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Autore: Loribi    29/03/2005    3 recensioni
Ciao a tutti, eccomi con una nuova storia, ma non voglio anticiparvi nulla, vi dico solo che questa, a differenza delle altre fanfiction che ho scritto, sarà a più capitoli...che dire, cominciate a dare una sbirciatina e commentate:)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era Johnny, era lui che urlava dalla riva per farsi notare; uffa quando si dice la puntualità; io sarei stata volentieri un al

Era Johnny, era lui che urlava dalla riva per farsi notare; uffa quando si dice la puntualità; io sarei stata volentieri un altro po’ con Orlando in acqua…

-Orlando, Gore ti stava cercando, ma sapete voi due che ore sono?-

-No…che ore sono?- gli chiese lui mentre si gettava indietro i capelli umidicci.

-Le 7.50, ma immagino che non ve ne siate accorti-

-Sono tutta bagnata- mi dissi ignorando anche se involontariamente le parole di Johnny mentre cercavo di strizzare con la massima attenzione il mio golfino bianco.

-E questo grazie a te- aggiunsi dopo riferendomi ad Orlando che camminava al mio fianco.

-Però…non sei proprio niente male- disse poi Orlando guardandomi con il suo solito sorrisetto malizioso da capo a piedi, in effetti i pochi abiti che avevo erano aderiti al corpo mettendo in risalto le mie curve.

-Ma devi essere sempre così esplicito?!?- gli dissi io contro, in effetti quando si comportava così mi metteva non poco a disagio.

-Mi meravigliavo come non ancora fossi arrossita-

-Se me lo fai notare ogni volta arrossisco ancora di più, lo capisci o no?-

-Fate pure come se non ci fossi ragazzi, non preoccupatevi per me- disse Johnny sarcastico; in effetti lo stavamo giusto un po’ ignorando…

 

-Ragazzi ma che cosa avete combinato?- ci chiese Karla che stava parlando con il regista con tono abbastanza concitato non appena ci vide arrivare all’albergo con gli abiti totalmente bagnati.

-Orlando sono le 8.00, sapevi che le riprese oggi sarebbero cominciate a quest’ora, vero?- rincarò la dose Gore guardandolo scocciato.

-Non mi ero reso conto fosse così tardi, ma ti assicuro che non succederà più-

-Su muoviti, va a cambiarti…- disse poi Gore guardandolo più bonariamente, forse ricordandosi che era stato giovane anche lui.

-Jade fila anche tu sopra, e non metterci più di cinque minuti altrimenti ti lasciamo qui ok?- mi raccomandò Karla, dopo che il regista si era allontanato, chiamato da un addetto alla fotografia.

-Ragazzi aspettate un attimo- ci richiamò Karla, stavamo appunto salendo le scale per andare nelle nostre camere.

-Che cosa avete combinato voi due? Non devo preoccuparmi, vero?-

-No- rispondemmo insieme, per poi scambiarci un sorriso d’intesa.

-Ragazzi volete sbrigarvi??- la voce di Gore ora non sembrava più tanto comprensiva, pertanto cogliemmo la palla al balzo ed entrambi, grazie a quel provvidenziale intervento, ci affrettammo di sopra, ognuno nella propria stanza.

Scendemmo dopo pochi minuti e così finalmente si partì per le riprese, riprese che quel giorno durarono fino alle 19.00 circa e così, io e Karla, dal momento che non era molto tardi, decidemmo di andare a fare una passeggiata per parlare un po’; non l’avevamo fatto tanto da quando eravamo arrivate ai Caraibi, d’altronde lei era quasi sempre impegnata ed io non volevo distrarla dal suo lavoro; ma ora potevamo concederci del tempo tutto per noi.

-L’hai vista la scogliera lì in fondo Jade?- mi disse ad un certo punto Karla indicandomi con l’indice una massa di pietre scure abbastanza lontano dal tratto di spiaggia dove stavamo camminando.

-No, perché?-

-C’è un panorama bellissimo, dai andiamo-

-Va bene-

Passeggiamo per qualche minuto in silenzio, poi Karla:

-Beh Jade, è inutile che ci giro intorno, io in realtà volevo parlarti di Orlando-

Io non dissi nulla, mi limitai ad annuire con il capo, tanto sapevo che prima o poi Karla avrebbe voluto delle spiegazioni, come anche sapevo che aveva voluto stare da sola con me proprio per parlarmi di questo.

