Anime & Manga > HunterxHunter
Segui la storia  |       
Autore: Tessie_chan    16/08/2016    3 recensioni
Mi chiamo Aithusa Duchannes Kuruta, e non sono una ragazza come le altre. Sono una Maga, una Guardiana, e il mio unico scopo è proteggere gli umani,o come li chiamamo noi, i Mortali, dai demoni, dai Rinnegati e da tutto ciò che di oscuro e malvagio ci sia a questo mondo. Oggi ormai ho quasi vent'anni, sono trascorsi dieci anni dal giorno in cui ho perso quasi tutta la mia famiglia nell'attacco al popolo dei Kuruta, e sono sul punto di realizzare il mio destino: affrontare la Brigata dell'Illusione, e fare finalmente giustizia.
E' quasi come una roulette russa. Sto per giocarmi il tutto per tutto, potrei vincere e essere finalmente una donna libera, oppure potrei perdere e morire, abbandonando così tutte le persone che amo al loro destino.
La mia storia comincia cinque anni fa, dal mio esame per diventare Hunter. Perchè è in quell'occasione che ho incontrato le persone che hanno stravolto la mia vita.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Killua Zaoldyeck, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
<< NO! >> gridò Aithusa, in preda all'orrore, avanzando lentamente tra i morti barcollando, inferma sulle gambe.
Troppo tardi. Erano arrivati troppo tardi.
Come hanno fatto a seminare tanta morte in così poco tempo, e solo in tre?
Un silenzio mortale, innaturale, regnava sul crinale della montagna. Un'ora prima le grida di morte e guerra che fendevano l'aria come coltelli avevano fatto tremare Aithusa.... ma quel silenzio era mille, diecimila volte peggio.
Ovunque erano cadaveri, sul campo di battaglia fuori dalla mura. A perdita d'occhio, e tutti di Maghi, tutti fatti a pezzi.
E a quello che probabilmente stava succedendo in città, Aithusa non ci voleva nemmeno pensare. Le mura erano state sfondate con la forza bruta, e quella gigantesca crepa sembrava una ferita aperta. Una ferita mortale, che era stata inflitta ad un regno già agonizzante, già oltraggiato.
Qualcuno di particolarmente petulante potrebbe obiettare che anche prima che Aithusa e gli altri si allontanassero il campo era pieno di cadaveri e di sangue, e chiederebbe quale dovrebbe essere la sostanziale differenza.
Ebbene, ecco la differenza: prima, in mezzo ai cadaveri, c'erano ritti e fieri Maghi che combattevano, che cercavano di respingere l'esercito di demoni che incombeva, dando fondo a tutta l'energia magica, a tutto il sangue, il sudore e lacrime che possedevano, battendosi per la loro casa...
E adesso non c'era più nessuno. Nessuno si muoveva, nessuno respirava più, tutti erano stati uccisi, trafitti, smembrati, in parte divorati dai demoni... trovare un cadavere integro in mezzo a quel disastro sarebbe stata una vera impresa.
Perfino i demoni erano tutti scomparsi. Sicuramente dovevano trovarsi nella città a mietere altre vittime... Aithusa non riusciva a concentrarsi su quell'eventualità, in quel momento.
Riusciva a pensare solo ad una cosa: a sua madre, a Lysandro, ad Ofelia. 
Dov'erano?
La ragazza scrutava i cadaveri guardandoli appena, pregando di non riconoscere fra questi una delle persone che amava, e che continuava a chiamare con voce rotta dalle lacrime.
<< Mamma? Lysandro? Ofelia? Mi sentite? Dove siete? >> gemeva Aithusa disperata, stringendosi ad una ancora più disperata Desirée, mentre Hisoka cercava di tamponarle la ferita sulla spalla.
<< Tess, ti vuoi fermare? Stai sanguinando, ti devo fermare l'emorragia! >>
<< Che mi importa dell'emorragia?! >> esplose Aithusa, in preda ad una crisi isterica << Guarda dove siamo! Guarda cos'è successo! >> gridò la ragazza singhiozzando << Mia madre, il mio migliore amico e Ofelia sono scomparsi! Potrebbero essere morti a quest'ora, e tu pensi alla mia stupida ferita! >>
<< Cercavo solo di aiutarti... >>
<< Lascia stare! Cerchiamo gli altri, piuttosto! >> intervenne agitata Daisy, trattenendo Aithusa prima che questa potesse aggredire Hisoka perchè in preda ad un altro dei suoi attacchi di follia omicida.
