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Autore: Ariel_Uzza_    15/08/2016    1 recensioni
Sam. Andrea. Due ragazze. Due conoscenti. Una storia d'amore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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ANDREA: Sta sera i miei non sono a casa, vieni da me? IO: Dai una festa anche sta sera? ANDREA: No, in realtà ho invitato solo te. Festeggiamo noi due. ;) Persi un battito a leggere quel messaggio. Oh mio Dio, che cosa voleva che intendessi con quel SMS? Voleva fare qualcosa di strano con me o era un modo carino per chiedermi di andare da lei a passare una serata tranquilla? Non sapevo cosa rispondere. Ero come paralizzata, e non capivo come mai ero sempre così nervosa a parlare con lei. IO: Festeggiare cosa? ANDREA: Sono andata a fare un’audizione, mi hanno scelta come batterista di un gruppo. IO: Wooooow! Complimenti!! A che ora preferisci che vengo? ANDREA: Vieni anche subito, i miei sono andati via da poco, portati qualcosa per la notte, rimani a dormire a casa mia. Lanciai il cellulare sul letto e mi fiondai in cucina: - Mammaaaaaaa! -Dimmi tesoro, ma stai calma che quando fai così mi metti agitazione. -Posso andare a dormire da una Andrea? -Andrea chi?!?- disse scandalizzata girandosi verso di me con il coltello con cui stava tagliando le verdure in mano. -Stai tranquilla mamma, sto parlando di Andrea la ragazza che viene a scuola con me. -Ah, grazie a Dio. Va bene, vai. -Grazie mamma- dissi mentre schioccavo un sonoro bacio sulla sua guancia. –Sei la mamma migliore del mondo. -Per così poco.- disse più a se stessa che a me sorridendo leggermente, in modo da non farsi vedere, ma le espressioni che faceva quando le dicevo qualcosa di carino si vedevano anche a 100 km di distanza. IO: Sto arrivando.  ANDREA: Ti aspetto. Andai in camera mia mi preparai in fretta, presi il mio calendario e al 18 novembre ci disegnai uno smile, poi presi la borsa e uscii di casa. Suonai il campanello. Ero nervosissima. Mi venne ad aprire. Ci guardammo. Dio, quella ragazza mi affascinava veramente tanto. -Ehi -Ciao… -Puoi entrare, mica ti mangio. Entrai. Casa sua, senza tutta quella gente che c’era di solito alle feste sembrava ancora più grande. -Ancora tanti complimenti per l’audizione!! Ho portato della birra, so che non è il massimo con cui festeggiare, ma mi pareva brutto venire a mani vuote. -Quanto sei ritardata. Potevi stare tranquilla, ed evitare di spendere soldi. -Per quanto ho speso… -Comunque grazie, vieni siediti. Ci sedemmo entrambe sul divano e scese un silenzio imbarazzante, un silenzio che tra noi due non si era mai creato. Eravamo uscite diverse volte, dopo l’uscita alla Giostra ma non eravamo mai state a casa da sole, senza sapere che fare. -Ebbene- disse dopo un po’ rompendo quel silenzio snervante –Apriamo le birre? -Certamente!- risposi mentre prendevo le birre dalla borsa –Tieni.- e gliene porsi una. Stavo per iniziare a parlare ma mi squillò il cellulare: James. “Oh, cazzo.” Riposi di nuovo il telefono nella borsa e lo lasciai squillare finché non smise. -Che fai non rispondi? -No, è solo il mio ex ragazzo che continua ad assillarmi.. -Quello che voleva… - e fece intendere. -No, no, l’altro ragazzo. Quello con cui sono uscita per due anni. -Perché continua a chiamarti?- se posso chiedere, ovviamente. -Spera ancora che io torni un giorno o l’altro. Mi arrivò un SMS: -E’ lui… credo che sia ubriaco. Perché non mi può lasciare in pace una volta ogni tanto… -Quanti anni ha? -Ventidue… Lei sgranò gli occhi: -Ventidue?!? Che ci facevi a quattordici anni con un ragazzo di diciannove anni scusa? -A mia madre piaceva tanto James.. Me lo ha fatto conoscere lei. -Ah… Iniziammo poi a parlare di altro. Parlammo del più e del meno finché non decidemmo di vedere un film. -Che ci guardiamo?- chiese lei mentre apriva la lista on Demand di sky. -Non saprei, che genere ti piace? -Amo gli horror, a te piacciono? -No, non mi piacciono quelle cose che hanno a che fare con sangue o esorcismi… preferisco guardare cose più tranquille, mi piacciono film romantici (a quell’affermazione fece una smorfia di disaprovazione), se no mi piacciono anche i film d’azione, o di avventura. Lei fece quel sorrisino che faceva spesso, e guardandomi di sottecchi mi chiese se avevo voglia di guardare “50 shades of grey” ed io annuii. Eravamo sedute sul divano sotto una coperta abbastanza piccola, che ci faceva stare molto attaccate. Mentre guardavamo il film iniziò una scena dove Christian baciava sul collo Anastasia, e mi venne d’impulso dire che io, i baci sul collo, li adoravo. Lei si girò, mi diede un bacio sul collo sussurandomi con una voce poco casta che lei, invece, adorava darli. Io, arrossii all’improvviso, e cercai di nascondere il viso in qualche modo per non farle vedere il rossore delle mie guance. -Sei carina quando arrossisci, sai? Io, arrossendo ancora di più le sorrisi dolcemente, e poi ripresi a guardare il film. Il film finì, e decidemmo di andare a dormire. Ci mettemmo sotto le coperte e lei si avvicinò a me, mi abbracciò, e iniziò a darmi dei baci del mondo che, Dio, erano la fine del mondo. -Addirittura la pelle d’oca, ti fanno davvero tutto questo effetto Sam? -No, sei tu che mi fai quest effetto.- Cazzo, mi era uscito sul serio. Mi maledissi mentalmente pensando a quello che avevo detto. “Ma che diavolo hai nel cervello Sam? Le scimmie urlatrici? A quanto pare sì.” Era tardi, ed era buio, e non stavo pensando a niente in quel momento. Lei sorrise, lo capii da come aveva mosso le labbra sul mio collo, mi strinse ancora un po’, e poi disse che si era fatto un po’ troppo tardi: -Ti dispiace se ti abbraccio?- -Non sei scomoda ad addormentarti mentre mi abbracci? -Forse, ma ho voglia di dormire abbracciata a te. -Non mi da fastidio. -Bene- mi diede un bacio sulla guancia –Buonanotte, Sam. -Buonanotte Adnrea.
   
 
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