Fanfic su artisti musicali > The 1975
Segui la storia  |       
Autore: imunfjxable    10/08/2016    1 recensioni
" I know when you're around cause I know the sound of your heart"
"So quando sei nei paraggi perché conosco il suono del tuo cuore"
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

6. i found you

 

 

 

Matty aveva visto Edith andare via, e aveva raggiunto Edward che aveva estratto una sigaretta dai pantaloni neri che portava.
«Hai da accendere?» gli chiese trovandoselo accanto, e Matty gli prestò l'accendino bianco, che aveva finalmente ritrovato (per quello aveva restituito l'altro a George)
«Lo sai che gli accendini bianchi portano sfortuna?» gli chiese Edward.
«Non sono superstizioso sfortunatamente» rise accendendo anche la sua «come mai?»
«Hai presente il club dei 27, no? Tutti i cantanti morti avevano un accendino bianco accanto a loro: Morrison, Janis Joplin, Kurt, Hendrix; per questo si evitano gli accendini bianchi»
«Credo che li comprerò più spesso» rispose Matty, facendo ridere Edward.
«L'hai fatta incazzare di brutto eh?» scherzò poi, riferendosi ad Edith che era andata via velocemente.
«Non era mia intenzione. Succede sempre così quando parliamo della danza. Non è che io non voglia incoraggiarla, è solo che non voglio darle false speranze»
«L'hai mai vista ballare?» ed Edward scosse il capo, facendo sobbalzare Matty dallo stupore che lo guardava incredulo.
«Dovresti andare. Magari potrebbe farcela per davvero»
Edward rimase in silenzio. Avrebbe voluto dire qualcosa ma preferì restare zitto. Sorrise a Matty che gli diede una pacca sulla spalla «avevo davvero bisogno di parlare con qualcuno, grazie»
«tu invece?» gli chiese e lo vide scuotere il capo ridendo amaramente «la mia ex ha appena contribuito al mio licenziamento»
«Che lavoro facevi?»
«La guida alla cattedrale di San Paolo. Tu lavori?»
Edward scosse la testa «studio ancora. Legge» gettarono la sigaretta assieme.
«Penso che sia meglio che tu vada a cercare Edith, è stato un piacere»
«Anche per me Matty, ti ringrazio, e grazie ancora per il passaggio»
Lo lasciò lì e Matty scorse finalmente Ross che sembrava stesse flirtando con una pianta rampicante. Ma quanto aveva bevuto?
«Ross ma che cavolo stai facendo?» lo riproverò tirandolo indietro dalle foglie verdi alle quali si stava avvicinando decisamente troppo.
«Perché non vai a scoparti Roxanne e mi lasci in pace? Sono con una ragazza»
«Si, è davvero bella come un fiore» lo canzonò strattonandolo. Ross lo guardò dritto negli occhi prima di accarezzargli il viso fin troppo delicatamente, facendo spaventare Matty, che seguiva terrorizzato i movimenti della mano di Ross che si infilava nei suoi capelli dolcemente, per poi tirarglieli con vigore.
«Cazzo Ross, ma sei fuori?» urlò toccandosi la testa, dalla quale sentiva mancare un'ampia ciocca di ricci.
«Tecnicamente si, sono proprio fuori» rise osservando il cielo scuro. Matty scosse il capo esasperato, Ross quando beveva ci dava dentro. Avrebbe voluto portarlo così a scuola, avrebbe voluto che i suoi alunni lo vedessero così, piuttosto che come Mr. MacDonald, l'unico insegnante di storia di tutte la Groove Highschool che faceva i compiti su tutto il programma dell'anno.
«Ti porto da George» lo trascinò dentro con forza, Matty era sempre stato un tipo gracile in confronto all'amico che con la sua corporatura rendeva il lavoro a Matty più complicato di quanto già non fosse. Lo fece poggiare dietro al bancone accanto e George che lo guardò senza porre troppe domande, impegnato a non ridere e a concentrarsi mentre preparava un Sex On The Beach a una ragazza dai capelli lilla.

