I GUARDIANI DELL'ANELLO
CAP. I
“È la tua ennesima Draxata!
Guarda cosa hai fatto!”
Lamiere fumanti attorniavano quel che restava
della carcassa
della Milano, provocando piccoli fuochi sull’erba secca e
arida della prateria
sulla quale la nave si era appena schiantata.
“Porco cacchio! Non riuscirò
mai a farla ripartire!” esclamò
Rocket frustrato, infilandosi le zampine nella pelliccia.
“È colpa tua invece, stupido
ratto!” ribatté furioso Drax,
flettendo i possenti bicipiti.
“Smettetela voi due! – li
interruppe scocciata Gamora – Non
vedete che precipitando abbiamo fatto delle vittime? Abbiamo spappolato
un
gruppo di persone.”
Un piede peloso sbucava inerte
da sotto uno dei motori, e un grosso cappello grigio fu trasportato via
da un
lugubre soffio di vento, volteggiando insieme alle ceneri del
combustibile
xandariano.
Peter Queel giaceva in ginocchio di fronte ai
resti della
sua astronave, senza riuscire a staccarne gli occhi. Sembrava sul punto
di
scoppiare in lacrime.
“La mia nave… - mormorò – Avevo appena fatto il tagliando…”
Qualche ora prima l’avvenente capitano
della Milano aveva pronunciato
le seguenti parole: “Un po’ e un
po’!”*
Subito dopo i propulsori avevano lanciato la nave
e tutto il
suo equipaggio lontano dalla sede della Nova Corps, verso
l’immensità dello
spazio. Non avevano ancora superato la nebulosa Neeto quando Drax e
Rocket
cominciarono con i loro soliti bisticci: l’ex cacciatore di
taglie balzò con
gli artigli protesi puntando al faccione del guerriero ma
quest’ultimo, grazie
ai suoi riflessi infallibili, lo acchiappò al volo e lo
scagliò via. Le
chiappette pelose del procione atterrarono per errore sul quadro di
comando
attivando l’acceleratore ultraprotonico che deviò
la rotta verso un insidioso
buco nero a due sistemi di distanza. Nessuno poté impedire
al gruppo di finire
risucchiato in quanto Peter, walkman alla mano, tentava di far danzare
la
ritrosa Gamora negli scompartimenti posteriori, mentre il povero Groot,
nelle
sue condizioni “invasate” non avrebbe potuto fare
molto.
Da un cespuglio apparve un paffuto ragazzo in
miniatura che
saltellava trafelato reggendosi maldestramente i calzoni.
“Padron Frodo!” –
chiamò con voce strozzata.
I Guardiani si voltarono all’unisono
verso di lui.
“Per la pipa del vecchio Gaffiere! Che
è successo qui? E voi
chi siete?”
Avvicinandosi al luogo dello schianto, Sam
contemplò
inorridito la misera scena: i suoi compagni erano ormai diventati
schiacciatine
sotto il peso di quella…cosa.
Un tintinnio cristallino catalizzò
l’attenzione di tutti i
sopravvissuti: un grosso anello dorato rimbalzò facendo
risuonare i rottami
della Milano.
Ormai era chiaro che Pipino non avrebbe spippettato mai più.
*Riferimento
alle ultime parole del film “ I Guardiani della
Galassia”
“
Allora, che cosa facciamo adesso? Qualcosa di buono?... Di
cattivo?... Un po’ e un po’? ”
“
Seguiremo te, Starlord.”
“
Un po’ e un po’ ”.