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Autore: Imagine_Poison    09/08/2016    1 recensioni
"Ha incominciato a piovere. E non sai quanto vorrei che quella pioggia portasse via ogni tuo dubbio, ogni tuo tormento. Non sai quanto vorrei dirti che ho bisogno di te, ché sei una meraviglia. E non sai quanto pagherei per vederti finalmente felice e soddisfatta della tua ragion d’essere. Ché tu non sembri capirlo, non sembri comprendere l’incommensurabile amore che provo per te e per la straordinaria e forte donna che sei diventata. Ti amo, tesoro, ti amo come non ho mai amato nessuno nella mia giovane e tormentosa vita. E spero che tu l’abbia capito, in un modo o nell’altro, tra un piccolo gesto ed una carezza, tra un bacio e un sospiro, ché uno in più non fa mai male"
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Copyright © 2016 Imagine_Poison / E' assolutamente vietata ogni riproduzione, anche parziale, di quest' opera.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Her.
A Diary

Higher


 "Can you take me higher?
To the place where blind men see
Can you take me higher?
To the place with golden streets"

Higher, Creed

Higher, Creed

 

Londra, 25 novembre 2014

Sono passati cinque giorni da quando non sei più con me, ma è come se fosse passata una vita intera. Non oso immaginare cosa proverò andando avanti, giorno dopo giorno, ma sarò condannato a saperlo. Ogni ora, ogni minuto, ogni secondo che passa è violento come un pugno in pieno volto, quelli che ti stordiscono e quasi ti fanno girare dall'altra parte.

Non so come fare senza te al mio fianco.

Non riesco ad uscire da questa casa, non riesco a assaporare l'aria frizzante di Londa a novembre, non riesco proprio farlo. Gli sguardi dei passanti mi appaiono sempre minacciosi, costantemente puntati su di me, tremendamente insistenti. E anche se mi convinco ogni giorno di quanto sia pulita la mia coscienza, non riesco a rendermene conto. Perché in realtà non è così, la mia coscienza non è per nulla pulita. Non lo è perché è solo mia la colpa della tua fuga, mia e basta. E so che ti ho dato dell'irresponsabile e della sconsiderata, ma perdonami amore mio. Il vero irresponsabile sono io, che ti ho permesso di uscire senza di me quella sera, senza la mano che ti avrebbe potuta salvare. E mi dispiace, davvero tanto.

Le parole non servono a nulla in questi casi, è meglio rimanere in silenzio, pensando e basta. Ma fingiamo che non sia successo nulla, fingiamo di stare ancora insieme, fingiamo di amarci ancora come se nulla fosse successo, ché i giorni mi stanno divorando, pezzo dopo pezzo, e non andrò molto avanti di questo passo.

Come va? Spero bene. Spero tu abbia ritrovato tua madre e tuo fratello lassù, spero tu li abbia potuti riabbracciare come dopo un lungo viaggio, arrivato ormai al capolinea. Perché in fondo quello è la vita, un viaggio. Alcuni, i più valorosi, decidono di arrivare alla meta, quella ambita da tutti. Altri non ci riescono e si arrendono prima, terminando il loro viaggio bruscamente e abbandonandolo. Io so che non sei stata tu a farlo, amore. Sono state le circostanze a farlo, a lasciarti cadere nel vuoto della tua anima diventata ormai dannata e completamente distrutta. E non so nemmeno a quale dei due gruppi appartengo io. Non so con piena certezza se riuscirò a portarlo a termine questo tortuoso viaggio, ché si sta trasformando sempre di più in un'estenuante e infinita agonia.

Non riesco a rendermene conto, non riesco a realizzare la tua assenza.

Portami con te, amore, in alto, dove nessuno potrà più separarci. Niente e nessuno.

Voglio abbracciarti di nuovo, voglio renderti felice come spero di aver fatto fino all'ultimo istante.

Voglio stare con te per l'eternità, voglio dimenticare l'odio, il rancore, i sensi di colpa, ché ormai è tutto compiuto e non esiste alcuna macchina del tempo, purtroppo.