<< Va bene, aspetta! >> esclamò Hisoka, e posò le mani sulla spalla di Aithusa. Tra le dita del Rinnegato comparvero dei leggeri fasci di luce, sicuramente scaturiti dai palmi delle mani, e la ferita della ragazza venne coperta da uno strato di quella strana gomma che Hisoka aveva usato prima contro quei demoni << Almeno così smetterà di sanguinare! Forza, andiamo! >>
I tre ricominciarono a muoversi, affrettandosi sotto le mura.
<< Non credo siano tra questi morti... probabilmente sono ancora dentro, a combattere! >> disse Daisy a bassa voce, quasi fosse timorosa di rompere quel terribile silenzio.
<< Allora dobbiamo entrare a cercarli in città... >> disse Aithusa, turbata.
<< Non credete sia meglio cercare i membri del Ragno, piuttosto? >> si intromise Hisoka, contrariato.
<< Non mi importa di loro! Che facciano pure quello che vogliono! Non mi fermerò fino a quando non avrò trovato la mia famiglia! E' l'unica cosa che mi interessa, adesso! >> dichiarò Aithusa, liberandosi dalla stretta di Desirée, e correndo barcollando verso lo squarcio nelle mura.
E' troppo tardi, troppo tardi... le stava mormorando qualcuno nella testa, dando voce alle sue più terribili paure.
Aithusa lo riconobbe. Era Feitan. Quell'assassino le si era insinuato nella testa, stava cercando di spaventarla....
E ci stava riuscendo.
E' successo qualcosa a loro, me lo sento.... pensava terrorizzata Aithusa, con la testa appesantita dalla paura, capace di pensare solo ai suoi familiari.
Ora raccoglierai ciò che hai seminato... saprai cosa significa perdere qualcuno che ami perchè hai cercato la gloria... continuò Feitan, compiaciuto.
No, no, no! Non può essere! pensò Aithusa quasi febbricitante mentre attraversava la crepa, seguita di corsa dagli due Maghi.
La Maga non lo sapeva, ma aveva molta più ragione di quanto non credesse.... anche se al tempo stesso la situazione era completamente diversa da come la immaginava lei. 
***
Un'ora prima, mura di Nimea....
Concorda guardò la figura della figlia allontanarsi insieme agli altri Maghi, seguendola con lo sguardo fino a quando non fu scomparsa. Solo quando non la vide più si concesse di tirare un respiro di sollievo.
Era stata dura fare finta di niente, ingannare la figlia, farle credere che sarebbe stato compito suo affrontare Machi, e che sarebbe stata lei quella a rischiare di più.
Ma ce l'aveva fatta. Grazie a Dio Aithusa si era allontanata con gli altri, senza sospettare nulla.
Sì, perchè Concorda in realtà sapeva da parecchio come sarebbe andata a finire. Lo aveva capito sin dal momento in cui erano arrivati a Nimea.
Le cose stanno così: quando trascorri tanti anni in compagnia di una persona, quando ti affezioni a lei così tanto da considerarla il tuo primo pensiero sempre, costantemente, crei con lei un legame particolare. Non è come il Legame tra due anime gemelle, in esso non c'è niente di magico, ma questo non lo rende meno potente, o meno reale. E' al di là di ogni spiegazione scientifica o razionale, ma esiste, e ti permette di percepire attraverso delle sensazioni se la persona a cui sei legata è vicina a te, o è in pericolo. Si crea tra genitori e figli, tra fratelli o sorelle, tra amici...
Tra Maestri e allievi.
E Concorda lo aveva creato, oltre che con tutti i suoi figli e con Silva, anche con il suo Kuroro. Il suo bambino.
Gli anni non avevano mutato l'affetto che Concorda provava per lui, nonostante tutto. Anche se il figlio diventa un assassino, la madre può smettere di amarlo? 
No, ovviamente no.
Per questo aveva percepito da subito la presenza di Kuroro, nascosto chissà dove nell'ombra a godersi lo spettacolo, che li aspettava. Li aspettava come un coccodrillo che si nasconde sotto il pelo dell'acqua, attendendo solo l'occasione giusta per colpire la sua vittima.
E non era solo: con lui c'era anche una donna, che Concorda aveva riconosciuto subito, memore di tutte le volte che l'esercito di Avalon era stato decimato per colpa sua.
