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Autore: Valerie Leyl Alekxandre    14/08/2016    3 recensioni
LongFic dedicata alla mia migliore amica Gaia :3
Buon compleanno tesoro, so che è a dir poco in ritardo, ma spero di essermi fatta perdonare con questo :P
Eccoti una NaLu nuova di zecca ;)
*^*
Lui, il Principe del Mondo dei Draghi e Lei, una Principessa appartenente al Mondo degli Umani.
La Magia e l'Amore li uniscono fin dall'infanzia.
Ma l'Odio divide le loro razze.
Riusciranno loro due a superare la guerra imminente e tutto ciò che verrà causato da esso?
La speranza vacilla, i traditori si fanno avanti, la Discendenza tornerà e le Creature Leggendarie ricompariranno dopo secoli di vuoto e solitudine, il male si è risvegliato pronto a spazzare via tutto ciò che è bello e buono per portare morte e disperazione in ogni dove.
Riuscirà il Bene, rappresentato dalla nuova generazione, a riuscire dove i loro antenati hanno fallito?

*^*
[Storia completamente revisionata]
Genere: Fantasy, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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L'Albero delle Fate
~Capitolo VI~
**°**

<< Mamma, mi racconti una storia sui draghi? >> le chiese ormai coperta dalle lenzuola fino al mento e un sorriso stanco stampato sul volto, deformato da un improvviso sbadiglio. 

La regina le sorrise e dopo averle dato un bacio e una carezza sulla fronte, incrociò le braccia scrutando la figlia << Non sei troppo stanca? >> 

<< No >> rispose la piccola facendo un lento cenno della testa tenendo però ancora quel sorriso birichino.  

<< Va bene >> cedette facendole illuminare gli occhietti stanchi e le si sedette accanto cominciando a raccontare di quando, tanto tempo prima, alcuni umani erano chiamati Figli-di-Drago. 

Forse fu in questo modo che Lucy cominciò a coltivare la sua passione più grande: grazie a quelle sere che la madre le dedicava amorevolmente, cercando di colmare quelle sue continue mancanze con i suoi racconti, certa che in quel modo avrebbe reso sua figlia felice quanto lei. 

Ma del resto, come un sogno, tutto svanisce quando il sole risorge per portarla ad un nuovo giorno dove la madre non è più presente al suo risveglio. 
 

<< Mamma? >> le uscì spontaneo chiamarla, svegliata da quel senso di nostalgia che l'attanagliava da diverso tempo ormai: la regina Layla non raccontava più storie della buona notte per farla addormentare. Lucy ormai era diventata grande e il fatto che tutte le sere la madre andasse da lei per questo motivo, era diventato sconveniente secondo il re che oramai non pensava altro che alla rigida educazione della figlia.  

Conscia del fatto che anche chiamandola non sarebbe venuta da lei poiché non l'avrebbe sentita, Lucy si alzò sbuffando ed alzandosi di malavoglia dal letto: tutte le mattine cominciavano così da diversi anni, da quando suo padre aveva deciso di cominciare ad educarla a principessa.  

<< Principesse non si è solo di sangue, ma anche di modi >> prese in giro il padre pronunciando quella frase con tono derisorio << E chi ha mai voluto esserlo >> si disse cominciando a pettinarsi davanti allo specchio guardando negli occhi il suo riflesso. Se per essere una principessa doveva rinunciare a ciò a cui teneva; avrebbe tanto voluto non esserlo, perché tutti quegli impegni che le aveva messo addosso il re non riusciva a sopportarli, e tra tutte, le lezioni di etichetta –a dir poco noiose e che per altro erano quelle più numerose!- non facevano altro che diminuire il tempo che aveva per vedersi con Natsu.  

Un sorriso le spuntò sul viso pensando a quel ragazzino.  

Risollevata poiché quella stessa sera lo avrebbe rincontrato all'Albero delle Fate, si sollevò carica dallo sgabello pronta ad affrontare una nuova e monotona giornata.  