Camminò tra i ragazzi che ballavano accalcandosi, trovandosi nuovamente contro l'esile figura di Janet.
«Guarda chi si rivede» rise «trovato Ross?»
Matty annuì iniziando a ballare, portando Janet più vicina al suo corpo, facendo passare la sua mano sulla sua schiena.
«Tu che hai fatto?»
«Sarebbe meglio dire chi» precisò alzando gli occhi al cielo, per poi indicargli un ragazzo dalla pelle scura, che risaltava a causa della maglia bianca e aderente con lo scollo a V, dalla quale si intravedeva senza ombra di dubbio una perfetta tartaruga scolpita che Matty invidiava a tutti i ragazzi fin da quando aveva quindici anni.
Improvvisamente scorse Edith che ballava ridendo con Edward e sorrise tra se e se fissandoli, erano davvero adorabili.
Lui le prese il viso tra le mani, mentre lei continuava a muovere i fianchi a ritmo di musica, strusciandosi con perfezione sul corpo tonico del suo ragazzo, che le riempiva i capelli di baci. Sembravano un po' fuori posto lì in mezzo, tutta quell'intima dolcezza faceva a pugni con il violento odore di sesso che si respirava lì dentro.
Edward la baciò nuovamente, sulle labbra però, e sembrò salutarla, lasciandola tra la folla. Edith si mordicchiò un po' le labbra rosee, mentre seguiva con lo sguardo la silhouette che veniva coperta dalle altre.
Si scostò da Janet, che sembrava più interessata a riavvicinarsi al ragazzo di colore che a lui, e si diresse verso di lei.
«Andiamo fuori, mi sento soffocare» gli disse e senza aspettare una risposta lo afferrò per il polso gracile trascinandolo nel l'esatto luogo dove prima aveva parlato con Edward.
La guardò meglio e notò come le stavano bene i jeans della Levis che portava, rendendole le gambe slanciate nonostante fosse bassa.
«Trovato qualche soluzione poi per il lavoro?»
Scosse il capo.
«Sai Matty, nella mia scuola di danza- come ovviamente in tutte le scuole che si rispettino- c'è la musica dal vivo per le lezioni di classico» Matty inclinò il capo confuso, non aveva la più pallida idea di cosa stesse dicendo e di come avrebbe potuto aiutarlo.
«Nel senso che c'è qualcuno che suona al momento per noi che facciamo danza classica; suona il pianoforte. Purtroppo Lewis, l'ex pianista, era vecchio ed è morto. Servirebbe un sostituto, ma ovviamente dovresti saper suonare il piano»
Matty sorrise.
«Io so suonare il piano» esultò un po' troppo violentemente «È da tanto che non suono però, ma non credo che dovrebbe essere un problema. Devo solo fare un po' di pratica»
Edith lo abbracciò fortemente.
«Grazie per aver parlato con Edward comunque, sul serio. Ci vediamo domani alle quattro di pomeriggio davanti alla Central School Of Ballet»

Si era contenuto alla festa, anche se avrebbe potuto perfettamente farne a meno in quanto ora non c'era nessun gruppo di turisti ad aspettarlo fuori la cattedrale. O meglio c'era, ma non aspettava lui.
Voleva solo sentirla di nuovo, ma come avrebbe potuto fare?
Poi ebbe un'idea: poteva semplicemente fare la parte del turista per una volta. Fece colazione con una tazza di tè e dei biscotti, sorrise leggermente quando i suoi occhi si posarono sulla bustina marrone di tè alla vaniglia- quello di Edith.
Allen dormiva ancora nella sua cuccia e ne approfittò per riempigli la ciotola dell'acqua (più che un cane quell'essere sembrava un cammello)
e in silenzio richiuse la porta dietro sé.

Attraversò la strada e guardò la cattedrale; la sua cattedrale. Ora non più così sua come prima, ma era pur sempre il suo posto preferito.
Si recò alla biglietteria dove Adam sbandò quando lo vide.
«Che cavolo ci fai qui? Se Mr. Gray ti vede ti ammazza Matty»
«Ma io sono solo un turista errante, come tutti» replicò ridendo porgendogli una banconota per pagare i 40£ di ingresso.
Hann scosse il capo, porgendogli il biglietto e vedendo Matty andare via, dirigendosi direttamente alla gallery, mentre lui come al solito rimase seduto in quella dannata biglietteria. Non gli era mai piaciuto particolarmente quel lavoro ma doveva pur farlo per guadagnare qualche cosa. Iniziò a girare sulla sua sedia annoiato, mentre aspettava che la giornata passasse e ogni tanto faceva il biglietto a qualche turista spiegandogli (inutilmente) che le foto andavano fatte senza flash e che bisognava stare in silenzio.

Matty aveva salito quei gradini correndo, a due a due, per arrivare nella sua amata gallery. Si guardò attorno e si mise accanto al muro, accasciandosi, come se fosse stremato, con tutti i suoi 66 chili contro la parete e attese.

