Sono shoccata. Non riesco a muovermi. Sono chiusa in bagno già da un paio d’ore. Mi sciacquo il viso e mi faccio forza. Esco e tiro un lungo sospiro. Prendo il telefono ed invio un breve messaggio a Lorenza. Lei mi chiama dopo due minuti -Dio mio… Emma… vengo subito da te.- -Si, ne ho bisogno, ti orego fa presto.- -Arrivo. - Mi preparo una tazza di camomilla. Sono molto agitata. Il cuore mi batte all’impazzata. La bevanda calda mi brucia la gola. Chiudo le mani a coppa e cerco di scaldarmi sentendomi gelata. Aspetto una buona mezz’ ora prima di sentire il citofono e subito dopo il campanello. Apro la porta, Lorenza mi sorride -Ciao, Emma…. - POV DEAN Compongo e scompongo la pistola. Sono giorno che non esco di casa, e sono giorni che non sento aprire la porta in fondo al pianerottolo. Sono in tensione… è come se avessi un brutto presentimento. So che qualcosa non va. Vorrei così tanto andare da lei, vederla… vedere che sta bene. Il campanello della porta suona e corro ad aprire, animato da uno strano nervosismo, un moto di speranza. Spalanco la porta. Un dito mi spinge all’ interno. -TU! L’ HAI FATTA SOFFRIRE!! CAROGNA!!.- - Lorenza… no aspetta…- - ASPETTA!! TU SEI PAZZO! DEVI FARTI CURARE E DEVI STARE LONTANO DA ME E DA EMMA!!.- - lasciamo spiegare! so che è difficile ma… lasciami parlare, ti prego.- Lei mi guarda diffidente ed io sospiro. -Vuoi una birra?.- Lei annuisce. Prendo le bottiglie e gliene consegno una. Sorseggio la mia con calma e la osservo. C è qualcosa che non va in lei… sembra diversa. -… Sai con un po’ di alcool è più facile capire quello che sto per dirti.- Lei sbuffa e prende un sorso. In un attimo si piega in due e sputa fumo -Che diavolo è?- -Acqua Santa, figlio di puttana- Alza gli occhi e sono completamente neri. Prima che possa riprendersi la colpisco alla nuca. Lei sviene e subito trascino una sedia e prendo una corda. La lego e tutt' intorno a lei disegno la trappola del diavolo. Le inizia a riprendere i sensi. Le lancio altra acqua santa e lei grida. -Avanti svegliati!- -Dean Winchester… è bello conoscerti di persona finalmente… - -Come ti chiami, demone?- -Sai, voi cacciatori fate tanto gli sbruffoni ma alla fine non siete altro che carne da macello all’ inferno… e giuro che sarò lì a sentirti urlare mentre Azazel ti strapperà ogni lembo di pelle… sarò lì a vederti supplicare!- -Piantala, non ti darò mai questa soddisfazione.- Prendo il diario di papà e recito l’ esorcismo -Exorcizamus te, omnis immundus spiritus omnis satanica potestas, omnis incursio infernalis adversarii, omnis legio, omnis congregatio et secta diabolica. - Il demone urla e scuote la testa. -Ergo draco maledicte et omnis legio diabolica adjuramus te. cessa decipere humanas creaturas, eisque aeternae Perditionis venenum propinare.- La creatura ride. Mi fermo. -Cos hai da ridere stronza?- -Se mi fai fuori non saprai mai che cosa le ho fatto!- Un brivido di terrore mi scorre lungo il corpo. -Lei, chi?- -La piccola Emma…- Mi avvicino puntandole il pugnale alla gola - Che cosa le hai fatto ? - -Non lo saprai mai- Le taglio il braccio -DIMMI DOV’ E’!! - Lei ride. Ho l’ impulso di pugnarla ma così ucciderei anche Lorenza. Prendo il diario di papà e recito, urlando. -Exorcizamus te, omnis immundus spiritus omnis satanica potestas, omnis incursio infernalis adversarii,omnis legio, omnis congregatio et secta diabolica. Ergo draco maledicte et omnis legio diabolica adjuramus te. Cessa decipere humanas creaturas, eisque aeternae Perditionis venenum propinare. Ut Ecclesiam tuam secura tibi facias libertate servire te rogamus, audi nos. Il fumo nero esce da lei e brucia sul pavimento. Lorenza si affloscia sulla sedia. La slego e la prendo in braccio. La porto in camera di Sam e la faccio stendere. -Lorenza… hey…- Apre gli occhi. - Dean… Grazie. - Deglutisco. Lei si addormenta. Giro per casa. Dove può essere Emma… Esco dall’ appartamento e vado di fronte. Busso , ma ovviamente nessuno mi risponde. Forzo la serratura ed entro in casa. Mi guardo intorno: la casa è completamente sottosopra. Il tavolo è ribaltato, così anche le sedie. Sul divano c è un lungo taglio e molti oggetti i vetro sono fracassati a terra. -Emma! - urlo. Nessuno mi risponde. Mi siedo contro il muro e mi premo la testa sulla ginocchia. Le lacrime mi scorrono sul viso. -Cosa ho fatto… - All’ improvviso sento un gemito. Alzo la testa di scatto. Percorro il corridoio di corsa. Entro in camera sua. Eccola lì, legata al letto, ricoperta di sangue e ferite. Bianca come un lenzuolo. Un fiotto rosso al centro del petto. I capelli biondi sparsi intorno al viso. -Oddio…- La libero subito. -Emma… Oddio, ti prego… Em - Controllo il respiro. E’ viva. La prendo in braccio e la porto da me. Preparo la vasca e la ripulisco del sangue .Lei geme di dolore ogni volta che le strofino la pelle. La faccio stendere sul mio letto, e le infilo una mia maglia. La ricopro con una leggera coperta e le accarezzo il viso. -Dean… - -Emma, come stai?- -Dean… mi dispiace così tanto… - -Shhh, va tutto bene. Sei viva e questo conta- -… Lorenza… lei…- -Sta bene… è di là. Adesso riposa.- Mi alzo per uscire. -Dean ti prego… resta con me… ho così paura…- Torno indietro e mi stendo al suo fianco. Lei si stringe a me. In un attimo si addormenta, tenendomi stretta.