Serie TV > Terapia d'urgenza
Segui la storia  |       
Autore: Natory28    11/08/2016    0 recensioni
Questa storia è basata prevalentemente sulla storia tra Marina e Esther.
Sono episodi con un filo conduttore.
L'avevo scritta tanto tempo fa e postata sul sito di terapia d'urgenza, alla fine mi sono decisa di pubblicarla ancche su EFP.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 15 – UN BRUTTO INCIDENTE

All'accettazione del Morandini l'aria era veramente tesa. Il dottor Malosti era terribilmente nervoso; ad un certo punto girandosi verso Teresa le urlò “Ma si può sapere quanto ca**o ci mette quell'ambulanza ad arrivare?! Senti dove sono?!” “Ma hanno chiamato qualche minuto fa, dovrebbero essere qui tra poco” replicò la donna titubante. Riccardo era fuori di se' continuava a girovagare per l'atrio del pronto soccorso come un'anima in pena. Era molto preoccupato, “Ma come è potuto succedere... A Cristiana poi ...” pensò scuotendo la testa. Finalmente l'ambulanza arrivò. Malosti corse subito verso i paramedici ed esclamò “Allora, rapido ragguaglio” “Incidente stradale, donna 45 anni, incosciente, trauma cranico, sospetta commozione celebrale” ribatté Franco. “Subito in emergenza 1 ... Valerio presto vieni a darmi una mano” “Arrivo subito … Ma è la Gandini?!”.
Intanto Daniele era sceso dall'ambulanza scortato da Eva. “Secondo me è meglio che ti fai vedere, hai preso un brutto colpo alla testa” “Non mi importa voglio solo sapere come sta Cristiana … La dottoressa Gandini!” replicò il ragazzo con un tono decisamente impaurito e preoccupato. L'infermiera non si arrese e continuò ad insistere “Lo so che sei preoccupato ma è meglio fare dei controlli per assicurarci che tu stia bene. Ti terrò informata io sulle condizioni della dottoressa, promesso!”. Daniele era esausto: l'incidente, la botta che aveva preso, e la sua preoccupazione per Cristiana, l'avevano decisamente indebolito, alla fine cedette e si fece condurre dalla collega in sala visite.
Nel frattempo in emergenza 1, il dottor Malosti urlava più del solito “Subito un G.C.S. e una TAC cranica, muoversi!” (Glasgow Coma Scale). Anche Santamaria era preoccupato per le condizioni della collega ma non capiva il comportamento di Riccardo. “Che ti succede? Cristiana sembra stabile, vedrai che fra poco riprenderà coscienza!”. Per un attimo, il chirurgo tutto d'un pezzo, sembrò cedere ai suoi sentimenti ma si riprese quasi immediatamente, inveendo contro Ettore “Dove diavolo sono i risultati!” “Veramente non saprei … Vado a sollecitare subito” il ragazzo, come al solito intimorito dal suo mentore, corse fuori della stanza per andare a chiedere i risultati.
Il tirocinante Guidi riposava in sala visita 2, era stato appena controllato dal dottor Palumbo: non c'erano sintomi particolari, solo un gran mal di testa, fisicamente stava bene, ma dentro era a pezzi. Non sapeva ancora niente di Cristiana e la cosa lo faceva impazzire, si sentiva terribilmente in colpa, “Se non l'avessi portata fuori a cena questo non sarebbe successo!” pensò tra sé e sé.
Ettore ritornò sempre di corsa con gli esami. “Dottor Malosti, ecco i risultati” “Era ora”. L'espressione di Riccardo divenne di colpo cupa, scuotendo la testa più volte gridò “No, no … Non è possibile”, Ettore scambiò un occhiata con il dottor Santamaria: non ci credevano neanche l'oro. Il G.C.S. riportava lo stato di coma di Cristiana, e la TAC aveva rilevato un ematoma epidurale (una rottura delle arterie meningee tra la scatola cranica e la dura madre). Dovevano intervenire d'urgenza, ma solo dopo che tutti i valori fossero stati stabili: questo voleva dire aspettare almeno un paio d'ore. Il dottor Malosti era veramente distrutto, si stava tenendo tutto dentro, non voleva che gli altri notassero la sua sofferenza. Era rimasto solo con la Gandini in sala emergenza, le teneva la mano, una lacrima gli rigò il viso disperato. Non se ne accorse neanche ma cominciò a parlare con Cristiana “Lo so, lo so, mi sono comportato malissimo con te … Ok anche con tutti gli altri … Ma tu ormai mi conosci, sono fatto così … Mi tengo tutto dentro e vivo di rimpianti …” prese fiato e con un filo di voce continuò “Questa volta è diverso, non ce la faccio … E' un po' che volevo parlarti … Ne ho bisogno … Cristiana ...”, in quel momento le strinse ancor più forte la mano e le accarezzò i capelli. “Cristiana … Io … Io mi sono innamorato di te … Da quel bacio … Si, quel bacio che non significava niente … Mi ha aperto gli occhi … Tutte le volte che ti vedo con quel poppante vorrei spaccargli la faccia … Sono terribilmente geloso … Per me ora ci sei solo tu … Ti prego, dammi un segno”. Riccardo non notò nessun movimento dal corpo inerme delle sua amata, e le lacrime diventarono più copiose.
