Fanfic su artisti musicali > Mika
Ricorda la storia  |      
Autore: vanderghous    17/08/2016    1 recensioni
Mika ha la sua teoria sul colore e lo associa alle situazioni, alle persone che incontra e ai più disparati attimi della sua vita. La sua giornata inizia male, ma le varie vicissitudini lo porteranno ad uno stato di quiete e subirà lo stesso processo della cromoterapia senza nemmeno accorgersene.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Fedez
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mika aveva una sua teoria sul colore e perciò si fissava costantemente sui dettagli alla ricerca di tutte le sfumature che più gradiva: le ragazze dovevano vestirsi con camicette pesca, non andava pazzo per i jeans denim e il cielo doveva essere sempre azzurro, come il mare. Avrebbe preferito vedere le pareti grigie coperte dai graffiti e i giardini colmi di milioni di fiori profumati, ma c'era una cosa su tutte che non sopportava, e questa era proprio la spia luminosa rossa della batteria del suo telefono.

Lo aveva preso per controllare il messaggio che gli era appena arrivato, scoprendo di avere il cellulare scarico e di essere in ritardo. L'ultima non era poi una novità per lui, sempre abituato a correre ovunque. Nonostante l'imprevisto, si fiondò in macchina e la fortuna volle essere dalla sua parte, perché sul sedile anteriore c'era un caricatore portatile da inserire nell'accendisigari.

In breve arrivò nel luogo della conferenza stampa. Ad attenderlo c'era una squadra di persone che eseguivano ordini come marionette e si ritrovò spaesato, finché qualcuno non gli mise una mano sulla spalla.

"Ma chi si rivede!"

"Elio" esclamò Mika, facendo un passo all'indietro per guardarlo completamente. "Sono felice che anche tu è qui".

"Tutti pronti?" domandò qualcuno dalla voce squillante. Era Alessandro Cattelan, un po' distante da loro, ma lo salutarono comunque con la mano per farsi notare. "Mika!" disse subito lui, i suoi occhi si illuminarono. "Elio" continuò per non escluderlo.

Fece loro un gesto con la mano, poi scomparve dietro un paramento. A lui ed Elio si aggregò qualcuno vestito quasi completamente di nero e con così tanti colori sulla pelle: era Fedez e Mika notò subito il taglio di capelli fresco.

"Ciao" lo salutò. Fedez, in tutta risposta, lo fissò solamente per un secondo, distolse lo sguardo e abbozzò un sorriso impacciato.

"Ciao" bofonchiò, mangiandosi la maggior parte delle vocali.

Furono chiamati per l'intervista e la luce che li avvolse era di un tenue arancione, forse per colpa di tutto quel rivestimento in legno e le lampade ad alto consumo, ma Mika avvertì una sorta di energia positiva in quell'ambiente e si rilassò, seppure avrebbe dovuto concentrarsi per comprendere tutte le domande e le risposte altrui... e magari non fare qualche strafalcione!

Filò tutto liscio e un pensiero balzò nella sua testa a pochi secondi dalla fine della conferenza stampa. Ci aveva riflettuto durante i giorni precedenti perché si sentiva tremendamente in colpa per tutto quello che era successo l'anno prima ad X-Factor, perciò negli ultimi minuti a scambiarsi saluti sembrava particolarmente agitato, ma in realtà l'ansia era scaturita dal non doversi dimenticare assolutamente quello che doveva dire a Fedez.

"Usciamo a bere?" chiese.

Fedez fu preso in contropiede e si bloccò all'istante, guardandolo fisso negli occhi. Mika notò una strana sfumatura gialla nelle sue iridi nocciola e abbozzò un sorriso sghembo. Il rapper gliene mostrò uno di rimando e annuì, aggiungendo: "Certo, va bene... Ehm..." - si grattò il lobo sinistro e cercò le parole a terra - "Conosco un posto io".

Si scambiarono una nuova occhiata e un nuovo sorriso, poi si divisero per prendere ognuno le proprie cose e si ritrovarono nei pressi dell'auto del più giovane.

