Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: keepcalmandwrite    13/08/2016    1 recensioni
Quando Myrcella torna ad Approdo del Re è ormai una giovane donna, il cui carattere forte e fiero è stato forgiato nella calda terra di Dorne. Una volta nella capitale, però, scoprirà che tra sette religiose, nemici più o meno nascosti in tutto il regno e conflitti interni, la sua famiglia non gode più dello splendore di un tempo. Deciderà quindi di prendere in mano il potere riposto nel nome dei Baratheon, la sua casata ufficiale, per proteggere e fortificare quello è che in realtà sangue del suo sangue, la sua vera famiglia. [Nota: in questa fanfiction vengono nominati alcuni personaggi ed eventi dei libri, comunque non determinanti e senza spoiler. Può quindi leggerla anche chi segue soltanto la serie tv]
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cersei Lannister, Jaime Lannister, Myrcella Baratheon, Tommen Baratheon, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La giovane regina e suo marito Trystane fecero il loro ingresso nella sala dove si sarebbe tenuto il primo incontro del Concilio Ristretto. Entrambi erano scortati da Ser Meryn da un lato e Ser Boros dall’altro. I restanti membri del Concilio nel frattempo avevano già preso posto e li stavano aspettando. 
I due sovrani si accomodarono al centro del tavolo, su cui era già stato sistemato del vino. L’espressione di Myrcella sembrava preannunciare che non ci sarebbero state buone notizie. Cersei se ne accorse nell’attimo stesso in cui la vide entrare, e non poté fare altro che attendere.
- Benvenuti tutti voi alla prima seduta del nuovo Concilio Ristretto della Regina.- incominciò. Diede un’occhiata ai pochi presenti al tavolo. Suo zio Kevan, nominato Maestro delle Leggi, era ancora pieno di risentimento, ma quella nuova carica sembrava tenerlo buono per un po’. Tommen, presente in quanto Primo Cavaliere, sembrava invece che stesse cercando in tutti i modi di non sembrare agitato. – Come noterete, molti funzionari sono stati cacciati, altri sostituiti. Alcuni posti rimarranno vacanti finché non troveremo la giusta persona che porterà anche una buona alleanza.- dichiarò in tono solenne.
- Maestà, se posso permettermi...- interruppe il Gran Maestro Pycelle, con la solita calma che lo distingueva. –Mace Tyrell era un ottimo Maestro delle Navi. Non capisco per quale motivo sua Grazia abbia voluto...-
- Mace Tyrell è momentaneamente assente, in quanto si è dovuto recare ad Alto Giardino per una questione urgente.- tagliò corto la regina. –Ad ogni modo, prima di iniziare a discutere su ogni punto dell’ordine del giorno, c’è un’importante questione di cui parlare. La cosa mi sta particolarmente a cuore, e grazie al qui presente Qyburn, Maestro delle Spie, mi è stato possibile indagare a fondo sulla faccenda.-
Guardò Trystane al suo fianco, il quale le fece segno di continuare. “Una regina non deve temere di esporsi troppo”.
Riprese quindi la parola. - Come tutti ben saprete, mio fratello maggiore Joffrey morì tragicamente circa due anni fa durante il suo banchetto di nozze. Per avvelenamento, come venne accertato. Ma ad avvelenarlo furono due assassini di cui nessuno avrebbe mai dubitato prima. Due amici della corona.- Sottolineò con enfasi quell’ultima frase. –E nel mio regno i tradimenti alle spalle da persone che si ritenevano fidate non rimarranno impuniti. Maestro Qyburn, gentilmente.-
L’uomo annuì. –Gli uccelletti sussurrano di una nave vista allontanarsi dalla Baia delle Acque Nere esattamente poco dopo l’accaduto. A bordo di questa nave è stato visto Petyr Baelish. Inoltre, alcuni dei presenti al banchetto giurano di aver visto Olenna Tyrell fin troppo vicina al calice di Joffrey.-
Cersei si irrigidì visibilmente sulla sua sedia. –Come sappiamo che i due sono complici?-
-Alcuni parlano di una collana, mia Signora. Una collana al cui interno si trovava del veleno. Questa collana fu stata fatta fabbricare da un orafo solo qualche settimana prima, commissionato direttamente da Ditocorto.-
-Olenna sapeva di questa collana.- continuò Myrcella. –È stata di certo lei a staccarne la gemma contenente il veleno.-
Cersei stringeva nervosamente una mano a pugno sul tavolo. –Esseri nauseabondi, fedeli solo finché ne hanno convenienza e alla prima occasione ti pugnalano alle spalle. Devono pagare!-
-Sicuramente lo faranno. Mi occuperò io stessa della questione, in qualche modo.-
- Maestà.- Kevan Lannister si intromise per la prima volta da quando iniziò la seduta del Concilio. –Quella con i Tyrell è un’importante alleanza per la corona. Ci forniscono denaro, cibo e soldati. Non possiamo semplicemente chiudere ogni rapporto con loro. Sarebbe da stupidi pagare un simile prezzo per vendicare un...-
- Stiamo parlando di mio fratello, Ser Kevan.- lo interruppe. –Sono cosciente di che tipo di persona fosse, di certo non era un re molto amato. Ma la nostra famiglia è stata pugnalata alle spalle, e quanto tempo dovrà passare prima che ciò riaccada?-
-Lo faranno certamente di nuovo, non appena si presenterà loro l’occasione.- sentenziò sua madre.