Era quasi ora. Riccardo si asciugò le lacrime, e prima di andarsi a preparare baciò dolcemente Cristiana sulla fronte. Doveva mettere da parte i suoi sentimenti e pensare all'intervento, che non era certo uno scherzo. Mentre si lavava le mani scuoteva la testa, come per scacciare i pensieri negativi, e ritrovare un po' di concentrazione. Nel frattempo Valerio, preoccupato della reazione di Malosti, andò a parlare con Danieli, “Non credo che Riccardo sia lucido per affrontare questo intervento, secondo me è troppo coinvolto emotivamente” “Ma stiamo parlando dello stesso dottor Malosti? Duro e implacabile con i tirocinanti e privo di sentimenti?” replicò Sergio quasi incredulo, “Si proprio lui ... Secondo me è meglio se lo sostituisci tu”. Il professore era veramente perplesso “Grazie Valerio, adesso ci penso io”. Danieli si diresse subito in sala operatoria, Malosti si stava ancora preparando. “Riccardo, la opero io Cristiana, se vuoi mi puoi assistere” “Sergio, non ci pensare minimamente ... l'intervento alla Gandini lo faccio io” il viso del dottore era pieno di rabbia, l'affronto del collega era inconcepibile voleva dirgli “Tu non hai idea di quanto lei significhi per me” ma si limitò a pensarlo, “Non mi obbligare a farti stare fuori” replicò Danieli usando il suo potere di primario. Il dottor Malosti alla fine si arrese e piuttosto che lasciare Cristiana accettò di assistere Sergio.
Eva, tramite Ettore, si informò sulle condizioni della dottoressa Gandini, poi come promesso andò da Daniele. “Come stai?” “Come vuoi che stia?! Come sta Cristiana?” “Non bene purtroppo … E' in coma, ora la stanno operando, provano a rimuovere l'ematoma che si è formato”. Il tirocinante si mise le mani nei capelli disperato “No, no non è possibile, è tutta colpa mia”. La donna cercava in tutti i modi di consolarlo, ma non era così semplice, Daniele era davvero sconsolato. Intanto in sala operatoria si respirava un aria veramente pesante, Riccardo si sentiva impotente, Sergio era molto concentrato sul suo operato, e al tempo stesso doveva tenere a freno il dottor Malosti. L'operazione si prolungava più del previsto, Riccardo era polemico e critico su tutte le azioni che faceva Sergio, tanto che questi, non sopportandolo più alzò la voce ed invei “Adesso BASTA! Esci immediatamente dalla sala. FUORI! Non riesco a capire cosa ti prenda oggi, ma vai fuori di qui, è un ordine!”. Il dottor Malosti non replicò, era talmente furioso che mentre lasciava la stanza si tolse
la mascherina e il camice lanciandoli con stizza per terra. Le ore passavano inesorabili. Riccardo si sentiva impotente. Dopo aver consumato il corridoio della sala d'attesa facendo avanti e indietro per calmare inutilmente la sua ansia, uscì quasi di corsa dal pronto soccorso, e si mise a sedere sulla prima panchina disponibile, rimanendo a fissare il vuoto a lungo, perso nei suoi pensieri.
Il professor Danieli riuscì a rimuovere tutto l'ematoma di Cristiana, ora bisognava solo aspettare che la collega reagisse, “Valerio … Abbiamo fatto tutto quello che potevamo! Adesso l'unica cosa che possiamo fare è pregare …” “Hai fatto un ottimo lavoro, la Gandini è una donna forte, vedrai che si riprenderà senza problemi” “Speriamo che tu abbia ragione” replicò Sergio. Uscendo dalla sala i due medici si cambiarono, Danieli andò subito a cercare Riccardo, domandando un po' a tutti se l'avevano visto, Terrygan, la più arguta come al solito, gli disse “L'ho visto è seduto qui fuori” “Grazie Teresa … Per favore puoi avvisare la figlia della Gandini” “Professore è tutto il giorno che ci provo, ma Elena è in gita scolastica e ha sempre il cellulare staccato”.