Machi, l'evocatrice di demoni.
Concorda era una donna intelligente, e aveva una grande esperienza in materia di strategie militari, specie quelle scorrette (merito di tutti gli anni trascorsi insieme a Silva. Non giudicate.), e sapeva in che modo funzionava la mente del suo allievo; forte di queste conoscenze, ci aveva messo un secondo a capire qual era il vero piano di Kuroro.
Il Rinnegato doveva aver capito quale strategia avrebbero adottato per respingerli, e che in un primo momento la loro priorità sarebbe stata tentare di proteggere le mura; e sicuramente doveva anche aver capito che presto avrebbero deciso che l'unico modo per contrastare l'esercito di demoni era eliminare il Mago che li controllava.
Per questo aveva diviso la sua banda in due: aveva mandato due dei suoi lontano da lì per depistare e far credere loro che controllasse le fila dell'esercito demoniaco da lontano, mentre lui era rimasto lì con Machi, ben nascosto nell'ombra, aspettando che il gruppo dei suoi obbiettivi si dividesse a propria volta, diventando più vulnerabile, e più facile da colpire.
Divide et impera. Era una tattica che gli aveva insegnato lei, un metodo vecchio come il mondo, ma sempre efficace.
So cosa state pensando. Se Concorda aveva capito sin dall'inizio qual era il piano di Kuroro, perchè non l'ha fermato? Perchè non aveva impedito ad Aithusa di allontanarsi con gli altri, perchè non aveva detto niente a nessuno della propria intuizione?
Be', ci sono due motivi molto semplici. Il primo: Concorda aveva tenuto la bocca chiusa per tenere al sicuro la figlia.
La regina sapeva infatti bene che, se Aithusa avesse saputo cosa stava realmente succedendo, si sarebbe lanciata contro Kuroro senza neanche pensare a cosa andava incontro. Sarebbe stato tipico della ragazza, che Concorda sapeva impulsiva di natura.
Inoltre Concorda aveva capito pure che mandare Aithusa a cercare gli altri membri della Brigata era l'unico modo che aveva per tenerla al sicuro. La donna sapeva benissimo che Kuroro non avrebbe mai permesso che alla giovane venisse fatto del male in modo grave, almeno non prima di aver avuto l'occasione di vendicarsi di lei; per questo mandare Aithusa a cercare Machi, fingendo ovviamente di credere che lei potesse trovarla sul serio, cosa naturalmente impossibile visto che l'interessata era a Nimea, le era sembrata la scelta più saggia.
In conclusione, non solo Concorda non aveva fatto nulla per impedire la riuscita del piano di Kuroro, ma lo aveva pure aiutato. Proprio così, questo era il secondo motivo che l'aveva spinta a mentire alla figlia, voleva che tutto andasse come Kuroro aveva programmato. Lo aveva lasciato fare, non aveva fermato Machi, aveva molto egoisticamente esposto l'esercito ad un terribile pericolo, e non aveva impedito che centinaia di Maghi morissero quel giorno sotto quelle mura.
Perchè, volete sapere?
E' semplice: perchè solo così avrebbe avuto la possibilità di affrontarlo.
Sì, Concorda voleva affrontare Kuroro. Voleva guardare negli occhi il suo allievo, combatterlo nel tentativo di sconfiggerlo, e stavolta senza fare sconti.
Lo sapete com'è quando una madre rimprovera il figlio e cerca di imporgli un'opinione, un comando, o un'educazione? Sicuramente qualcosa ne saprete dell'argomento, perchè tutti prima o poi siamo stati vittime della prepotenza delle mamme. Ti guardano con due occhi così, con il fumo che gli esce dalle narici (pure dalle orecchie, se sono davvero molto arrabbiate), con i pugni stretti ( se non stanno gesticolando animatamente, o se non ti stanno puntando in faccia l'indice della mano destra, che chissà perchè ha l'unghia sempre più affilata rispetto a quelle delle altre dita. Ci avete fatto caso? ), tenendo il naso eccessivamente vicino al vostro per spaventarvi ( anche se avete più di vent'anni e siete parecchio più alti di loro, e siete campioni mondiali di wrestling. Nessuno è bravo quanto loro ad alzarsi in punta di piedi, e il collo delle mamme si allunga anche fino a venti centimetri alla bisogna, è una verità unanimemente riconosciuta dai figli di tutto il mondo ), e ti parlano cercando di cacciarti in testa una cosa urlando e strepitando come se tu avessi cinque anni ( anche se ormai vai per la quarantina. Per le mamme sei sempre piccolo, specie se fai qualcosa che loro non approvano, e ti trattano sempre come tale.. Se sono particolarmente appiccicose sono capaci di riferirsi a te chiamandoti "bambino" anche se sei alle soglie della demenza senile ). Avete presente?