-In realtà, se mi è possibile, un pretesto per un ulteriore tradimento ce l’avrebbero già.- stavolta fu Trystane ad intervenire, ricevendo l’attenzione di tutti i presenti. –Margaery Tyrell non è più la regina.-
-Ma Margaery è mia moglie, e io sono il Primo Cavaliere.- gli spiegò Tommen, confuso nel sentir tirare in ballo la sua consorte.
-È comunque una Tyrell, e i Tyrell sono persone dall’ambizione incondizionata e contro ogni morale. Margaery non si accontenterà mai di essere la moglie del Primo Cavaliere.- Trystane si sedeva e parlava con la stessa schiettezza che, per chi aveva avuto l’occasione di incontrarlo, ricordava molto suo zio Oberyn.
Myrcella annuì alle parole del marito. –Già, è quello che penso anch’io. Ma anche zio Kevan ha ragione. Non possiamo combatterli, non possiamo permettercelo. Innanzitutto, dobbiamo difenderci e rimanere pronti a subire altri tradimenti.-
-Maestà, la Guardia Reale potrebbe fare più turni per proteggervi, ma in questo caso potremmo non avere abbastanza uomini.- le spiegò Jaime dall’angolo in fondo della tavola.
-A questo può pensare Dorne. Posso chiedere di inviare delle guardie. Collaboreranno con la Guardia Reale.- propose quindi Trystane.
Myrcella sembrò interessata. -È un’ottima idea. Credi che la principessa Arianne accetterebbe di mandarci alcuni dei suoi uomini?-
-Dorne è un regno indipendente dalla Corona, ma per me e per te lo farà di certo. Le scriverò io di persona.-
-Molto bene allora.-
Cersei non sembrò d’accordo. Si sporse in avanti appoggiandosi con i gomiti sul tavolo. –Myrcella, ascoltami bene, se c’è una persona di cui Margaery adesso potrebbe volersi sbarazzare a causa della sua posizione, quella persona è tuo fratello Tommen.- Il ragazzo divenne bianco in viso non appena udì il suo nome. –In questo momento si trova legata ad un matrimonio che non le porta più gli stessi vantaggi di un tempo. Potrebbe persino... no, non voglio pensare a cosa potrebbe fare.-
Myrcella rifletté su quelle parole per un momento. Di certo l’incolumità del fratello era tanto a rischio quanto la sua. –Hai ragione. Olenna non risiede più nella Fortezza Rossa, ma sua nipote sì. Dobbiamo giocare d’anticipo e allontanarla al più presto da lui.-
Tommen sembrò incredulo. –Ma... io e Margaery siamo sposati! Come posso separarmene?-
-Tommen, più tempo passerai con lei più sarà pericoloso per te. Nostro fratello era scomodo per i suoi obiettivi, e l’hanno fatto fuori. Tu ora sei diventato scomodo per lei, e non si farà problemi a fare fuori anche te. Margaery è pericolosa.- Myrcella cercò di parlargli con calma e mantenendo il contatto visivo, sperando capisse il suo punto di vista.
Suo fratello, nonostante fosse visibilmente preoccupato, sembrò intendere la situazione. –E come posso sfuggire ad una persona con cui condivido il talamo nuziale? Di certo non posso cacciarla da un giorno all’altro.-
Myrcella lo guardò angosciata. –Hai ragione. Non puoi.-
Cersei, allora, intervenne. –Dobbiamo immediatamente annullare le nozze. Ogni notte che passa con quell’assassina di Alto Giardino rischierà di non svegliarsi la mattina seguente!-
-Altezza, mi dispiace interromperla, ma secondo le leggi un matrimonio può essere annullato solo se non è stato consumato e quindi...- si intromise Pycelle, lisciandosi la barba bianca sul mento. –Quindi non credo che in questo caso sia possibile.-
Myrcella fu delusa di sentirglielo dire. –Quella donna non è ancora un’assassina, madre, ma un modo per risolvere questa sgradevole faccenda lo troveremo di certo.- Guardò suo fratello. –Tommen, ti prometto che non ti lascerò solo in tutto questo. Voglio che anche tu venga scortato giorno e notte dalla Guardia Reale. Per il momento è tutto ciò che possiamo fare.-
–Ti ringrazio, maestà.- Tommen sembrò sollevato, ma Myrcella riusciva a sentire quanta amarezza e delusione in quello stesso momento suo fratello provasse. Pensò che sarebbe difficile per chiunque dover accettare che la persona che si ama ha tradito la tua famiglia in passato, e che molto probabilmente non ricambia davvero i tuoi sentimenti, nonostante quelli che Tommen aveva per Margaery erano tra i più puri e nobili.
