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Autore: egypta    27/04/2009    6 recensioni
"Ormai erano ore che camminavo per il bosco, con gli occhi consumati della lacrime che ancora adesso continuano a scendere, solcandomi le guance ormai arrossate e scheletriche.
Non mangiavo, non bevevo, mi limitavo solo a continuare a esistere, sperando che l’angelo della morte si accorga di quest’anima in pena e la porti con se, in un mondo fatto di felicità e spensieratezza, dove mi auguro possa essere più felice.
Ma ormai anche la felicità è voltata via, con il nome di Edward Cullen, che se l’è portata via con se. La mia vita, si è portato via con se. E ormai non c’è modo di riprendermela."
Una Bella consumata dalla perdita di Edward, si ritroverà nel filo di una parentela di vampiri molto speciali, che perfino i vampiri stessi credevano fossero leggenda, o solo un altro modo per identificare i Volturi... Ma forse le cose stavano diversamente...
Mia seconda ficcy su Twilight... Spero che vi possa piacere^^
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Hunters


<< Una ragazza? >>

<< Si, una ragazza umana. Era.. Come addormentata... E seppur molto lentamente il suo cuore batteva ancora... E se non fosse stato per quello, avrei sicuramente detto che sembrava morta >>

Aggrottai le sopracciglia frastornata.
Stavo raccontando ad Alicia ogni minimo dettaglio del sogno che avevo avuto, cercando di riportare a galla, nella mia mente, l'mmagine della ragazza dormiente dentro la bara di cristallo.
Ero confusa.
Non tanto per lo strano sogno, ma per la grande somiglianza che accomunava la ragazza dormiente tra i roseti a me.
Sbuffai, incrociando le gambe sopra il letto. Appoggiai il gomito sopra il ginocchio, facendo lo stesso con il viso sulla mano. Puntai lo sguardo a terra, focalizzando la mia attenzione sulla stoffa del tappeto nero sotto il letto.

<< E così questa Biancaneve era identica a te? Che strano, però, questo fatto mi riporta in mente quello che ci avevano detto i Cullen... >>, cominciò, lanciandomi di sfuggita un'occhiata fulminea.

La inchiodai con lo sguardo, fulminea. << è vero.  Però... >>, mi fermai, mordendomi il labbro inferiore.

La porta della stanza si spalancò di colpo, rivelando uno stra sorridente Kellmett, e uno stra annoiato Jason. Tutti e due ci sorrisero, chi più chi meno, e si fermarono appoggiandosi allo stipite della porta.

<< Allora ragazze siete ancora qui? La scuola ci aspetta! >>, esultò gioioso kellmett.

Jason alzò gli occhi al cielo. << Già, che bello >>. Sbuffò, roteando gli occhi da desta a sinista, in contemporanea con la testa.

<< Allegria fratello! Non ti diverte vedere le buffe espressioni degli umani? >>. Gli rispose, dandogli una sonora pacca sulla spalla, che lo fece sobbalzare, senza però scomporsi più di tanto.

Cincischiarono altre cose fra di loro, ma io ero troppo impegnata a ripercorere con la memoria il volto familiare della giovane Biancaneve - come l'aveva soprannominata Alicia - per dare ascolto ai loro battibecchi.
Intanto quest'ultima, accorgendosi dello stato catatonico in cui ero caduta, mi scrutava insistentemente al di sotto delle sue lunghe ciglia nere, con sguardo neutro.
Immaginai volesse capire il perchè fossi così pensierosa.

<< Pensi ancora a lei? >>, chiese, mesta.

I due fratelli si fermarono di colpo, attenti alla conversazione.

<< A chi Bella? >>, chiese Jass, agrottando le sopracciglia.

<< No... Nulla... Solo... Una ragazza... Apparentemente o morta, o addormentata, che ho sognato stanotte, dentro una bara di cristallo, incastonata in un muro di ghiaccio nero. Era nuda... Quasi completamente avvolta da steli di rose nere. E il suo cuore batteva, anche se a intervali molto lunghi. >>, spiegai lentamente, scuotendo la testa lentamente.

Tornai a fissara il tappeto nero, senza però vederlo realmente. Al suo posto c'era un delicato e fragile viso a forma di cuore, con una cascata di capelli castani ad incorniciarlo.
Chiusi d'impeto gli occhi, serrandoli fortemente.

<< Mi ricorda tanto la favola di Biancaneve: la ragazza caduta in un sonno profondo, eterno. Apparentemente morta, dentro la sua bara di cristallo... >>, esordì Jason, appoggiandosi più comodamente allo stipite della porta, con un sorrisetto vago sulle labbra.

Alicia sorrise. << Si, l'ho notato anch'io >>.

<< Mmh.. Una ragazza. E, dimmi, era carina? >> fece Kell, assottigliando gli occhi, con aria vagamente maliziosa.

Sorrisi, portando lo sguardo su di lui, e prendendo la prima cosa che mi capitò tra le mani, glielo lanciai contro.
Un cuscino.
Peccato, speravo qualcosa di più sostanzioso.
Lo afferrò prontamente ad un millimetro dal suo naso.
Con un sorriso di scherno, me lo ritirò dietro. Piegando tutto il collo verso sinistra, lo schivai prontamente, facendo si che il povero mal capitato si schiantasse contro il muro, per scoppiare poi in centinaia di morbide piume lattee.