E se non riescono a convincerti a parole? Be', il passo successivo è passare alle mani, o a qualsiasi altro oggetto in grado di ferire una persona in modo non eccessivamente grave ma molto doloroso. Un esempio? Se tua madre ti ordina di pulire la tua stanza, e tu continui a farti tranquillamente i cavoli tuoi anche dopo che ti ha tartassato con grida e furore per più di tre ore, lei, con una mossa estremamente elegante e aggraziata ( si sente l'ironia nelle mie parole? ) si sfila dal piede una scarpa ( si può andare dalla pantofola di pile allo zoccolo di legno, quello che pesa più di una tavella da muratore, e che nelle mani di un malintenzionato potrebbe essere usato per sfondarvi la testa di prepotenza ) e comincia a rincorrerti con quella in mano, brandendola con la stessa espressione che ha il classico serial killer con la motosega in mano, proferendo terribili grida e minacce di morte.
Personalmente non sono mai arrivata oltre quel limite. Di solito quando mia madre arriva a quel punto mi arrendo e mi inginocchio chiedendo clemenza ammettendo la sconfitta, battendo con la mano sul pavimento come fanno i lottatori di sumo quando vogliono dire " Cedo"; ma io presumo che, se un giorno decidessi di resistere ancora e fare di testa mia, probabilmente mia madre, in preda ad una rabbia cieca, reagirebbe in maniera estremamente violenta, magari brandendo un forcone o il pilastro di un edificio, e tutto per convincermi che in realtà ha ragione lei, e che se voglio vivere almeno fino al giorno del mio ventesimo compleanno mi conviene obbedire senza discutere.
Bene, perchè vi ho sciorinato tutta questa lunga tiritera, vi chiederete voi? Be', prima di tutto per smorzare un po' la tensione, e poi per farvi capire quali sentimenti contrastanti e vagamente folli turbavano in quel momento la mente di Concorda, decisa a tutti i costi a far entrare in testa a Kuroro che quello che stava facendo contro Avalon in quel momento era una cosa inammissibile, anche a costo di picchiarlo in testa con il piatto della spada fino a scassare una delle due cose, o la testa o la spada.
Cosa volete farci? Possiamo temere qualunque cosa, dai maniaci al buio, dai serpenti velenosi ai clown, ma niente, e ripeto niente al mondo è più spaventoso di una madre inferocita. E' la dura legge del West, amici miei.
Vabbè, torniamo a noi. Riacquistiamo un minimo di serietà.
Insomma, come vi stavo dicendo, Concorda voleva sbrigarsela da sola con Kuroro. Era consapevole di non avere molte possibilità ( non era spietata quanto lui, e ormai era troppo vecchia per avere la resistenza necessaria per combattere a lungo. Comunque sarebbe andata a finire sarebbe stata una cosa veloce. ), ma voleva affrontarlo lo stesso, in quanto completamente dominata da quell'istinto tipicamente materno di voler imporre la propria volontà all'allievo/figlio a tutti i costi. Atteggiamento in effetti parecchio egoistico e insensato da parte sua, ma anche assolutamente necessario, non solo per sé stessa ma per il bene di tutti.
In ogni caso, Concorda sapeva che sarebbe stato difficile anche solo arrivare ad affrontare Kuroro: prima infatti la donna se la sarebbe dovuta vedere con Machi, che sicuramente si sarebbe messa tra di loro. 
Meglio aveva pensato Concorda se riesco a sconfiggere lei almeno parte dei demoni sparirà....
Concorda mulinò la sua daga e squarciò il ventre ad un demone, quasi per prendere atto della sua decisione, e poi inspirò profondamente. Era il momento, doveva andare.
<< Ofelia, io vado a controllare la situazione alla base delle mura! Qui pensaci tu... >> disse Concorda rivolta all'altra Maga, per poi voltarsi e fare un passo avanti...
Non riuscì ad andare oltre. Ofelia infatti le afferrò subito una spalla, e la costrinse a voltarsi. 
