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Autore: Blue Ephemeral    26/04/2009    1 recensioni
Un giorno l'amata ciurma che conoscete tutti accoglie un nuovo membro, Karenina, una ragazza troppo bella ma troppo fragile per riuscire a reggere il suo passato... I Mugiwara si prenderanno cura di lei? Cosa succederà d'ora in poi, ma soprattutto... CAMBIERà QUALCOSA?
Una storia romantica e malinconica dove può succedere tutto e niente...
P.S.: Personaggi leggermente OOC.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nico Robin, Nuovo personaggio, Sanji
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo 8

Capitolo 8. -La storia di Karenina/ Il dramma di una vita.-

 

“Ahahah… Che dolci quei due, sono proprio innamorati!!” disse Nami sorridendo a trentadue denti. “Già… Sono felice che mio cugino si sia trovato la ragazza, stanno molto bene insieme.” Tentò di dire Karenina leggermente bloccata dalla timidezza. E se, un giorno, capiterà anche a lei e… Rufy? No… Non voleva… E né POTEVA pensarlo… Comunque sia quel giorno era ancora lontano, TROPPO lontano. Non l’aveva nemmeno degnata di uno sguardo, oggi. Lei lo osservava mentre ballava e cantava sul tavolo con un boccale gocciolante di birra in mano assieme ad Usop e Chopper. “-_-”… Già sbronzi di prima mattina… Uff.” sbuffò Nami con la gocciolina manga dietro la testa. “Senti…” chiese la rossa alla biondina: “… Come ci sei arrivata fino al bosco di Cherry Island? Insomma… Raccontami la tua storia!” continuò curiosa. La ciurma si zittì e si sedette attorno alla giovane sedicenne. Rufy, Usopp e Chopper si fermarono. Il capitano parlò per loro: “Ehilà! Perché vi siete fermati?” chiese stupito. Tutti gli lanciarono un’occhiataccia. “Deve raccontarci la sua storia, razza di idiota!” disse Nami rivolta a lui alquanto arrabbiata. “Ah… Ok! ^^” rispose ingenuamente, e così anche lui si avvicinò alla bionda, assieme al cecchino e la renna. Oh, benissimo. Adesso pure gli occhi di LUI puntati addosso. NOOOOOOOO sarebbe voluta sparire nel nulla. A quel punto arrivarono anche Sanji e l’archeologa. “Raccontaci tutto.” Disse sorridente Robin. Karenina era rossa come un peperone. Ingoiò quel nodo alla gola che la bloccava e, anche se molto difficilmente, iniziò a raccontare. “Bhè, diciamo che io sono nata in un tranquillo paese, chiamato Shanirya. La natura era molto rigogliosa nella mia città, Eden, ed era per questo che essa era famosa per la coltivazione di fiori. Io vivevo lì, con i miei genitori…”. Smise un attimo di parlare e, assieme al cuoco, abbassò gli occhi. Entrambi conoscevano la crudeltà e la malvagità di quei due. La biondina continuò a raccontare. “… Vissi con loro molti anni in quella città, ma un giorno tutta Shanirya fu attaccata dai pirati. Quegli individui saccheggiarono tutto e fecero salpare molte famiglie disperate che dovettero cercare un’altra abitazione. E così dovettimo partire anche noi, usando la vecchia nave di mio nonno, che in passato è stato un pirata… E quello è stato il momento in cui mi separai da mio cugino Sanji.”. In quel momento i compagni si guardarono l’un l’altro, tristi. “… Piansi tanto quel giorno, e anche i giorni seguenti. Ogni famiglia doveva andare per strade diverse, senza incontrarsi. Però per fortuna io lui l’ho incontrato…”. Finalmente era nato un sorriso in quel faccino triste. Karenina alzò gli occhi e posò lo sguardo su Sanji, anch’esso sorridente. “… Navigammo per mesi e mesi, fino ad approdare sull’isola di Dreno, dove la sabbia della spiaggia era completamente nera. Ci fermammo in una casina vicino al mare, così che, se ci fosse stato pericolo, saremmo potuti partire più facilmente. Io non ce la facevo più a vivere assieme ai miei genitori.”. Lei non lo voleva dire, voleva tenere per sé le mostruosità che accadevano giornalmente nella sua famiglia, ma finalmente “sputò il rospo”: “Loro mi picchiavano per la qualunque, o forse solo per il gusto di farlo… Mi trattavano da schiava… Mi facevano pulire tutti i giorni la casa…” la sua voce cominciava ad alzarsi, lei sudava freddo e spalancava gli occhi… Stava impazzendo… Non riusciva a pensarci…  “… Più VOLTE CERCARONO DI ABBANDONARMI… DOPO CHE I MIEI GENITORI SONO MORTI LORO MI HANNO ADOTTATO… SOLO PER UCCIDERMIII!!!”. Detto questo si buttò sopra Nami e cominciò a piangere disperatamente. La rossa diciottenne la strinse a sé. I componenti della ciurma si guardarono l’un l’altro, spaesati. “Sanji, portala a letto.” Disse Nami mettendo la piccola ragazzina sulle ginocchia del cuoco, che annuì, la prese in braccio e si alzò, seguito da Robin. “Finirà di raccontarci la sua storia quando si sarà calmata.” Disse l’archeologa seguendo il suo fidanzato. Karenina continuava a gridare ed a tirare piccoli pugni sul petto di Sanji. Dai suoi occhi uscivano lacrime amare… Ormai la sua mente era persa in quell’orribile ricordo. Il biondo prese il polso della ragazza in preda al panico e sussurrò dolcemente: “Karenina… Dai Karenina sono io… Tuo cugino Sanji…”. Finalmente riuscì a calmarla. La biondina aprì gli occhi e guardò suo cugino stupita. “Sanji…” balbettò. Dopo essersi resa conto di dove fosse abbracciò il cuoco che finalmente sorrise dopo essersi spaventato così tanto per la sua adorata cugina. Robin mise una mano sulla spalla di Sanji e tutti e due si avviarono verso la stiva per portare a letto Karenina.

Helloooooooooo!!! Eeeh lo so, ci ho messo un po’ per recensire, ma ora ce l’ho fatta! Hehe ci saranno ancora un bel po’ di sorprese, parola mia!

Vegetina: nooo sensei, non credo che scriverò su come si sono messi insieme… Però forse mi hai fatto venire un idea… Scusa ma adesso vado di fretta… Bacioniiii!!!

   
 
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