**°** 

Si piegò in due dalla fatica, il fiatone a riempirle la gola e il martellare del cuore a rimbombarle fin nelle orecchie: aveva corso il più velocemente possibile nella buia boscaglia illuminata da una pallida luna e dalla fioca luce delle stelle per poter arrivare al più presto sul luogo dell'incontro.  

Ed ora era lì, sotto gli ampi rami di quell'albero luminoso a recuperare le energie prima di attraversarlo e incontrare Natsu.  

<< Dai che è tardi >>  

Una volta ripresasi si drizzò e cominciò a compiere quello che oramai era diventata la sua routine, per poi attraversare rapida il tronco e finalmente giungere nel mondo dei Draghi.  

<< Natsu? >> lo chiamò incerta, non vedendolo da nessuna parte. Si guardò ancora intorno chiedendosi come mai non ci fosse, dopotutto era lei quella in ritardo essendo arrivata dopo il tramonto.  

"Dove sei?" Si chiese cominciando a camminare lentamente facendo attenzione a dove metteva i piedi, forse anche lui aveva avuto un contrattempo ed ora era in ritardo? Forse i suoi genitori lo avevano intrattenuto per un qualche strano motivo, dopotutto erano adulti e gli adulti erano di per sé strani e complicati da comprendere. Oppure... gli era accaduto qualcosa?  

Scosse la testa a quel pensiero sentendosi stupida per averlo formulato, sicura che non gli fosse successo nulla, dopotutto erano anni che Natsu passava le giornate nella foresta, ormai conosceva quel luogo come i palmi delle sue mani: era impossibile che si fosse cacciato nei guai in quel posto.  

<< Bwua! >> improvvisamente un urlo squarciò il silenzio spaventandola a morte e facendola gridare dalla paura, subito dopo una mano le si posò sulla bocca tappandogliela e un'altra mano la strinse forte immobilizzandola. In un primo momento cercò di dimenarsi con tutte le energie rimastele in corpo, ma quando riconobbe quelle mani, quella presa e quel calore, si fermò di botto e con uno scatto spinse via il suo aggressore dandogli una testata, avendo come risultato un gemito di dolore e il tonfo della caduta di quello stupido.  

Si girò allora furibonda.  

<< Ma che ti salta in mente?! >> gli urlò contro con la furia animarla come non mai, fissando con uno sguardo fiammeggiante la figura del Drago seduto a terra a tenersi la parte ferita con una mano mentre se la rideva.  

Vedendolo ridente e senza avere risposte, Lucy, si offese girandosi ed incamminandosi alla cieca fra gli alberi lasciando indietro l'amico.  

<< Ma è stato divertente! >> rispose lui alzandosi in fretta nel vederla allontanarsi << Ehi Lucy! Dove stai andando? >>  

<< Non sono affari tuoi >> proferì secca continuando a camminare: eh no! Non poteva ogni volta sorprenderla in quel modo! Ma non aveva idea di quanto l'avesse spaventata solo per il fatto di non averlo visto sotto l'albero?! E quello stupido scherzo poi?! No, questa volta non l'avrebbe perdonato facilmente. Nemmeno se si sarebbe messo a pregarla in ginocchio, lo avrebbe fatto patire, e tanto.  

<< Te la sei presa? >> le chiese cercando di stare al suo passo, ma per colpa di quella rabbia che la montava gli era difficile.  

Lucy non rispose, tenne il broncio e continuò per la sua strada, anche se a quel punto non aveva idea di dove stesse andando.  

<< Oi Lu, ti sei davvero arrabbiata? >> non ricevendo risposta a quella domanda si ritrovò a credere che Lucy non volesse più far pace con lui << Lucy, davvero! >> esclamò correndo per poterla sorpassare e fermarla << Mi dispiace! >>  

E nemmeno le scuse riuscirono a fermarla: non lo guardò neanche in faccia, lo sorpassò e continuò a camminare con lo sguardo di chi non aveva nulla a che fare con lui, ma non fece in tempo a voltarsi per vedere la sua reazione che il terreno sparì da sotto i piedi e cadde urlando sentendo intanto le grida di Natsu che la chiamavano preoccupato.  