Per un momento le due donne si guardarono negli occhi senza parlare. Entrambe odiavano il pensiero di dover affrontare Kuroro su un campo di battaglia, eppure non si erano tirate indietro.... e non solo perchè era loro dovere proteggere la patria, ma perchè più di ogni altra cosa desideravano impedire a Kuroro di commettere altre atrocità, e di versare altro sangue.
Entrambe odiavano il pensiero che il Mago si comportasse da assassino privo di scrupoli, e avrebbero dato qualunque cosa per farlo ragionare. Non ci sarebbero mai riuscite, lo sapevano, eppure non riuscivano a smettere di sperarci.
<< Cosa vuoi fare? >> chiese Ofelia, fissando con aria seria Concorda negli occhi.
<< Voglio andare a cercarlo. Voglio provare a farlo ragionare. >>
<< Non funzionerà.... >> 
<< Sì, lo so. >> la interruppe bruscamente Concorda << Ma ci voglio provare lo stesso. >>
<< Potrebbe farti del male... >> 
Non mi farà del male. Con ogni probabilità mi ucciderà e basta. << Dovrò correre il rischio. >>
Rimasero a fissarsi a lungo: Concorda faceva del suo meglio per non far trasparire le sue consapevolezze e le sue intenzioni, e Ofelia sondava con cura gli occhi della Maga più anziana, cercando di decidere se poteva lasciarla andare o no.
Ofelia non pensava che Kuroro sarebbe mai stato capace di ferire gravemente Concorda. In fondo dieci anni prima l'aveva risparmiata, e Ofelia era fermamente convinta che la scelta di Kuroro fosse stata dettata non solo dal desiderio di appropriarsi dei poteri della donna, ma anche dall'affetto che sicuramente ancora doveva nutrire nei confronti della donna che gli aveva fatto da Maestra e madre adottiva.
Sì, era davvero convinta che Kuroro non potesse essere una minaccia per la regina.... e tuttavia non si sentiva tranquilla.
Concorda approfittò subito della titubanza di Ofelia, e si liberò il più delicatamente possibile dalla sua presa << Allora vado.... >> 
Ofelia aprì la bocca per protestare, ma Concorda saltò giù dalle mura ancora prima che la più giovane potesse prendere fiato.
***
<< So che sei qui! Fatti avanti, e guardami in faccia! >> gridò Concorda guardandosi intorno, cercando di individuare il Rinnegato.
Non lo vedeva, ma sapeva che c'era. Lo sentiva.
<< Perchè non vuoi affrontarmi? Non avrai mica paura di me? >> continuò Concorda, concentrandosi per tentare di percepire la sua aura magica. Ormai era da un quarto d'ora che camminava cercandolo....
<< Dovrei aver paura di una povera vecchia come voi? Figuriamoci! Vi ho già sconfitto una volta, e molti anni fa, quando ancora potevate essere definita una guerriera decente! >> rispose profonda la voce di Kuroro, da chissà dove.
<< Ehi! Povera vecchia a chi?! Guarda che ho quarantasei anni, non quattrocento! >> replicò indispettita Concorda << Vieni fuori, e affrontami da uomo! O vuoi rinunciare anche a quest'onore?! >>
<< In effetti per questa volta vorrei scegliermi un ruolo da spettatore... >> rise divertito Kuroro << Dovrai accontentarti di Machi, la mia seconda! >>
Fu questione di un decimo di secondo. All'improvviso si sentì nell'aria uno strano sibilo, e Concorda saltò via un attimo prima che uno strano filo luminoso le si avvolgesse intorno al collo come un lazo, nel tentativo di strangolarla.
<< Ah! Vedo che hai ancora dei buoni riflessi, vecchia! >> rise Kuroro.
<< Perchè, cosa pensavi? >> replicò ancora Concorda, seccata. Ma che razza di insolente... 
<< Sono piacevolmente sorpreso, dico davvero! Machi, forse è il caso che tu faccia sul serio... >>
<< Certo, Danchou. >> gli rispose freddamente una voce femminile, e in quel momento di fronte a Concorda ne comparve la proprietaria.
Era una donna tra i venti e i trent'anni di media statura, formosa, dall'espressione dura come la pietra. Portava i capelli rosa shocking raccolti con un nastro, e un kimono corto tenuto chiuso da una cintura obi. Ad una prima occhiata non sembrava così pericolosa... ma bastava guardare il suo viso, contratto in una smorfia dura come il marmo e fredda come il ghiaccio, per ricredersi subito.