Sergio si avvicinò lentamente al collega “L'operazione è andata bene, ora tocca a Cristiana … Io ho fiducia in lei, è forte”, Malosti non emise un fiato così Danieli continuò a parlare “Riccardo … Lo sai che stai invecchiando?!” il dottore alzò lo sguardo e finalmente aprì la bocca ed esclamò “Che cosa vuoi dire?” “Che si vede lontano un chilometro che ti sei innamorato della Gandini … E non provare a negarlo è veramente plateale!”. Ancora una volta rimase in silenzio come a confermare le parole dell'amico. Il professore continuò il discorso “Se vuoi andarla a trovare, è in terapia intensiva … E se vuoi un consiglio ... Muovi quel culo e vacci di corsa”. Riccardo, seguendo il consiglio, si alzò di scatto e correndo rientrò al Morandini. Con un po' di fiatone arrivò alla stanza di Cristiana, si preparò, entrò, e si sedette al capezzale della donna e ancora una volta le prese dolcemente la mano. Poco dopo arrivò nella camera Daniele. Riccardo lo fulminò all'istante, alzandosi di colpo e lasciando la mano della dottoressa, esclamò “Che diavolo ci fai qui? Dopo quello che hai combinato non ti devi neanche avvicinare a lei … Sono stato abbastanza chiaro?!”. Il ragazzo non era spavaldo come al solito, anzi tutt'altro, timidamente ribatté “Dottor Malosti, io vorrei starle vicino, e sapere che sta bene. Tutto qui!” “Mi sembra un po' tardi per questo?!!! Ora VATTENE … Hai capito FUORI di qui!” urlò Riccardo. Il tirocinante ancora frastornato dall'incidente non poté o volé replicare, così lasciò la stanza a testa bassa, sentendosi ancora più in colpa; l'unica consolazione che aveva era che Cristiana sembrava stabile e probabilmente si sarebbe ripresa presto.
Erano passate diverse ore. Riccardo si addormentò sulla sedia vicino al letto, piegato con la testa sulla mano di Cristiana, era veramente esausto, il nervoso e la preoccupazione l'avevano messo ko. All'improvviso la mano della donna si mosse, Malosti si svegliò di colpo, controllò la mano ... Si, si era mossa, il movimento l'aveva visto e avvertito. Con lo sguardo si fissò sul viso della dottoressa, che molto lentamente riuscì ad aprire gli occhi. “Amore … Cristiana?!” il dottore aveva gli occhi lucidi. La Gandini era veramente spaesata con un filo di voce disse “Riccardo …. Cos'è successo? Dove mi trovo?” “Hai avuto un brutto incidente stradale, non ti ricordi niente?” “No, è tutto piuttosto vago nella mia mente, guidavo io? Si è fatto male qualcun altro?” “Calma, calma, non ti devi affaticare, una domanda per volta … Non guidavi tu ...“. Nella stanza entrò Danieli che interruppe la conversazione. “Cristiana … Ti sei svegliata?! Io non avevo dubbi, fammi dare un occhiatina … Riccardo perché non vai ad informare gli altri”, un po' titubante il burbero dottore uscì dalla stanza.
Sergio visitò la collega accuratamente, poi disse “Allora come ti senti?” “Ho un gran mal di testa, e mi sento un po' frastornata, ma a parte questo direi bene” rispose la donna. “Sai che in sala operatoria ho dovuto cacciare Riccardo, era talmente preoccupato per te che non ci lasciava lavorare con serenità, sai com'è fatto no?!” “Ma chi Malosti?” Cristiana era incredula. “Si proprio lui, non l'ho mai visto così nervoso, pieno di ansia … Sai sembra quasi che ...” la dottoressa incalzò Danieli a finire la frase “Sembra quasi che cosa?”.
In quel momento entrò nella stanza Riccardo accompagnato da Teresa, Esther ed Ettore. Quasi in coro dissero “Dottoressa Gandini come sta?” “Direi bene, grazie” un pallido sorriso si affacciò sul suo viso. “Sa dottoressa, eravamo tutti molto preoccupati per lei … Il tirocinante Guidi più degli altri, si sentiva decisamente in colpa vista che guidava lui ...” esordì Terrygan con il suo solito tatto, “Guidava Daniele?! Come sta ora?” replicò Cristiana un po' in ansia “Non si preoccupi, sta bene, ha soltanto un brutto bernoccolo” rispose Esther tranquillizzandola. “Avete avvisato mia figlia che sto bene?” “Si dottoressa, sono riuscita a rintracciarla, stanno rientrando dalla gita, al massimo domani sera sarà a Milano” replicò Teresa “Grazie, sei sempre molto efficiente. Dopo le telefono”, “Dottoressa la informo che nella zona dove sono andati, il cellulare prende veramente poco, sapesse che fatica ho fatto per chiamarla?!” “Ok, quindi se lo trovo spento non mi preoccupo come faccio di solito, grazie ancora Teresa” ribatté Cristiana.