-Vedi Jade, io mi sono accorta che tu provi qualcosa per Orlando…-

-Sì Karla, credo di essermi innamorata di lui- le dissi sospirando serena guardandola negli occhi,  dove non incontrai però molta approvazione.

-Che c’è che non va Karla?-

-Sei sicura di quello che dici? Non è che si tratta soltanto di una cotta passeggera, eri ossessionata da lui come attore prima, magari…-

-No Karla, non è così, credimi, me ne sarei accorta; il fatto è che ogni gesto, un suo sguardo, un suo sorriso, mi manda nella confusione più totale, quando stiamo insieme mi sento così bene al punto da volerlo urlare, e quando non c’è mi manca…non credo che questa sia una semplice cotta Karla-

-E lui, cosa prova per te, te lo ha mai detto?-

-Eh bella domanda, magari lo sapessi; certo non gli sono del tutto indifferente, ma non so se per lui rappresento solo un’amica o qualcosa di più, ha dei comportamenti Orlando che il più delle volte non riesco proprio a capire-

-Jade i tuoi sentimenti sono profondi, veri senza ombra di dubbio ma…-

-Ma…- la esortai a continuare io.

-Vacci piano con Orlando, non fare mosse affrettate perché, stando a quello che mi dici, non sai i sentimenti che ci sono dall’altra parte. Quando si è innamorati si è anche impulsivi, magari si fanno o dicono cose di cui poi ci si potrebbe pentir…-

-Karla non dire così, so badare a me stessa, sai che non farei nulla se non fossi pienamente sicura di Orlando- le dissi cercando di non essere molto dura con Karla, in fondo mi diceva quelle cose solo per il mio bene, e poi perché me ne voleva tanto; in fin dei conti cercava di proteggermi.

Lei mi sorrise un po’ preoccupata, per poi passarmi affettuosamente un braccio intorno al collo:

-Tu sii prudente comunque, me lo prometti?-

-Te lo prometto- le dissi io abbracciandola.

-Beh ecco, siamo arrivate, che ne dici?-

La scogliera era molto suggestiva, c’erano massi di ogni sfumatura del bianco e del nero, di ogni forma e dimensione, poi da quello più alto si potevano vedere le tante isolette vicine e ovviamente il mare, che a quell’ora del giorno, soprattutto all’orizzonte, assumeva un colore tra il rossiccio e il dorato; uno spettacolo davvero. Ma quel giorno no, c’erano nuvole non lontanissime che sembravano cariche di pioggia, perciò il mare allora sembrava cupo e grigio.

-E’ proprio un bel posto Karla, avevi ragione tu- le dissi sorridendole.

Restammo lì ancora un po’ a parlare, questa volta di come procedevano le riprese però, poi Karla decise di ritornare in albergo e, dato che io volevo restare ancora per qualche minuto da sola lì, mi raccomandò di rientrare prima che facesse buio.

Quelle nuvole minacciose , che sembravano non molto lontane, ora si stavano avvicinando alla costa sempre più velocemente, accompagnate da tuoni abbastanza forti; beh tra poco era proprio il caso di fare armi e bagagli e rientrarsene in albergo. Non passò molto tempo quando vidi avvicinarsi Orlando:

-Ohi ciao- gli dissi mentre mi spostavo una ciocca dei lunghi capelli dietro un orecchio, ciocca che svolazzava fastidiosamente per la fresca brezza marina.

-Ciao Jade- mi rispose lui sorridendomi spensierato –Ho incontrato Karla, mi ha detto che eri qui-

- Tu piuttosto, dov’eri finito?-

-Stavo con Keira, abbiamo preso qualcosa ad un bar- disse noncurante lui intento a guardare le onde del mare che, mano a mano, si increspavano con maggiore intensità.

-Ah davvero, e perché non te ne ritorni da lei?- gli chiesi io con un tono fresco e scherzoso, d’altronde non potevo che stare bene quando ero con lui.