Non dissero molto per tutto il tragitto. Fedez era preso dai vari messaggi e notifiche, ma sembrava a disagio, esattamente come quando si erano lasciati l'anno prima al banco dei giudici. Era una cosa che non gli piaceva affatto di Fedez e voleva capire se poteva porre rimedio a quel suo essere chiuso e freddo, perché dentro la testa di Mika c'era una voce che gli urlava che Fedez era differente, più estroverso.

Giunti nel pub, presero un tavolo in una sala privata e ordinarono i loro drink. Fedez sorseggiava qualcosa di verde e fece una faccia strana dopo il primo sorso.

"Come mi è venuto in mente?" esclamò, fissando il bicchiere. "Non prendere la vodka alla menta! Sa di collutorio!"

"Ma io ti sembro uno che beve quella roba?" replicò Mika.

Eppure l'odore di menta proveniente dalle labbra di Fedez lo attirò. Gli venne in mente un bosco, di quelli inglesi, dove la verdura è fitta. Mika sentì una vibrazione, qualcosa che gli diede una specie di forza. Risero assieme.

Forse quello era il preludio dell'eccitazione che arrivò poi, quando tornò a casa, ma Mika doveva ancora capirlo.

"Sai, secondo me dovremmo fare una canzone insieme" disse ad un certo punto il libanese.

Stava ridendo e aveva bevuto molto. Fedez si era messo a suo agio, sorrideva beatamente e si era aperto su vari argomenti, ma a quelle parole diventò rigido come un palo.

"Su-sul serio?" chiese Fedez. Aveva il timore di essere preso in giro, glielo si leggeva negli occhi.

Mika ragionò solo in quel momento su ciò che avesse detto e cominciò a constatare i pro e i contro della sua proposta. Fedez era un rapper, scriveva in italiano e fare una canzone con una popstar internazionale sarebbe stata un'occasione unica e vantaggiosa per lui. Mika, invece, avrebbe avuto il suo tornaconto?

"Ma sì" disse, sbattendo i palmi aperti sul tavolo. I vari bicchieri tintinnarono. "Io ho detto e noi facciamo!"

"Va bene, ne riparliamo da sobri e ad un orario decente" propose Fedez.

Entrambi spiarono l'orologio, notando solo in quel momento fossero le tre del mattino. Avevano veramente parlato così tanto senza far caso al tempo? Mika si sentì un idiota a non essere diventato suo amico prima.

Ritornarono in macchina e per fortuna fu la guardia del corpo di Fedez a guidare, mentre i due erano stesi sul sedile posteriore con la testa all'indietro e un'espressione vaga sul viso.

Raggiunsero la casa di Mika e la macchina si fermò davanti ad un portone. Il libanese indugiò sull'andarsene e Fedez si girò verso di lui. I loro nasi si sfiorarono per errore, ma ciò che accadde successivamente fu voluto.

Fedez lo aveva baciato. Un semplice bacio a stampo, durato il tempo di mettere in ordine nella sua testa le parole "what the hell?", che proprio non sembravano volersi infilare correttamente nella stessa frase.

Mika si allontanò dolcemente e domandò: "C-che...?"

"Scusa... Io..." farfugliò un Fedez paonazzo. "Curiosità, ecco".

Si salutarono, confusi e storditi. Mika si gettò sul divano appena entrato nell'appartamento e si mise a pancia insù, ammirando il panorama fuori dalla finestra, coi ricci morbidi che cadevano sul pavimento.

Il cielo era di un blu intenso, puntellato dalle stelle bianche e rare. Quel colore lo rilassò e un sorriso si dipinse sul suo viso, nonostante le guance gli facevano male per quanto avesse riso con Fedez.

E fu proprio con l'immagine dei tatuaggi del rapper che gli toccava una spalla che Mika si addormentò. Chiuse gli occhi e si tuffò in un tripudio di colori.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Mika / Vai alla pagina dell'autore: vanderghous