Il dottor Malosti era rimasto in disparte sulla porta, Sergio se ne accorse e lo raggiunse, quasi sotto voce gli disse “Che ci fai li impalato, non sei contento? Fammi indovinare non le hai ancora detto niente vero?!” “Ma che cosa le dovrei dire sentiamo?” “Mah, non saprei forse che ti sei innamorato di lei?!!” “Sergio, falla finita, non dire cazzate!” “Sei tu che stai insultando la mia intelligenza … Guarda che la tua è solo paura!”. Il dottore era rimasto senza parole sapeva che il collega diceva la verità, ma non voleva ammetterlo.
Nella stanza arrivò anche Daniele che, avvicinandosi al letto, disse “Cris... Dottoressa Gandini ho saputo che si è svegliata, come sta?”. Il dottor Malosti, visto l'arrivo del ragazzo, si sentiva di troppo e uscì dalla sala. Quasi a ruota Danieli lo seguì.
Cristiana stava riacquistando sempre più lucidità, qualche ricordo affiorò nella sua mente, ma aveva dei dubbi se questi fossero realtà o sogno. “Ragazzi potete lasciarmi sola un attimo con Daniele?” “Certo dottoressa, si figuri” replicò Ettore, e con Teresa e Esther lasciò la stanza. Appena usciti, Daniele si avvicinò alla donna per darle bacio, ma lei lo fermò “Aspetta ... Ti prego, devo parlarti” “Di cosa?” “Della nostra storia … Non credo possa continuare” “E' per quello che è successo? Per l'incidente?” “No … Non è per quello, è che mi sono accorta che il mio cuore non è libero … Mi stava facendo dei segnali e io li ho voluti ignorare, anzi il termine giusto è reprimere. Daniele mi dispiace ma non posso darti quello di cui hai bisogno, alla lunga saremmo infelici in due” “Ma Cristiana io ti amo!” “Lo so, e mi dispiace farti questo, ma credimi più avanti sarebbe anche peggio”, Daniele non replicò era rimasto senza parole, lasciò la stanza con un aria triste e abbattuta.
La Gandini voleva assolutamente schiarirsi le idee, ne aveva bisogno: era solo un sogno o quelle parole pronunciate da Riccardo le aveva udite veramente? Non riuscì a prendere sonno, si girò in quel letto di ospedale per tutta la notte. L'indomani chiese a Teresa di avvisare il dottor Malosti, appena arrivava, che aveva bisogno di parlare con lui. L'ispettore eseguì senza fare domande, anche se qualche sospetto le balenò nella mente. “Buongiorno dottor Malosti” “Buongiorno, novità? Come sta la Gandini?” “Nessuna novità. La dottoressa sta bene, ha chiesto di lei” “Ok, vado subito”.
Riccardo si precipitò di corsa, ma senza darlo a vedere, ed esordì “Ciao … Come Stai?” “Ciao … Bene, mi sento meglio” “Sono contento”. Nella stanza si era creato un silenzio quasi imbarazzante, Cristiana prese fiato e lo spezzò “Volevo chiederti una cosa ...” “Che cosa?” “Sai, faccio un po' di fatica a distinguere tra sogno e realtà, è possibile che quando mi sono svegliata tu mi abbia chiamato 'Amore'?” l'uomo arrossì di colpo e tentennando rispose “Ma chi, io? Ma secondo te sono il tipo? Non farmi ridere” “Allora me lo sono sognato … Mi sono sognata anche i tuoi occhi lucidi … e la frase 'Io mi sono innamorato di te'”. L'uomo era con le spalle al muro, lei si ricordava quello che lui le aveva detto, quello che sentiva nel suo cuore, ma che non voleva ammettere. Aveva paura, si molta paura, non sapeva cosa ribattere, così rimase in silenzio, dando le spalle alla donna. Dopo un po' cominciò a parlare “Per me è difficile da ammettere, quando mi hanno detto dell'incidente, quando ti ho visto sulla barella, e come se mi fosse caduto il mondo addosso, era talmente impaurito, credevo di perderti … per sempre, e non sei mai stata mia, quando eri in coma sono riuscito ad aprirmi e a dirti tutto quello che provavo … E' vero non lo hai sognato, io ti amo Cristiana”. Questo era quello che la dottoressa sperava che Riccardo le dicesse: anche se dal carattere decisamente difficile quello era l'uomo che il suo cuore le stava indicando. Rimase un po' in silenzio poi replicò “Ti dispiacerebbe guardarmi in faccia quando parli?”, il dottore si girò “Vuoi proprio umiliarmi?! Io TI AMO!” “Non voglio umiliarti … Non potrei mai volere questo … e sai perché?! Perché anche io ti amo!”. Il burbero rimase senza parole e avvicinandosi alla donna la baciò appassionatamente.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Terapia d'urgenza / Vai alla pagina dell'autore: Natory28