Poco dopo, si unì a noi per andare a scuola anche RoseMary, appena tornata dalla sua escursione notturna.
Era ancora un po' in collera con noi, ma visto che rispondeva, anche se velenosamente, alle battutine che gli lanciavano Kellmett e Jason, pensavo che gli fosse quasi del tutto passata.
Quando arrivammo a scuola, parcheggiammo la BMW a cinque macchine di distanza da quelle dei fratelli Cullen.
Se gran parte della popolazione liceale di Forks si era incantata a fissare con la bava alla bocca i cinque fratelli Vampiri, quando scendemmo noi dalla macchina almeno il doppio di gente, tra maschi e femmine, si era immobilizzata con la bocca aperta a fissarci.

In effetti, avevamo un corpo abbastanza provocante, sia per mortali che per immortali, e il nostro vestiario di certo non ci aiutava a passare inosservati.
Tutti di nero, tutti con tutto attillato... L'immagine della più pura sensualità.
Se avevamo un corpo pressachè perfetto non potevamo mica farci niente!
Tra di noi donne, la femmina più apprezzata era Rose: bella, alta, bionda... Con occhi azzurri... Intrigante... Con uno sguardo che ti fa sciogliere come neve al sole...
Io ero la più apprezzata in fatto di misteriosità e sensualità, Alicia per ilarità e gioiosità...
Tra i ragazzi, invece, dovevano essere alla pari.
C'era a chi piaceva quello grosso e potente, ma c'era anche a chi piaceva quello gioviale e sbarazzino.

Studiando bene il mio orario di lezioni, mi appuntai mentalmente tutte le materie che dovevo seguire quel giorno.
In quel momento la campana di inizio lezioni suonò.

Alicia si fiondò letteralmente su di me da dietro la mia schiena, scrutando incuriosita l'orario delle mie lezioni da dietro di me.

<< Uh uh! Ma guarda, guarda! Ginnastica alla terza ora, con la Betty. Ah ah, sorellina stai attenta a non sfracassare qualche bella faccina quando giocate con la pallina! è uno strumento di massima distruzione nelle tue mani, non dimenticarlo! >>. E poi scoppiò a ridere.

<< Non temere: starò attentissima. >>, risposi stizzita.

<< Ci conto! >>, urlò, poi scappò danzando con Kell al suo fianco, che ci salutava con la mano, verso la loro prima lezione.

Sospirai e scossi la testa sconfitta. Voltai lo sguardo verso i miei fratelli.
Eravamo rimasti solo io, Jason e Rose.
Loro avevano la prima lezione assieme, e io in quel momento ero l'unica della famiglia a restare da sola. Perfetto.
Mi salutarono, per poi scomparire assieme tra la ciurma di ragazzi che si stavano avviando dentro la scuola.
Bene, ora manco solo io. Forza Bella. Secondo giorno di scuola... Arrivooo...

Presi lo zaino, e mi incamminai.
Proprio mentre stavo sfilando davanti ai Cullen, mi permisi di gettargli uno sguardo di traverso.
E, come immaginavo, guardavano me.
Non perdevano un movimento che facevo.
Poi però, mi accorsi di una cosa: erano in cinque, e non in nove, come avrebbero dovuto essere.
Quindi i quattro, i cugini, a loro detto, erano rimasti a casa.
Povero Chris, è rimasto traumatizzato, pensai divertita.

Sorrisi inscosciamente, e questo a loro non passò di certo inosservato.
Li lasciai perdere, e continuai a camminare pigramente verso l'entrata dell'edificio, ma prima che la mia visuale non me lo permettesse più, mi permisi di buttare uno sguardo al giovane Cullen, ad Edward.
Mi stava fissando adorante, appoggiato allo sportello del guidatore della sua Volvo, con gli occhi di un Ambra fusa da far invidia al più bel miele del mondo.

Per un attimo, la mia mente mi giocò il brutto scherzo di vedere abbracciato a lui la bionda che non gli si staccava di dosso quando eravamo al castello, ma l'immagine fu subito sostituita da un'altra, un'altra persona, anch'essa una ragazza.
Una ragazza dai lunghi capelli castani, pelle di porcellana e viso a cuore.
I suoi occhi cioccolato erano puntati dritti dentro i miei.
Mi sorrise, e chinò la testa in un movimento stanco, appoggiandola nel petto del vampiro dai capelli ramati.
Chiuse gli occhi e si lascò coccolare dal dolce odore di Edward.
Biancaneve...

Sbarrai di scatto gli occhi, e, irrigidita, distolsi subito lo sguardo da loro, da lui, e con passo di marcia, varcai l'entrata della scuola, consapevole, che l'ultima ragazza che avevo visto, o meglio, immaginato, era identica a me.


,:Angolino:,

Lo so, lo so, sono in ritardo, ma se l'ispirazione non arriva, purtroppo non posso scrivere ç__ç
Coooomunque, spero che questo capitolo, seppur corto, vi sia piaciuto^^
Mi raccomando commentate,e, come al solito, ringrazio chi ha messo questa storia tra i preferiti e chi l'ha commentata^-^
Commentateeeee^+^
Un grande kiss.
Egypta
  
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