la tua guardia del corpo-

- se se-

alla fine, dopo vari discorsi incoerenti che vi risparmio, winry, kudo,hikari e compagnia bella, si diressero verso la casa dell'amica. la casa, che era una viletta, stava a qualche metro da quella di winry , per cui la camminata non durò molto.

arrivati di fronte al portone, winry suonò il campanello e poco dopo aprì la porta una ragazza con i capelli neri e ricci, alta più o meno quanto winry , ma probabilmente più giovane. portava un abito sportivo verde, e i capelli slegati.gli occhi erano sul dorato

- Winry-chan!- esultò vedendola

-shayme !- rispose lei andando ad abbracciare l'amica

- oh, vedo che ci sono Ed e Al, prego entrate- disse

- piacere - disse hikari - sono una loro amica-

- p-p-p-ia-cere- riuscì a dire kudo. era rosso come un peperone, ed hikari dovette trattenersi il commento sacastico e la sonora risata

-prego- disse sorridendo.

la casa di shayme era simile a quella rockbell , solo arredata in stile vittoriano. ( ossia era completamente diversa da quella di Winry)

- che vi riporta a rassembool elric? - chiese facendoli strada nel corridoio

- emm .... abbiamo sbagliato pulman- disse Edward

- correggo : tu hai sbagliato pulman - disse hikari

- ma stai zitta! spilungona!-

- nano!-

- ecco che ricominciano - disse alphonse separando i due

- certo che sembri tu il fratello maggiore - ridacchiò shayme.

kudo, invece, non rouscì a dire o fare nulla. caminava come manovrato da qualcosa, ed sentiva solo la voce armoniosa della ragazza. il suo cuore batteva forte ... com'è che si chiamava questo ..... a si ..... -colpo di fulmine!- esclamò

- cosa ? - chise hikari posando una mano sulla fronte di Kudo per assicurarsi che non avesse la febbre

kudo si inginocchiò davanti ad Shayme, le prese la mano e iniziò la sua rappresentazione melodrammatica - mio adorato fiore! ti prego, esci con un'erbaccia come me!-

- oh, ma che bimbo adorabile!- esclamò lei

- b-b-b-imbo!- esclamò kudo

- lascia perdere kudo - disse Hikari

kudo, povretto, avendo ricevuto un due di picche , si depresse seriamente, o almeno ,si raggomitolò su se stesso per qualche minuto, poi ,tutt'un tratto, mentre gli altri sorseggiavano un thè e chiacchieravano amabilmente, rivenne

- mia dolce Shayme, vedrai che riuscirò a conquistarti ..... - e iniziò un monologo che ignorarorono tutti, o forse tutti, tranne Shayme, che provava una strana simpatia verso quel ragazzino più piccolo di lei. quando kudo finì la sua rappresentazione, si mise a tavola con gli altri. e li iniziarono le varie domande di Shayme. hikari dovette tappare la boca a kudo più volte per impedirgli di spifferare tutto, ma alla fine, riuscirono ad uscirne indenni. circa all'ora di pranzo, si stavano dirigendo a casa. kudo era riuscito ad ottenere il numero di Shayme e anche l'indirizzo e-mail ,anche se esse non erano troppo diffuse ad amestris.

sulla strada del ritorno hikari ne uscì con una frase che forse doveva tenersi per se - sentite, emm .... come ve lo chiedo ....-

- cosa? - disse Edward

- emmm ..... sono troppo indiscreta se vi chiedo di ..... emmm.... di vedere quel che resta di casa vostra-

- si - disse Edward , serio - ma, visto che per te è una cosa 'nuova' ti ci porterò. tanto dovevamo andare in cimitero-

arrivati a un bivio , alphonse consigliò a Winry ed Edward di recarsi in cimitero . lui avrebbe portato hikari e kudo a vedere le rovine della loro casa e poi gli avrebbe raggiunti. così, si divisero.

