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Autore: vanessie    12/08/2016    3 recensioni
La storia sviluppa alcuni personaggi di mia invenzione presentati nella fanfiction "Sunlight's Ray".
Una vicenda ricca d'amicizia, amore e problemi della vita quotidiana con cui ogni adolescente si trova a fare i conti...narrati da una prospettiva femminile e maschile. Non mancherà un pizzico di fantasy e un richiamo ai personaggi originali della Meyer!
Per avere una migliore visione delle cose sarebbe meglio aver letto Sunlight's Ray 1-2-3, in caso contrario potete comunque avventurarvi in Following a Star!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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Capitolo 17

“La serata delle scienze”

 

 

POV Nicole

Osservai annoiata l’orologio appeso alla parete, per fortuna quella noiosissima lezione sarebbe finita tra meno di mezz’ora. Mi coprii la bocca con la mano e sbadigliai. Non vedevo l’ora che il professore ci congedasse, anche perché più tardi sarei andata alla Serata delle Scienze con Jonathan. Gli avevo regalato i biglietti io stessa e sapevo che a lui avrebbe fatto piacere riceverli. Senza pensarci mi ritrovai impegnata a scrivere il suo nome sul quaderno degli appunti. Iniziai a decorare la scritta per renderla più carina, anche se in realtà quel nome bastava da solo ad incarnare il modello di bellezza per eccellenza. Finalmente riuscii a finire la lezione. Presi la mia roba, la sistemai nella borsa a tracolla e uscii dalla classe. Mi avviai velocemente al mio appartamento dove dovevo cambiarmi e prepararmi per la serata, dovevo anche farlo in fretta poiché il nostro appuntamento era tra un’ora. Aprii la porta di casa e mi fiondai in bagno a farmi una doccia. Decisi di provare i prodotti per l’igiene che nonna Esme mi aveva regalato l’ultima volta in cui ero tornata a Forks. A Esme piacevano da impazzire, ne aveva sempre di nuovi, profumatissimi, alle più strane fragranze. Mi lavai accuratamente facendo anche lo shampoo. Infilai l’accappatoio e andai in camera a vestirmi. Già dal giorno precedente avevo deciso di indossare un vestito carino da ragazza di classe. Non potevo certo presentarmi in minigonna ad un evento culturale, dunque avevo optato per un tubino nero smanicato lungo fino al ginocchio. Scelsi degli accessori carini coordinati: una cintura color oro, scarpe con il tacco sempre dorate, così come gli orecchini e una borsa. Andai ad asciugarmi i capelli tenendoli sciolti con un cerchietto.

 

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Mi truccai e prima che avessi finito sentii suonare alla porta. Oh mio dio…mi sbrigai, doveva essere lui, per fortuna Cat lo fece entrare e lo intrattenne. Andai a dare una controllatina allo specchio di camera, per vedere come fosse l’effetto d’insieme. Rimasi contenta e quindi li raggiunsi in salotto. Oh cazzo, lui voleva scherzare…era vestito elegante con un completo composto da pantaloni e giacca scuri e una camicia beige, aveva perfino la cravatta. Si era tirato indietro i capelli e stava da dio…rimasi lì imbambolata a ammirarlo dalla testa ai piedi.

 

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Venne a salutarmi ed io ricambiai, mi fece arrossire di brutto quando mi fece i complimenti per come ero vestita. Cat ci osservava mentre faceva finta di essere impegnata in altre faccende, quando Jonathan era di spalle lei mi faceva dei versi che alludevano a quanto fosse carino lui quella sera. Cercavo di non scoppiare a ridere per i versi di Cat “Ok andiamo” dissi. Uscii di casa con il mio amico e andammo a prendere la metropolitana per andare alla Serata delle Scienze. L’evento avrebbe avuto inizio alle 20.30, prima quindi ci fermammo a mangiare qualcosa insieme. Il locale in cui mi portò era…wow, arredato da favola. Ci sedemmo a tavola e scegliemmo cosa ordinare. Mentre attendevamo l’arrivo dei piatti iniziammo a parlare meglio. “Oggi ho avuto la lezione più pallosa nella storia delle lezioni!” esclamai “Sarebbe?” “Storia delle dottrine politiche statunitensi…mamma mia…un’allegria solo a sentire il nome del corso!” “In effetti” rispose sorridendo “E poi dovresti vedere il professore, ha un tono di voce che concilia il sonno, stavo per addormentarmi” lui rise “Ho avuto un corso simile al tuo quando ero secondo anno, non so nemmeno come sia riuscito a sopravvivere fino all’ultima lezione” “Non farmici pensare. Comunque dai parliamo di altro, è venerdì sera e quindi basta argomenti dell’università, almeno fino a lunedì” “Ok. Cambio argomento: il tuo vestito è davvero carino” affermò “Grazie, volevo che fosse bello ma non sfacciato” “È elegante, raffinato, sembri una donna in carriera” scherzò mettendosi a ridere “Oh sì, sono venuta a Seattle per un viaggio d’affari Mr.Call” “Che genere di affari Miss Black?” “Da miliardi di dollari. Non posso parlargliene nel dettaglio, non la conosco nemmeno e queste sono cose…intime” dissi con voce suadente e sguardo intrigante. “Possiamo sempre rimediare alla nostra poca intimità. Potrei invitarla a fare un giro sul mio jet privato o sul mio yatch” disse. Il cameriere ci servì le pietanze e noi mangiammo continuando quella stupida farsa. “Lei è molto gentile ad invitarmi a bordo Mr.Call” “Si figuri, è un piacere con una bella donna come lei. Mi chiami Jonathan, la prego” “D’accordo e lei mi chiami Nicole” “Quindi Nicole…mi vuole fare compagnia stasera dopo l’evento delle Scienze?” “Con piacere, dove vorrebbe portarmi?” “Ovunque lei voglia, sulla Luna, su un pianeta, su una stella” disse. Cavolo, il suo sguardo era qualcosa di unico, sorrisi lievemente e continuai quella recita che mi faceva impazzire “Non avevo mai incontrato un uomo come lei Jonathan, sebbene io frequenti eventi importanti e locali di gran lusso” “Coloro che si amano non si incontrano in qualche luogo, sono sempre stati l’uno nell’altra” affermò. Rimasi colpita da quella frase ricca di significato. Condividevo in pieno quel pensiero, era stata un’affermazione veramente perfetta. “Wow” sospirai “E poi si dice che gli scienziati non sono romantici…” rispose. La piantammo di recitare la parte dei due sconosciuti che si incontrano per la prima volta e tornammo semplicemente ad essere noi stessi, due studenti universitari amici da anni. Non facevo che ripensare alla sua meravigliosa frase di prima…cominciai a fantasticare sul fatto che ci poteva essere una remota possibilità che Johnny me l’avesse detta perché poteva nutrire qualche sentimento per me…ma nooo, che diavolo andavo a pensare! Era solo parte di quella recita che stavamo facendo.