Emise un gemito di dolore quando finalmente si fermò e solo in quel momento si rese conto di essersi sbucciata le ginocchia e i palmi sentendoli bruciare.  

Cercando di ignorare il dolore si guardò attorno, ma il buio sovrastava ogni cosa, solo uno strano rumore si sentiva riecheggiare per quella che sembrava una caverna.  

<< Lucy! >> il richiamo preoccupato di Natsu la ridestò quasi subito, facendole dimenticare la discussione di poco prima.  

<< Sono qui! >> esclamò di rimando emettendo un altro gemito quando cercò di rialzarsi in piedi, pensando intanto al modo con cui avrebbe nascosto le ferite e l'abito sporco e a brandelli a palazzo. Rimase quindi seduta quando sentì dolerle anche la caviglia, decidendo di non sforzarla e farsi prestare aiuto da Natsu.  

Quest'ultimo arrivò in un baleno scivolando anch'egli, ma attutendo la caduta con le ali, uscendone così indenne e senza caderle addosso.  

<< Ti sei fatta male? >> le chiese infuocando una mano per far luce, e subito la vide in tutta quell'oscurità, con il viso pieno di graffi e sollevato, probabilmente perché la sua presenza l'aveva rassicurata.  

<< Sì, la caviglia >> sussurrò lei alzando un po' la veste ed emettendo un gemito quando dovette distendere le gambe: le ginocchia e i palmi ripresero a bruciare e a pulsare per il gesto.  

Vedendola conciata in quel modo, non ci pensò nemmeno due volte e con prontezza si girò e si inginocchiò dandole le spalle << Sali >>  

<< Cosa? >>  

<< Ti sei fatta male, forse se cammini peggiorerai le cose >> non ricevendo risposta, voltò il capo nella sua direzione sicuro però che lei non lo avrebbe visto << È un modo per farmi perdonare >> sussurrò contrito e imbarazzato << Per lo scherzo di prima intendo >>  

Lucy sorrise ricordandosi del litigio di poco prima poiché sapeva che non sarebbe riuscita a mantenere il broncio a lungo con lui, figuriamoci se poi si comportava in quel modo!   

Così, silenziosa, tastò il buio finché non incontrò la consistenza ruvida delle ali del Drago e facendo scivolare le mani su di esse arrivò alle spalle robuste di Natsu, vi fece passare anche le braccia agganciandosi in questo modo al suo collo appoggiandovi il suo peso. Subito dopo Natsu la prese dietro le ginocchia e si sollevò da terra.  

<< Grazie >> gli sussurrò imbarazzata all'orecchio. Era da parecchio tempo che non la portava sulla schiena, e farlo a distanza di tempo, ormai dodicenne, non si sentiva totalmente a suo agio tra le braccia di un ragazzino.  

<< Tu mi perdoni? >>   

E a quel punto non poté che lasciarsi andare in una risata sentendo in quel tono, in quelle parole, una punta di speranza e di paura, facendole realizzare quanto lui tenesse alla sua amicizia e di quanto fosse ingenuo: perché per Lucy nulla poteva spezzare il loro legame, figuriamoci una stupidaggine del genere.  

<< Sì, ti perdono >> gli disse quasi subito stringendolo ancor di più nella sua morsa, cercando di abbracciarlo più forte che poteva, per fargli capire quanto per lei, lui, fosse importante.  

Natsu saltò sorridendo caricandosela meglio sula schiena sentendosi ancor più pimpante del solito, e con un energia nuova cominciò a vagare nel buio.  

<< Natsu >>  

<< Uhm? >>  

<< Ma ci vedi? >> gli chiese improvvisamente mentre si accoccolava meglio sulla sua schiena, circondata dal calore che emettevano le sue ali.  

<< Certo >>  

La principessa si drizzò di scatto facendo quasi perdere l'equilibrio al Drago.  

<< Ma ora che ti prende?! Così cadia-! >>  

<< Come fai? >> la sua domanda lo interruppe subito.  