I turisti iniziarono ad arrivare e Matty sobbalzò quando vide che era già stato rimpiazzato, e per di più dalla stessa Katrine, che sembrava per di più alquanto in difficoltà quando un turista francese le chiese quando venne costruita la chiesa.
Matty si avvicinò intromettendosi «L'église a été construite et détruite à plusieurs reprises au cours de son histoire. La construction de l'édifice actuel de restauration 1668 *» fece segno al turista di avvicinarsi e gli spiegò che era nel gruppo sbagliato in quanto il gruppo per le spiegazioni in lingua francese sarebbe arrivato tra meno di cinque minuti e ci sarebbe stato Xavier, un ragazzo canadese, a fargli da guida in francese.
Katrine aspettò impazientemente che finisse di parlare, prima di strattonarlo e mormorare a denti stretti «che cavolo pensi di fare?»
«un giro, sono solo un turista io» scherzò Matty.
«quando mio padre ti vedrà qui ti ucciderà»
«non può, ho comprato il biglietto» Matty rise sventolandole il pezzo di carta bianco e verde in faccia, per poi lasciarla lì. La osservò da lontano, e dovette ammettere a se stesso che era ancora dannatamente bella con quei pantaloni stretti che le fasciavano le cosce perfette e con quella stupida coda di cavallo che la faceva assomigliare ad una fottutissima barbie- anche se le stava da Dio poiché le metteva in risalto il collo bianco, candido, sporcato solo da qualche neo sulla parte destra.
Si mise nuovamente contro il muro e rimase lì.

Ci restò una quarantina di minuti li.
Poi eccola che la sentiva e che la sua attesa veniva ripagata. Fece aderire meglio il suo orecchio ma quando riconobbe Ginsberg per l'ennesima volta ne fu proprio sicuro. Era lei. Era la sua voce. E sarebbe stato per ore ad ascoltarla parlare.
«Passeggeremo tutta la notte per strade solitarie? Gli alberi aggiungono ombra all'ombra, luci spente nelle case, ci sentiremo soli»
Prese coraggio Matty. Sospirò pesantemente. Si passò una mano tra i ricci ingarbugliati, ma mai tanto quanto i suoi pensieri in quel momento e continuò la poesia che lei stava recitando.
«Cammineremo sognando la perduta America dell'amore lungo automobili azzurre nei viali, verso casa nel nostro cottage silenzioso?»
Lei, lo sentì.
Si portò una mano davanti alle labbra rosee, screpolate. Non avrebbe mai creduto che qualcuno la prendesse in considerazione, e soprattutto, non avrebbe mai creduto che qualcuno sarebbe stato in grado di continuare Ginsberg.
«Ah, caro padre, grigio di barba, vecchio solitario maestro di coraggio, che America avesti quando Caronte smise di spingere il suo ferry e tu scendesti su una riva fumosa a guardare la barca scomparire sulle acqua nere del Lete?»
Matty sorrise contro il muro, accarezzandolo, come se potesse sfiorarla.
Vide una ragazza che camminava svelta tra la gente, portava dei pantaloni scuri, una giacca beige- quasi bianca- dello stesso colore della schiuma del cappuccino che Matty odiava, che le metteva in risalto i capelli lisci, corvini. Le cadevano come cascate nere sul collo, decorato da un sottile collare nero. Matty iniziò a correre e la seguì, afferrandole la mano.
«Ti piace Ginsberg per caso?» le chiese.
«A chi non piace» gli sorrise. I suoi denti gli si infilarono nella carne, sentiva il suo sguardo bruciargli la pelle. Oppure bruciava lui, da solo, perché sapeva di averla trovata.
«Comunque sono Matty»
«Océane»
«Sei francese?» e lei annuì.
Scesero le scale assieme, mentre si dirigevano al bar vicino casa di Matty- avevano appena concordato di bere un caffè lì, e Matty non poteva essere più felice perché aveva trovato la sua voce.

Lei, li guardò scendere, e non disse nulla.

 

 

AYEEE.
È lei? È Océane? Chi sarà? Ansia. Matty arriverà in orario a lavoro? Edward andrà a vedere Edith che balla? Adam riuscirà a dire più di poche righe? Speriamo.
Come sempre ringrazio le mie due affezionatissime lettrici, questa storia è soprattutto merito vostro- grazie ♥.
Ci vediamo presto al prossimo
aggiornamento, spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere! 💙

*quello che ho scritto in francese l'ho tradotto con Google translate, se è sbagliato vi chiedo scusa haha (la chiesa è stata costruita e demolita più volte nel corso della sua storia. La costruzione della chiesa moderna inizia nel 1668).
La ragazza nella foto è Océane 💙

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > The 1975 / Vai alla pagina dell'autore: imunfjxable