-Non cominciare a fare la mogliettina gelosa ora-

-Non faccio la mogliettina gelosa, stupido-

-Oh si invece- ribattè lui scompigliandomi affettuosamente i capelli.

-Ma comunque, mogliettina mia, puoi stare tranquilla perché lei non è proprio il mio tipo; non la conosco così bene ma già mi sembra un po’ troppo, diciamo “costruita”, per i miei gusti-

Stavo per rispondergli, ma sentii una goccia d’acqua scendermi sulla guancia, poi subito un’altra sulle labbra.

-Orlando qui comincia a piovere, muoviamoci- gli dissi io mentre tentavo di scendere senza farmi male dagli scogli ripidi su cui mi ero imprudentemente arrampicata; ma la pioggia cominciò a scendere veloce, fitta e a goccioloni, mentre fulmini sottili cominciavano a solcare il cielo grigio.

-E ora, che si fa?- gli chiesi io preoccupata, dal momento che non era tanto prudente stare all’aperto con quel temporale; no, decisamente no.

-Vieni con me-

-Dove vuoi andare, non possiamo rientrare in albergo ora!-

-E chi ti ha detto che voglio rientrare in albergo? Sembra ci sia un piccolo riparo lì, tra quelle rocce…dai andiamo a vedere-

Così Orlando mi prese per mano ed insieme cominciammo a correre nella direzione da lui indicata, e in effetti proprio come aveva detto c’era una specie di grotta; alta, ma molto stretta, al punto che i nostri corpi dovettero aderire completamente, eravamo vicini, pericolosamente vicini.

-Dobbiamo solo aspettare che finisca questo temporale- gli dissi io un po’ imbarazzata, non ero affatto preparata ad una situazione del genere.

-Sei gelata…vieni qui- mi sussurrò lui dolcissimo stringendomi a sé e cingendomi forte la vita con entrambe le braccia, gesto a cui io risposi con un caldo abbraccio, poggiando la testa sul suo petto; inutile provare solo a descrivere le sensazioni che mi si agitavano dentro in quel momento.

Alzai poi il mio viso per guardare il suo e, sorridendogli, cominciai con le dita ad asciugare le gocce di pioggia che aveva sugli zigomi, sul naso, sulle labbra…Fu poi lui che inaspettatamente mi attirò a sé avvicinandomi con una mano sul mio collo scoperto e poggiò  piano la sua bocca sulla mia, questo prima che le nostre lingue cominciassero una frenetica danza; era quello un bacio desiderato forse da tanto tempo da entrambi, ecco perché così passionale. Le nostre mani cominciarono a vagare le une sul corpo dell’altro, la temperatura stava salendo senza che io me ne rendessi conto; ma fu lui a fermarsi all’improvviso, così come aveva preso a baciarmi.

-Scusa Jade, scusami i…io non dovevo farlo- mi disse lui guardandomi con uno sguardo abbastanza sconvolto.

-Che cosa?- la mia voce si era ridotta ad un sussurro.

-Non doveva succedere-

-Orlando mi spieghi cosa significa “non doveva succedere”?- gli dissi io alzando la voce presa dalla rabbia e dalla delusione.

-Non è una cosa giusta…o almeno credo che non lo sia ora…e poi tu stai ancora studiando…-

Era chiaro che Orlando fosse confuso ma io, stupida, non me ne accorsi:

-Lo sapevo- mi dissi io guardando altrove e sorridendo amaramente.

-Non fraint…-

-Non fraintendere cosa Orlando? Eh, fraintendere cosa?!? Tu sei il grande attore, la super star affermata, ed io la povera, illusa ragazzina innamorata persa di te; non potrebbe mai funzionare tra di noi…non c’è niente da fraintendere! E’ tutto chiaro, ora più di prima- gli urlai io contro mentre tentavo di trattenere le lacrime.

-No Jade non è così!-

-Non voglio ascoltare più niente Orlando, lasciami in pace va bene?-

Fu l’unica cosa che riuscii a dire prima che scoppiassi in lacrime, e fu per questo che in quel momento decisi di andarmene via, non volevo farmi vedere da lui in quello stato. Cominciai a correre, lontana, sempre più lontana da lui e dal suo mondo, nonostante lui continuasse ad urlare invano il mio nome…

  
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