<< A fare cosa? >>  

<< A vedere al buio! >> rispose ovvia lei ritornando comoda, permettendogli così di riprendere a camminare.  

<< Papà mi ha insegnato a farlo >>  

<< Oh >> Lucy rimase affascinata ancora una volta dalle capacità di Natsu, di come la magia potesse essere un bene prezioso e utile. Chiuse gli occhi facendo morire lì la chiacchierata immergendo il naso nell'odore di Natsu: selvaggio eppure non troppo forte, ma soprattutto... non lo sapeva nemmeno lei cosa rendeva speciale il suo profumo, sapeva solo che le piaceva davvero tanto.  

Eppure, nonostante volesse un bene dell'anima a Natsu, certe volte non riusciva a non essere un poco invidiosa: lui era un Drago e di conseguenza era dotato di magia, una magia che purtroppo lei non aveva e che mai avrebbe avuto. Lucy desiderava ardentemente essere una maga, ma il Fato aveva altri obbiettivi per lei e quindi era probabile che non fosse destinata ad esserlo. Come lo sapeva? Sin da piccola non era mai riuscita a fare un incantesimo, nemmeno dei più semplici, ci aveva provato con l'aiuto di Natsu, ma nulla sembrò mai davvero funzionare. Perciò un giorno, abbattuta dalle numerose sconfitte, decise di smetterla di provarci. La magia non era parte di lei.  

Ma nonostante questo sapeva nel profondo del suo cuore che non era così.  

**°** 

Cullata dal passo di Natsu, non si rese nemmeno conto di essersi addormentata, perciò rimase sorpresa quando si svegliò su un letto di paglia con quello stesso rumore che l'aveva accolta nella caverna, ma amplificato.  

Si guardò attorno riconoscendo le pareti di quest'ultima e subito le cadde l'occhio sulla figura di Natsu poggiato contro i massi, addormentato anche lui, probabilmente stanco per la camminata che gli aveva fatto fare con lei in groppa. Sì sentì un po' in colpa, ma ne fu comunque grata.  

Si alzò in piedi con l'idea di esplorare: aveva notato un po' di luce entrare poco più avanti, ma subito il dolore alla caviglia tornò anche se con meno intensità. Alzò quindi l'orlo del vestito e la vide fasciata. Sospirò. Avrebbe trovato sicuramente un modo per ringraziarlo a dovere. Magari domani...  

"E pensare che fino a qualche ora fa ero arrabbiata con lui"  

Scosse la testa appoggiandosi contro la parete evitando di svegliare l'amico, cominciando a camminare con l'aiuto di quest'ultima. Fu così che nel giro di qualche minuto si ritrovò il viso e le braccia bagnate da qualche schizzo d'acqua e solo quando giunse all'uscita si rese conto da dove questa venisse. Ecco spiegato l'origine di quel continuo rumore.  

Si lasciò scappare un << Wow >> nel vedere una cascata farle da muro davanti, illuminata dalla luce brillante della luna. Sembrava un sogno per come quell'atmosfera fosse surreale, sotto di sé l'acqua scendeva fino a tuffarsi nel lago, blu come il cielo e cavalcato da tantissime lucciole a riva e tra gli alberi che lo circondavano. Innumerevoli schizzi creavano una specie di nuvola alla base della cascata, lì dove la quiete della distesa d'acqua veniva bruscamente interrotta per poterla alimentare.  

<< Bello vero? >>  

L'improvvisa comparsa di Natsu la spaventò tanto da lasciarsi sfuggire un sospiro strozzato e portarsi una mano sul cuore per poterlo calmare.  

<< Certo che ti spaventi facilmente >> ridacchiò lui stiracchiandosi ed emettendo un sonoro sbadiglio facendola ridere.  

<< Stupido >> gli disse ridacchiando anch'ella ritornando nel frattempo a guardare quella parete d'acqua luminosa e ciò che vi era oltre di essa << E sì, è molto bello >>  

Un dolce sorriso spuntò sui visi di entrambi, costretti dalla meraviglia a non distogliere lo sguardo, affascinati da tale bellezza.  