-Per quanto riguarda il coinvolgimento di Petyr Baelish, ovviamente ci saranno conseguenze anche per lui. Secondo i sussurri degli uccelletti, in questo momento si trova a Nord, il che non lo rende una minaccia urgente. In futuro penseremo anche a lui.-
I membri del Concilio si mostrarono tutti d’accordo. Si proseguì quindi discutendo della situazione in cui versavano le strade della città, di finanze della corona ed, infine, di argomentazioni varie ed eventuali.

A fine giornata, dopo aver cenato, Myrcella si ritirò nei propri appartamenti. Era ancora piuttosto amareggiata per la situazione. Tutto ciò che voleva fare in quel momento era bere un bicchiere di vino e dormire, dimenticandosi di tutto per qualche ora. Ma non prima di essersi rilassata un po’ tra le braccia di suo marito Trystane.
- È stato davvero un colpo basso, ma troveremo una soluzione. Le guardie dorniane ci aiuteranno a tenere tutto più sotto controllo.- Suo marito stava cercando di consolarla, vedendola angosciata. Myrcella era seduta sulla punta del letto e osservava il pavimento, sospirando di tanto in tanto. Trystane le si sedette quindi vicino e le spostò una ciocca di capelli per poterla vedere in viso.
-Tommen deve sentirsi distrutto in questo momento.- riuscì a dire infine. –Lui è così innocentemente innamorato di quella donna.-
-Ma non è stata colpa nostra, solo di questa Margaery e dei Tyrell. Non fartene un peso, adesso.-
-Aveva voluto liberarla lui stesso dalla cella nel tempio.- Myrcella accennò un sorriso amaro mentre ricordava. –L’altro giorno l’ho persino visto allenarsi con la spada. Ci crederesti mai? Di certo voleva impressionarla...-
-Vedrai che ne uscirà fortificato da tutto questo. Soffrirà, sì, ma crescerà anche. Per il suo bene deve allontanarsi da lei.-
Myrcella non poté che dargli ragione. –Mio fratello è una brava persona, ma è debole. Quello che mi preoccupa di più in questo momento è il pensiero che lei possa manovrarlo a fare qualcosa di stupido pur di... di mettere fine al matrimonio.- alzò lo sguardo per guardarlo negli occhi. –Capisci cosa intendo?-
Trystane annuì in silenzio, pensieroso. Poi si spinse all’indietro per mettersi lungo sul letto. Myrcella fece lo stesso e si appoggiò al petto di lui. Per un po’ rimasero ad osservare il soffitto, entrambi sovrappensiero.
-Margaery Tyrell ha diversi anni in più di tuo fratello.- affermò poco dopo il giovane dorniano, rompendo il silenzio.
-Sì, è più grande di lui.-
-E se non fosse in grado di avere figli?-
Myrcella rimase sorpresa da quella domanda. –Per quale assurdo motivo mi chiedi questo, adesso?- Si alzò per mettersi seduta, guardandolo confusa. Anche Trystane si rialzò.
-Margaery ha già contratto un matrimonio, in passato. Due, in realtà, ma l’altro non credo abbia avuto il tempo di... consumarlo.-
-Beh, secondo delle voci molto diffuse, non avrebbe consumato neanche il primo, di matrimonio. Si dicevano delle cose su Renly Baratheon e sulle sue, come dire, preferenze a letto.- gli spiegò, senza capire perché ne stessero discutendo.
-Sono comunque soltanto voci. Da quanto tempo è sposata con tuo fratello, ormai? Un anno?-
-Sì, credo di sì. Poco più, se non sbaglio.-
-E non hanno ancora avuto un figlio. Pensaci bene: se si scoprisse che Margaery non è in grado di concepire, avremmo un pretesto per annullare il matrimonio.-
Myrcella lo guardò piuttosto incerta. –È possibile farlo? Annullare un matrimonio se la moglie non può avere figli?-
-Tommen è nella linea di successione dopo di te, per il momento. E un Re deve avere eredi. Una nobildonna può chiedere l’annullamento del proprio matrimonio se il consorte dovesse rivelarsi.. fisicamente incapace. Così come può farlo un nobile.-
Myrcella si perse per un momento nei suoi pensieri. Non poteva non udire quelle parole e pensare al suo, di matrimonio. “Sarò mai in grado di dargli un figlio? Un Re deve avere eredi...”