 

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Quando la cena finì, lasciammo il locale e raggiungemmo a piedi il vicino auditorium, in cui si svolgeva la Serata delle Scienze. Mostrammo i biglietti d’ingresso e entrammo. C’erano molte persone. Prima andammo in una sala a vedere un filmato introduttivo parecchio accattivante, poi un professore spiegò alcune cose più nel dettaglio e fu in quel momento che cominciai a perdere le fila del discorso. Quando uscimmo dalla sala, facemmo un giro alla mostra. “Credo che dovrai spiegarmi qualche cosina…non ho afferrato proprio tutto quando quel professore parlava!” esclamai facendolo ridere. Lo seguii notando quanto fosse interessato ai contenuti della mostra, io non lo ero altrettanto, visto che non era il mio ambito di studi, ma restargli accanto, sapere che per lui quella serata era forse una delle migliori che avevamo trascorso insieme, osservare il suo sguardo super appassionato, fu comunque stupendo. Talvolta mi spiegava alcune cose scientifiche che non capivo, sapeva renderle semplici, facendo in modo che le comprendessi con paragoni e esempi della vita quotidiana. Era una dote nient’affatto scontata. Se solo avessi avuto al liceo un professore di scienze con la stessa passione e lo stesso entusiasmo di Jonathan forse…avrei potuto coltivare anch’io un certo interesse per l’ambito scientifico. O forse no. Se il mio professore di scienze del liceo fosse stato Jonathan, molto probabilmente avrei perso la testa per lui e sarei stata incapace di seguire minimamente le lezioni e concentrarmi sullo studio. Incontrammo alcuni professori del nostro ateneo, che tenevano i corsi alla nostra università, corsi ai quali John partecipava ovviamente. Era la prima volta che uscivo con un ragazzo più acculturato di me…e mi piaceva che lui fosse tanto intelligente e studioso, aumentava il suo fascino. Mi stavo sempre più rendendo conto di essere innamorata di Jonathan…era fisicamente perfetto, aveva un viso con dei lineamenti bellissimi, sapeva ridere e scherzare, sapeva ascoltarmi e darmi i giusti consigli, era un ragazzo semplice e alla mano, ma non scontato e superficiale. Al contrario aveva molti interessi, amava studiare e le nostre conversazioni sapevano essere stupide e colloquiali, come quelle di due ragazzi di 19 e 21 anni, ma talvolta erano anche più profonde e acculturate. Quando la Serata delle Scienze finì, tornammo all’università. Il viaggio in metropolitana si svolse quasi in silenzio. Jonathan era stanco, quella mattina infatti si era alzato alle 6.30 per ripassare per un esame che avrebbe sostenuto a breve. Ci sedemmo vicini, il vagone era praticamente vuoto. Lui si mise semisdraiato su di me, con la testa poggiata sul mio petto. Misi un braccio intorno al suo collo e con l’altra mano tirai indietro i ciuffi ribelli dei suoi capelli, per poi accarezzarglieli. “Scusa, mi riposo un po’, sono stanchissimo” affermò. Lo lasciai fare, rimanendo per l’intero viaggio a ammirare il suo viso.

 

NOTE:

Ciao a tutti! Ed eccoci all'uscita dedicata alla Serata delle Scienze, un evento che riguarda da vicino l'ambito di studi di Jonathan e Nicole ha pensato bene di regalargli due biglietti d'ingresso per la serata. Spero che si sia notato il clima di "tensione" tra i due, dovuto alla reciproca voglia di desiderare di più l'uno dall'altra. Nel corso di questi capitoli ho cercato di presentarvi i pensieri di Nicole su Jonathan in modo tale da aggiungere di volta in volta un tassello: all'inizio lei conserva l'idea della loro storia passata, poi si rende conto di nuovo di quanto sia bello, poi del fatto che sia simpatico, poi ancora nota che sa ascoltara e darle consigli e così via, fino ad arrivare al capitolo di oggi in cui mostra di essere innamorata della sua intelligenza e del suo essere un ragazzo acculturato. Ho fatto così perchè penso che quando ci si innamora davvero all'inizio l'apparenza e quella che ti colpisce, poi però devono subentrare altri aspetti che rendano ogni giorno più interessante la persona che ti piace. Certo questa è solo una fanfiction, ma voglio che leggendola voi riconosciate nelle cose che scrivo qualcosa di familiare e vicino alla realtà! Ok...dopo questa lunga spiegazione noiosa ^___^ lascio a voi la parola...vi aspetto venerdì, BUON FERRAGOSTO!!!!!!!!!!!!

Vanessie

 

   
 
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