<< Sapevi già di questo posto? >> gli chiese all'improvviso interrompendo i loro silenzi.  

<< Sì, era un vecchio rifugio che usavo prima di incontrati, ma non sapevo dell'altra entrata. Credo che la terra abbia ceduto sotto il tuo peso >>  

<< Mi reputi grassa? >> gracchiò Lucy voltandosi verso di lui, sul punto di esplodere dalla rabbia: non mancava mai occasione per Natsu nel tirare fuori la questione ''Il peso di Lucy", ogni volta la prendeva in giro fino allo sfinimento! Tutto iniziato da quella volta che gli cadde addosso quando attraversarono l'albero! Le dava davvero fastidio quel comportamento.  

<< No, no >> esclamò l'altro invece rendendosi conto di ciò che aveva detto << Dicevo solo che sarebbe crollato comunque! >> si corresse spaventato, c'era voluta la caduta per rabbonirla e farsi perdonare! Farla arrabbiare nel giro di pochi minuti non era nei suoi piani.  

La principessa sbuffò lasciando perdere, almeno quella volta aveva avuto la decenza di correggersi, cosa che raramente capitava. Quindi si accontentò, anche se non gli aveva ancora fatto pagare  quello scherzo che le aveva buttato via almeno dieci anni di vita. Guardando il lago le venne spontaneo sorridere, colta da un'idea improvvisa.  

<< Natsu >>  

<< Uhm? >>  

<< Ti voglio bene >> gli disse trattenendosi dallo scoppiare dal ridere. Lo vide stranire lo sguardo per qualche attimo, e prima di risponderle Lucy si lanciò verso di lui. Caddero entrambi dalla grotta urlando come due matti finendo quasi subito in acqua sotto il pesante getto della cascata. E quasi all'istante, dopo esser riemersi, la risata di Lucy si espanse mentre questa si appoggiava all'amico per stare a galla, sicura che lui non l'avrebbe più fatta affogare. Gli si abbarbicò addosso -come quando si trovavano a camminare nella caverna- e mentre il Drago scuoteva la testa sconfitto, si diressero a riva.  

<< Te l'ho fatta >> sussurrò ridente lei stringendosi il più possibile, tutta soddisfatta dello scherzo riuscito. Non le capitava spesso di sorprenderlo come lui faceva con lei, per tale motivo ne era contenta. Stavolta ce l'aveva fatta!  

<< Già! >> disse invece il Drago prima di lanciarsi sott'acqua portandosi dietro l'amica e cogliendola di sorpresa << Come io l'ho fatta a te! >> aggiunse ridendo dopo esser riemerso.  

<< Ma così non è giusto! >> rise lei spintonandolo via quando vide che sarebbe stata in grado di camminare sul fondale senza affogare << Così devo trovare un altro modo per fartela pagare! >> aggiunse cominciando a schizzarlo con l'acqua, rincorrendolo quando cominciò a scappare via da lei saltellando in modo buffo per poter andare più veloce. Le risate le uscirono spontanee e rincorrerlo le sembrò troppo per la sua pancia, che ormai dolorante non poteva più sopportare quella situazione divertente.  

Si lanciò così sul bagnasciuga, bagnata dalla testa ai piedi, cominciando a guardare quel cielo che tanto amava quanto era irraggiungibile e nonostante il freddo si sentì felice e più sollevata di come quando aveva cominciato la giornata.  

<< Hai freddo? >> le si avvicinò lui sedendosi accanto a lei, scuotendo la testa per potersi liberare dall'acqua schizzandola quindi addosso all'amica.  

<< Smettila >> ridacchiò questa spingendolo per poi appoggiarsi alla sua spalla, abbandonandosi così a quel suo particolare calore, a quel calore in grado di scaldarle il cuore anche nei momenti più bui << No, ora non più >>  

**°** 

<< Natsu >> lo chiamò voltandosi prima di attraversare l'albero.  

<< Che c'è? >> si girò anch'egli poiché sul punto di spiccare il volo per tornare a casa.  