-Ma noi non sappiamo se Margaery sia davvero infertile.- disse infine.
-No, non lo sappiamo. Ma potremmo fare qualcosa in questo senso.- Nel frattempo, il sole era tramontato e la stanza si stava oscurando. Trystane si alzò ed andò ad accendere le candele vicino il loro letto. –Quelle tue nuove servette, vengono da Dorne, non è vero?-
-Sì, sono un regalo di tua sorella.- si voltò per guardarlo. Quell’informazione sembrò illuminarlo. Poi fece uno di quei sorrisetti furbi che mostrava sempre prima di fare la mossa vincente ai giochi da tavolo quando erano più piccoli e vivevano a Dorne.
-Chiedi a chi di servizio di farle venire qui subito. Loro avranno di certo ciò che fa al caso nostro.- Myrcella lo guardò confusa, ma si fidava ciecamente di lui e fece quindi come le venne detto. Dopo poco, Ambre e Reina bussarono alla loro porta. Le fecero entrare e con premura si chiusero dietro la porta della stanza.
 
Dopo quell’incontro, Myrcella non volle perdere altro tempo. Fuori era notte fonda ormai, e l’intera fortezza era rintanata nelle proprie stanze. La giovane regina, stringendo tra le mani la fiala piena di uno strano liquido scuro, uscì per raggiungere la Torre del Primo Cavaliere. Nel frattempo ripensava al sorriso scaltro della donna dai capelli neri mentre le porgeva tra le mani la fiala di veleno. “L’intera dose andrà più che bene”, le aveva detto. Quando capì di cosa si trattasse, ebbe un leggero tremito. Ci aveva riflettuto di nuovo, arrivando alla stessa, medesima conclusione: doveva farlo.
Arrivata agli appartamenti di suo fratello, lasciò che fu Ser Boros Blount ad entrare nella stanza. Tommen era sveglio, sdraiato sul suo letto a fissare il vuoto, mentre sua moglie Margaery di fianco a lui sembrava dormire tranquillamente. Ser Boros gli fece un cenno silenzioso per attirare la sua attenzione. Quando uscì di lì, Myrcella si fece seguire fino ai giardini all’esterno: aveva sentito dire che la fortezza stessa aveva occhi e orecchie. Fuori c’era un leggero vento e Tommen si strinse alla vestaglia che indossava sopra la veste notturna.
-Mi dispiace aver disturbato e dover farti uscire a quest’ora, ma è importante che nessuno ci veda.-
-Non importa, sorella. Non stavo dormendo.- le rivelò, accennando un sorriso mentre osservava la Baia delle Acque Nere in lontananza. Myrcella notò qualcosa di diverso sul viso del fratello, ma non seppe dire cosa precisamente. -Cos’hai da dirmi?- le chiese infine.
La giovane regina fece un respiro profondo, poi mise la fiala nelle mani del Primo Cavaliere, facendo attenzione che la stringesse e la tenesse nascosta. –Svuotala nel suo calice. Diluisci con il vino o qualsiasi bevanda beva prima di andare a letto. Sii discreto e nessuno dubiterà mai di te. Fa’ solo questo e sarà tutto risolto. -
Tommen la guardò confuso. Nei suoi occhi verdi smeraldo si potevano leggere mille domande, ma ne fece soltanto una. –La ucciderà?-
-No, non servirà arrivare a tanto. Si tratta di un antico veleno dorniano che danneggia il ventre di una donna e non le permette di generare figli.- Gli prese le mani e gliele strinse nelle sue. –Ora, Tommen, è il momento giusto per essere forti. So che la ami, so che tutto questo ti farà stare male, ma devi pensare che la tua vita è più importante e questo matrimonio deve finire.-  
Suo fratello annuì in silenzio, il viso piegato in una smorfia di dolore. Myrcella allora lo strinse a sé.
-Sarò forte, te lo prometto. Te lo prometto.- le sussurrò lui, prima di allontanarsi e rientrare nella torre.
Durante il tragitto di ritorno nelle sue stanze, Myrcella si ritrovò con gli occhi bagnati e con una rabbia dentro che non sapeva di possedere. Voleva che tutte le mura della Fortezza Rossa crollassero, portando via con esse ogni sotterfugio o tradimento. Voleva un regno di pace e felicità per tutti, in cui ogni bambino poteva crescere spensierato e ogni uomo non doveva andare in guerra. Ma quella notte capì che il sentiero per raggiungere quel suo sogno era tormentato e sporco di sangue.
   
 
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