Non voglio vivere in un luogo morto e spento senza il tuo calore e senza l'abbagliante splendore del tuo essere. Tu eri la fiamma che riscaldava il gelo della monotonia dei miei giorni, quello della mia vita intera. E quella fiamma rimarrà sempre splendente nel mio, di essere. Rimarrà sempre la ragione per cui lotterò, quella che mi riporterà un giorno da te, in quel luogo di strade d'oro, dove riuscirò finalmente a vedere la vita con occhi diversi. E spero tanto tu l'abbia capito, amore, con tutto il mio cuore.

Sai cosa vorrei? Vorrei che tutti i nostri sogni diventassero finalmente realtà, anche se tu non potrai più viverli con me. Ho deciso di farlo io per entrambi, ho deciso di portare con me, per questo viaggio eterno, tutti i sentimenti e le parole che avresti pronunciato, quelle che mi avrebbero fatto scoppiare a piangere come un bambino. E so che tu me l'avresti detto, che sono un bambino, con quella tua risata sulle labbra che colorava anche il cielo più nero.

E probabilmente sei stata proprio tu a farlo schiarire prima, ché il tempo qui a Londra non è dei migliori ultimamente.

Forse dovrei andare al mare, sai? Su quelle maledette Bianche Scogliere di cui mi parlavi ogni santo giorno. Dovrei raccontarti cosa si prova davvero a stare ore e ore ad osservarlo e a contemplarlo in tutta la sua immane maestà. Ultimamente ci sto pensando parecchio, al mare. Sto pensando che probabilmente non è male come pensavo, anzi, potrebbe anche essere bello, pensando a te e ai tuoi commenti sognanti che avresti sicuramente fatto ammirandolo. Spero che tu stia continuando a sognare, magari che tu stia pensando a me in questo momento. Non sai quanto lo spero, tesoro. E non sai quanto vorrei fosse la pura e semplice realtà.

A volta mi affaccio alla finestra, quella in camera da letto dove ti piaceva tanto fumare, e giuro di vederti, tra la folla accalcata nel pub sotto casa. Mi guardi con quegli occhioni grandi e blu come lo smisurato universo, che si insinuano impetuosi nel mio spirito; mi sorridi e abbassi lo sguardo, quasi imbarazzata, impacciata e debole. Tu non lo eri, amore, non lo eri.

Mi capita anche di sognarti, tanto, forse troppo spesso. E quando lo faccio confondo la realtà per qualche istante con la finzione, quella che si trova solamente nei miei pensieri. Vorrei non svegliarmi mai, vorrei vivere per l'eternità nella finzione e nei miei sogni, perché la realtà mi sta uccidendo. Sì amore, come Jim Morrison. E lui dalla realtà se n'è andato: ora ci vive davvero nei suoi sogni.

Ti ho portato dei fiori oggi, spero ti piacciano e spero di portarteli di persona un giorno. Magari delle margherite bianche, quelle che ti piacciono tanto, che ogni giorno portavi a casa e mettevi in quel vaso davanti all'ingresso. Sì, quello che hai gettato a terra per la rabbia l'ultima notte. La tua ultima notte con me. Anche se non credo tu fossi davvero con me in quel momento.

A proposito, lassù ci sono il giorno e la notte? Me lo sono sempre chiesto, sai? Sì amore, ridi di me ora, coraggio. Perché so che lo stai facendo. Quanto pagherei per vederti ridere di nuovo con me, come quella volta in cui mi hai rovesciato il caffè bollente addosso. Sai che non sono più riuscito a toglierla dalla maglietta quella dannata macchia? Profuma ancora intensamente, e ogni volta che quella fragranza mi accarezza le narici non posso fare a meno di pensare a te, ché ogni sera bevevi una tazza di caffellatte e le tue labbra ne erano sempre colme. E sai che non mi era mai capitato prima di ridere e piangere contemporaneamente come sto facendo in questo momento? E forse dovrei smettere di scrivere perché il foglio è completamente imbrattato dalle mie lacrime, evidentemente più numerose di quanto mi aspettassi. E penso che niente riesca farmi smettere di piangere, ora come ora. Quindi buonanotte amore mio, sempre ammesso che ci sia una notte anche lì da te. 

  
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