<< Chi sono i Figli-di-Drago? >> chiese ricordandosi del ricordo di quella mattina. Voleva sapere se anche Natsu era al corrente delle numerose leggende riguardanti questi strani esseri umani. Magari ne sapeva più di lei, dopotutto era un Drago, no?  

A quella domanda improvvisa lo vide irrigidirsi e lo sguardo divenirgli serio, e rimase non poco sorpresa da tale atteggiamento. Non lo aveva mai visto così preoccupato.  

<< Non lo so >> fu la sua risposta, secca e dolorosamente fredda << Non li ho mai sentiti nominare >> aggiunse senza far trapelare nemmeno una punta di curiosità. Di solito quando Lucy tirava fuori qualcosa di nuovo, Natsu rimaneva incuriosito da ciò tanto da volerne scoprire i segreti, ma quella volta non fu così.  

Subito dopo lo vide girarsi in direzione di casa << Buona notte, principessa >> le disse senza nemmeno guardarla, prima di volare via e lasciarla lì nel buio più totale, la luna ormai sparita lasciando solo le stelle nel cielo.  

Improvvisamente si sentì strana, vuota, e si rese conto di aver toccato un argomento che non doveva tirare fuori: Natsu sapeva qualcosa e sicuramente era vincolato dal non poterle dire nulla. Altrimenti non avrebbe reagito in quel modo no? Eppure si sentì profondamente ferita, come se quella risposta in qualche modo l'avesse trafitta e non solo per il tono usato da Natsu, ma anche per qualcos'altro che non si seppe spiegare.  

La tristezza la invase come non mai perché quella non era l'unica cosa che voleva chiedergli. Il giorno dopo sarebbe arrivato il suo compleanno e non voleva passare l'intera serata da sola a quel ballo che nulla aveva di allegro: quello sarebbe stato solo uno dei tanti modi di suo padre per cominciare a farla entrare nell'alta società. La solitudine prese allora il sopravvento e un nuovo vuoto si aprì nel suo cuore lasciandola quasi senza fiato.  

Si voltò verso il salice cercando di trattenere le lacrime. Solo una le sfuggì e non poté fare altro che attraversare quell'albero fatato e tornare nel suo modo, nel suo regno, come se un altro sogno fosse finito una volta tornata a casa, con la comparsa di un nuovo giorno.  

**°** 

 

Angolo dell'autrice
Premetto: mi è stato ritirato il pc fino a ieri per due settimane e ciò mi ha impedito di scrivere e pubblicare. Mi spiace non aver potuto far nulla per la pubblicazione, non è la prima volta che purtroppo pubblico in ritardo. Per questo motivo ho provato a scrivere un capitolo più lungo degli altri e credo che da questo momento in poi i prossimi saranno più o meno di questa lunghezza, poiché la trama comincia a svilupparsi e ci sono troppe cose da scrivere in due pagine.
Per scusarmi vi ho regalato questo capitolo di ben sette pagine tutto puccioso sulla nostra coppia preferita, che purtroppo comincia ad avere problemi in vista.
Spero davvero che la lettura sia stata di vostro gradimento, mi piacerebbe avere un vostro parere a riguardo.
Ringrazio il mio Gabibbo per avermi involontariamente corretto il capitolo ahah volevo solo un tuo parere, non mi aspettavo che lo correggessi. Per questo aspettati un ringraziamento speciale più avanti con una bella sorpresina❤
Ringrazio coloro che hanno recensito, letto e aggiunto ai preferiti, ricordate e seguite questa long. Grazie per esser ancora qui nonostante tutto.
Ho molte cose in programma da scrivere, ma con gli impegni famigliari e la scuola che mi tormenta anche in estate, non so se mi farò viva spesso. Pensavo di cogliere le vacanze come un occasione per potermi sbizzarrire con la NaLu, ma non avevo fatto conto con gli imprevisti.
Spero di non deludervi con i prossimi aggiornamenti.
Un bacione gigantesco e alla prossima!
Mary

Prossimo aggiornamento previsto per Domenica 28 Agosto salvo imprevisti:)

   
 
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