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la strada per raggiungere le rovine della casa di Edward e Alphonse era in salita, come , più o meno tutte le stradine in quell'aglomerato di colline. Kudo seguiva Hikari e alphonse riluttante, più che vedere delle macerie , preferiva stare con Shayme. tutto taceva, l'unico rumore udibile era quello delle foglie degli alberi mosse dal vento. arrivati, lo scenario era arido. della casa non era rimasto molto, solo qualche rudere brucciachiato . affianco, c'era un grosso albero, morto, con la corteccia nera.

- eccoci - disse alphonse

hikari rimase in silenzio. si avvicinò alle macerie, e iniziò a inoltrarsi nell'area della casa. era tutto bruciato, non era rimasto niente. kudo, invece, si era avvicinato all'albero e ci si era appoggiato, per fare la scena ' il fico triste e malinconico' . hikari si chinò, e iniziò a frugare tra le macerie. c'era tanta polvere, ma, incastrato tra due pezzi di fondamenta trovò un libro. lo prese in mano, era brucciacchiato, ma leggibile. lo pulì con la mano e ne lesse il titolo, sgranò gli occhi per un attimo, poi sorrise.

- kudo-kun- lo chiamò - vieni -

- che c'è?- disse, avvicinandosi riluttante

- te lo ricordi ? - chiese

si appostò affianco alla cugina e osservò il libro. era antico, con la copertina dura , che forse doveva essere di una tonalità di crema, con una scritta in oro. si morse il labbro.

- questo è ...- bisbigliò

- già , incredibile - disse hikari continuando a sorridere come un ebete

- la smetti di ridere, mi dai fastidio!- esclamò allontanandosi velocemente kudo

-ma ....- hikari non disse altro, e iniziò a svogliare il libro. sentiva lo stomaco rivoltarsi, e venne presa da una forte nausea

- hika-chan?- disse kudo, osservando pruccupato la cugina

- um?- rispose

- stai bene? non hai una bella faccia ....-

- si sto ben .....- non finì la frase. venne presa da un forte capogiro e cadde a terra. kudo si avvicinò correndo

- dammi quel libro . certo che sei stupida............. hey! hikari!- disse squotendo la cugina, che, aveva , ormai, perso i sensi

- alphonse! alphonse!- urlò kudo

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il vento muoveva le chiome degli alberi , mentre Edward percorreva la linearea strada che conduceva al piccolo cimitero di rassembool. winry camminava al suo fianco, senza direr niente. era quasi ora di pranzo, e il sole stava alto nel cielo. l'atmosfera che si era creata era pesante.

- winry ...- disse edward. lei si limitò a rispondere con un monosillabo, tanto per farli capire che aveva la sua attenzione - che hai?-

- in che senso ? - rispose la ragazza

- sei strana. non mi hai ancora tirato niente in testa e in questi giorni hai parlato pochissimo-

lei non rispose , erano arrivati di fronte al cimitero - siamo arrivati - disse infine

- mi rispondi???- continuò edward

- quei vostri amici ..... perchè viaggiano con voi?- disse winry, ignorando l'amico

- te l'ho detto : cerchiamo la stessa cosa - rispose seccato, avvicinandosi alla tomba della madre

- questo l'ho capito, ma perchè la cercano?!- continuò winry - non mi torna la cosa -

- fidati, hanno i loro buoni motivi -

- ' i loro buoni motivi '! anche io gli avevo quando volevo seguirvi!- urlò

- te l'ho già ripetuto mille volte! è pericoloso!!-

- pericoloso!!!!- sbraitò winry lanciando una chiave inglese in testa ad Edward - è pericoloso per me quanto lo è per quei due ragazzi!-

- aia! da dove l'hai tirata fuori quella?- disse edward toccandosi la testa dolorante - e poi, quei due ragazzi sono alchimisti, si sanno difendere-

- anche io!-

ad un certo punto, ad interrompere la lite arrivò alphonse urlando 'fratellone' . "ecco che arrivano" pensò edward , ringraziando mentalmente la prontezza del fratello

- fratellone!- disse alphonse avvicinandosi - hikari è .... e kudo ..... da Shayme ...... sbrigati -

- che?- disse winry

- non ho capito che è sucesso,ma.... hikari ha perso i sensi , kudo s'è l'è caricata sulle spalle e l'ha portata da Shayme!-

 

  
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