09 Passando il tempo con amici - Proprio lui
Gli occhi di Ivan saettarono da lontano, sondando ogni movimento di chi attorniava l’americano. Strinse i pugni nelle tasche del cappotto, sentì il cuoio stridere con un rumore irritante che andava ad aumentare la sensazione di fastidio.
Serrò la mascella, i denti si scontrarono con uno sbattere che gli ricordò vagamente il cozzare della ceramica.
A differenza del russo, il giapponese era sottile e delicato, educato e mai scortese.
Al contrario dello slavo, Francis era spensierato e scherzoso, molto raffinato e malizioso quanto bastava.
In confronto a Russia, Canada era dolce e morbido, silenzioso e gentile come si poteva immaginare.
Arthur, per quanto a volte scontroso e scorbutico, era in grado di provare un affetto sconfinato e, per quanto ferito, voleva ancora un’infinità di bene a quella colonia che si era resa indipendente con la forza e aveva raggiunto il massimo potere al mondo con la volontà.
Alfred, dal canto suo, con la solarità e il suo cuore d’oro, era difficile che non stesse simpatico. Forse l’egocentrismo avrebbe scoraggiato i permalosi, ma l’entusiasmo avrebbe trascinato chiunque in qualunque folle idea abitasse i meandri di quella mente persa alla ricerca di qualcosa di insolito e grandioso.
Alfred era potente, luminoso e caldo, come il sole e tutti, come pianeti, gravitavano attorno alla sua orbita, attratti dalla sua essenza.
Alfred aveva amici che lo sopportavano, che lo invitavano a prendere un caffè in quella meritata pausa che si teneva a metà del meeting; Ivan, al contrario di America, era solo. Tutti erano troppo spaventati sia dallo sconfinato potere sia dall’indole non sempre calma del russo. Russia non aveva nessuno da attendere per andare a prendere qualcosa di caldo, nessuno con cui fermarsi a parlare di qualcosa che non fosse lavoro. Era costretto ad osservare da lontano chi era più fortunato, mentre lui si era giocato tutte le possibilità e doveva vivere in solitudine.
Ma non poté che essere felice quando, congedati i presenti, l’americano si diresse da lui, che era ancora rigido e livido per un’invidia che non avrebbe mai apertamente ammesso; cercò la sua mano, ammorbidì la presa sul cuoio per poter intrecciare le dita alle sue, mentre un sorriso contento si stendeva sulle labbra.
Ivan aveva smesso di domandarsi perché … perché fra i tanti che Alfred aveva colpito, si fosse gettato addosso proprio a lui.
N. d. A.
Signore e ipotetici signori, questo è stato una sfida da scrivere per il semplice fatto che io ho sempre visto sia America e sia (soprattutto) Russia completamente soli. Spero che possa andare comunque!
Grazie ancora a Elisir86 e a TwoSpecialsUnicorns per i commenti allo scorso capitolo e mi sa che queste due donzelle, per tutta la pazienza, meritano un premio (?)
Grazie anche a chi mette nei preferiti e nei seguiti la storia.
Domani abbiamo 10: con orecchie da animale... con orecchie da animale... secondo me tutte/i -TUTTE/I- le/i fan di hetalia stanno pensando la stessa cosa. NON MENTITE! Ho già un' idea...
Domani reating arancione per tutti.
Marauder Juggernaut