Concorda si mise in guardia. Tutto come da programma. Non sapeva quanto potente fosse esattamente quella donna, ma ce l'avrebbe messa tutta per sconfiggerla.
Il colpo, così potente da frantumarle le ossa della spalla destra, le arrivò da dietro. Un attimo prima Machi era davanti a lei, e un attimo dopo... Concorda era già a terra, gemendo per il dolore.
Va bene, è possibile che io abbia sottovalutato la cosa...
<< Sei già andata K.O., Concorda? Senza nemmeno reagire? >> chiese Kuroro con aria fintamente delusa.
<< Ti prego! Ma per chi mi hai preso? >> ribattè Concorda con tono arrogante, rimettendosi in piedi ignorando il dolore << Abbiamo appena cominciato! >>
Machi sorrise sardonica, divertita dalla situazione; attese paziente che la donna fosse ben eretta sulle gambe, e partì di nuovo all'attacco.
Stavolta però la Maga era preparata: roteò su sé stessa verso destra, evitando il potente pugno che Machi aveva tentato di sferrarle, e si sollevò rapida il volo creando un colpo magico tra le mani unite a coppa.
<< Colpo di percussioni! >> gridò Concorda, scagliando l'incantesimo contro l'avversaria. Machi si spostò per evitarlo, ma con una abile gioco di controllo Concorda lo deviò di nuovo in sua direzione, e colta alla sprovvista Machi venne colpita in pieno petto e sbattuta violentemente a terra, mentre il terreno vibrava per le onde sonore.
 Concorda approfittò subito dell'occasione, e fece per lanciarsi in picchiata in direzione della Rinnegata... ma qualcosa la strattonò, trattenendola e impedendole di proseguire.
Fili. Creati con la magia, sottili e spaventosamente resistenti, capaci di reggere anche una tonnellata, intrecciati in una fitta ragnatela. Era in trappola.
<< Davvero ironico, non trovi? >> rise Kuroro divertito << Presa in una ragnatela come un insetto... pronta a far da preda ad un Ragno. >>
<< Davvero divertente! >> gridò Concorda, agitandosi e ottenendo solo di aggrovigliarsi ancora di più << Chi è quello sciagurato che ti ha attaccato questo dozzinale senso dell'umorismo? >>
<< Nessuno! E' farina del mio sacco.... >>
<< Allora forse è meglio che tu ti dia al ricamo a punto croce, e lasci le battute a chi sa farle! >> ribattè Concorda sarcastica << E ora dì alla tua tirapiedi di liberarmi! Altrimenti non sarà neanche un po' divertente! >>
Kuroro rise di nuovo con cattiveria << Machi, liberala. >>
La donna annuì obbediente, e i fili scomparvero, lasciando cadere a terra Concorda di fondoschiena con un tonfo molto poco elegante.
La donna saltò subito in piedi, schiumante di rabbia << Ora ti sistemo io, mocciosa! >> e si lanciò all'attacco, sferrando a gran velocità una potente serie di calci e pugni, mirando ai punti vitali.... ma solo alcuni colpirono il bersaglio, e non forte come Concorda avrebbe voluto, mentre gli altri caddero a vuoto, ricevendo una pronta e feroce risposta, mentre sotto di loro il terreno tremava vistosamente.
Andarono avanti così per quasi cinque minuti, senza che nessuna delle due si facesse scrupoli a colpire anche in maniera scorretta, fino a quando Concorda non si decise ad indietreggiare per riprendere fiato. La donna aveva le costole quasi completamente sbriciolate, il viso gonfio e tumefatto, e anche un braccio rotto, mentre Machi era solo moderatamente ammaccata, con una lunga ferita che le attraversava tutta la guancia destra e un polso spezzato.
<< Andiamo signore, deve durare ancora molto questo balletto? >> chiese Kuroro, annoiato << Volete decidervi o no a fare sul serio? >>
Machi non dovette prendere bene quel commento ( sembrava davvero pendere dalla labbra di Kuroro ), perchè si lanciò su Concorda con il volto deformato dalla furia, e le assestò un colpo preciso proprio nel punto dove le costole erano più frantumate. Concorda lanciò un grido di dolore e cadde all'indietro, e Machi formò all'istante una sfera di energia magica, preparandosi a darle il colpo di grazia.
<< Aura musicale! >> rantolò Concorda sollevando le mani, lanciando con le ultime energie magiche che aveva un incantesimo-scudo, che la riparò dal potente colpo di Machi.
Machi lanciò un grido di rabbia misto ad un ringhio, e in men che non si dica Concorda si ritrovò appesa per il collo ad uno dei fili magici della Rinnegata.
Voleva impiccarla.
Machi si avvicinò a Concorda fino a quando i nasi delle due donne non si sfiorarono, e rise della donna che rantolava, agitando i piedi e agonizzando per la mancanza di aria << Avresti dovuto lasciarti colpire, prima. Avresti avuto una morte molto meno dolorosa... be', adesso morirai soffocata, scalciando inutilmente, con il pensiero di non essere riuscita a fare niente per fermarci, ne oggì, nè dieci anni fa. E quando tua figlia troverà il tuo cadavere, saprà che tutto ciò che ha fatto per fermarci è stato inutile, e che tutte le vite che sono andate perdute oggi sono state uno spreco senza senso. Nessuno può fermare la Brigata dell'Illusione! >>
Concorda si mosse con estrema cautela, approfittando del fatto che Machi la stava guardando negli occhi, e nel frattempo disse << Ti sbagli. N-nessuno o-oggi è m-morto in-invano. E mia figlia lo capirà-à, al-la fi-fine.... >>
<< Lo credi davvero? >> chiese divertita Machi.
<< Oh sì. L-le ba-basterà-à gua-guardare il t-tuo, di ca-cadavere! >> gridò Concorda con voce soffocata, e, usando le ultime forze le restavano, piantò il pugnale che aveva estratto di nascosto dritto nel cuore di Machi.
La donna sgranò gli occhi, incredula, mentre dall'angolo della bocca le scorreva un rivolo di sangue. Guardò prima il pugnale che aveva ancora piantato nel cuore e poi la Maga che le stava di fronte, rossa e gonfia in viso, poi di nuovo il pugnale... e cadde all'indietro senza un lamento, morendo con gli occhi ancora spalancati.
<< NO! >> gridò fuori di sé Kuroro, e si lanciò al fianco dell'amica... ma non c'era più nulla da fare, lo capì subito.
L'aria infatti fu attraversata da un tremendo lampo. L'incantesimo di controllo dei demoni era rotto.
Poco lontano da lì, l'esercito demoniaco era scomparso. Era finita.
Concorda nel frattempo aveva cominciato a perdere conoscenza, e la vista le si stava lentamente annebbiando. Riuscì a vedere solo vagamente Kuroro alzare lo sguardo verso di lei e fissarla con gli occhi ardenti di rabbia e odio << Brava. Mi hai portato via un'altra persona cara. Sei sempre stata capace di fare solo questo! >>
<< S-se non l-l'hai no-notato, s-sto mo-morendo.... >> farfugliò Concorda con un filo di voce << P-per c-colpa t-tua. An-anche Ma-machi è mo-morta per co-colpa tu-ua... >>
<< Di che diavolo parli?! >> chiese Kuroro.
<< S-sei tu l'ar-arte-tefice di tu-tutto que-esto. E' co-colpa tu-ua, e lo s-ai an-ache tu.... >>
<< Tu mi hai tolto tutto! Il tuo affetto, la mia vita, la mia compassione, la donna che amavo! >>
<< No-n i-o. T-u... >>
Concorda non ce la faceva più, il suo cuore stava per fermarsi << Se-sei tu c-che ha-i fa-tto qu-esto. E' o-ope-ra tu-a... >>
<< Non è vero.... >>
mormorava Kuroro, incapace di sostenere lo sguardo moribondo della madre adottiva.
<< L-lo s-sai ch-e è ve- >> bisbigliò Concorda, ma non riuscì a continuare. Il cuore ormai batteva troppo lentamente, era finita.
Tum- tum-tum-tum... tum.
Ta-taranis...
fu l'ultimo pensiero della donna Perdonami, se puoi. Ti amo.
TUM.

Quello fu l'ultimo. Non c'era più battito.
Concorda Duchannes Kuruta, Maga Guardiana della Musica, Capo dell'esercito di Avalon, regina di Rusko..... 
Era morta. E stavolta per davvero.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > HunterxHunter / Vai alla pagina dell'autore: Tessie_chan